Prc La Spezia replica a Faconti (Ance): “Basta speculare sul suolo, occorre una visione economica sostenibile del nostro territorio”
10 ottobre 2015, by admin
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Il centrodestra spezzino, asservito ai padroni, strumentalizza le nostre idee
21 giugno 2010, by admin
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Leggiamo che il consigliere provinciale Pdellino Corbani, per rispondere all’on.Orlando, cita e riporta le idee ed i comunicati stampa di Rifondazione Comunista. Se da un lato siamo lieti di poter fornire spunti di riflessione a chi non ne ha, siamo altrettanto sgomenti quando si vuole sminuire le opinioni altrui.
Corbani, assente al convegno ANCE sul quale ci siamo espressi, preferisce strumentalizzare nostre opinioni politiche piuttosto che confrontarsi nel merito. Ma ciò che sconvolge è l’incompetenza di un consigliere provinciale che non riesce a vedere al di la del proprio naso pur di battibeccare con i propri avversari politici.
Corbani non dovrebbe annoverarsi tra gli esegeti del mercato? Se fosse così e fosse stato presente al convegno ANCE, dovrebbe indignarsi di come la classe imprenditoriale locale abbia chiesto “aiuto” alle istituzioni, perché il mercato dovrebbe essere il loro faro. La verità è che quel loro faro si sta spegnendo, perché è fallito il modello capitalista.
La nostra proposta è quella di operare una scelta politica nel settore urbanistico/edilizio senza aumentare la cubatura edificatoria, senza erigere nuove costruzione, ma pianificando un recupero edilizio capillare, sostenuto dall’esigenza di puntare al miglioramento energetico delle prestazioni delle nostre case. Non ci meraviglia che un esponente del centrodestra, dimostri da un lato l’asservimento di certa politica ai padroni, dall’altro la benché minima idea di cosa fare per migliorare il mondo in cui viviamo, l’importare è ammiccare ad una classe imprenditoriale che vorrebbe avere mano libera su tutto e su tutti.
Rifondazione Comunista continuerà ad “ispirare” Corbani per le sue esternazioni, proseguendo a fornire elaborazioni politiche che possano coniugare salvaguardia e tutela dei diritti dei lavoratori, dalla loro sicurezza alla buona occupazione, e la tutela degli ambienti di vita, ben sapendo che “l’unico antidoto per invertire il cattivo funzionamento della Democrazia è costruire una società critica che non si limiti ad accettare le cose per quello che sembrano ma non sonoponendosi domande e dicendo di no ogni volta che è giusto dire no“.
Gli imprenditori si devono mettere al servizio del territorio, il sig.Papi se ne faccia una ragione
16 giugno 2010, by admin
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Il recente convegno di lunedì scorso dell’Associazione Nazionale Costruttori Edili alla Spezia ha fatto emergere le posizioni sconcertanti del presidente degli industriali spezzini Enzo Papi, che pare abbia scoperto solo ora che la crisi economica attuale nasca dal mondo della finanza.
Ma dov’era quando la classe imprenditoriale beneficiava di una situazione creditizia che ogni persona sana di mente avrebbe compreso che prima o poi sarebbe crollata su se stessa?
Purtroppo l’analisi del sig. Papi guarda solo nella direzione del profitto delle sue imprese, non curandosi delle conseguenze sociali che questa crisi economica sta provocando e provocherà. Anzi arriva addirittura ad invocare l’aiuto delle istituzioni. Ma dov’è la libera imprenditoria di cui egli stesso è rappresentante? Dov’è la mano invisibile che dovrebbe regolare il mercato, panacea di tutti i mali statalisti?
A queste contraddizioni viscerali il sig.Papi non risponderà, perchè la risposta è assai imbarazzante, tanto quanto è drammatica la situazione sociale nel paese. Una situazione che verrà inasprita da una manovra economica socialmente delinquenziale, che farà sprofondare lavoratori e lavoratrici ancor più nelle ristrettezze e nella difficoltà.
Occorre certamente una modalità nuova di pensare l’economia e lo sviluppo del nostro territorio, in primo luogo ponendo centralità al tema della sicurezza dei luoghi di lavoro, questione che al convegno dell’Ance, ahinoi, non è stata affrontata nonostante la nostra provincia è stata teatro di tanti incidenti ed omicidi bianchi. Occorre che la cosiddetta classe imprenditoriale faccia il suo ruolo mettendosi a disposizione del territorio, seguendo pianificazioni attente e lungimiranti, non dettandole.
Alla politica il ruolo di decisione ma soprattutto di mettere a sistema le parti sociali nell’ottica di migliorare la vita della gente, partendo dalla necessità di creare protocolli d’intesa con le aziende locali, sulla base di presupposti inamovibili: sicurezza nei cantieri, regolarità contrattuale di tutti i lavoratori, serietà ed efficienza nei lavori, moratoria delle volumetrie di nuova costruzione, rilancio di piani di recupero urbani ed edilizi, piano provinciale di messa in sicurezza del territorio.
Per il resto nulla di nuovo nel vuoto sconcertante di proposte da parte del centrodestra: da un lato il beverinese Costa continua in litanie sull’inutilità presunta di certi enti mentre sarebbe stato opportuno che ponesse la messa in sicurezza del territorio come elemento per interventi di riqualificazione, dall’altro il follese Cozzani magnifica la celerità della sua commissione edilizia ignorando che tale efficienza è dettata dalla pressochè assenza di pratiche da evadere, segno di un’inerzia produttiva del territorio.