Blitz antidroga a scuola, Vergassola (Gc La Spezia): “Solidarietà agli studenti spezzini, dalle forze dell’ordine inutili e inopportune azioni repressive”

2 aprile 2014, by  
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Qualche settimana fa abbiamo scritto un comunicato stampa in cui spiegavamo quanto fosse repressivo un blitz antidroga in una scuola, citando un caso recente avvenuto Genova.

Siamo stati “buoni” presaghi: questa mattina è avvenuta la stessa cosa in una scuola spezzina, l’Istituto Professionale “Einaudi”.

A nome mio e dei Giovani Comunisti/Prc La Spezia, esprimo preoccupazione e forte contrarietà per l’episodio di oggi, dove le forze dell’ordine hanno operato un controllo con cane antidroga nelle scale dell’edificio scolastico e nel piazzale antistante.

Agli studenti è stato chiesto prima di sollevare e poi di appoggiare per terra gli zaini uno ad uno. Contestiamo dunque il merito, in quanto sarebbero più utili percorsi di sensibilizzazione, le modalitá, quantomeno inopportune, e l’utilitá, davvero dubbia.

Sperando che episodi del genere non si ripetano più ed esprimendo solidarietá agli studenti spezzini, ci stiamo giá attivando sul territorio con la campagna “No Blitz”, tramite la quale chiederemo incontri con le istituzioni in merito a queste vicende.

 

Filippo Vergassola,

coordinatore provinciale Giovani Comuniste/i La Spezia

Controlli antidroga nelle scuole, Cosini (Gc La Spezia): “Un metodo di repressione grave e inutile per gli studenti”

21 marzo 2014, by  
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Qualche settimana fa, in un Istituto Superiore di Genova, un’unità cinofila della Polizia di Stato si è presentata nelle aule dell’edificio per sottoporre gli studenti ad un controllo anti droga.

Benchè tale metodo ad alcuni può sembrare utile ed efficiente nella lotta all’utilizzo di sostanze stupefacenti, a noi sembra invece invece una situazione di mirata repressione.

Uso la parola repressione in quanto gli studenti, oltre a non essere stati preventivamente avvisati di tale incontro/scontro, si sono trovati davanti ad una decisione già presa su un fatto che li riguardava direttamente. In poche parole non è stata data loro la libertà di formare un contraddittorio o comunque di esprimere la loro opinione a riguardo.

Tutto ciò senza considerare un’altro importantissimo aspetto: il metodo con cui tale controllo è stato esercitato. Ancora una volta la parola repressione si presenta come la più adatta, in quanto la posizione adottata della unità cinofila invece che trasmettere un messaggio di sensibilizzazione contro l’uso delle droghe e le sue successive implicazioni e conseguenze sia sul piano legale che su quello fisico, ha prodotto negli studenti panico ed un senso di ingiusta oppressione.

Riteniamo che tale scelta abbia profondamente danneggiato la fiducia e la sicurezza che gli studenti riponevano sulle forze dell’ordine: si è verificato un grave precedente che non dovrà mai più ripetersi in nessun altro Istituto.

Ciò che contestiamo è il mancato avviso agli studenti di tale scelta: riteniamo infatti che debbano essere maggiormente coinvolti nelle scelte che riguardano la scuola. Oltre al metodo, l’altro aspetto che contestiamo è la totale inutilità di queste azioni: ci chiediamo infatti quali grandi sequestri di droga potranno mai essere stati effettuati dentro la scuola? Non sarebbe stato meglio intervenire con corsi di sensibilizzazione?

Marco Cosini

Giovani Comuniste/i La Spezia