4 giugno 2000-4 giugno 2010: Rifondazione non dimentica la strage di Solignano
Fabio Agostini (35 anni), Pietro Bertolucci (50 anni), Matteo Santilli (36 anni), Paolo Nigiotti (50 anni), Pietro Rimonti (52 anni).
Sono i cinque ferrovieri che il 4 giugno 2000 fa persero la vita nel tragico incidente di Solignano, in provincia di Parma, quando due treni provenienti dalla Spezia e Parma si schiantarono frontalmente nella notte sull’unico binario della “maledetta” pontremolese, in prossimità della piccola stazione dell’appenino parmigiano. Uno dei più gravi incidenti ferroviari italiani della storia recente.
Sono passati dieci anni anni ma il dolore non si cancella. Si continua a morire sul lavoro, oggi come e peggio di ieri, si continua a morire in ferrovia, nella nostra provincia come altrove.
Sono già migliaia i morti del 2010 e siamo solo a metà anno, basta leggere i dati dell’Inail per rendersene conto. Alla cerimonia presso il deposito FS di Valdellora, dove tre dei cinque ragazzi partirono quella notte per non tornare mai più, il vicesindaco della Spezia Maurizio Graziano ha voluto ricordare l’ultima vittima sui binari in ordine di tempo, Giovanni Magliani, caduto alla stazione centrale lo scorso 24 febbraio.
Ma Graziano ha anche ricordato il tentativo di smantellamento da parte di FS del settore Cargo della Spezia, oggi in grave difficoltà, che mette a repentaglio il lavoro di oltre 150 persone e il servizio di rifornimento merci per il comprensorio spezzino. Perchè, nel nome del business e del profitto, Ferrovie dello Stato taglia in sicurezza e nei posti di lavoro poco remunerativi (secondo la dirigenza) come appunto il comparto Cargo, non rispettando i lavoratori e le loro famiglie.
Rifondazione Comunista della Spezia esprime solidarietà ai parenti delle vittime di Solignano come di ogni altro posto di lavoro d’Italia, e, nello stesso tempo, offre tutta la solidarietà ai lavoratori Cargo spezzini come già ha fatto partecipando alla manifestazione di una settimana fa culminata con l’incontro con il prefetto Forlani.
Intanto nessun dirigente delle Ferrovie dello Stato era presente alla cerimonia di stamattina. E’ utile e doveroso ricordarlo.
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