Fedi (PRC Lerici): “Da Pdl solita strumentalizzazione, noi per un concreto cambiamento sulla pianificazione”

9 febbraio 2011 - Scritto da  
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«L’atto da noi proposto segna un primo cambiamento che tiene conto di una sostanziale e generale fragilità del nostro territorio, un dato che è sotto gli occhi di tutti, tranne di chi non vuol vedere».

Così l’assessore all’ambiente di Lerici Veruschka Fedi di Rifondazione Comunista interviene nel dibattito che si è aperto nei giorni successivi all’approvazione della mozione sulla sospensione delle nuove edificazioni, voluta dal Prc e approvata dal consiglio comunale. Un voto che ha scatenato numerose polemiche dentro e fuori alla maggioranza.

Il centrodestra rivendica il merito della mozione. Lei come risponde?
«Il Pdl fa una demagogica strumentalizzazione di ciò che sta avvenendo e su questo concordiamo con l’assessore Saia. Rifondazione ha voluto un documento che ponesse all’ordine del giorno lo stato drammatico del territorio, e ci ritroviamo a seguire una polemica propagandistica da chi sostiene il fallimentare governo Berlusconi, fautore di condoni edilizi e piani casa»

Dopo questo passaggio come sarà il futuro politico per Lerici?
«La mozione è un primo passo e potrà essere la base di partenza per un nuovo modo di pianificare, se il centrosinistra vuole seriamente mettere in pratica un modo nuovo di amministrare e di pensare il territorio. Non limitiamoci a dire che “sarà l’occasione per rivisitare le linee del Piano Urbanistico”, ma confrontiamoci su come riportare esperienze già consolidate in cui la pianificazione territoriale va in funzione delle reali esigenze dei cittadini».

Quali sono le vostre proposte in merito?
«Rilanciare a livello locale un’economia di recupero, di ristrutturazione e di rivitalizzazione dei centri storici, oltre che una progettazione di mobilità collettiva che vada oltre i confini comunali. Le sfide di Lerici per stare al passo con i tempi sono queste e una classe politica responsabile come credo noi rappresentiamo deve sapersi mettere in gioco senza indugi».

Un commento alle critiche del consigliere di maggioranza Vallero?
«Confesso che le reazioni post-mozione mi preoccupano, meno quelle del consigliere Vallero di cui sappiamo quanto l’interesse per l’ambiente ed il paesaggio sia subentrato solo in una seconda fase della sua vita politica, in particolare dopo che non gli è stato riconosciuto un ruolo in giunta. E’ uscito dal Pd un anno fa e chiede di rientrare in maggioranza previe dimissioni di Saia, come fosse il solo responsabile delle politiche dell’amministrazione. E’ voluto uscire dalla porta per poi rientrare dalla finestra».

E a quelle dell’assessore Di Sibio?
«Le dichiarazioni di Di Sibio sono molto più gravi, sia nel metodo sia nella sostanza. Nel metodo perché non aver approvato la mozione in consiglio, senza peraltro argomentare la sua posizione nell’aula preferendo anzi giustificarsi nei giornali, è un atteggiamento alquanto irrispettoso. Nella sostanza perché, dopo un serrato confronto che ha portato a una naturale mediazione riportata poi negli emendamenti, la sua decisione apre una seria questione politica: Di Sibio vuole seguire questo tentativo di svolta oppure rimane ancorato al suo passato?».

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