Giù le mani dai Beni Comuni: ce n’est qu’un début

6 marzo 2010 - Scritto da  
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Questo è solo l’inizio: “La nostra battaglia per l’acqua pubblica è già partita con la richiesta di modifica degli statuti comunali, riconoscendo che il servizio idrico integrato è un servizio pubblico locale privo di rilevanza economica, servizio essenziale per garantire l’accesso all’acqua per tutti e pari dignità umana a tutti i cittadini“. Con queste parole William Domenichini, resp.Ambiente del PRC spezzino ha aperto l’iniziativa “Giù le mani dai beni comuni“. Grande successo di pubblico, ma soprattutto splendida cornice politica ieri sera al centro Allende, in un iniziativa che ha coniugato interventi di grande spessore politico e tecnico a sostegno delle battaglie nazionali, ma soprattutto tenendo sempre presente la nostra realtà, anche nella chiave e negli impegni elettorali prossimi: le regionali.

Ciro Pesacane, presidente del Forum Ambientalista, ha sottolineato l’importanza della battaglia ambientale: l’acqua e l’energia è vita, “v’immaginate che cosa provocherà la privatizzazione dell’acqua? L’accesso all’acqua potabile è già precluso ad 1 miliardo e mezzo di essere umani, schiavi di multinazionali che voglio solo ed esclusivamente fare profitto. Non paghi? Ti chiudo il rubinetto!

Franco Zunino, assessore regionale all’ambiente, ha puntualizzato alcuni elementi fondanti della sua attività in materia: “rivendichiamo con forza la paternità di due atti fondamentali come il ricorso alla Corte Costituzionali sulla legge che vuole privatizzare l’acqua e su quella che vorrebbe il ritorno al nucleare, ma non solo. La scelta di appoggiare Burlando – prosegue Zunino – è da ricercarsi nell’attenzione con cui il presidente ligure ha posto centralità ai temi che discutiamo oggi e che il centrodestra avvallerebbe come meri vassalli del governo amico“.

Matteo Gaddi, responsabile nazionale del PRC per il Nord Italia, riporta la discussione sul piano locale, essendosi occupato della vicenda ACAM: “Per ora, con i compagni spezzini, abbiamo scongiurato la privatizzazione dei servizi alla Spezia, ma la situazione di ACAM è grave e le scelte che si andranno a compiere nel futuro sono fondamentali. Solo con un fronte unito di lavoratori, comitati e cittadini si potrà impedire di privatizzare l’acqua. Rifondazione in questa battaglia c’è e ci sarà“.

Emilio Molinari, presidente del comitato italiano per il contratto mondiale dell’acqua, è stato lapidario: “ci stanno privatizzando tutto e la battaglia più importante che ci attende è quella per la nostra sopravvivenza. Acqua ma anche aria e cibo, che stanno avvelenando con emissioni nocive e organismi geneticamente modificati. Il prossimo passo sarà – ha chiuso Molinari – il referendum sull’acqua, è un impegno di tutti noi, ma occorre essere uniti, compatti e coinvolgere tutti i cittadini, perchè l’acqua è vita, privatizzarla un delitto“.

Nelle conclusioni, Massimo Lombardi, candidato alle regionali per la Federazione della Sinistra, è stato preciso: “Noi ci siamo, con la nostra faccia e le nostre idee, la consapevolezza che il nostro impegno per portare avanti queste battaglie è nel nostro DNA, ma l’altrettanta consapevolezza che da soli non bastiamo e che dobbiamo lavorare per sollevare più gente possibile. Lo abbiamo fatto nei quartieri del levante sul tema dei rifiuti, dobbiamo farlo in tutta la provincia per l’acqua pubblica. Noi di Rifondazione comunista ci siamo e continueremo la nostra battaglia di civiltà: acqua pubblica, energie rinnovabili, il nostro no all’incenerimento del CDR in ENEL, il nostro Si alla strategia Rifiuti zero“.

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