In Regione sviluppo compatibile: contro il ritorno al nucleare energia pulita
Il decreto è stato pubblicato. Con tutte le variazioni dell’ultima ora, taglia e cuci, grassetti ed evidenti passaggi di “copia e incolla”, che la dicono lunga della fretta con cui si è provveduto a sanare i ritardi accumulati. Un caso? Il decreto legge nuclearista approvato definitivamente il 10 febbraio, per un soffio non scadevano i tempi della decadenza della legge delega, che fissava il limite ultimo per la decretazione specifica al 15 febbraio. Onde evitare un decreto interpretativo sull’approvazione dei decreti, che il sig.Berlusconi a questo punto potrebbe inventarsi tranquillamente visti i precedenti, la vicenda indica ancora una volta il pressapochismo del centrodestra.
La politica degli annunci e della voce grossa, assenza pensare e produrre politiche utili per il paese.La vicenda energetica ne è la lampante dimostrazione: a partire dai roboanti annunci dei tempi con cui sarà aperto il primo cantiere delle future nuove centrali nucleari a carico dei contribuenti, visto che nemmeno i francesi riescono a reperire sul tanto decantato mercato, investitori privati pronti a buttar dalla finestra centinaia di miliardi di euro, si arriva all’ultimo minuto ad approvare un testo che non dice nulla e che ridelega il tutto all’ennesimo carrozzone fantasma: l’agenzia per la sicurezza nucleare.
Si perde tempo quindi, mentre il paese avrebbe urgenza di una politica energetica seria, si pasticcia su un terreno paludoso ed inutile come il nucleare, trascurando dolosamente il risparmio, l’efficienza e lo sviluppo delle fonti rinnovabili. La regione Liguria si è dotata con la giunta uscente di un piano energetico che deve essere attuato, e la sua attuazione passa per la legge sul risparmio e la certificazione energetica che da anche grandi possibiltà occupazionali del settore, ma passa soprattutto da un impegno che Rifondazione comunista sta già assumendo nel territorio spezzino: No al nucleare.
No all’installazioni di impianti nucleari, no alla costruzione di siti di stoccaggio di scorie radioattive. Non solo uno slogan, non solo un impegno elettorale che porteremo avanti con i nostri candidati alle regionali, Antonella Guastini e Massimo Lombardi, ma una coerente azione politica nel nostro territorio che passa per la presentazione nei consigli comunali di mozioni in cui si impegna le amministrazione a negare il permesso di installazione di tali impianti nei nostri comuni, e ad attivarsi presso le istituzioni preposte per fare questa battaglia, contro un vettore energetico costoso, superato e pericoloso.
Non è un caso che anche Follo, comune governato dal centrodestra, abbia approvato all’unanimità la mozione presentata dalla nostra consigliera, Sara Zolesi, a dimostrazione che i cittadini non vogliono tornare a prima del 1987, anno in cui il popolo italiano ha detto chiaramente No al nucleare attraverso il referendum. La nostra campagna continua con la discussione della mozione antinuclearista nel comune della Spezia.
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