Lombardi: “Cavarra fermi la cementificazione della piana di Marinella”
La degenerazione della politica intrapresa dal Pd in alcune realtà della nostra provincia impone la necessità di premettere ciò che normalmente apparirebbe ovvio: dal momento in cui vengono stravolti i programmi elettorali, una forza politica, che pur ha sostenuto una coalizione, è svincolata da ogni tipo di assunzione di responsabilità e ogni vincolo di lealtà, perché sono state tradite le premesse di tali vincoli e di tali responsabilità.
Rifondazione Comunista esprime la propria contrarietà e il forte dissenso verso le scelte che il Sindaco e la giunta di Sarzana stanno compiendo sulla Piana di Marinella. Evidentemente a Cavarra ed al Pd sarzanese occorre ricordare che negli ultimi 4 anni la provincia della Spezia è stata colpita da 5 alluvioni, con centinaia di milioni di danni e 14 morti, e che la piana di Marinella non è rimasta esente da tali disastri, anzi.
Fermare il consumo del territorio è diventato qualcosa di più che un convincimento politico, una delle linee del Piave da difendere per le nostre vite, il nostro futuro, le nostre economie, motivo per cui ci siamo illusi che le parole da campagna elettorale di Cavarra, che indicavano un nuovo Piano Urbanistico a volumi zero e lo stop a nuove autorizzazioni di grandi superfici di vendita, non fossero solo propaganda ma proponessero una svolta necessaria a questo territorio.
Così non è, ed apprendiamo dai giornali scelte scellerate che riguardano la piana di Marinella che avvengono ancora una volta sulla testa dei cittadini, al di fuori di una pianificazione partecipata essenziale in un’area così delicata con una sua storia e specifiche vocazioni, con all’interno nuclei residenziali di interesse storico urbanistico .
Sette campi di calcio, foresterie alloggi, infrastrutture per circa 13,7 ettari oltre a non rispondere all’idea e bisogno del consumo zero del territorio, ci pare non rispondano neppure ad una seria programmazione degli impianti sportivi ed a una analisi di quali siano le effettive esigenze di sport dei propri cittadini (piscina ancora incompiuta, palestre inesistenti, sport per la terza età).
Cosa c’è dietro questo disegno?
La svendita di una parte strategica del territorio di Sarzana al privato per opere al di fuori di ogni interesse e di ogni bisogno locale.
Crediamo invece che rilancio delle colture, incentivazione della silvicoltura, riqualificazione del nucleo urbano con piani di recupero per rispondere anche alle esigenze dei residenti, insieme ad opere per un adeguato controllo del rischio idrogeologico e alla pianificazione delle risorse idriche come bene comune sarebbero le urgenze di quest’area. L’amministrazione si sta rimangiando tutto quello che aveva promesso.
Per questo chiediamo al sindaco sarzanese che avvii immediatamente le procedure di apertura di una valutazione ambientale strategica degli strumenti urbanistici vigenti, puntando a fermare ogni ulteriore consumo di suolo attraverso procedure di dibattito pubblico.
Questa non è una richiesta politica avulsa, ma il mantenimento di un impegno elettorale preciso.
Massimo Lombardi
Segretario provicniale Rifondazione Comunista La Spezia
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