Massimo Lombardi (Rete a Sinistra): “Contro la “malascuola” di Renzi, oggi presidio sotto la prefettura a sostegno di insegnanti e studenti”
Nessuno si è lasciato ingannare dalle aperture e dagli incontri con i sindacati, ne intimidire dalla repressione del dissenso a Renzi, come le denunce di chi a Bologna ha osato contestare il Presidente del Consiglio alla festa dell‘Unità.
Renzi sta proseguendo un attacco neo liberista alla scuola pubblica che dura da oltre vent’anni, con le azioni di governo della Moratti, della Gelmini, di Profumo e anche di Luigi Berlinguer, che hanno mirato a trasformare la scuola da istituzione pubblica a servizio a domanda individuale sempre più sottratta alle funzioni dello stato, e quindi messa a disposizione del “libero” mercato.
Renzi porta a compimento questo processo: dopo l’immissione nel sistema pubblico delle paritarie private, la distruzione del tempo pieno e del tempo prolungato (modello di scuola di base invidiato da tutto il mondo), i tagli ai bilanci, il mantenimento dei precari come dato strutturale dequalificante, il dimensionamento delle scuole, il colpevole abbandono della edilizia scolastica, il continuo aumento dei fondi alle private, Renzi cancella la scuola della Costituzione.
Il ddl fa scomparire diritti e poteri di studenti e docenti, trasformando in potenziale precario anche chi è in ruolo, suddito nelle mani del preside sceriffo, è una riorganizzazione della “governance “della scuola /servizio con al centro la rete dei dirigenti.
La scuola è un baluardo da difendere, come la Costituzione. Non dobbiamo permettere all’autoritarismo dilagante di distruggere l’istituzione pilastro della nostra società.
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