La risposta a frane e alluvioni non è la demagogia
Senza scomodare i cambiamenti climatici di cui ormai sono convinti tutti gli scettici del mondo, senza ribadire che chi come noi, da tempo, sostiene che il modello sociale capitalista sta provocando danni sia agli esseri umani quanto all’ambiente che ci circonda, ci sentiamo in dovere di ribadire, foss’anche una litania, che lo stato del territorio spezzino è drammaticamente a rischio.
Lo dimostra la realtà delle cose, dove basta un giorno di pioggia intensa per provocare smottamenti e frane, danni a cose e a persone, lo testimoniano studi inascoltati o sottovalutati come il rapporto “Terra e Sviluppo. Decalogo della Terra 2010”, redatto dall’ordine nazionale dei geologi, la totalità dei comuni spezzini è a rischio idrogeologico.
In queste ore versanti e fiumi alla Spezia rendono la vita dei cittadini un rischio, è un dato di fatto ineludibile. Ciò che ci meraviglia è la risposta flebile e inefficiente di istituzioni come la Provincia che è priva di progetti a lungo termine per arginare questa drammatica situazione, ma ancor più sconcertante è l’atteggiamento di certi dirigenti politici che pensano ancora a bucare monti, a grandi opere inutili fino a proporre modelli superati che impattano negativamente le condizioni già precarie del territorio, come nel caso dei centri commerciali proposti in Val di Magra. Non possiamo certo dimenticare il piano casa proposto dalla regione, uno strumento che non farà altro che peggiorare le condizioni idrogeologiche territoriali.
In queste ore condividiamo l’angoscia dei cittadini di Tellaro, che, a distanza di un anno, vivono la stessa esperienza drammatica dei cittadini follesi di Torenco, una vicenda che pare sia dimenticata ma che avrebbe dovuto insegnare qualcosa di concreto sulla necessità prioritario di questo territorio: la messa in sicurezza.
Ecco perché Rifondazione comunista ritiene di fare un appello a tutta la classe dirigente politica: facciamo un regalo ai cittadini spezzini ed invece di millantare scempi che porterebbero solo altri danni, ci si assuma la responsabilità di intervenire sulla laminazione del bacino idrografico del Magra, si intervenga sull’incentivazione del presidio agricolo del territorio, si intervenga sulla regimazione delle acque meteoriche e sulla messa in sicurezza della viabilità e dei versanti a rischio. Lasciamo da parte trovate elettoralistiche e demagogiche trasversali e pensiamo al bene comune della gente.
informazione sostenibile
Scritto venerdì 24 dicembre 2010 alle 19:28
Con queste vicende che riguardano (non solo) il nostro territorio gli auguri più appropriati sembrano quelli da rivolgere a chi cerca di mantenere vita e dimora a dispetto degli scempi naturali compiuti da amministratori e sfruttatori. Per quanto riguarda la provincia spezzina resta l’amarezza nel constatare che vi si sprechino dichiarazioni di tutela ambientale,pur persistendo in una politica irrispettosa del territorio. L’augurio che facciamo ai nostri lettori e a voi di Rifondazione è di perseverare, anche per il 2011, nella denuncia e nelle proposte alternative.
PRC La Spezia
Scritto sabato 25 dicembre 2010 alle 12:23
Un augurio che ricambiamo e che ci vedrà certamente compagni di lotta, nella speranza di portare avanti un modello sociale più compatibile con le esigenze di vita, facendo tutti gli sforzi possibili per fermare i tanti elementi d’inciviltà del nostro paese, dove la nostra provincia non tarda ad “eccellere”, non mollando mai e continuando a fare proposte concrete per inseguire utopie razionali.
Buone feste anche a voi.