“L’outlet di Brugnato è solo speculazione, nessun sviluppo per il territorio”
14 novembre 2012, by admin
Archiviato in Ambiente, Dalla Provincia, Partito, Primo piano

Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia
Andrea Licari, coordinatore circolo cultura, ambiente e territorio Val di Vara
“Da Brugnato a Sarzana, trasversalmente la politica urbanistica la dettano gli affari”
14 settembre 2012, by admin
Archiviato in Ambiente, Dalla Provincia, Partito, Primo piano
Brugnato ha speso un milione di euro per ripristinare la “difesa spondale” del torrente esondato il 25 ottobre scorso e per mettere in salvaguardia gli interessi dell’outlet.
Il sindaco Galante trasmette alla Regione una richiesta di rimborso per 400 mila euro, ma l’intervento di ripristinino avrebbe dovuto essere autorizzato, o comunicato, dall’ Autorità di Bacino e ciò non fu fatto. Ora i cittadini di Brugnato pagheranno questo servilismo nei confronti dello scempio dell’outlet?
Provincia bloccata sul post alluvione, Prc/Fds La Spezia: “Sui fiumi manca una programmazione seria”
12 maggio 2012, by admin
Archiviato in Ambiente, Dalla Provincia, Partito, Primo piano
A sei mesi dall’alluvione la Provincia procede a scavare nel Magra e nel Vara senza indire gare pubbliche e senza la prova scientifica che siano indispensabili e idonei alla messa in sicurezza degli abitati.
Lo dice la Corte dei Conti, ed è un fatto grave ed inammissibile, che consegna una gestione del territorio approssimativa, con lavori che causeranno danni e che getta ombre sulla mancanza di trasparenza nelle operazioni.
Chi valuta i sovralluvionamenti da eliminare? Chi valuta le modalità di eliminazione della vegetazione? Chi valuta le compensazione per il materiale asportato? E di contro, perchè non vengono presi in considerazione gli studi svolti dalle autorità di bacino, mentre si sborsano altri quattrini pubblici in nuove consulenze? Dopo sei mesi stiamo navigando a vista, senza un reale intervento globale. Diciamo chiaramente che tutto ciò è inaccettabile e che stiamo perdendo tempo.
Il punto vero, reale e concreto non viene menzionato da nessuno, ed è tutto politico: occorre pianificare concretamente gli interventi di messa in salvaguardia del territorio, occorre bandire gli interventi in somma urgenza fatti in questo modo, occorre rimettere in piedi una pianificazione seria e scientifica che punti alla valorizzazione di un patrimonio inestimabile come il nostro territorio. Solo così potremmo garantire un futuro serio all’assetto fluviale della nostra provincia.
Rifondazione Comunista/Fds La Spezia
Prc Arcola: “Stop ai lavori del centro commerciale di Romito”
20 febbraio 2012, by admin
Archiviato in Ambiente, Dalla Provincia, Partito, Primo piano
Notiamo in questi giorni un ampio dibattito circa l’opportunità di procedere con la realizzazione del centro commerciale di Romito Magra alla luce degli avvenimenti del 25 ottobre scorso.
Crediamo che le valutazioni debbano essere sviluppate con motivazioni concrete e non dettate da slogan o pregiudizi di qualsiasi tipo.
Alla luce dei fatti:
L’intervento sotto l’aspetto puramente urbanistico è sicuramente rispettoso del PRG e delle relative Norme Tecniche di Attuazione, quindi risponde coerentemente allo strumento urbanistico comunale e a quanto richiede l’Autorità di Bacino per le aree di propria competenza.
Ora crediamo sia necessario porre alcune domande:
1 – dopo l’esondazione del fiume il 25 ottobre sono sempre valide le mappature dell’Autorità di Bacino che individuano le aree sottoposte a rischio idraulico?
2 – dopo la realizzazione degli argini in località San Genesio possono verificarsi conseguenze più gravi nelle zone a valle (leggi Romito Magra)?
3 – il taglio pressoché totale della vegetazione (anche viva) quali conseguenze può provocare nella zona di Romito?
4 – il grave ritardo nell’approvazione del PUC (l’incarico è stato affidato nel maggio 2004 e ancora non siamo neppure alla adozione in consiglio comunale) può determinare scelte sbagliate, seppur burocraticamente legittime, da parte degli amministratori?
In attesa di un serio approfondimento sotto l’aspetto urbanistico e ambientale chiediamo la sospensione dei lavori per una valutazione responsabile affinchè una scelta sbagliata oggi non debba comportare danni irreversibili per il domani.
Proprio perché non vogliamo aggiungerci alla schiera di esperti e improvvisati terapeuti dell’ultima ora, ed essendo il tema di particolare serietà, chiediamo risposte chiare e precise da parte delle Autorità competenti, perché riteniamo la sicurezza dei cittadini un bene e un diritto che deve venire prima di qualsiasi altro interesse sia esso pubblico che privato.
Rifondazione Comunista, circolo “Maggiani-Rolla” di Arcola
Alluvione: riflessioni e proposte
2 febbraio 2010, by admin
Archiviato in Ambiente, Dalla Provincia
Dopo nove anni siamo nuovamente in presenza di una disastrosa alluvione del fiume Magra e siamo costretti a ripensare sul come poterci difendere dall’ennesima calamità.
Noi riteniamo che la questione dell’esondazione del fiume Magra vada affrontata senza trascurare ben quattro fattori che concorrono tra di loro e che di conseguenza devono essere risolti nel loro assieme ed una volta per sempre.
1. LA DIGA DI TEGLIA: Attualmente tale opera non è presenziata ed è regolata automaticamente. E’ necessario che il Decreto governativo venga modificato, e che tale sbarramento svuoti l’acqua in sovraquantità in condizioni di regime ordinario, e non in extremis e nei momenti di maggiori pressioni di precipitazioni meteorologiche.
2. LA LAMINAZIONE: Come è sempre avvenuto per tutti i corsi d’acqua, anche il Magra deve espandersi e perdere quindi di portata e di potenza a monte dell’asta terminale.Ovvero devono essere ripristinate o create ex novo le aree di laminazione a partire da Pontremoli, da Aulla, dalla confluenza Magra-Vara, asportando vegetazione e cumuli di depositi sedimentari che si sono accumulati in anni di abbandono del fiume.
3. IL DRAGAGGIO: E’ necessario ed urgente l’istituzione di un consorzio sotto la regia pubblica che provveda in maniera permanente e certa alla manutenzione dell’ alveo e dei canali presenti in sponda sinistra ed in sponda destra del fiume Magra per mantenere una profondità costante, essenziale per lo scarico delle grandi portate di acqua in caso di piena.
4. GLI ARGINI ALTI E BASSI: In ultimo, ma strettamente collegati agli fattori, è necessario completare gli argini alti per la messa in sicurezza della piana di Ameglia e gli argini bassi per la mitigazione del rischio delle frazioni di Fiumaretta e Bocca di Magra.
Contestualmente, consapevoli che non può essere eliminato completamente lo sviluppo edilizio sia esistente che di nuova edificazione, proponiamo che lo strumento urbanistico comunale recepisca ed assuma a livello tecnico-normativo all’interno della linea trentennale fissata dalla Autorità di Bacino le seguenti indicazioni:
a) le nuove costruzioni, a prescindere dalla tipologia adottata, non possono prevedere spazi utilizzabili al Piano Interrato e Seminterrato (neppure per l’installazione di impianti tecnici) ed i Piani Terra devono essere destinati esclusivamente a porticato, con eventuale possibilità di parcheggio pertinenziale;
b) nel caso di ristrutturazioni da effettuare nella zona soggetta ad esondazione come individuato dalla Autorità di Bacino, l’adeguamento deve prevedere esplicitamente l’eliminazione di spazi utilizzabili al Piano Interrato e Seminterrato e la destinazione a porticato del Piano Terra. Ovviamente per non penalizzare i cittadini è necessario “CONCEDERE” la superficie utile non utilizzata al Piano Terra e trasformarla in volume da utilizzare come aumento di volumetria ai piani superiori (andando anche in deroga alle altezze imposte dal Piano) , nel rispetto della tipologia e dell’inserimento architettonico dell’organismo edilizio.
5. POLO NAUTICO: E’ necessaria una vertenza che metta al centro delle iniziative il destino del fiume Magra. Oggi il fiume è calibrato ad una vocazione nautica sempre più legata al POSTO BARCA e la presenza dei natanti nel fiume, sia lungo le sponde che in darsene/approdi attrezzati, deve essere disciplinata promuovendo una regolamentazione della attività nautica che consenta lo spostamento alle sole imbarcazioni dotate di dispositivi di mitigazione dell’inquinamento acustico, idrico ed atmosferico (filtri per recupero oli/depurazione scarichi) affinché le imbarcazioni che transitano nel fiume limitino un’aggressività ambientale sempre più intollerabile.
Lungo il fiume Magra le numerose infrastrutture nautiche e turistiche sono state realizzate in modo INNATURALE, quindi riaffermiamo la necessità della rinaturalizzazione delle sponde per scongiurare le prevedibili esondazioni ed allontanare i rischi dell’intrusione salina che, contaminando le falde idriche, potrebbero modificare negativamente l’approvvigionamento idrico di tutta la vallata.
Queste infrastrutture devono essere realizzate secondo le tecniche dell’ingegneria naturalistica, e quindi le opere di consolidamento anche spondale devono essere eseguite con l’utilizzo di materiali non impattanti sull’ambiente e compatibili con le esigenze dell’ecosistema e del suo habitat, eliminando strutture in calcestruzzo, asfaltature, briglie in c.a. e ricorrendo a pontili galleggianti in luogo degli ormeggi su sponda.
Le darsene/approdi attrezzati devono operare secondo la legislazione ambientale, dotandosi di bagni, docce, vasche per il lavaggio delle carene collegate alle pubbliche fognature e/o dotate di fosse settiche appropriate, per evitare sversamenti nel suolo e quindi nel sottosuolo e poi nel corso del fiume
Proponiamo di introdurre una TASSA DI STAZIONAMENTO E SPOSTAMENTO per le imbarcazioni superiori agli 8 metri al fine di non scaricare solo sugli Enti Locali il costo degli interventi che purtroppo, vista la vocazione nautica del fiume Magra, si rendono sempre più frequenti e necessari. Tale contributo da versare a favore degli EE.LL. deve essere vincolato alla realizzazione di opere di bonifica ambientale del fiume Magra.
Infine Rifondazione Comunista condivide la proposta di affidare alla Protezione Civile (assimilabile ad una Magistratura del fiume Magra) la progettazione e la realizzazione di interventi di messa in sicurezza e/o mitigazione del rischio residuo.
Crediamo che solo un Ente in possesso di autorevolezza e credibilità possa finalmente completare un’opera da troppi anni attesa e che peraltro anche in questa occasione ha dimostrato che se gli interventi programmati fossero stati eseguiti, pur in presenza di un evento straordinario, i suoi effetti sarebbero stati ben più modesti.
Coordinamento Rifondazione Comunista
Val di Magra