Rifondazione attacca il Pd: “Serve più trasparenza su Porto, Acam e Parco delle CinqueTerre”
Riproponiamo l’intervista di Paolo Magliani (Secolo XIX) a Simona Cossu (Capogruppo Prc in Consiglio Comunale alla Spezia):
Una mozione-trasparenza dove si chiede la pubblicazione delle retribuzioni di chi riveste incarichi di indirizzo politico. La presenterà Simona Cossu, capogruppo di Rifondazione Comunista in consiglio comunale spezzino, visti i recenti casi che hanno coinvolto il territorio, da Acam alle Cinque Terre.
Perché il comune della Spezia e gli altri enti dovrebbero approvarla?
«C’è una grave carenza di trasparenza nella gestione della cosa pubblica per cui è necessario trovare gli strumenti per cercare di sanare il malcostume emerso dai recenti scandali. In generale c’è una tendenza del Partito Democratico ad accentrare tutte le decisioni e a emarginarci per impedirci di partecipare alle scelte, valga per tutti l’esempio di quello che è successo in provincia».
Si riferisce alle Cinque Terre?
«Naturalmente sì, ma non solo. Tutti sapevano della gestione del Parco di Bonanini ma hanno taciuto, centrodestra compreso, anche se la responsabilità politica è tutta del Pd. Non basta dichiarare alla stampa di fare autocritica se poi non si realizza nei fatti, esattamente come è avvenuto per Acam».
E’ ancora è poco chiara a voi consiglieri la situazione-Acam?
«Su Acam la mancanza di trasparenza è ancora evidente: c’è stata una mancanza completa di controllo da parte delle istituzioni che ne detengono la proprietà, cioè i comuni. Questo ha portato al disastro che conosciamo e, come nelle Cinque Terre, rischiano di pagare solo i lavoratori».
Che soluzioni proponete per Acam?
«Lancio due proposte: sulla trasparenza interna la pubblicazione su internet dei lavori affidati ad Acam dai vari comuni e i rispettivi costi. Tale operazione ci permetterebbe forse di capire come mai il settore ambiente di Acam, che percepisce un introito dai cittadini che copre il costo di smaltimento dei rifiuti, sia in costante perdita. Ma non basta: occorre un piano industriale serio che prevede uno sviluppo dell’azienda e nuovi settori che possono produrre utili».
In che modo?
«Con lo sviluppo delle energie alternative. Il comune potrebbe mettere sul piatto con Enel la produzione di energie pulite e lo potrebbe fare con Acam. Infine i lavoratori potrebbero essere destinati ai comuni della provincia per il monitoraggio del territorio e la sua messa in sicurezza in una situazione attuale di forte dissesto idrogeologico. E a proposito di Enel: che fine ha fatto il tavolo del rinnovo della convenzione? Nebbia fitta…».
Rifondazione ha espresso forti critiche anche sul porto e sul Waterfront…
«La gestione Forcieri fino a questo momento è l’opposto della trasparenza e della partecipazione. Ritengo infatti gravissimo il suo comportamento adottato sulla vicenda del tavolo permanente di controllo sulle prescrizioni di via del piano regolatore portuale».
Cosa chiedete al presidente dell’Autorità Portuale?
«Bisogna rispettare la legge e il Prp è legge. Forcieri lo applichi a partire dalle opere di mitigazione ambientale e in particolare la fascia di rispetto, invece di discutere col presidente della Provincia, per beghe interne al suo partito, se un palazzo di 75 metri è o non è un grattacielo. Inoltre ricordo che presentare un progetto non significa accettare il pacchetto in blocco così com’è. Forcieri si ricordi di essere di centrosinistra e rispetti un po’ di più i cittadini e le istituzioni, invece di criminalizzarne il dissenso».
Paolo Magliani.
Dal Secolo XIX di Sabato 6 Novembre 2010.
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