Se 10 morti vi sembran pochi…
La ex strada statale per Porto Venere è divenuta negli anni sempre più pericolosa, dai problemi legati alla sicurezza della circolazione stradale, all’incolumità degli abitanti dei borghi che quest’arteria comunicativa attraversa, un’infrastruttura viaria rimasta pressoché immutata da quando fu costruita da Napoleone nei primi anni dell’800. Gli ostacoli sono tanti quante le carenze in termini di sicurezza: dalle auto in sosta selvaggia, dai cassonetti dell’immondizia posti in carreggiata, dai pali dell’illuminazione, al pessimo stato di manutenzione della carreggiata, alle fermate dell’autobus non protette ed inadeguate, fino alla mancanza di marciapiedi, quasi ovunque.
Gli enti preposti come Provincia, Comune della Spezia e di Porto Venere, si rendano conto della gravità della situazioni, e dei rischi a cui è sottoposto chiunque percorra quel tratto stradale? Dagli abitanti di 5 borghi del golfo ad oggi si sentono abbandonati. Questa porzione di territorio, insieme alle 5 terre, dovrebbero essere biglietto da visita di una provincia votata al turismo, con queste condizioni di mobilità ed infrastrutturalità. Chi percorre la ex-statale non può che rimanere sconcertato dall’immondizia delle discariche abusive, parapetti e guard-rail divelti e demoliti e dal generale stato di abbandono. In questi ultimi anni, dal tratto iniziale da viale Fieschi al borgo di Marola ci sono stati 10 morti per incidente stradale: un morto ogni 300 metri!
E’ di questi giorni l’ennesimo incidente mortale, così come un pericoloso incidente dove un autoarticolato ha perso alcune tonnellate di solai in una curva. Sembra che le condizioni dei pedoni e dei ciclisti costretti a strisciare contro i muri, o ancor peggio contro le auto in sosta, non interessino a nessuno. La politica urbanistica dei due Comuni inoltre ha aggravato enormemente la situazione incrementando l’edificazione lungo la ex statale, senza far realizzare i marciapiedi o i parcheggi pubblici necessari. Risultato? Sempre più traffico, specialmente pesante durante le fasi esecutive, e ulteriore carenza infrastrutturali.
Tralasciando le gallerie di by-pass dei centri storici da noi riproposte quando eravamo in Amministrazione a Porto Venere, occorre almeno urgentemente provvedere alla realizzazione di marciapiedi e alla messa a norma delle fermate degli autobus. Proprio in relazione a ciò, attraverso la SPA e con un primo lotto progettuale dell’abitato delle Case Rosse, avevamo preventivato la realizzazione dei marciapiedi lungo la statale, progetto che sarebbe stato cofinanziato dalla stessa Provincia. Che cosa ne ha fatto di quel progetto l’amministrazione Nardini? Quanti altri morti dovremo contare prima di veder rispettate leggi, veder restituiti ai cittadini i pochi tratti di marciapiede esistente e realizzati quelli mancanti?
Fabio Carassale
Segretario Circolo “Lucio Mori“
PRC Porto Venere
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