Gatti si accorge solo ora della Bolkenstein? Yes he can!

18 marzo 2010 - Scritto da  
Archiviato in Campagna elettorale, Lavoro, Primo piano

 

da cittadellaspezia.comSe sarò rieletto in Regione mi batterò affinché questa misura, (la direttiva Bolkenstein – ndr) così iniqua e penalizzante venga modificata in modo sostanziale“.

Con queste parole vacue e propagandistiche Giacomo Gatti pretende di redimersi sulla via di Damasco. Ma quale credibilità avrebbe un candidato del centrodestra, membro di un partito che in parlamento europeo ha avallato la Bolkenstein? Nessuna naturalmente, quindi denunciamo l’ennesima bufala elettorale, di candidati del PdL che si mettono a fare i paladini dei lavoratori!

La Bolkenstein permette, tra le altre cose, di retribuire i lavoratori secondo i contratti nazionali dei paesi di provenienza, sfruttando così lavoratori che sono sottoposti a contratti decisamente più svantaggiosi rispetto a quelli dei paesi in cui lavorano. Ecco che per esempio un lavoratore lituano percepisce un salario “lituano”, decisamente più basso, in Italia, non solo entrando in una competizione drogata, ma riducendo i diritti e la capacità contrattuale dei lavoratori italiani, fatto salvo che i suoi diritti sono nel 99% dei casi calpestati bellamente.

Di questo immaginiamo che Gatti non se ne farà carico, qualora fosse eletto, ma sappiamo che da oggi il PdL ha un nuovo paladino dei lavoratori!
Se Gatti non avesse delle responsabilità politiche le sue sortite sarebbero degne dei migliori palchi di cabaret: parla del liberismo, di potentati economici come se lui fosse un fautore della new economy? Ma in che partito vive? E’ ancora iscritto a quel Pdl che privatizza l’acqua? Che punta alla bufala del nucleare sapendo che è una truffa? Che attacca per l’ennesima volta l’art.18? Che lascia morire i lavoratori senza punire i padroni? Che incentiva la precarietà del lavoro e della vita? Che criminalizza le persone per il colore della pelle o per la religione?

Ma d’altronde a Gatti è concesso questo ed altro, visto che nella sua poca fantasia in campagna elettorale ha dovuto ricorrere ad un scimmiottamento del presidente Obama? Invitiamo il neo no-global Gatti ad un attivo di Rifondazione comunista, casomai abbia delle crisi politiche in corso, ma purtroppo l’ironia non ha molto senso in questo caso, nel constatare che per un pugno di voti si parla a ruota libera come se l’opinione pubblica fosse lobotomizzata.

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