Domenichini: “Con i lavoratori, nelle periferie, nelle lotte per l’ambiente, per la trasparenza nella cosa pubblica”

29 ottobre 2010 - Scritto da  
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Riportiamo l’intervista su Cronaca4 a William Domenichini, resp.Ambiente PRC La Spezia.

In questi giorni assistiamo ad uno scontro istituzionale sul Waterfront, Rifondazione che dice?
Crediamo che, aldilà dello scontro istituzionale, vada messo l’accento sul tema del rapporto città-porto, la vita dei cittadini nei confronti di infrastrutture di un certo tipo. Per noi ci sono priorità come la mitigazione dell’impatto ambientale, si deve partire da questo. Sul Waterfront poi è necessario rilanciare un processo di partecipazione e di discussione che noi pensiamo sia stato carente. Waterfront occasione di sviluppo? A breve termine, si possono raggiungere traguardi di sviluppo attraverso altre modalità, per esempio la messa in sicurezza del nostro territorio. Con il Waterfront non si guarda all’oggi, ma alle grandi opere, magari attratti dal fascino di questi progetti. Per questo da parte nostra c’è una sana diffidenza.

Veniamo ad Acam
Parlare di Acam è come parlare di un grande calderone pieno di virtù e vizi del nostro territorio. Sulla questione rifiuti abbiamo ricevuto un riconoscimento nazionale dalla rete Ambiente e Futuro, con l’approvazione della nostra mozione in consiglio comunale alla Spezia: Rifiuti Zero. Crediamo che in questo processo Acam deve essere vettore e le potenzialità sono enormi. La criticità è il pregresso: ci deve essere una volontà prima di tutto politica, occorre un’assunzione di responsabilità più concreta da parte della classe dirigente sull’aspetto clientelare e poco pulito di una gestione protratta negli anni.

E l’aggregazione con Hera?
E’ un nervo scoperto. Hera è un soggetto con oltre 40% del privato e l’aggregazione, specialmente del settore acqua porta con sè una criticità forte. Per noi resta valido lo scorporo del ciclo idrico, che deve assolutamente rimanere in mano pubblica.

Altro argomento è la questione delle 5 Terre. Come può ripartire l’esperienza del parco?
Il problema è tutto politico. Siamo sbigottiti che ci sia stato questo ‘teatrino’ Pd-Pdl per il rimbalzo di responsabilità, ma basta vedere il consiglio di amministrazione del parco per capire di chi sono le colpe, ci sono nomi e cognomi.
La chiave di lettura corretta è proprio quella che ci offerto Renzo Raffaelli su Cronaca4, che ha accostato 5 Terre ad Acam. Nessuno ha visto? Nessuno ha controllato? Chi faceva opposizione, alle 5 Terre faceva vita gramissima.
Per il futuro: bisogna mantenere la gestione all’interno dell’ente parco, evitare le mire privatistiche perché il territorio deve avere la capacità decisionale di portare avanti progetti. E poi basta con la gestione clientelare della cosa pubblica. Come Rifondazione faremo una campagna forte sulla trasparenza della cosa pubblica.

C’è un problema di troppa ingerenza politica nella gestione della cosa pubblica?
Non troppa politica, ma cattiva politica. La politica si è appropriata di cose non proprie. Bisogna assumere impegni etici e morali, ci deve essere chiarezza dei ruoli e bisogna assolutamente evitare le sovrapposizioni di cariche.

Passiamo al piano nazionale. Se si andrà al voto, ci sarà l’accordo con Vendola?

Riporto la linea nazionale, c’è un accordo elettorale con le forze del centro-sinistra per battere Berlusconi. L’esperienza di governo con Prodi sia stata negativa, Rifondazione ha dovuto rincorrere, non ha portato a casa risultati. Un problema grosso e sentito, che ha avuto riscontro in un elettorato deluso. Noi vogliamo mandare a casa questo governo Berlusconi, su un nostro eventuale coinvolgimento in un governo di centrosinistra andiamoci cauti.

La cosa che sta più a cuore a Rifondazione in questo momento?

Non c’è un tema, ce ne sono tanti: l’ambiente, il sociale, il lavoro. Siamo a fianco dei lavoratori portuali, della gente delle periferie dove andiamo a fare la distribuzione del pane ad un euro al chilo, siamo impegnati nelle vertenze ambientali del territorio. Siamo ovunque si possa rifondare un modello di società alternativo al pensiero unico.

di Marco Ursano

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