Fiasella, al suo primo ed ultimo mandato, chiude con la Sinistra e porta a destra il Governo provinciale

7 luglio 2010 - Scritto da  
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Così si è concluso l’ulteriore incontro odierno tra PRC, Pdci,  PSI e il Presidente della Provincia Fiasella che già ha ignorato la volontà degli elettori estromettendo dalla  sua  giunta tre Assessori eletti  con la nomina di un esponente di Confindustria e ora pensa anche di poter calpestare ed umiliare la cultura politica, l’identità e i referenti sociali di forze quali la Federazione della Sinistra.

Inoltre non è accettabile il mancato rispetto del voto degli elettori, mancato rispetto che si evidenzia particolarmente nell’estromissione del PSI dalla Giunta Provinciale e con la consequenziale mancanza di rappresentanza ad una forza che invece le urne avevano fortemente premiato. Tutto ciò accade  nel bel mezzo di una  crisi occupazionale che ha provocato in provincia la  chiusura  di 150 aziende, l’aumento della cassa integrazione  del 400%, l’espulsione dal ciclo produttivo di oltre  2000 lavoratori a causa del mancato  rinnovo dei contratti a termine.

In  questo territorio,  che paga al lavoro e all’assenza di  condizioni di sicurezza pesanti contributi di vite umane, la scelta  di campo fatta dal Presidente  è inaccettabile.

Il tentativo di comprarci con eventuali compensazioni e inaccettabile. Si tratta di contrastare quella che a noi appare una svolta confindustriale nella politica della Provincia. Una svolta che avviene peraltro proprio mentre Confindustria detta al Governo inique misure per far pagare la crisi ai lavoratori, ai giovani e ai pensionati ed agisce per cancellare diritti, garanzie,  sicurezze ed eliminare i contratti nazionali. Per tutte queste ragioni non intendiamo essere né complici né alleati di Confindustria.

Anche nel merito della persona continuano a permanere  tutte le valutazioni  di inopportunità.

L’arroganza di  Fiasella  nei confronti delle sensibilità del  nostro territorio non si ferma neppure  di fronte a conflitti di interesse rispetto ad un imprenditore del settore idrico, creditore di Acam, in un  momento in cui è in itinere la nuova legge regionale che prevede di assegnare tutte le  competenze prima in capo  all’ATO alla Provincia, compresa la definizione delle tariffe.  Questo elemento politico pone in evidenza l’ambiguità del Partito Democratico su un tema centrale come l’acqua, ammiccando alla società civile quando si tratta di difenderne la pubblicità ma poi portando avanti disegni privatistici.

Alla luce dell’odierno deludente incontro, rispetto al quale la Federazione della Sinistra ed il PSI  hanno avanzato responsabilmente ulteriori  proposte in grado di salvare la coalizione, proposte che sono  attualmente  al  vaglio  del PD,  se il  quadro rimanesse immutato (entro il Consiglio di  domani)  è ovvio che  non ci potrebbe essere altra soluzione che abbandonare la  collaborazione di governo ed uscire dalla maggioranza.

Naturalmente Fiasella  è responsabile di questo cambio di maggioranza che inevitabilmente avrà ripercussioni anche  nelle altre Amministrazioni a partire  dalle necessarie  e urgenti VERIFICHE politiche  da tenere in tutti i Comuni.

I segretari provinciali
per il PRC –  Chiara Bramanti
per il PdCI – Pier luigi Sommovigo
per il – PSI  Giacomo Giannello

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