Ravera: “Dipendenti pubblici sotto attacco del governo Renzi, la legge Delrio sembra una legge “Delirio””

2 febbraio 2015 - Scritto da  
Archiviato in Lavoro, Partito, Primo piano

 

 

Nel nostro Paese i dipendenti pubblici vengono spesso accusati di essere “fannulloni”, di essere dei privilegiati. Di episodi e gesti da condannare sono piene le cronache, ma penso che autisti, insegnanti, medici e dipendenti dei diversi enti rappresentino un tessuto importante della nostra società.

I dipendenti pubblici vantano qualche tutela in più, ma nel nostro Paese si continua a livellare i diritti dei lavoratori verso il basso e anziché estendere le tutele a chi ne ha poche si tolgono a chi le ha. Così posti di lavoro che fino a poco tempo fa erano “intoccabili” oggi sono a rischio. È il caso dei lavoratori delle province.

La controriforma del ministro Graziano Delrio non solo ha tolto il diritto di voto e di rappresentanza ai cittadini e non ha definito chi seguirà competenze importanti quali la formazione, lavoro, viabilità, edilizia scolastica, offerta culturale e turistica, programmazione territoriale, tutela dell’ambiente, ma attacca frontalmente le lavoratrici e i lavoratori.

Solo nella nostra Regione sono oltre 700 i dipendenti che attendono di conoscere il loro destino professionale, dopo la previsione del comma 421 della legge di stabilità 2015 che ha disposto dal 1° gennaio 2015 il taglio delle dotazioni organiche. Secondo i dati sono 264 a Genova (città metropolitana), 137 ad Imperia, 178 a Savona e 160 a La Spezia.

Oggi è sotto gli occhi di tutti che la cosiddetta “riforma” non ha colpito i privilegi, ma solo cittadini e lavoratori. Più che la legge Delrio mi sembra una “legge Delirio”.

 

Marco Ravera,
segretario regionale Rifondazione Comunista

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