Acqua pubblica, non molliamo!

14 maggio 2010 - Scritto da  
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La nostra Costituzione dichiara che la proprietà privata non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla dignità umana“. Così si è aperto il dibattito di ieri sera organizzato da Rifondazione Comunista sul tema dell’acqua pubblica. “450.000 firme per chiedere l’abrogazione delle norme che privatizzano l’acqua – continua William Domenichini, resp.Ambiente Prc – “e le centinaia già raccolte alla Spezia, dimostrano che ciò che diciamo trova conferma nei timori dei cittadini“.

Il dibattito ha visto la partecipazione di Simona Cossu, capogruppo consiliare del Prc alla Spezia: “Il 24 maggio discuteremo in consiglio comunale la nostra mozione di modifica dello statuto in cui chiediamo di dichiarare l’acqua bene comune privo di rilevanza economica. E’ un passo importante in un contesto difficile ma nel quale Rifondazione ha coerentemente mantenuto una posizione chiara: l’acqua deve rimane un bene pubblico. E’ un impegno che stiamo portando avanti dall’inizio della legislatura comunale, consci delle difficoltà in cui versa Acam certi che sarà un impegno nell’ottica di tutela dei diritti sia dei cittadini che dei lavoratori. Come consiglieri comunali” – conclude la consigliera Cossu – “abbiamo dato la nostra doverosa adesione alla raccolta firme per i 3 referendum, aiutando il comitato per quanto riguarda l’autentificazione delle firme“.

Atteso l’intervento di Emilio Molinari, presidente del comitato italiano per il contratto mondiale dell’acqua: “l’invito è ad essere parte attiva della campagna di raccolta firme” – sostiene Molinari – “una campagna entusiasmante che sta smuovendo le coscienze diffusa in tante persone. Il referendum dovrà essere un linguaggio universale, che non parlerà ad una classe sociale, ad un genere o ad un ideologia di riferimento, ma al senso comune per cui l’acqua è un bene fondamentale per la vita umana, dove la battaglia per la sua difesa ci riporta ad una stagione dei diritti. La legge scellerata che è stata approvata largamente nel nostro Parlamento deve essere abbrogata, altrimenti entro il 2011 vi sarà l’obbligo di privatizzare le società di gestione almeno al 60%, creando” – conclude Molinari – “una falsa concorrenza di mercato, perché sarà semplicemente l’affidamento alle grandi multiutilies del nord“.

A margine dell’incontro, il comitato referendario ha continuato a raccogliere le firme per i 3 referendum sull’acqua.

Commenti

1 Commento su "Acqua pubblica, non molliamo!"

  1. Julian Hamelin
    Scritto martedì 19 luglio 2011 alle 10:38 

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    post interessante

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