La morte di Lorenzo Perelli, studente 18enne deceduto durante il suo ultimo giorno di alternanza in una fabbrica, ci indigna profondamente. Quanto successo ha riaperto un’importante questione che riguarda l’ex alternanza scuola-lavoro, oggi chiamati: percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento, avallate dai governi degli ultimi 10 anni di qualsiasi bandiera politica.
La riforma “Buona Scuola” ha costretto studenti e studentesse a sottrarsi a ore di studio e formazione per operare come manovalanza gratuita dei privati, familiarizzando anticipatamente con un futuro ingiusto, fatto di sfruttamento, di precariato, senza diritti e senza alternative.
I PCTO non hanno fatto che agevolare gli interessi della produttività a tutti i costi, aumentando le divisioni scolastiche e disorientando studenti e studentesse. È proprio per questo che come Giovani Comunisti e Rifondazione Comunista siamo fortemente convinti che l’alternanza scuola lavoro vada abolita e la cosiddetta “Buona scuola” pure!
La scuola necessita oggi, in questa fase pandemica, più che mai di una riforma che parta dal profondo, modalità di didattica, materie e argomenti da affrontare, edifici, innovazione tecnologica, sono tutti temi su cui reimmaginare la scuola pubblica, affinché possa essere veramente accessibile a tutti e tutte.
Ci opponiamo a questo sistema ingiusto e meschino, a questo governo che vede nella repressione la risposta, ai partiti e ai politici che in questi anni hanno costruito queste nuove forme di avvilimento e impoverimento culturale e hanno contribuito a smantellare la scuola pubblica.
Domani, venerdì 28 Gennaio parteciperemo alla mobilitazione indetta dall’Unione degli Studenti alle ore 18.30 sotto alla Prefettura e aderiamo quindi allo sciopero indetto per l’intera giornata nelle scuole medie di secondo grado insieme agli studenti in lotta.
Per dire: NO ALL’ALTERNANZA, SÌ ALL’ALTERNATIVA!
Giovani Comunisti/e La Spezia
Rifondazione comunista La Spezia
La cosiddetta riforma della “Buona Scuola” ha un solo obiettivo: utilizzare la formazione pubblica per assecondare i peggiori interessi ed istinti del mercato. L’alternanza scuola/lavoro ne è l’aspetto più evidente. Il minimo di ore che uno studente delle scuole superiori deve realizzare obbligatoriamente è 200 per i licei e 400 per gli istituti professionali. Mandare i giovani a lavorare per centinaia di ore, nelle biblioteche come nei McDonald’s, negli uffici come nei magazzini, serve ad insegnare loro che chi vorrà in futuro un posto di lavoro, dovrà ottenerlo accettando il dogma della prestazione gratuita. Questi ragazz* sono coscienti del fatto che se questo loro lavoro venisse retribuito con i voucher, cioè con le più ignobile delle remunerazioni, ogni studente dovrebbe ricevere dai 1500 ai 3000 euro?
Questo è il furto materiale che i giovani subiscono grazie ad una legge dello Stato, mentre il furto immateriale è la dignità che non è quantificabile. “Da mesi andiamo dicendo che quello dell’alternanza scuola-lavoro è un disastro annunciato: purtroppo nella nostra città l’incidente occorso allo studente di 17 anni è la conseguenza di un progetto estremamente dannoso, pericoloso ed illogico” afferma Filippo Vergassola, responsabile nazionale scuola dei Giovani Comunisti.
“Il giovane, che stava guidando un muletto pur essendo sprovvisto di patente, è rimasto schiacciato nel mezzo con rottura della tibia: 40 giorni di prognosi e tante domande che non hanno risposte. Perché il ragazzo stava esercitando una mansione che non poteva svolgere? Quali tutele aveva nello svolgimento di quella mansione? Che tipo di controlli ci sono stati nella scelta delle aziende che ospitano studenti?”
“Adesso è il tempo di intervenire” – prosegue Vergassola – “senza rinunciare alla grande battaglia politica (ma anche culturale) che ci impone di lavorare sul lungo periodo per l’abolizione dell’alternanza scuola-lavoro, occorre limitare i danni prodotti dalle scelte politiche disastrose che sono arrivate a mettere a repentaglio la vita stessa degli studenti in quello che di fatto è un prolungamento dell’orario scolastico.
“In quest’ottica già nei prossimi giorni chiederemo alle amministrazioni degli istituti superiori di esplicitare quali siano i criteri di scelta delle aziende e, soprattutto, quali tipi di garanzie vengano forniti agli studenti” – afferma Veruschka Fedi, segretaria provinciale Prc – “le figure dei tutor che devono seguire gli studenti sono spesso assenti: le responsabilità in questo caso su chi ricadono? I ragazzi stessi devono prender coscienza di come li stanno utilizzando e dei rischi che corrono e devono essere i primi a denunciarne tutte le inefficienze. Ringraziando il Partito Democratico che ci ha regalato questa “geniale” riforma, riteniamo necessario adesso aprire un largo fronte che coinvolga non solo gli studenti, ma docenti, lavoratori della scuola e realtà sociali che si oppongono all’inarrestabile processo di mercificazione ed aziendalizzazione dei saperi“.
Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia
L’altra mattina uno studente di 17 anni dell’Istituto Capellini-Sauro ha subito un incidente che ha provocato la rottura della tibia mentre stava prestando alternanza scuola-lavoro in un’azienda di riparazione di motori nautici : lo studente si trovava alla guida di un muletto per il quale è necessario essere in possesso di patente, ed è rimasto schiacciato dal mezzo.
I tecnici della Asl spezzina hanno classificato “grave” l’incidente. E’ fin troppo banale invece classificare come vergognoso l’accaduto. L’incidente non si è trasformato in tragedia per il tempestivo intervento dei dipendenti stessa della ditta.
Ci troviamo di fronte all’ ennesimo esempio di totale malfunzionamento di un progetto, quello introdotto dalla L. 107 meglio nota come “Buona Scuola”, che certifica l’autentico disastro di questa trovata spacciata per “riforma”.
Sorvolando qui sull’assurdità di uno strumento che manda gli studenti a lavorare gratuitamente in pieno sfruttamento nell’ultimo triennio delle scuole superiori (per 200 ore nei licei e per 400 ore nei tecnici e nei professionali), svuotando di senso e della sua funzione la scuola e il diritto allo studio reale, è palese la totale insufficienza dei controlli che vengono effettuati sul reale funzionamento di questo “progetto”.
Tutte le previsioni contenute in questa riforma vengono sistematicamente disattese e da mesi ormai leggiamo ovunque casi che confermano il dato inequivocabile del fallimento dell’alternanza scuola-lavoro: le figure dei tutor, espressamente previsti, spesso sono assenti, i controlli preventivi sulle aziende sono un miraggio, le tutele degli studenti completamente inesistenti.
Chiederemo di far luce su questo episodio, ma non è più sufficiente denunciare le inadeguatezze.
A partire dalle sedi istituzionali riteniamo urgente far presente che la situazione è diventata intollerabile e necessita di essere radicalmente mutata.
Nelle prossime settimane inizieremo a chiedere conto ai dirigenti scolastici dei meccanismi e dei criteri di scelta delle aziende, vigilando sul concreto rispetto dei diritti degli studenti.
L’alternanza scuola-lavoro, come del resto tutta la lgiovani comunisti
egge 107, va abolita, nel frattempo occorre lavorare per limitare i danni di una riforma che sta producendo disastri nell’immediato, e che sul lungo periodo, senza interventi radicali, vedrà dispiegarsi effetti ancora peggiori. Con l’ augurio di una pronta guarigione verso lo studente alla quale esprimiamo tutta la nostra vicinanza.
Coordinamento Provinciale Giovani Comunisti/e La Spezia