Rifondazione Comunista La Spezia in sostegno dello sciopero Fiom del 28 gennaio
Un ordine del giorno in tutti gli enti locali spezzini a sostegno dello sciopero Fiom del prossimo 28 gennaio. E’ quanto proposto da Rifondazione Comunista e la Federazione della Sinistra ddella Spezia che, dopo aver organizzato sul territorio la raccolta firme a sostegno degli operai Fiat di Mirafiori, “assediati” dal diktat dell’ad Marchionne e usciti nettamente vincitori dal referendum dello scorso 14 gennaio, chiede alle istituzioni locali di pronunciarsi a favore dello sciopero indetto dal sindacato che sta opponendo una vera resistenza all’attacco antioperaio e antidemocratico dei rappresentanti del capitalismo industriale italiano.
Mentre la raccolta firme proseguirà fino al 27 gennaio, la Federazione della Sinistra e Rifondazione Comunista plaudono il consiglio comunale di Ortonovo, il primo ad aver approvato l’odg presentato dal consigliere Prc Roberto Bedini e invitano gli altri enti locali a fare altrettanto per lanciare un forte messaggio a sostegno dei lavoratori e della democrazia che la Fiom sta difendendo con tutte le sue forze.
Qui di seguito il calendario dei banchetti di raccolta firme organizzati dalla Fds per la prossima settimana nei luoghi di lavoro spezzini, a seguire il testo dell’ordine del giorno:
- 24 Gennaio: Oto Melara-Enel
- 25 Gennaio: Termomeccanica
- 26 Gennaio: Porto
- 27 Gennaio: Atc e Ferrovie
Ecco il testo del documento:
Oggetto: Ordine del giorno a sostegno dello sciopero Fiom del 28/1/2011
Premesso che
la Costituzione della Repubblica italiana sancisce che l’ordinamento democratico repubblicano è fondato sul lavoro (art.1), riconosce e promuove le condizioni che rendono effettivo tale diritto (Art.4), tutelandolo in tutte le sue forme ed applicazioni, curando la formazione e l’elevazione professionale dei lavoratori (Art.35), garantendo la parità di diritti tra lavoratore e lavoratrice (Art.37) e la tutela degli inabili (Art.38) e che l’iniziativa economica non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana (Art.41);
Visto che
- Il diktat di Marchionne, che Cisl, Uil, Ugl e Fismic hanno firmato, contiene una clausola inaudita, che nemmeno negli anni dei reparti-confino di Valletta era stata mai immaginata: la cancellazione dei sindacati che non firmano l’accordo, l’impossibilità che abbiano una rappresentanza aziendale, la loro abrogazione di fatto. Questo incredibile annientamento di un diritto costituzionale inalienabile non sta provocando l’insurrezione morale che dovrebbe essere ovvia tra tutti i cittadini che si dicono democratici. Eppure si tratta dell’equivalente funzionale, seppure in forma post-moderna e soft dello squadrismo contro le sedi sindacali, con cui il fascismo distrusse il diritto dei lavoratori a organizzarsi liberamente;
- Con tale accordo padroni-sindacati concertativi si cancella il contratto nazionale per imporre condizioni di lavoro pesantissime: per i ritmi, il taglio delle pause, il lavoro notturno, gli straordinari comandati senza contrattazione, il rifiuto dell’azienda di pagare i giorni di malattia a suo carico;
- Con tale accordo si cancella il diritto di sciopero, stabilendo che chi viola le clausole di esso è passibile di infrazione disciplinare e quindi di licenziamento, introducendo pertanto di fatto il lavoro schiavistico e la conseguente cancellazione della democrazia e della Costituzione;
- Per il presidente del comitato centrale della Fiom “bisogna risalire al fascismo per trovare un accordo di tale gravità e portata antidemocratica come quello sottoscritto da Cisl, Uil e Fiat per Mirafiori. Oltre a distruggere le condizioni di lavoro, cancella non solo il diritto allo sciopero ma il diritto dei lavoratori ad avere una rappresentanza democratica eletta. Un fatto senza precedenti nella storia della democrazia italiana”;
- La richiesta di sciopero generale, avanzata dalla Fiom, è sacrosanta e vada appoggiata in ogni modo poiché l’inaudito attacco della Fiat ai diritti dei lavoratori è un attacco ai diritti di tutti i cittadini, dato che mette a repentaglio il valore fondamentale delle libertà democratiche;
- Riteniamo urgente che la società civile manifesti la sua più concreta e attiva solidarietà alla Fiom e ai lavoratori metalmeccanici perché ne va delle libertà di tutti;
Il Consiglio Comunale
Esprime
La propria solidarietà alla lotta dei lavoratori metalmeccanici della FIOM per la salvaguardia della dignità del lavoro e delle persone e per la difesa dei principi sanciti dalla Costituzione repubblicana uscita dalla lotta di Liberazione e
Delibera
Di appoggiare la giornata di sciopero indetta dalla FIOM per giorno 28 gennaio 2011.
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