Olivieri sul caso 5 Terre: “Chi si opponeva al sistema faceva vita grama”

1 ottobre 2010 - Scritto da  
Archiviato in Partito, Primo piano

 

Riproponiamo l’intervista di Paolo Magliani (Secolo XIX) al segretario regionale ligure di Rifondazione comunista, Sergio Olivieri.

Rifondazione Comunista è l’unica che ha chiesto le dimissioni del presidente del Parco delle Cinque Terre Franco Bonanini. Il segretario regionale Sergio Olivieri spiega il motivo della presa di posizione del suo partito.

Mentre le altre forze politiche hanno espresso solidarietà a Bonanini, voi ne avete chiesto le dimissioni. Perché?

« E’un atto dovuto compiere un passo indietro se chi amministra la cosa pubblica è indagato con imputazioni così gravi ed è addirittura sottoposto agli arresti. Stupisce piuttosto che Rifondazione sia stata l’unica ad averlo chiesto e che le stesse forze politiche, che in casi analoghi si sono sempre espresse in questo senso, stavolta abbiano preferito assumere altre posizioni».

Tra queste forze però ci sono anche i vostri compagni del Pdci con i quali state dando vita alla Federazione della Sinistra…

«La successiva precisazione di Enrico Vesco ha chiarito che si tratta solo di una differenza di toni che non fa venir meno le ragioni dell’unità della sinistra di alternativa per la quale Prc e Pdci sono fortemente impegnati».

Bonanini si è dimesso…

«Sì e gli ne do volentieri atto. Anche in questo caso poi devono valere i principi garantisti: essere sottoposti ad indagine non significa automaticamente essere colpevoli. C’è un’inchiesta in pieno svolgimento  e c’è da augurarsi che si concluda presto e bene. Non è rituale esprimere fiducia nell’operato della magistratura. Questo sul piano giuridico».

E su quello politico?

«Dai verbali delle intercettazioni che si leggono sui giornali, come è stato già autorevolmente sottolineato, emerge una concezione feudale del territorio ed un disprezzo sconcertante per i valori che dovrebbero caratterizzare il funzionamento delle istituzioni. Al di là dell’aspetto giuridico, questo ci dice che siamo davanti ad una vera emergenza democratica».

Lei parla di emergenza democratica, ma se così fosse la scoprite solo adesso?

«Fin da quando Rifondazione era guidata da Aldo Lombardi cercammo di dare sostegno al malessere che veniva manifestato da una parte dei cittadini, molti dei quali però avevano timore ad esporsi pubblicamente. Riconosco che la nostra azione è stata senza dubbio insufficiente ma va detto che la situazione era molto difficile e che il nostro impegno é costato caro, soprattutto ai pochi compagni della zona che avevano il coraggio di esporsi. Del resto che a Riomaggiore le voci critiche facciano vita grama non è una novità».

Può essere più chiaro?

«Potrei citare per esempio il caso delle elezioni comunali del 2004. In quell’occasione una lista civica conseguì un successo inaspettato e riuscì ad eleggere alcuni consiglieri: era una spina nel fianco dell’establishment. Ci fu un ricorso del centrosinistra e del centrodestra e partì subito un’inchiesta che accertò che alcune delle firme a sostegno della lista erano state raccolte senza la presenza dell’autenticatore, ma si trattava comunque di firme vere e non false. La sanzione per questa irregolarità fu pesantissima: i consiglieri eletti furono dichiarati decaduti e al loro posto subentrarono i rappresentanti del centrodestra, cioè “l’opposizione di Sua Maestà”, visto che centrodestra e centrosinistra a Riomaggiore non si differenziano molto. Sarei curioso di sapere in quanti comuni nei quali sono state riscontrate irregolarità nelle firme raccolte a sostegno delle varie liste ci sono stati provvedimenti così draconiani».

In conclusione?

«Spero che da questa vicenda non ne esca malconcia l’immagine del Parco, un patrimonio inestimabile da salvaguardare. Ed è doveroso, al di là delle opinioni politiche, esprimere riconoscenza per il coraggio di quanti, come i rappresentanti dell’attuale opposizione consiliare di Riomaggiore, hanno operato in questi anni in un contesto così difficile per far valere le ragioni della democrazia».

Commenti

Facci sapere che cosa stai pensando, lascia un tuo commento...
e oh, se si desidera una foto per mostrare con il proprio commento, vai ottenere un gravatar!