Dimissioni del commissario del Parco delle Cinque Terre Cosentino: atto di vera irresponsabilità in un momento drammatico
11 novembre 2011, by admin
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E’ un caso che un governo morente decida in agonia di revocare una figura terza in una situazione di equilibrio delicato come quella del Parco, che ha vissuto un terremoto politico, etico e morale come la vicenda “mani unte”? E’ un caso che questa decisione avvenga all’indomani di una tragedia nella quale si sono già espressi in modo ambiguo politici locali sul ciò che riguarda la ricostruzione?
Dopo la gestione passata, nella quale è intervenuta la magistratura, la figura di Cosentino garantiva una terzietà che nessuno oggi localmente può garantire. In un Paese in cui si è assistito a fenomeni di vero sciacallaggio, come all’Aquila per il terremoto, Rifondazione Comunista è seriamente preoccupata del prosieguo delle dinamiche di ricostruzione che avverranno nelle Cinque Terre.
Pertanto se questo governo ha ancora un barlume di decenza deve respingere le dimissione di Cosentino e garantire che vi sia un controllo ferreo sulle procedure di ripristino della normalità a Vernazza e Monterosso.
Rifondazione Comunista La Spezia
5 Terre: “Responsabili politici si assumano tutte le responsabilità del disastro”
2 novembre 2010, by admin
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A poco più di un mese dal terremoto che ha investito le Cinque Terre è più che mai necessaria una seria riflessione sullo stato attuale delle cose.
Rifondazione Comunista decise in tempi non sospetti di abbandonare il presidente Fiasella e, viste le sue dichiarazioni recenti, fu scelta saggia. Nonostante sia emerso di tutto e di più il presidente della provincia è passato dalla definizione di “nuovo caso Tortora” all’ennesima difesa azzeccarbugliesca di Bonanini: forse è il caso che si aggioni, ma l’ultima berlusconata dell’ex presidente del Parco è stata l’auto-ammissione del reato di calunnia per poter richiedere lo spostamento del processo!
Per Fiasella nel Parco “si deroga un po’ alle regole democratiche”. Un’affermazione gravissima che denota la mancanza di cultura istituzionale da parte di una delle maggiori rappresentanze locali. Dopo questa ennesima dimostrazione di inadeguatezza, Fiasella deve dimettersi. Crediamo profondamente che la risposta politica che occorre dare alla gente vada ben oltre la diatribetta tra PD e PdL, un teatrino inammissibile.
Ognuno si assuma integralmente le proprie responsabilità, perché entrambi i partiti, trasversalmente, hanno serie responsabilità e coinvolgimenti nella vicenda. Le responsabilità politiche rispetto alla gestione autoritaristica sono nelle 900 pagine di ordinanza ed il ruolo di Bonanini, le sue “capacità”, furono addirittura premiate con la candidatura al Parlamento Europeo!
Se la sua elezione fosse avvenuta, oggi sarebbe uno dei tanti inquisiti coperti da immunità parlamentare, segno evidente che il berlusconismo ha contaminato settori del centrosinistra. Con lui erano presenti nel consiglio direttivo del Parco anche svariati politici di centrodestra che evidentemente durante i voti dei bilanci o dormivano o erano distratti dalle capacità di Bonanini.
E dov’erano i membri ambientalisti del direttivo? Paradossalmente le associazioni ed i comitati che fin’ora si sono travestiti da “grillo parlante” della politica locale, o dormivano, o sapevano. In entrambi i casi dovrebbero avere il buon gusto di astenersi dal far lezioni morali. Così come dimostra la comunità del Parco in cui risultano presenti tutti i sindaci rivieraschi e, si guardi un po’ il caso, il presidente Fiasella.
Se il PD scopre oggi che le regole non debbono essere considerate come un impaccio ne siamo lieti, ma la profonda lacerazione tra politica autoreferenziale e clientelare che sta venendo a galla, con il caso 5 Terre, non può esser risolta cospargendosi il capo di cenere. Occorre una svolta radicale, responsabile e concreta, a partire da una banalità: rispettare le regole democratiche.
Da domani Rifondazione Comunista proporrà di istituire, in tutti i comuni in cui siamo presenti, l’anagrafe degli amministratori per tutti gli enti locali e per ogni organismo partecipato, parimenti alla pubblicazione di tutti i documenti (delibere, regolamenti, bilanci, incarichi, ecc.) sui siti web istituzionali, la tranciabilità della documentazione, e soprattutto regole chiare e utili affinché ogni cittadino possa conoscere cosa accade nella gestione della cosa pubblica.
Occorre anche una vera e propria assunzione di responsabilità da parte dei Partiti a non candidare persone coinvolte in azioni giudiziarie che riguardano reati contro la cosa pubblica, ad ottenere le loro immediate dimissioni qualora coinvolti, ad impedire che si ricoprano più cariche elettive o nomine (anche se possibile per legge) come deputato/consigliere/amministratore delegato, ecc., senza sovrapposizioni tra ruoli istituzionali ed associativi, Fondazioni ed altre realtà che possono costituire aspetti lobbistici, così come regole per evitare che enti pubblici siano gestiti da nuclei familiari.
Non possiamo ignorare che il lavoro iniziato dal commissario Cosentino sia piuttosto preoccupante: i servizi del Parco devono rimanere pubblici e le 5 Terre non sono territorio di conquista per arpie private che possono far cassa con un patrimonio collettivo simile.
Per prima cosa occorre sapere realmente lo stato dell’arte, poi priorità al rilancio del Parco attraverso un modello compatibile, non di sfruttamento, ma di ulteriore valorizzazione attraverso pratiche virtuose. Domani il Parco delle 5 Terre deve essere il laboratorio politico di un modello innovativo, che tenga conto delle battaglie vere ambientaliste vinte fin’ora, che non deroghi impegni sociali ed occupazionali a scorribande predatorie.
In tal senso esprimiamo viva preoccupazione per la posizione espressa da Fabio Renzi, segretario generale Symbola, che come se nulla fosse si preoccupa di rilanciare l’immagine di una terra che non ha nessun bisogno di essere magnificata perchè basta la sua bellezza. E’ tuttavia un segnale non positivo il fatto che in Symbola è presente l’ex presidente Bonanini e l’attuale commissario Cosentino, elementi che non fanno ben sperare rispetto al tanto agognato rinnovamento culturale e politico.
Lettera al commissario 5 Terre, Aldo Cosentino
13 ottobre 2010, by admin
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Riceviamo e pubblichiamo la lettera di alcuni cittadini al nuovo commissario per il Parco delle Cinque Terre, Aldo Cosentino.
Preg.mo Dott. Aldo Cosentino
Commissario Parco Nazionale 5 terre
Riomaggiore (SP)
Egregio Dott. Cosentino
Siamo i rappresentanti di associazioni nonché singoli cittadini che negli ultimi anni hanno seguito con attenzione la gestione del Parco delle 5 Terre criticandone gli aspetti più negativi in termini di mancanza di trasparenza, di legittimità degli atti amministrativi emanati, di inefficiente gestione delle risorse economiche pubbliche riconosciute all’Ente, di legittimità ed efficienza nella gestione del personale comandato/assunto.
In particolare abbiamo più volte avuto occasione di sottolineare gravi carenze:
- sotto il profilo della trasparenza: mancata pubblicazione dei bilanci del parco, mancanza di regole certe sull’accesso ai documenti del parco, comportamenti arroganti e intolleranti di fronte alle richieste di informazione che provenivano anche da consiglieri comunali dei Comuni interessati.
- Sotto il profilo della gestione del personale: mancato rispetto della normativa in materia di organizzazione degli uffici, piante organiche, mobilità, di modalità assunzioni nei Parchi Nazionali, di coerenza tra gli incarichi di consulenza dati dal parco, della non adeguatezza curriculare dell’attuale Direttore del Parco.
- Sotto il profilo della struttura tecnica a supporto del Parco : ad esempio necessità di riorganizzare e potenziare la struttura tecnica con adeguata formazione ambientale, definire protocolli per le istruttorie tecniche e i procedimenti a rilevanza ambientale di competenza del parco, eliminando la attuale e confusa discrezionalità degli uffici del Parco.
- Sotto il profilo della gestione di alcuni interventi significativi come quello ad esempio del Villaggio Europa, bloccato dalla magistratura amministrativa.
Tutti temi peraltro oggetto dell’attuale inchiesta giudiziaria che ha portato al commissariamento del Parco.
Per il ruolo da Lei ora assunto, facilitato anche dall’esperienza accumulata, Le chiediamo di operare una svolta profonda nella gestione del Parco, a prescindere ovviamente da quelli che potranno essere gli esiti della inchiesta giudiziaria sulla quale non vogliamo intervenire mantenendo piena fiducia nell’azione della magistratura.
Ci auguriamo che tutti insieme Ella e noi, nella distinzione dei ruoli e nel rispetto delle competenze assegnate dalla legge, si riesca nel comune intento di raggiungere il suddetto obiettivo. A tal fine auspichiamo un incontro che ci auguriamo vivamente avvenga il più presto possibile.
Noi continueremo, nell’interesse del territorio delle 5 Terre, a svolgere – come abbiamo fatto fino ad ora – la funzione di controllo sociale e di vigilanza democratica, come compete ad associazioni e a cittadini impegnati, disponibili a confrontarci e collaborare.
Distinti saluti.
Guido Pollice, presidente nazionale associazione VAS onlus, Roma
Claudio Frigerio, presidente associazione AmbientalMente, Riomaggiore (SP)
Gerardo Brancucci, geologo, docente universitario, Genova
Marco Grondacci, ricercatore in diritto ambientale, ex assessore all’ambiente comune della Spezia
Antonia Torchi, sociologa, docente universitaria, Riomaggiore (SP)
Luciana Gelati, ex consigliere comune di Monterosso (SP)
Stefano Lapucci, apicoltore, Riomaggiore (SP)
Nicola Busco, tecnico ACAM Acque SpA, Monterosso (SP)
Ivano Rollandi, componente consiglio di amministrazione Cooperativa Agricoltura 5 Terre, Riomaggiore (SP)
Riomaggiore , 08/1072010
Timbro dell’Ufficio Protocollo del Parco 5 terre presso Stazione di Riomaggiore in data 08/10/2010, protocollo n° . 227/COMM.