Rifondazione, le ragioni della frattura: domani ore 18 al Camec presentazione del “libro nero di Federici”
13 giugno 2013, by admin
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Venerdì al Camec la presentazione del libro nero di Federici: “Acam? Se volevano vendere lo potevano fare cinque anni fa”.
“Federici ed il Pd hanno tradito il programma elettorale. Rifondazione non ci sta. Vogliamo partecipazione nella trasformazione della nostra città, rispetto da parte del sindaco e della giunta, trasparenza totale“.
La battaglia dei ‘rifondaroli’ spezzini contro la giunta dalla quale sono usciti tre mesi fa in modo forte, si rinnova di un ennesimo capitolo che si svolgerà nella giornata di venerdì, giorno clou per la vicenda Acam.
Quel giorno, infatti mentre Rifondazione presenterà il libro nero della giunta Federici, i sindaci della Provincia saranno chiamati ad avallare il piano industriale relativo alla multiutility di Via Picco che dà il via alla vendita di alcuni asset: “Sarà la fine -attacca la consigliera Cossu-. E noi quel giorno spiegheremo ancora una volta i perché di una strategia fallimentare: la verità è che volevano liberarsi del bubbone Acam, fin dall’inizio. Altro che fusione con Hera, possibilità sulla quale abbiamo sempre nutrito fortissimi dubbi, espressi anche in consiglio comunale. Rimarrà quindi la sola divisione acqua caricata di un debito di circa 150milioni di euro mentre il resto sarà svenduto: Gas, Clienti e nel tempo il pacchetto Ambiente. E a pagare, come sempre, saranno i cittadini“.Rifondazione è sicura che la maggior parte dei sindaci seguirà l’esempio di Federici, per classiche ragioni di partito: “Tutti i primi cittadini del Pd faranno come lui. E la cosa brutta è che tutto questo viene spacciato come una grande conquista: se era per vendere tutto allora potevano farlo cinque anni fa. C’è stato il referendum sull’acqua, con le code ai banchetti che avete visto tutti: l’unico a non essersene accorto è Federici. La verità è che si è bypassata una discussione programmatica“.

Le preoccupazioni di Rifondazione non si fermano qui: “Una volta che si libereranno di Acam ambiente, sia Saturnia che Mangina saranno due discariche di fatto gestite da privati. Pitelli non insegna proprio nulla. Venerdì al Camec alle 18 oltre a tutto questo illustreremo le nostre perplessità anche rispetto al bilancio del Comune della Spezia, ripercorrendo passo passo il primo anno di lavoro della giunta. Diremo insomma i perché della nostra uscita dalla maggioranza“.
“Abbiamo votato contro la Tares -continua Cossu- per cui si prevede un aumento dell’11%, Imu e contro la delibera di Acam. Sull’Imu il Comune ha completamente sbagliato la lettura della situazione: messa così sembra che alla Spezia chi possiede una seconda casa sia ricco. La verità è che la manovra colpisce i soliti noti“.
William Domenichini, responsabile ambiente del Prc spezzino, ricorda la proposta che fu abbozzata ma mai presa veramente in considerazione: “Convertire Acam da spa a società consortile, com’era un tempo“.
Il segretario Massimo Lombardi chiude con una diagnosi politica, negando la solitudine in cui Rifondazione è caduta da tempo, ancor più dopo il flop del cartello Ingroia alle ultime devastanti elezioni politiche: “Non ci sentiamo affatto soli. C’è un 50% di persone che non va a votare, ci sono i comitati, i cittadini stanchi. Non ci sentiamo l’ultimo baluardo di lotta, nostro compito dev’essere costruire una linea di lavoro e di battaglia su temi concreti, coagulare le forze, contro la lottizzazione di poche persone e il potere trasversale che gestisce tutto in questa città, anche la politica. Penso a personaggi del privato che convocano amministratori per spiegare i piani industriali, questo è inaccettabile e alquanto pericoloso“.