4 novembre: Una guerra di morti di fame, contro altri morti di fame

4 novembre 2010 - Scritto da  
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La vita di trincea, anche se dura, è un’inezia di fronte a un assalto. Il dramma della guerra è l’assalto. La morte è un avvenimento normale e si muore senza spavento. Ma la coscienza della morte, la certezza della morte inevitabile, rende tragiche le ore che la precedono“.

Emilio Lussu

Un’apposita commissione parlamentare di inchiesta su Caporetto istituita all’indomani della fine della guerra diede le cifre ufficiali delle condanne a morte: 1006 delle quali 729 eseguite. Un picco fu registrato nel maggio 1917 con 68 fucilazioni. Sempre il 1917 fu l’anno in cui si fece maggiormente ricorso alla pena capitale.

Queste cifre non comprendono le esecuzioni sommarie e l’applicazione della pena capitale in trincea a discrezione degli ufficiali responsabili in caso di emergenza. Di queste non si sa molto, ma una commissione di inchiesta presieduta dal Generale Tommasi della magistratura militare indagò su 150 casi ai quali occorre aggiungerne alcune altre decine denunciati durante la ritirata di Caporetto.

Una guerra di morti di fame, contro altri morti di fame. Questa fu la prima guerra mondiale.

Buona feste… delle forze armate, ministro La Russa!

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