Landini a Spezia, Ravera (Prc Liguria): “Contro il governo Renzi, sabato tutti a Roma a difendere i lavoratori”

22 ottobre 2014, by  
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In occasione della visita di questa mattina del segretario della Fiom Maurizio Landini ai cantieri San Marco della Spezia, la federazione spezzina di Rifondazione Comunista ha accolto la prima uscita pubblica del neo segretario regionale ligure del Prc Marco Ravera, eletto domenica scorsa a Genova dal congresso regionale del partito assieme al nuovo Comitato Politico Regionale (7 gli spezzini eletti: Chiara Bramanti, Sergio Olivieri, Massimo Lombardi, Jacopo Ricciardi, Massimo Marcesini, Roberto Bedini, Alessio Menconi).

Ravera ha puntato l’attenzione sull’importanza della prossima manifestazione di sabato 25 ottobre a Roma organizzata dalla Cgil contro il vergognoso “Jobs Act” del governo Renzi, che sta per passare alla Camera con un altro voto di fiducia, dopo quello del Senato. Quello del Pd è un inqualificabile attacco frontale ai lavoratori e a tutti i cittadini, già duramente colpiti dalla crisi, dalle casse integrazioni, dal lavoro precario e mal pagato. Renzi ha proseguito, aggravandole, le politiche di Berlusconi, Monti e Letta obbedendo ai diktat della Merkel, di Marchionne e di Confindustria.

Il baluardo dell’articolo 18 va esteso a tutti i lavoratori e va difeso ad oltranza assieme al più grande sindacato italiano, anche con lo sciopero generale e l’occupazione delle fabbriche, come ha sottolineato oggi lo stesso Landini.

Per questo sarà fondamentale la piena riuscita della manifestazione di sabato: oltre che per il lavoro è una battaglia per la democrazia e la libertà di questo Paese. Da Spezia Rifondazione sarà presente nei pullman messi a disposizione dalla Cgil e dalla Fiom: gli interessati a partecipare possono contattare via mail o fb la nostra federazione o la stessa Cgil.

Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia

Fasce Rosse e Rifondazione Comunista La Spezia: “Il 25 ottobre 2011 è una data impressa nelle nostre menti e nei nostri cuori”

24 ottobre 2013, by  
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Il 25 Ottobre 2011 è una data che nelle nostre menti e nei nostri cuori sarà indimenticabile.

L’alluvione che ha colpito la Provincia della Spezia da Ameglia a Borghetto a Brugnato a Cassana a Rocchetta a Vernazza a Monterosso ed in altri Comuni della Val di Vara, è stato un evento che ha messo in luce la fragilità di quel territorio tant’è che ogni volta, ed anche in questi giorni, che vi è un’ allerta i cittadini della Val di Vara e non solo stanno affacciati alla finestra tutta la notte sperando che quell’alluvione non si ripeta.

Noi di Rifondazione Comunista, con le Fasce Rosse, e insieme a tutti i volontari che sono intervenuti in quei mesi, vorremmo essere vicini a quella comunità ferita profondamente con la perdita di vite umane.

Ma abbiamo anche il piacere di ricordare il grande spirito di solidarietà e di umanità dei tanti volontari che abbiamo coordinato.

Il nostro compito oggi è quello di cercare di dare continuità a quel percorso facendo tesoro dell’esperienza acquisita, ricostruendo così un protagonismo sociale che intreccia la questione di classe col rafforzamento dei legami tra le persone e la costruzione di comunità solidali che contrastino ’l’individualismo e la solitudine come fatto culturale e concreto del modello capitalistico.

Quella tragedia ha dimostratoche è impensabile continuare a operare scelte nella logica dell’urbanistica contratta, senza coniugare con saggezza le necessità economiche di una comunità con gli equilibri ambientali del territorio.

Le politiche cementificatorie hanno fallito consentendo la distruzione del territorio: smettiamola con gli accanimenti terapeutici, occorre pianificare un modello economico compatibile.

Purtroppo l’outlet di Brugnato sta andando avanti con il ricatto dei posti di lavoro, anche questo è un film già visto.

Posti di lavoro precari a contratto che metteranno in luce tutte le responsabilità di chi ha voluto quella cementificazione.

Ormai tutti abbiamo toccato con mano che l’unico patrimonio che ci resta è il territorio e la sua difesa, questo si che creerebbe posti di lavoro e invertirebbe il senso di marcia creando uno spirito di responsabilità civile lontano dalle  speculazioni del cemento.

Ecco, è così che vogliamo ricordare quel 25 Ottobre del 2011.

Partito della Rifondazione Comunista 

Fasce Rosse La Spezia

Alluvione di Ortonovo: appello delle Fasce Rosse per l’intervento dei volontari

29 novembre 2012, by  
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Il Comune di Ortonovo è stato colpito ulteriormente dall’alluvione di ieri notte. Siamo chiamati ad intervenire sul territorio per cercare di portare una solidarietà attiva come ormai da tempo siamo abituati.

Il nostro compito è quindi  di intervenire in una nuova realtà, forti dell’esperienze del 25 ottobre 2011 e del terremoto in Emilia.

L’appello è rivolto ai volontari residenti in Provincia della Spezia vista la difficoltà logistica verificata sul territorio.

I volontari devono essere muniti di stivali e pale ed auto organizzarsi per il trasporto.

Per eventuali informazioni chiamare Massimo Carosi -cell. 3316779472– e Luca Marchi -cell. 3288480095- (referente sul territorio).

Inviare mail a macarosi@libero.it oppure lucamarx87@gmail.com

Fasce Rosse La Spezia

Salvaguardiamo il territorio! Grande successo per la fiaccolata a Borghetto organizzata da Fasce Rosse, Sel e Prc

26 ottobre 2012, by  
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In un giorno così carico di emozioni e di dolore per le vittime della tragica alluvione di un anno fa, ieri pomeriggio a Borghetto Vara si è tenuta una bellissima e partecipatissima fiaccolata organizzata dai volontari delle Fasce Rosse, da Rifondazione Comunista e dal locale circolo di Sel.

La risposta della gente di Borghetto, che ha percorso i due chilometri di distanza che li separa dalla vicina Brugnato, è certamente tra i migliori messaggi lanciati ieri a tutta Italia, a dispetto della grande sfilata in alta uniforme di tutte le istituzioni possibili e immaginabili che ieri hanno popolato il piccolo paese della Val di Vara.

“Salvaguardiamo il territorio”
, c’era scritto con molta semplicità e senza bandiere di partito nel grande striscione che guidava il corteo, formato da gente comune, semplici cittadini di Borghetto. Dietro lo striscione c’erano anziani, mamme, giovani e tantissimi ragazzini: sono loro la speranza di un futuro lontano dal cemento che preservi la nostra meravigliosa terra per vivere in armonia e non in contrasto con essa. La natura si riprende sempre i suoi spazi e, purtroppo, l’uomo spesso paga con la vita.

Impariamo a rispettare la natura come bene comune, contrastando ogni tipo di speculazione umana dettata solo dal soldo e dall’interesse personale e non collettivo. Con questo messaggio ll’ingresso di Brugnato, si è poi tenuto un minuto di raccoglimento in memoria di chi un anno fa ha perso la vita in maniera così tragica e improvvisa. La loro testimonianza serva a tutti da monito perchè non riaccada mai più, nella nostra provincia come altrove, un disastro simile.

Fasce Rosse

Rifondazione Comunista La Spezia
Circolo di Sel Val di Vara

Ricordando l’alluvione del 25 ottobre 2011: oggi le Fasce Rosse, Sel e Rifondazione unite a Borghetto e Brugnato, per non dimenticare

 

Oggi, giovedì 25 ottobre 2012, le “Fasce Rosse”, Rifondazione Comunista La Spezia e Sel Val di Vara ricorderanno il tragico evento di un anno fa a Borghetto Vara e a Brugnato assieme ai volontari che con passione e competenza sono giunti nella nostra provincia portando un vento d’aria nuova sul modo di stare insieme ma anche sul modo di fare politica.

La giornata inizierà con un comizio alle 15.30 a Brugnato in piazza Brosini, proseguirà a Borghetto alle 17.30 presso il bar Conti con una mostra fotografica intitolata La solidarietà delle fasce rosse durante l’alluvione” con comizio aperto alla cittadinanza e si chiuderà alle 18.30 con una grande fiaccolata che congiungerà i due paesi.

La tragedia ha dimostrato che è impensabile continuare a operare scelte nella logica dell’urbanistica contratta, senza coniugare con saggezza le necessità economiche di  una comunità con gli equilibri ambientali del territorio.

Quell’esperienza ha segnato i volontari che dal giorno dopo l’alluvione, con “pala e picco”, hanno lavorato insieme alle BSA per rendere possibile una ripresa sia industriale che sociale” afferma Massimo Carosi in rappresentanza delle Fasce Rosse.Le popolazioni dei borghi colpiti avevano bisogno soprattutto di solidarietà, ma di quella attiva, concreta, quella di chi, nel momento del bisogno, si rimbocca le maniche e si mette a spalare evitando di “buttarla in politica”, anche se la “politica” con il disastro che c’è stato c’entra, eccome se c’entra!! La partecipazione è stato l’elemento di cambiamento, di solidarietà e di appartenenza ad un territorio martoriato molto spesso da scelte non condivise ma imposte. Ancora oggi l’esperienza delle Fasce Rosse è viva e ha dato il suo contribuito anche alla rinascita delle zone terremotate in Emilia insieme alle BSA, Brigate di Solidarietà Attiva di cui saranno presenti due delegazioni di Lazio e Pavia“.

Per William Domenichini della segreteria provinciale spezzina di Rifondazione ComunistaDal 25 ottobre scorso la gestione del nostro territorio non può essere quella che è stata per anni. La necessità di mettere in salvaguardia l’ambiente non significa realizzare grandi opere, ma opere diffuse su tutto il bacino idrografico per rallentare la formazione dei picchi di piena. Ciò che è accaduto evidenzia come siano necessari studi approfonditi, che ad oggi non sono mai stati presi in considerazione perché evidentemente in contrasto con interessi particolari. Occorre ricordarci dell’alluvione rilanciando un modello economico sostenibile, la cui unità di misura siano gli interessi di una comunità e non i profitti dei privati, che crei vera occupazione, garantisca il presidio territoriale e non le solite colate di cemento utili esclusivamente al partito trasversale degli affari. Le politiche cementificatorie hanno fallito, consentendo la distruzione del territorio. Occorre finirla con gli accanimenti terapeutici, pensati per curare le malattie e non le cause che le hanno generate, mentre oggi il governo Monti taglia su tutto, tranne che sulle spese militari.

Temi ripresi anche da Andrea Licari, coordinatore del circolo Sel Val di Vara: “Con il 25 ottobre qualcosa in tutti noi è cambiato: una piccola comunità in cui tante, troppe stupide divisioni ci hanno per troppo tempo separato l’uno dall’altro. Ecco perché questa data ha segnato un passaggio fondamentale in tutti noi in cui forse dovremmo capire come, a causa del dolore che abbiamo provato sulla nostra pelle, non esistano in realtà scale sociali: una sola pala in mano e felici di sapere che colui che l’altro giorno non consideravamo, ora sta bene. Il circolo tematico Sel Val di Vara, nato proprio con l’intento di distaccarsi da quella politica infame, ingorda ed ipocrita che ha a cuore soltanto la parola potere, ricorderà il terribile avvenimento assieme a quelle forze straordinarie di volontari che con gratuità e passione hanno portato il loro sorriso, il loro aiuto. Abbiamo sempre creduto, del resto, che la parola politica abbia purtroppo smarrito il suo fondamentale intento: determinazione di uno spazio pubblico al quale tutti i cittadini partecipano. Intento che vorremmo ricordare con la mostra fotografica dei volontari durante l’alluvione e con la fiaccolata che congiungerà Borghetto e Brugnato, unite come non mai nella difficoltà e nella speranza di rinascere”.


Hanno aderito: Brigate della Solidarietà Attiva Lazio e Pavia

PROGRAMMA:


Ore 15.30: comizio a Brugnato piazza Brosini

Ore 17.30: Mostra fotografica “La solidarietà delle fasce rosse durante l’alluvione” e comizio aperto alla cittadinanza presso il bar Conti di Borghetto di Vara

Ore 18.30: Fiaccolata con direzione Brugnato

Interventi di:

Massimo Carosi (Fasce Rosse)

William Domenichini (Prc La Spezia)

Andrea Licari (Sel Val di Vara)

Prc/Fds La Spezia: “Bene le dimissioni di Galante, ora ripartire da sinistra all’insegna di un nuovo e pulito sviluppo economico”

15 settembre 2012, by  
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Le dimissioni “per motivi personali” del sindaco di Brugnato Claudio Galante, esponente della Lega Nord, ci lasciano dispiaciuti sul piano umano ma molto soddisfatti dal punto di vista politico.

Riteniamo infatti il passo indietro di Galante una vittoria per Rifondazione e per tutta quella sinistra che da sempre ha combattuto la folle scelta della realizzazione del gigantesco outlet previsto peraltro in un’area altamente a rischio esondazione, come è stato dimostrato dall’alluvione di undici mesi fa.

Per questo la federazione provinciale spezzina di Rifondazione Comunista/Fds accoglie con viva soddisfazione le dimissioni del primo cittadino di Brugnato e invita fin d’ora quanti credono a un nuovo e diverso sviluppo economico dello splendido territorio della Val di Vara a collaborare uniti verso il bene comune.

A tutti coloro che ci definiscono come “il partito dei no” rispondiamo con la proposta di un unico sviluppo possibile: quello all’insegna di un’economia ecosostenibile e a misura d’uomo, che crei vera occupazione e non le solite colate di cemento utili esclusivamente al partito trasversale degli affari.

Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia

Volontari Fasce Rosse: “Dimissioni di Galante sono la sconfitta per l’outlet”

15 settembre 2012, by  
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Le dimissioni del sindaco di Brugnato sono la sconfitta di chi ha gestito malamente un territorio ricco e straordinario come la Val di Vara“. Con questo commento inizia la nota dei volontari delle “Fasce rosse”, impegnati lungamente nell’area alluvionata il 25 ottobre scorso.
Durante il nostro intervento – proseguono le Fasce Rosse – abbiamo registrato con enorme sconcerto la decisione di proseguire nello scellerato progetto di cementificazione dell’area alluvionata con il mega progetto dell’outlet, piuttosto che strutturare dei progetti di presidio e di rilancio di un territorio devastato“.
Le dimissioni di Galante, uno dei più fervidi sostenitori dell’outlet – conclude la nota –  rappresentano la sconfitta del sonno della ragione e l’auspicio che quella splendida terra possa avere un futuro di rilancio e di sostenibilità. Brugnato e la Val di Vara si meritano un futuro degno di tale nome“.

Argini all’amianto per mettere in salvaguardia il futuro outlet di Brugnato?

11 luglio 2012, by  
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Se l’oggetto della questione non fosse la salubrità dell’ambiente potremmo dire che siamo alle comiche. Oggi ci si accorge che il risultato del dissesto idrogeologico dovuto all’alluvione del 25 ottobre, a monte di Brugnato, sono aree di frana con alto contenuto di serpentino, che si è ovviamente riversato nell’alveo dei corsi. Ora ci chiediamo chi avrà il coraggio e la sfrontatezza di autorizzare la costruzione di argini, per mettere in “sicurezza” il progetto dell’outlet, con materiale alluvionale con presenza di serpentino. La speranza è che chi deve vigilare lo faccia per la salute dei cittadini e non per favorire interessi economici.

Mettere in salvaguardia il territorio non significa certamente ergere argini più alti, ma compiere opere diffuse su tutto il bacino idrografico per rallentare la formazione dei picchi di piena. Ciò che accade a Brugnato mette in seri dubbi la possibilità e l’opportunità di usare materiali di scavo degli alvei e dimostra ancora una volta, casomai ci fossero stati dubbi, che le opere di salvaguardia necessitano di studi approfonditi, peraltro già disponibili nel Piano di Assetto Idrogeologico in vigore, ma mai presi in considerazione perchè evidentemente in contrasto con interessi particolari.

Questa è l’ennesima tegola che cade su un progetto che di per se non ha nulla a che fare con il territorio della Val di Vara, dove avrebbe senso un progetto di economia sostenibile, di presidio, sfruttando innovazione tecnologica e tradizioni locali. Ma ci rendiamo conto che per le capacità di programma di certe amministrazioni, ciò che dovrebbe essere normale è davvero utopia.

Rifondazione Comunista/Fds La Spezia

Le urbanizzazioni dell’outlet di Brugnato si voglion far pagare ad Acam?

5 luglio 2012, by  
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A pensar male si fa peccato? Durante l’ultimo consiglio comunale a Brugnato è emersa una realtà che rasenta l’incomprensibile: l’amministrazione Galante ha stipulato un contratto di servizio con Acam, stranamente di soli 12 mesi, in cui l’azienda si assume l’onere di eventuali opere sul territorio.

Una temporaneità che suona male anche perchè risulta che la rete brugnatese non ha avuto danni rilevanti  dall’alluvione del 25 ottobre scorso. Dunque, visto le trascorse sciagurate gestioni di Acam ci chiediamo se l’azienda, convenzione alla mano, sarà il soggetto che realizzerà le opere di adduzione idrica e alle fognature per il progetto dell’outlet.

L’outlet è di per sè un progetto folle, e con la stessa follia succhia il sangue di un’azienda nello stato che ben conosciamo? Se le cose stanno così ci chiediamo con che coraggio tale convenzione sia stata firmata, con che irresponsabilità le parti consentano certe operazioni di per sè inaccettabili, specialmente per l’esposizione debitoria di Acam. Se così fosse si tratterebbe di un provvedimento vergognoso che va bloccato assolutamente. Non saranno certo le casse di Acam a pagare per un progetto economicamente fallimentare come l’outlet.

Rifondazione Comunista/Fds La Spezia

Carosi: “Fasce Rosse, quando la soliderietà crea socialità”

10 marzo 2012, by  
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«Sabato a Spezia ci saranno le ragazze e i ragazzi che hanno aiutato la gente di Brugnato, Borghetto, Ameglia, Vernazza, Aulla. Galante dovrebbe vergognarsi di quello che ha detto e pensare alla salvaguardia del suo territorio invece che attaccare chi ha contribuito a difenderlo».

Così Massimo Carosi, dirigente del Prc e responsabile delle “Fasce Rosse”, la squadra di volontari giunti da ogni parte d’Italia nella provincia spezzina dopo l’alluvione del 25 ottobre scorso, risponde al sindaco di Brugnato che aveva accusato le stesse “Fasce Rosse” di demagogia riguardo all’opposizione al progetto outlet. Un argomento che verrà certamente discusso nell’assemblea in programma al Camec dalle 10 alle 18, che sarà aperta da una mostra fotografica e un libro sulle gesta dei volontari.

Qual è il vostro l’obbiettivo?

«Abbiamo intenzione di creare una rete di volontariato in grado di agire sulle emergenze naturali, dal terremoto, alla neve, alle alluvioni, ormai sempre più frequenti. Ormai tutti abbiamo toccato con mano che il territorio e la sua difesa sono l’unico patrimonio che ci resta e il volontariato è parte fondamentale del soccorso. Il nostro compito è dare continuità a quel percorso facendo tesoro dell’esperienza, ricostruendo un protagonismo sociale che intreccia la questione di classe col rafforzamento dei legami e la costruzione di comunità solidali. All’emergenza nazionale contro le speculazioni del cemento va contrapposta questa sensibilizzazione. La stessa che vediamo in questi giorni nella lotta in Piemonte contro lo scempio Tav».

Quali sono i vostri programmi di sabato?

«Anzitutto riabbracciarci cinque mesi dopo quei terribili giorni, ragionando anche sugli errori che abbiamo commesso. Dopodiché verificheremo se ci sono le condizioni per dare vita ad un’associazione facendo compilare una pre-iscrizione. Questa esperienza ci ha insegnato che i valori della solidarietà e della convivenza possono tenere unite molte persone. La migliore risposta ad un modello sociale dove tutto viene sacrificato sull’altare del profitto».

Organizzerete una manifestazione contro l’outlet?

«Personalmente lo vorrei ma sarà l’assemblea a decidere. Vorrei che la partecipazione fosse autentica e non una decisione presa dall’alto».

Cosa rispondete a chi vi accusa di essere contro ai posti di lavoro che l’outlet creerebbe?

«Il ricatto del lavoro è la stessa scusa. Il lavoro sarà comunque precario. Questo vale anche per l’assurdo centro commerciale di Romito, progettato vicino all’argine del Magra e sequestrato dalla magistratura proprio la settimana scorsa. In ogni caso crediamo che si possano creare posti di lavoro stabili utilizzando progetti innovativi con la riconversione dell’economia ambientale. E poi chi andrebbe all’outlet di Brugnato? Solo i costi dell’autostrada scoraggiano chi viene da Spezia mentre alle Cinque Terre credo abbiano altri pensieri. Insomma è un’operazione ad alto rischio, ambientale ed economica».

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