Domenichini: “Avevamo ragione nel dire che sul nucleare Berlusconi sta ingannando il popolo italiano”
Nel giorno del 25° anniversario di Chernobyl Berlusconi ha “svelato” l’ipocrisia delle scelte del suo governo in materia di nucleare. Siamo di fronte ad un fatto inaudito per la vita democratica del paese, con una maggioranza parlamentare che tenta di cestinare un referendum con trucchi e ipocrisie, mentre il presidente del consiglio “onora” li impegni capestro per l’acquisto dei reattori EPR francesi. Berlusconi ammette che il referendum avrebbe vinto, quindi ha predisposto di farlo annullare e questo basterebbe per dichiarare un’emergenza democratica nel nostro paese.
Tutto ciò in un coacervo di dichiarazioni da bar, con una disinformazione inconcepibile da qualsiasi altro leader europeo, dimostrando perfino di non sapere come funziona il sistema di produzione di energia elettrica italiano: le nostre centrali sono in grado di erogare una potenza massima netta di circa 100 GW contro una richiesta massima storica di quasi 56 GW. In altri termini il nostro paese è tecnicamente autosufficiente per l’energia elettrica, anzi è in eccedenza di potenza installata rispetto alla domanda media del 55% ma, da quando il settore è stato privatizzato, si ha un sistema inefficiente ed i costi dell’energia elettrica tra i più alti d’Europa, perché gli elevati costi di gestione ed i problemi di distribuzione fanno convenire il mantenimento di centrali spente, o a basso regime, e comperare energia dall’estero (circa il 13%).
Quello che Berlusconi non dirà mai che la Francia, terra promessa del nucleare, ha i consumi di petrolio pro capite più alti d’Europa, per il semplice motivo che l’energia per i trasporti proviene da idrocarburi. Non solo, le centrali nucleari non si possono regolare per seguire la variazione di domanda come altri sistemi di generazione, quindi il sistema elettrico francese è assai rigido e per coprire le richieste di picco della rete, i reattori producono un surplus in ore di minimo, svendendo elettricità a prezzi molto bassi, mentre in situazioni di picco la devono acquistare dall’estero. Non è un caso nessun governo francese si è azzardato a privatizzare EDF.
Di fronte alla tragedia di Fukushima, tutt’ora in atto, la risposta del governo Berlusconi è stata quella della fuga, della menzogna e del pressapochismo. Ora tutti sanno che ciò che abbiamo dichiarato riguardo all’inganno del governo sul referendum era la verità: le parole di Berlusconi sono la conferma, se mai ce ne fosse stato bisogno, dell’intenzione di voler prendere in giro gli italiani, calpestando in modo autoritario il diritto ad esprimersi sul nucleare, sulla sicurezza ambientale e la sopravvivenza delle generazioni future del nostro paese. La speranza, dopo questa aperta confessione al limite dell’imbroglio, è che la Corte valuti anche questo elemento di palese inganno nel valutare la sopravvivenza del quesito referendario.
Rifondazione comunista ha proposto e fatto approvare il divieto di installare impianti di produzione di energia nucleare o di stoccaggio di scorie sul nostro territorio, a partire dal comune capoluogo. Ora chiediamo un impegno dei sindaci spezzini a farsi garanti della nostra comunità contro questo inganno, a partire dal comune della Spezia dove è stata presentata una mozione urgente dal nostro capogruppo Bucchioni. Il 12 giugno vogliamo votare per 4 SI: contro il nucleare, per l’acqua pubblica e contro il legittimo impedimento.
William Domenichini
Responsabile prov.le Ambiente e beni comuni – PRC La Spezia
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