Abolizione legale del titolo di studio, Vergassola: “Scelta classista e discriminatoria del governo Monti”

25 gennaio 2012 - Scritto da  
Archiviato in Dall'Italia, Partito, Primo piano

 

Che il governo Monti non si occupasse delle fasce più deboli e fosse preposto e volto a creare una società classista ed elitaria ce ne eravamo accorti, ma dopo il taglio di 4 miliardi di euro previsto nel 2012 per l’istruzione pubblicapensavamo che i disastri fossero terminati.

Al peggio non c’è mai fine ed ecco l’assurdo provvedimento sull’abolizione del valore legale del titolo di studio: una scelta classista, discriminatoria che va a penalizzare enormemente la maggior parte degli studenti, dei quali non conterà più il merito, ma la reputazione (e soprattutto la retta annuale) dell’università di provenienza.

Nasce così un’odiosa distinzione tra atenei di serie A, elitari, che pochi, pochissimi studenti si possono permettere, e quelli considerati inferiori, di minore qualità, per la ”massa”.

E’ il mercato quindi che seleziona i giovani all’accesso (già complicato) al mondo del lavoro, e non i reali meriti. Riteniamo che l’università italiana si rilanci con la valorizzazione del merito a parità di condizioni rilanciando un sistema serio di borse di studio.

Vogliamo un sapere libero e accessibile a tutti, e non vergognosi provvedimenti che creano atenei ”di prima classe”. Questa Italia ha bisogno dei giovani, non ha bisogno di ostacolarli e danneggiarli.

 
Filippo Vergassola
Responsabile Scuola e Università
Rifondazione Comunista/Fds La Spezia

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