Giovani comunisti/e La Spezia: “Vogliamo trasporto pubblico gratuito e sicuro, i tagli di Peracchini hanno portato al disastro”

26 marzo 2022, by  
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Per l’ennesima volta un autobus di linea ha preso fuoco durante la corsa. Per fortuna non ci sono state conseguenze sugli utenti ma resta un fatto inaccettabile che nel 2022 ci sia un servizio dei trasporti in queste condizioni: sempre più costoso per le famiglie, con mezzi sempre più vecchi (e spesso quando “nuovi” si rivelano in realtà di seconda mano) e non soddisfacenti in termini di quantità e qualità delle corse.
Occorre un servizio di trasporto pubblico dignitoso e sicuro per tutti e tutte, soprattutto ora che la crisi pandemica ha fatto emergere tutte le sue gravi carenze del servizio di trasporto locale.
Pensiamo che in una città che guardi al futuro il trasporto pubblico sia uno degli elementi principali per ragionare di mobilità, ambiente, integrazione sociale, lotta alle discriminazioni e connessione extraurbana.
Oggi i trasporti, a causa degli scarsi e insufficienti tentativi dell’amministrazione targata Peracchini, sono di frequente protagonisti di incidenti, malfunzionamenti e insufficiente capienza sulle linee e causano disagi agli studenti e alle studentesse che non riescono a coordinarsi nei vari istituti con gli orari di uscita.
Pensiamo che l’amministrazione debba delle spiegazioni, i cittadini e le cittadine non possono continuare a rischiare di rimanere coinvolti in incidenti di vario genere per la mancanza di investimenti e di una riorganizzazione globale del TPL.
Un trasporto pubblico di qualità non può che essere un vantaggio per la comunità, in termini di socialità, rispetto per l’ambiente e risparmio economico anche per gli utenti (visti anche i rincari su gas e benzina). In cinque anni di amministrazione Peracchini si è impegnato solo a creare nuovi parcheggi e le corse degli autobus non solo non sono aumentate, ma in alcuni casi addirittura cancellate (vedasi la navetta Palasport-Piazza d’Armi, utile per collegare due parti importanti della città).
 
Cosa intende fare Peracchini, continuare a prendere in giro i cittadini a loro spese?
 
Giovani Comunisti/e La Spezia

“Targa a Bettino Craxi altro insulto di Peracchini alla città”

18 gennaio 2020, by  
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Dopo lo slargo dedicato al creatore dell’Opus dei Escrivà de Balaguer, l‘ineffabile duo spezzino Peracchini-Asti produce un’altra “perla” toponomastica.
 
Si tratta della targa da apporre presso la mediateca di via Firenze in celebrazione dell’ex leader del Psi Bettino Craxi, pluricondannato per tangenti e protagonista di uno dei periodi più oscuri della storia italiana recente. Davvero un colpo da maestri della mistificazione e del revisionismo storico. Ma questa giunta ormai ci ha abituato a simili prodezze.
 
A vent’anni esatti dalla morte, Rifondazione condanna Craxi, e i suoi esaltatori ex post, non solo come politico di comprovata corruzione, ma anche – e soprattutto – perché fu un assoluto nemico dei lavoratori, della giustizia sociale e dell’egualitarismo tra poteri, che spianò la strada alla destra berlusconian-leghista dei venti anni successivi, ingannando parte della popolazione con il miraggio – del tutto insensato e purtroppo imitato in seguito – di voler incarnare una “sinistra moderna”.
 
Basti ricordare l’accordo di San Valentino del 1984 contro la scala mobile, i desiderata presidenzialisti più volte espressi con sprezzo delle istituzioni, l’atteggiamento “ducesco” già notato all’epoca e il poco o nulla rispetto degli avversari politici.
 
Craxi non può e non deve meritare una targa in ricordo. Si elimini l’agiografia e la falsità storica dalla vita pubblica degli spezzini. 
Abbiamo già avuto, nelle nostre vicinanze, simili vergognosi precedenti (ci riferiamo all'”encomiabile” ex sindaco di Aulla e deputato forzista Lucio Barani): chiediamo che la città si ribelli a un simile scempio nell’interesse della verità storica e della salvaguardia della memoria per le giovani generazioni di spezzini. 
 
Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia

Assemblea pubblica delle Fasce Rosse: sabato 10 Marzo al CAMeC della Spezia

Un’assemblea pubblica e una mostra fotografica per celebrare la straordinaria esperienza dei volontari delle Fasce Rosse nel territorio spezzino dopo l’alluvione del 25 ottobre scorso. L’iniziativa si terrà sabato 10 marzo dalle ore 10 presso il museo Camec di piazza Battisti 1 alla Spezia.

Le tragiche vicende accadute il 25 Ottobre 2011 nella Provincia della Spezia, da Ameglia alle Cinque Terre e nella vallata del Vara (Borghetto Vara, Brugnato, Pignone, Cassana) hanno messo in discussione tematiche che parzialmente si conoscevanocome il consumo del territorio, e che tutt’ora sono all’ordine dell’agenda politica delle amministrazioni comunali e dei partiti di governo e di opposizione.

Il nostro compito è quindi cercare di intervenire su queste tematiche creando un percorso partecipativo coinvolgendo i territori alluvionati e non solo. La nostra presenza sui territori alluvionati sin dall’inizio dell’alluvione e grazie al contributo vero delle Brigate di Solidarietà Attiva, ci ha permesso per la prima volta di entrare in contatto con una realtà a noi conosciuta ma distante dalla nostra pratica politica.

Lo sforzo organizzativo che si è fatto ha trovato riscontro sia sul territorio locale che su quello Nazionale. In tutto sono stati coinvolti più di 1500 volontari che con passione e competenza hanno portato un vento d’aria nuovo sul modo di stare insieme ma anche sul modo di fare politica.

Il nostro compito oggi è quello di cercare di dare continuità a quel percorso facendo tesoro dell’esperienza.

Per queste ragioni vogliamo richiamare tutti i volontari non solo delle Fasce Rosse e delle BSA, ma anche coloro che sono intervenuti autonomamente autoorganizzandosi, all’assemblea del 10 marzo dove verrà inaugurata una mostra fotografica dei lavori svolti sul campo.

Programma in aggiornamento

  • 10.00 Inaugurazione mostra fotografica
  • 10,30 Introduzione di Massimo Carosi
  • 11.00 Interventi e saluti
  • 13.00 Pausa con rinfresco rosso offerto dai compagni Rifondazione Comunista
  • 14.30 Ripresa interventi
  • 17.00 Intervento di Francesco Piobbichi
  • 18.00 Conclusioni

***Alle ore 20:30 cena e pernottamento da Ruggero a Brugnato***

Rifondazione Comunista in soccorso agli alluvionati: mobilitazione al di là di ogni aspettativa

30 ottobre 2011, by  
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Oggi: cento volontari al lavoro a Borghetto Vara con Rifondazione e le Brigate di Solidarietà Attiva

Domani: ancora a Borghetto e due squadre ad Aulla

 

Aumentano di giorno in giorno i volontari che rispondono all’appello della Federazione spezzina di Rifondazione Comunista e delle Brigate di Solidarietà Attiva. E’ una mobilitazione che sta andando ben oltre le nostre previsioni: oggi, fin dal mattino, cento volontari, riconoscibili da una fascia rossa al braccio, hanno lavorato in stretto contatto con la Protezione Civile per portare aiuto alla popolazione di Borghetto Vara.

Domani i volontari continueranno la loro opera a Borghetto mentre due squadre già organizzate dalla Federazione spezzina di Rifondazione, in collaborazione con quella di Massa Carrara, inizieranno ad operare ad Aulla.

Per chi volesse unirsi alle squadre dei volontari, l’appuntamento é per domani mattina alle 9.30 a Borghetto Vara davanti all’insegna della tabaccheria all’angolo con Via IV Novembre. Le auto vanno parcheggiate prima di entrare in paese.

 

Rifondazione Comunista, federazione provinciale della Spezia

Alluvione: riflessioni e proposte

2 febbraio 2010, by  
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Dopo nove anni siamo nuovamente in presenza di una disastrosa alluvione del fiume Magra e siamo costretti a ripensare sul come poterci difendere dall’ennesima calamità.

Noi riteniamo che la questione dell’esondazione del fiume Magra vada affrontata senza trascurare ben quattro fattori che concorrono tra di loro e che di conseguenza devono essere risolti nel loro assieme ed una volta per sempre.

1. LA DIGA DI TEGLIA: Attualmente tale opera non è presenziata ed è regolata automaticamente. E’ necessario che il Decreto governativo venga modificato, e che tale sbarramento svuoti l’acqua in sovraquantità in condizioni di regime ordinario, e non in extremis e nei momenti di maggiori pressioni di precipitazioni meteorologiche.

2. LA LAMINAZIONE: Come è sempre avvenuto per tutti i corsi d’acqua, anche il Magra deve espandersi e perdere quindi di portata e di potenza a monte dell’asta terminale.Ovvero devono essere ripristinate o create ex novo le aree di laminazione a partire da Pontremoli, da Aulla, dalla confluenza Magra-Vara, asportando vegetazione e cumuli di depositi sedimentari che si sono accumulati in anni di abbandono del fiume.

3. IL DRAGAGGIO: E’ necessario ed urgente l’istituzione di un consorzio sotto la regia pubblica che provveda in maniera permanente e certa alla manutenzione dell’ alveo e dei canali presenti in sponda sinistra ed in sponda destra del fiume Magra per mantenere una profondità costante, essenziale per lo scarico delle grandi portate di acqua in caso di piena.

4. GLI ARGINI ALTI E BASSI: In ultimo, ma strettamente collegati agli fattori, è necessario completare gli argini alti per la messa in sicurezza della piana di Ameglia e gli argini bassi per la mitigazione del rischio delle frazioni di Fiumaretta e Bocca di Magra.

Contestualmente, consapevoli che non può essere eliminato completamente lo sviluppo edilizio sia esistente che di nuova edificazione, proponiamo che lo strumento urbanistico comunale recepisca ed assuma a livello tecnico-normativo all’interno della linea trentennale fissata dalla Autorità di Bacino le seguenti indicazioni:

a) le nuove costruzioni, a prescindere dalla tipologia adottata, non possono prevedere spazi utilizzabili al Piano Interrato e Seminterrato (neppure per l’installazione di impianti tecnici) ed i Piani Terra devono essere destinati esclusivamente a porticato, con eventuale possibilità di parcheggio pertinenziale;

b) nel caso di ristrutturazioni da effettuare nella zona soggetta ad esondazione come individuato dalla Autorità di Bacino, l’adeguamento deve prevedere esplicitamente l’eliminazione di spazi utilizzabili al Piano Interrato e Seminterrato e la destinazione a porticato del Piano Terra. Ovviamente per non penalizzare i cittadini è necessario “CONCEDERE” la superficie utile non utilizzata al Piano Terra e trasformarla in volume da utilizzare come aumento di volumetria ai piani superiori (andando anche in deroga alle altezze imposte dal Piano) , nel rispetto della tipologia e dell’inserimento architettonico dell’organismo edilizio.

5. POLO NAUTICO: E’ necessaria una vertenza che metta al centro delle iniziative il destino del fiume Magra. Oggi il fiume è calibrato ad una vocazione nautica sempre più legata al POSTO BARCA e la presenza dei natanti nel fiume, sia lungo le sponde che in darsene/approdi attrezzati, deve essere disciplinata promuovendo una regolamentazione della attività nautica che consenta lo spostamento alle sole imbarcazioni dotate di dispositivi di mitigazione dell’inquinamento acustico, idrico ed atmosferico (filtri per recupero oli/depurazione scarichi) affinché le imbarcazioni che transitano nel fiume limitino un’aggressività ambientale sempre più intollerabile.

Lungo il fiume Magra le numerose infrastrutture nautiche e turistiche sono state realizzate in modo INNATURALE, quindi riaffermiamo la necessità della rinaturalizzazione delle sponde per scongiurare le prevedibili esondazioni ed allontanare i rischi dell’intrusione salina che, contaminando le falde idriche, potrebbero modificare negativamente l’approvvigionamento idrico di tutta la vallata.

Queste infrastrutture devono essere realizzate secondo le tecniche dell’ingegneria naturalistica, e quindi le opere di consolidamento anche spondale devono essere eseguite con l’utilizzo di materiali non impattanti sull’ambiente e compatibili con le esigenze dell’ecosistema e del suo habitat, eliminando strutture in calcestruzzo, asfaltature, briglie in c.a. e ricorrendo a pontili galleggianti in luogo degli ormeggi su sponda.

Le darsene/approdi attrezzati devono operare secondo la legislazione ambientale, dotandosi di bagni, docce, vasche per il lavaggio delle carene collegate alle pubbliche fognature e/o dotate di fosse settiche appropriate, per evitare sversamenti nel suolo e quindi nel sottosuolo e poi nel corso del fiume

Proponiamo di introdurre una TASSA DI STAZIONAMENTO E SPOSTAMENTO per le imbarcazioni superiori agli 8 metri al fine di non scaricare solo sugli Enti Locali il costo degli interventi che purtroppo, vista la vocazione nautica del fiume Magra, si rendono sempre più frequenti e necessari. Tale contributo da versare a favore degli EE.LL. deve essere vincolato alla realizzazione di opere di bonifica ambientale del fiume Magra.

Infine Rifondazione Comunista condivide la proposta di affidare alla Protezione Civile (assimilabile ad una Magistratura del fiume Magra) la progettazione e la realizzazione di interventi di messa in sicurezza e/o mitigazione del rischio residuo.

Crediamo che solo un Ente in possesso di autorevolezza e credibilità possa finalmente completare un’opera da troppi anni attesa e che peraltro anche in questa occasione ha dimostrato che se gli interventi programmati fossero stati eseguiti, pur in presenza di un evento straordinario, i suoi effetti sarebbero stati ben più modesti.

Coordinamento Rifondazione Comunista
Val di Magra