Come si permette un dipendente pubblico, nonché rappresentante di una delle maggiori società partecipate del governo italiano, di affermare che “il lavoro non è un diritto”?
Certo questa frase non è del tutto una sorpresa, in quanto risulta perfettamente in linea con il pensiero unico renziano e con la tendenza, da parte dei governi degli ultimi 20 anni, a mercificare, svilire e deprecare continuamente la classe lavoratrice.
Inoltre il neo presidente di Promostudi ha pensato bene di offendere, sotto gli occhi del sindaco Federici (che nulla ha avuto da obiettare in merito a tali affermazioni),non solo i giovani alla ricerca di un impiego, ma anche gli studenti che lo cercheranno a breve, bollando di infamia gli studenti fuoricorso.
Proprio un bel modo di incoraggiare il raggiungimento della laurea!
I risultati di queste brillanti pensieri si vedono a occhio nudo, dato che abbiamo la più bassa percentuale di laureati d’Europa.
Il signor Bono si ricordi che spesso, in italia, chi non è figlio di papà non trova un lavoro degno e che, al contrario, chi è laureato viene molte volte costretto a lavori che nulla hanno anche fare col proprio percorso di studi.
Risolva questo, di problema, invece che sputare sentenze.
E si rilegga bene la Costituzione (sì proprio quella che il governo Renzi intende distruggere e che salveremo con una pioggia di No il 4 dicembre prossimo).
Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia
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La recente nomina di Alfredo Peri nell’importante incarico di amministratore unico di Atc suscita sconcerto. Peri, esponente di punta del Pd emiliano ed ex assessore alla mobilità alla Regione Emilia Romagna, risulta indagato nell’ambito dell’inchiesta aperta lo scorso anno dalla Procura di Firenze in relazione a presunti illeciti nella gestione di alcuni appalti.
Naturalmente l’essere sottoposti ad indagine, di per se, non significa colpevolezza e, anche in questo caso, vale la presunzione d’innocenza.
Tuttavia la nomina alla testa di un’azienda pubblica come Atc di persona sottoposta ad indagine per presunti reati commessi nell’ambito di incarichi amministrativi ci pare del tutto inopportuna.
Siamo di fronte, insomma, all’ennesimo atto di arroganza da parte del sindaco Federici e del Pd spezzino.
Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia
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Apprendiamo dalla stampa dell’
apertura della procedura di mobilità per 162 lavoratori del Gruppo Acam e riteniamo
intollerabile l’atteggiamento del nuovo Amministratore delegato nei confronti dei lavoratori. Siamo passati dalle minacce di sanzioni disciplinari nei confronti di coloro che una settimana fa avevano scioperato, giustamente, all’apertura della procedura di mobilità.
Non vorremo che qualcuno pensi che le scelte fatte dai tecnici non debbano avere conseguenze politiche, in una riproposizione spezzina degli scenari del governo Monti. Per questa ragione riteniamo che il Sindaco debba dare motivo al Consiglio Comunale della scelta sostenuta dal proprio rappresentante all’interno del Cda di Acam, abbiamo scelto la formula del question time considerata l’attualità politica e l’urgenza di questa vicenda.
Simona Cossu, Capogruppo Prc/FdS La Spezia
Di seguito il testo del Question Time
Visto l’articolo 23 del regolamento del Consiglio Comunale
premesso
- che, questa mattina la stampa locale riportava la notizia che il Cda di Acam avrebbe dato mandato, all’Amministratore Delegato della società , di aprire la procedura di mobilità per 162 lavoratori del gruppo,
- che all’interno del Cda di Acam il Comune della Spezia (maggiore azionista del gruppo) ha un proprio rappresentante,
considerato che l’Amministrazione Comunale ha sempre dichiarato come propria priorità nella vicenda Acam la salvaguardia di tutti i lavoratori,
Si chiede al Sindaco, se avesse dato mandato al rappresentante del Comune, all’interno del Cda di Acam, ad acconsentire all’apertura della procedura di mobilità.
Gruppo consiliare Rifondazione Comunista/Comunisti Italiani/FdS La Spezia
Simona Cossu
Pierluigi Sommovigo
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