GC La Spezia sull’acqua: “quanta ipocrisia dai Giovani democratici”
Apprendiamo che il direttivo provinciale dei Giovani Democratici della Spezia si è riunito, ha discusso e finalmente ha deliberato per sostenere la raccolta firme dei 3 referendum che chiedono di abrogare i vergognosi dispositivi di legge che vogliono privatizzare l’acqua in Italia. Il coordinamento provinciale dei Giovani Comunisti non ha fin d’ora inteso palesare la propria adesione in quanto il nostro partito, Rifondazione Comunista, agisce correttamente nel rispetto del comitato promotore del referendum che giustamente è apartitico ed autonomo.
Ma Rifondazione Comunista, a differenza di tanti che appaiono solo a parole sui giornali ma che nei fatti producono il nulla o addirittura l’esatto contrario, è parte attiva nella campagna di raccolta firme per i 3 referendum e protagonista della campagna di difesa dei beni comuni nei consigli comunali della provincia. Questo ci pone l’interrogativo politico di come un’organizzazione giovanile come i GD, possa, senza la benché minima vergogna, sostenere una campagna che il proprio partito sta bellamente ignorando, anzi.
Ciò che è accaduto in consiglio comunale alla Spezia è la pietra miliare dell’ambiguità del Partito Democratico sulla questione acqua, visto che si è rifiutato di votare la mozione presentata dalla nostra capogruppo, Simona Cossu, che raccoglieva le istanze del comitato per l’acqua pubblica chiedendo la modifica statutaria con la dichiarazione dell’acqua come un bene comune universale privo di rilevanza economica.
Se i Giovani democratici hanno a cuore la battaglia dell’acqua, che rivoltino il Pd e lo contaminino con le nostre istanze, senza tanti proclami propagandistici, ma con concretezza.
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