Diego Ravera su “Acqua in brocca” nelle mense scolastiche: ottima iniziativa all’insegna del referendum del 12 e 13 giugno

24 maggio 2011 - Scritto da  
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Gli italiani sono i primi consumatori al mondo di acque minerali. Ogni anno ne beviamo in media quasi 190 litri a testa. E nei locali pubblici, ordiniamo nella maggioranza dei casi acqua in bottiglia. Potere della pubblicità soprattutto: le aziende che commercializzano l’acqua in bottiglie spendono infatti circa 379 milioni di euro in spot televisivi e spazi su giornali e radio.

Ridurre i consumi di acqua in bottiglia  significa risparmiare ma soprattutto incidere  sui  costi ambientali. La plastica è un derivato dal petrolio, non è biodegradabile e riciclarla costa; per non parlare poi dell’inquinamento da trasporto, degli imballaggi, dei processi industriali necessari, con relativi consumi energetici, emissioni nocive…

E’ necessario quindi far conoscere l’importanza delluso dellacqua che arriva nelle nostre case per superare i pregiudizi spesso determinati dalla scarsa conoscenza dei dati e dalla pubblicità. Lacqua del rubinetto è comoda, economica, di qualità. Una qualità confermata dagli oltre 40.000 controlli annui effettuati nella nostra provincia. I quali certificano come l’acqua del nostro Comune non abbia nulla da invidiare, anzi in molti casi sia superiore, a gran parte di quella venduta in bottiglia.

Diventa perciò importante educare i cittadini ad un utilizzo eco-compatibile dellacqua potabile per ridurre i consumi errati e gli sprechi con notevoli vantaggi per lambiente.

Con soddisfazione sottolineo il progetto “LAcqua è vita” cui partecipano la Scuola primaria dei Vicci e le secondarie di primo grado Alfieri (Via Napoli) ed Incerti (Fabiano), con il supporto  del LABTER dellAssessorato allAmbiente del Comune e tecnici di ASL ed ACAM Acque, finalizzato a conoscere la qualità delle nostre acque, il loro corretto utilizzo e la necessità di valorizzazione.

Proprio in questa settimana, allinterno di queste scuole, le brocche prenderanno finalmente il posto delle bottiglie di plastica nelle mense scolastiche. Lacqua come bene comune è uno dei temi del prossimo referendum del 12-13 giugno.

Solo se lacqua rimane un bene comune i cittadini potranno decidere come usarla al meglio e con più sicurezza per la salute. Lacqua privata significa bollette più care, lavoro precarizzato, investimenti sulla rete ridotti e acqua meno sicura, meno controllata. Un bene comune è, per definizione, di tutti. Nessuno può appropriarsene nè farci profitti.

Lacqua in brocca come il si ai referendum del 12-13 giugno: una battaglia di civiltà.

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