Comunicare, comunicare, comunicare
“La vita di un uomo da queste parti è spesso legata al filo di un’informazione”
(Sergio Leone, Per un pugno di dollari – 1964)
Comunicazione a trecentosessanta gradi. Questo è il nostro obbiettivo che perseguiremo con tutti i possibili mezzi che abbiamo a disposizione. Comunicazione non sempre è sorella di informazione: noi cercheremo di farle coesistere. Nel bombardamento di dati, nozioni, cifre, che riceviamo ogni giorno dalla cosiddetta “modernità” , faticosamente ci accorgiamo di assorbire come spugne sempre più parole e termini nuovi senza assimilarne affatto il senso compiuto o la propria logicità. Il linguaggio pubblicitario ha invaso le nostre vite e ha inquinato il modo di fare, di essere, di leggere e di ascoltare le notizie, tanto che il sovraccarico di “spazzatura” ha condizionato il nostro modo di pensare giornaliero.
Occorrerebbe un buon filtro antispam per poter scindere le informazioni “buone” da quelle meno buone se non addirittura maligne, che possono assumere il ruolo di vere e proprie disinformazioni e quindi risultare oltremodo tossiche per il nostro cervello. Una cattiva informazione può portare spesso alla distruzione o alla morte, non solo politica, ma anche fisica di una persona o di un gruppo di parsone quali sono i partiti.
Un’attività intensa come quella di Rifondazione Comunista, inserita nel nuovo contesto politico della neonata Federazione della Sinistra ha dunque bisogno, oltre all’azione concreta e quotidiana di tutti i compagni sul territorio, nelle piazze e nelle istituzioni, di un’adeguata “pubblicità”, nel senso etimologico della parola, ossia “rendere pubblico, far sapere” e dunque appunto “informare”. Siamo ben consci che una grande battaglia sociale, un’importante vertenza vinta, una straordinaria e riuscita manifestazione risulta ai più come inesistente se non viene adeguatamente descritta, documentata e raccontata dai cosiddetti “mass media”.
La mancata esposizione di volti e posizioni politiche come la nostra, che tende ad essere cancellata dalla faccia dell’opinione pubblica per una precisa strategia di annientamento nei confronti delle voci scomode e dissidenti dal modello di pensiero bipartisan-bipartitico è una d elle cause della nostra mancata presenza sulla scena che molti rinfacciano. Stiamo parlando principalmente della Tv, il media per eccellenza, la prima fonte di “informazione” e “comunicazione” per gli italiani, che, statistiche alla mano, si sono fatti un’idea sul voto alle ultime elezioni europee al 95% guardando esclusivamente i telegiornali nazionali (Sic).
Alla Spezia mediaticamente le cose non vanno malissimo anche se potrebbe essere migliori. Sui giornali Rifondazione c’è anche per via di un’importante presenza di compagne e compagni nelle istituzioni ma occorre ampliare lo spettro di conoscenza dei cittadini sulla federazione spezzina nelle fondamentali battaglie intraprese e da intraprendere sul lavoro, per la scuola pubblica, per l’antifascismo e l’antirazzismo, per una lotta ambientale sempre più necessaria e decisiva. Essere dunque noi stessi “Media” è il duro compito che ci proponiamo con il nostro nuovo giornale cartaceo Campi ed Officine, con il nostro nuovo sito internet www.rifondazionelaspezia.it, con i blog dei Giovani Comunisti e dei compagni candidati alle regionali Antonella Guastini e Massimo Lombardi.
Giornale cartaceo, testate on line, fino ad arrivare alle video interviste: tutto è utile per informare, dire la nostra e quindi esistere. Già esistere, perchè oggi pare che il cartesismo che vada per la maggiore è “video ergo sumus“. Con la speranza che chi ci legge prenda coscienza, partecipi e si informi su ciò che la federazione spezzina di Rifondazione Comunista organizza, imbastisce, dice, pensa e combatte. Ogni giorno.
Paolo Magliani
Resp.Comunicazione PRC La Spezia
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