Giornata della memoria, Ferrero: “Celebriamola ricordando come il nazismo si è affermato”

27 gennaio 2015, by  
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Oggi è il giorno della memoria. Vuol dire che festeggiamo ricordando.

Festeggiamo perché il 27 gennaio 1945 le truppe dell’armata rossa sovietica arrivarono al campo di concentramento di Auschwitz e ne liberarono i prigionieri.

Ricordiamo perché quell’orrore non può essere dimenticato pena la possibilità di ripeterlo. Il nazismo deve diventare un tabù. Mentre diciamo questo sappiamo che il nazismo è in ripresa. Sappiamo che dentro la crisi la ricerca del capro espiatorio è un fenomeno che si diffonde. Tra la nostra gente, nel popolo. Per questo dobbiamo allargare un po’ il significato della giornata della memoria, evitando che la ritualità ne stravolga il significato.

Dobbiamo ricordare – forse studiare – come il nazismo si affermò.
Dobbiamo ricordare – forse studiare – quali ragionamenti e quali culture politiche hanno favorito quella affermazione.
Dobbiamo ricordare – forse studiare – quali politiche economiche produssero i milioni di disoccupati che resero possibile l’affermazione del nazismo.

Non basta ricordare l’orrore del nazismo, bisogna ricordarne le cause scatenanti, perché sono quelle che noi dobbiamo evitare di ripetere, magari inconsapevolmente. Non basta ricordare ma bisogna lottare: contro il nazismo che in Ucraina è tornato ad essere forza di governo, contro le culture che costruiscono capri espiatori, contro quelle politiche economiche europee che sono le stesse che hanno nutrito il nazismo quasi 100 anni fa.

Paolo Ferrero,
segretario nazionale Rifondazione Comunista