I rallisti del porto spezzino non sono lavoratori di serie B
Non è credibile che una città abbia, come giusto che sia, grandi ambizioni per il progetto di un nuovo fronte al mare e nel contempo sia insensibile alle inqualificabili condizioni di lavoro in cui si trovano ad operare i lavoratori del porto ed in particolare gli addetti alla movimentazione merci:
- Ultimi nei diritti all’interno del porto, sino a dover essere accompagnati in bagno
- Turni di lavoro massacranti, stabiliti senza alcun criterio produttivo e spesso usati, come fattore punitivo, nei confronti di alcuni lavoratori, infischiandosene delle regole e dei limiti imposti dal contratto nazionale di lavoro dei porti
- Basso livello di sicurezza e di igiene ambientale, vista l’impossibilità di poter pulire i mezzi che utilizzano
- Lavoratori sottopagati, con disparità di trattamento all’interno degli stessi livelli retributivi
- Le maggiorazioni che sono dovute per il turno notturno e festivo non vengono pagate in barba al C.C.N.L-dei porti
- Le ore effettive di lavoro non vengono correttamente conteggiate
- La paga base oraria è assolutamente non adeguata e poco trasparente, con conseguente ricaduta negativa nel versamento dei contributi ecc.ecc.
Ci fermiamo qui. L’elenco sarebbe più lungo, ma ugualmente da il senso della miseria e delle barbare condizioni di lavoro a cui sono sottoposte queste persone. In aggiunta, se si tratta di immigrato, la situazione precipita notevolmente e magari il datore di lavoro consiglia loro a quale sindacato iscriversi. Ora diciamo “BASTA”, alziamo la testa e che questo Primo Maggio diventi l’inizio di un nuovo fronte di lotta, per la dignità del lavoro e di tutti i lavoratori.
Maurizo Fontana
Resp. politiche Lavoro PRC La Spezia
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