Rivoluzione Civile: domani Alberto Lucarelli a Sarzana, Arcola e La Spezia

Ultima settimana di campagna elettorale per Rivoluzione Civile La Spezia prima del decisivo voto delle politiche del 24 e 25 febbraio. La chiusura sarà col “botto” con l’arrivo di domani, 21 febbraio, del prof. Alberto Lucarelli, illustre giurista, estensore dei vittoriosi quesiti referendari sull’acqua del 2011, assessore a Napoli nella giunta De Magistris e candidatura di prestigio per la regione Liguria, il numero 2 della lista alla Camera per Rivoluzione Civile.Lucarelli saràdomani pomeriggio dalle 15 alle 16 a Sarzana per un incontro con la cittadinanza, mentre alle 17.30 interverrà ad Arcola nel convegno contro il femminicidio che si terrà presso la sala polivalente comunale alla presenza della candidata al senato Frida Alberti.

Alle 21 il professor Lucarelli si sposterà alla Spezia per l’attesa assemblea “Una Rivoluzione Civile per la difesa dei Beni Comuni” che si terrà al centro “Allende” di via Mazzini. Un’occasione per tuta la società civile spezzina di confrontarsi con uno dei massimi esperti della difesa dei Beni comuni e Ambiente, valori che Lucarelli rappresenterà al meglio nel prossimo parlamento italiano.

Nel convegno pomeridiano di Arcola sul femminicidio, coordinato dal referente comitato provinciale Idv Paolo Carbonaro e introdotto da Antonio Parrillo, dell’Idv di Arcola, interverranno anche Andrea Coffari, presidente del Movimento per l’Infanzia, oltre ai candidati per Rivoluzione Civile Elio Cambi, Sara Vatteroni (candidata alla Camera per la Toscana) e l’arcolana Frida Alberti, che farà gli onori di casa.


La nostra cultura condona e legittima la violenza di genere e il femminicidio a seguito del mancato riconoscimento della discriminazione di genere come vera e propria ‘discriminante’ e le cause sono da attribuire alla matrice patriarcale che permea tutta la nostra società” afferma la Alberti. “Le politiche fin qui adottate non hanno mai investito nel welfare come gli altri paesi europei, considerando la donna come un ammortizzatore sociale e spesso come uno psicofarmaco sociale. Dal taglio dei finanziamenti agli asili nido, all’odiosa pratica dei licenziamenti in bianco, alla difficoltà di reperire un ginecologo non obiettore, allo stereotipo della donna sempre vittima e bisognosa di tutela, a livello sociale e legislativo la matrice discriminante del sessismo non è stata ancora assimilata ne riconosciuta“.

Occorre rafforzare la prevenzione sul modello della legge spagnola, educare a nuove forme di relazione basate sul rispetto, aiutare uomini che agiscono comportamenti maltrattanti, cercare una alleanza con gli uomini, nostri compagni e mariti, che lottano al nostro fianco contro ogni forma di violenza e prevaricazione basata su modelli anacronistici di stampo autoritario. Vogliamo uno stato che garantisca la libertà di autodeterminazione e non i braccialetti antistupro. Vogliamo libertà di scelta,  autonomia, reddito, formazione e lavoro, e non ‘ tutela’ fine a se stessa che altro non fa che perpetuare dipendenza e bisogni, insieme a foraggiare carriere politiche che campano sullo stereotipo della donna sempre e comunque vittima“.
Frida Alberti interverrà anche questo pomeriggio a Ortonovo alla manifestazione di chiusura per il comitato Rivoluzione Civile di Ortonovo e Castelnuovo. L’incontro avrà inizio alle 18.30 presso il circolo Prc di Serravalletta alla presenza del segretario provinciale Prc Massimo Lombardi.

 

Rivoluzione Civile La Spezia

rivoluzionecivilespezia.wordpress.com

“Difesa dei beni comuni: da anni questa è la nostra proposta”. Rifondazione spezzina risponde all’assessore Paita

21 giugno 2012, by  
Archiviato in Dalla Provincia, Partito, Primo piano

 

E’ stupefacente come un esponente autorevole del panorama politico regionale distorga la realtà degli ultimi anni su Acam. E’ ancora più assurdo che l’assessore regionale Paita, fino a poco tempo fa attrice protagonista nel comune spezzino dei tentati salvataggi dell’azienda (ad oggi solo buchi nell’acqua) additi altri come responsabili dei propri fallimenti.

Eppure quante riunioni, incontri, scontri, divergenze sul tema Acam con il Pd? Possibile che oggi ci si sia dimenticato tutto? Quando si sbandierarono le linee guida di Strozzi come salvifiche dicemmo che la strada era sbagliata, che si doveva continuare a praticare la via contro l’incenerimento (Cdr in Enel), difendendo la gestione pubblica dell’acqua ed investendo sulle nuove forme di energia.

Quando fu decretato “il giorno più bello della propria vita” (definizione della stessa Paita), il tentato matrimonio con Hera, dicemmo che era follia pensare di affidare ad un’azienda privata, con soci azionisti con sedi nelle isole Cayman, il destino di 950 lavoratori e chiedemmo l’impegno alla giunta (di cui lei faceva parte) di valutare anche scenari alternativi. Poi venne il 13 giugno 2011 ed il voto popolare degli italiani.

Centomila spezzini chiesero di difendere i beni comuni, cosa che Rifondazione Comunista ha sempre fatto in tutti gli atti proposti ed emendati. Come mai questi vuoti di memoria? Gli atti sono pubblici quindi pubblicamente si mente. Viene il dubbio se la  menzogna sia frutto della reazione per i tanti falliti tentativi di salvataggio di Acam.

Si vogliono proposte? Le ripetiamo per l’ennesima volta:

1) Rifiuti Zero e porta-a-porta su base provinciale come già avviato in tanti comuni (La Spezia in primis),
2) piattaforma di selezione del non differenziato ed avvio di attività artigianali di recupero, riparazione e riutilizzo,
3)
discarica di servizio con piano di dismissione programmato: Il modello è Capannori.

Acqua pubblica, azienda speciale, partecipazione attiva della gente: Il modello è Napoli.

Un’opportunità, quella della società pubblica dell’acqua, che è sempre stata osteggiata, soprattutto da chi sostiene la necessità degli ambiti territoriali a scala regionale, ma che oggi tutti dichiarano economicamente sostenibile.

Piano di gestione di impianti energetici rinnovabili diffusi: il modello è Varese Ligure. Solo così si salveranno i lavoratori Acam che verranno e dovranno essere riorganizzati secondo un modello di sostenibilità ed i servizi essenziali per il territorio.

Infine è curioso che chi accusa Rifondazione di essersi seduta nella “stanza dei bottoni” si dimentichi di chi siano stati i tanti sindaci che hanno utilizzato Acam come cassa depositi e prestiti o come ufficio di collocamento, forse perchè è più facile accusare un partito come il nostro di aver avuto un ruolo piccolo, ma che ha valso risultati importantissimi come la regolarizzazione dei lavoratori della Maris, salvo dimenticarsi che Rifondazioni da anni non ha più un ruolo dentro l’azienda.

Rifondazione Comunista/Federazione della Sinistra La Spezia

La Spezia bene comune: presentati oggi in piazza del mercato i candidati della Federazione della Sinistra a sostegno di Massimo Federici sindaco

 

La Federazione della Sinistra della Spezia ha presentato oggi i 32 candidati della lista a sostegno di Massimo Federici sindaco per le elezioni comunali del 6 e 7 maggio prossimi.

Operai, pensionati, studenti, lavoratori precari, disoccupati e gli amministratori uscenti della Comune e della Provincia della Spezia: uno spaccato della società civile presentato oggi in mezzo alla gente di Spezia, nel luogo simbolo di “Piazza del mercato”, alla presenza dei segretari provinciali Prc e Pdci Massimo Lombardi e Pierluigi “Gipo” Sommovigo.

Con lo slogan “La Spezia bene comune” si è aperta la campagna elettorale all’insegna della lotta intrapresa nelle istitituzioni per la difesa dei beni comuni del lavoro, dell’ambiente, dell’acqua pubblica, dei diritti sociali, dell’antifascismo. Una lotta che proseguirà per tenere alti i valori della vera Sinistra in consiglio comunale.

Di seguito i nomi dei candidati della Fds:

n. ordine

Cognome e Nome Luogo, anno di nascita e mestiere

1

BALDASSARRE ALBERTO La Spezia 1952 Pensionato

2

BEGAJ ZHANETA Elbasan, Albania 1984 Studentessa scienze infermieristiche

3

BERNABO’ DAVIDE La Spezia 1967 Operaio – Rsu Fiom

4

BUCCHIONI EDMONDO La Spezia 1962 Vigile del fuoco, Consigliere comunale La Spezia

5

BUSCAGLIONE MARCO La Spezia 1948 Pensionato

6

CAMBI ELIO La Spezia 1957 Operaio Acam

7

CARLI GIANNI La Spezia 1968 Operaio tubista navale

8

CERLIANI SILVIO La Spezia 1953 Insegnante scuola superiore

9

CORSI MAURIZIO La Spezia 1953 Pensionato

10

COSSU SIMONA Modena (MO) 1976 Impiegata, Assessore comunale La Spezia

11

COSTA MICHELA La Spezia 1965 Parrucchiera

12

CURRARINI MARINA La Spezia 1961 Casalinga

13

DELL’AGNELLO FABIO La Spezia 1990 Barista

14

DISPENZA MAURO Taranto (TA) 1948 Indipendente, Attivista diritti umani

15

IACOPINI ORETTA La Spezia 1947 Indipendente, Pensionata

16

LEMUTH FIORENZO La Spezia 1953 Pensionato

17

LESTINGI PIETRO Bisceglie (BA) 1957 Operaio edile

18

LOMBARDI SERENA La Spezia 1983 Studentessa-lavoratrice

19

LOMBARDI ENRICO La Spezia 1951 Pensionato, Musicista

20

LOMBARDO ALBERTO La Spezia 1955 Pensionato

21

MAGLIANI PAOLO La Spezia 1982 Giornalista

22

MASSA MARIO La Spezia 1969 Lavoratore precario

23

MENCARELLI MAURO Sarzana (SP) 1966 Operaio Acam

24

NARDI BERNARDO Lerici (SP) 1973 Operaio Fincantieri

25

OLIVA ANNA Messina (ME) 1957 Impiegata dogane

26

POCCI ALESSIA La Spezia 1970 Cassiera di supermercato

27

RATTI LIVIANA Arcola (SP) 1954 Operatrice sociosanitaria

28

RAVERA DIEGO La Spezia 1973 Impiegato, Presidente Circoscrizione 1 La Spezia

29

RUGGIA CRISTIANO La Spezia 1972 Architetto, Assessore comunale La Spezia

30

SOMMOVIGO PIER-LUIGI La Spezia 1956 Operaio, Presidente Consiglio provinciale La Spezia

31

STELITANO SERENA Sarzana (SP) 1974 Disoccupata

32

ZURLO TERESA La Spezia 1971 Disoccupata

 

Federazione della Sinistra La Spezia

No alla grande multiutility del nord!

15 marzo 2012, by  
Archiviato in Ambiente, Dall'Italia, Primo piano

 

Facciamo parte dei 27 milioni di cittadine e cittadini che si sono espressi contro la privatizzazione dell’acqua e per la difesa dei beni comuni. Viviamo con forte preoccupazione i ripetuti tentativi di cancellazione del risultato referendario, che colpiscono al cuore la partecipazione democratica e la credibilità delle istituzioni.

Con l’abrogazione dell’art. 23 bis, il referendum ha restituito alla sfera pubblica non solo l’acqua, ma anche gli altri servizi pubblici, compresi i rifiuti e il trasporto pubblico locale. Decenni di liberalizzazioni e privatizzazioni mostrano oggi il fallimento di questo disegno che ha visto il pubblico ritirarsi dai propri compiti e i Comuni trasformarsi da garanti dei servizi pubblici in azionisti. Ci lasciano aziende con miliardi di debito, aumento dei costi dei servizi per i cittadini, peggioramento delle condizione dei lavoratori del settore, azzeramento degli  investimenti in nuove reti, impianti e tecnologie, spreco di ingenti risorse naturali, finite e irriproducibili, e una drastica riduzione degli spazi di democrazia, di partecipazione e di trasparenza.

La proposta di creare una grande multiutility del nord si inserisce in questo quadro desolante. Ripercorre la strada dei fallimenti testimoniati dai bilanci in debito di A2A, Iren, Hera, ecc.; ci ripropone l’idea di vendere servizi essenziali per coprire buchi di bilancio; punta a superare i debiti delle aziende attraverso economie di scala. E’ un’operazione lobbistica e verticistica di istituzioni, managers e correnti di partiti, estranea alle città interessate, che espropria i consigli comunali dei loro poteri e allontana le decisioni dal controllo democratico. Oggi serve una gestione dell’acqua, dei rifiuti, del TPL, dell’energia, prossima ai cittadini e alle amministrazioni locali, per garantirne la trasparenza e la partecipazione nella gestione dei servizi.

Oggi più che mai una scelta del genere non deve essere perseguita. Al contrario è necessario aprire un ampio dibattito pubblico che coinvolga le amministrazioni locali, le assemblee elettive, coloro che hanno promosso e vinto i referendum, le associazioni, i comitati, tutti coloro che vogliono preservare l’universalità dei diritti fondamentali, come l’acqua, e tutelare i diritti dei lavoratori. Riteniamo indispensabili modalità nuove ed etiche per garantire ai Comuni investimenti pubblici necessari a realizzare politiche ambientali di risparmio idrico ed energetico e di riduzione, recupero e riuso dei rifiuti – obiettivi previsti dalla Direttiva Europea sulla promozione delle fonti rinnovabili. Non accettiamo di farci espropriare delle condizioni minime per esercitare i diritti di cittadinanza, di riproducibilità della nostra vita associata, in armonia con l’ambiente.

Per queste ragioni, pensiamo sia interesse di tutta la società civile fermare questo progetto che si presenta come un ulteriore attacco alla democrazia e ai beni comuni. Chiediamo a tutte le forze politiche, sociali e sindacali, in particolare quelle che hanno sostenuto i referendum, di prendere una posizione chiara opponendosi con decisione a questo progetto e portandolo alla discussione e al pubblico dibattito. Ci impegniamo a favorire tutti i possibili momenti informativi, di dibattito e di sensibilizzazione.

FIRMATO: DARIO FO (Attore, premio Nobel) – FRANCA RAME (Attrice) – MONI  OVADIA (Attore) – STEFANO RODOTA’ (Giurista) – ELIO E MANGONI (Le storie tese) – NANDO DALLA CHIESA (Sociologo Univ. Milano) – GIULIO CAVALLI (Attore e Consigliere Regione Lombardia SEL) – LORIS MAZZETTI (Giornalista RAI) – PAOLO ROSSI (Attore) – BASILIO RIZZO (Presidente Consiglio comunale Milano) – GUIDO VIALE (Economista) – ALBERTO LUCARELLI (Giurista, Assessore Comune Napoli) – VITTORIO AGNOLETTO (Ex-Parlamentare Europeo) -LUIGI FERRAIOLI (Costituzionalista Univ. Camerino) – UGO MATTEI (Giurista Univ. Torino) – BRUNO BOSCO (Economista, Preside Facoltà Giurisprudenza Univ. Milano Bicocca) ANDREA DI STEFANO (Dir. Rivista Valori) – ELIO VELTRI (Scrittore) – LUCA NIVARRA (Giurista Univ. Palermo) – GAETANO AZZARITI (Costituzionalista Univ. La Sapienza Roma) – ROBERTO BIORCIO (Sociologo Univ. Milano Bicocca) – EMILIO MOLINARI (Movimento acqua) – MARIO AGOSTINELLI  (Energia felice) – MASO NOTARIANNI (Emergency) – DIEGO PARASSOLE (Attore) – ALBERTO PATRUCCO (Attore) – SILVANO PICCARDI (Regista) – PIETRO RAITANO (Dir. Altreconomia) – LUCA MARTINELLI (Giornalista Altreconomia) – RENATO SARTI (Regista) – BEBO STORTI (Attore) – JOLE GARUTI (Dir. Centro studi Sao) – LUCA KLOBAS (Attore) – LEONARDO MANERA (Attore) – NADIA VOLPI (Italia Nostra) – RITA PELUSIO (Attrice) – HENRY ZAFFA (Attore) – PAOLO CACCIARI (Crescita felice) – GIANNI TAMINO (Biologo Univ. Padova)

http://www.acquabenecomune.org/raccoltafirme/index.php?option=com_petitions&view=petition&id=184

GrΣΣk economy, la tempesta è in arrivo

14 marzo 2012, by  
Archiviato in Dal Mondo, Primo piano, Società

di William Domenichini (tratto da Informazione Sostenibile)

Una medaglia ha sempre due facce: da un lato le leggi della casa, volta la carta ed ecco i processi di trasformazione e gli scambi che ne derivano. Ma la fabbrica dei sogni e delle menzogne, nel produrre paure e desideri, accuratamente le mette in conflitto.

Così economia ed ecologia, al di là delle intersezioni etimologiche, vengono rinchiuse in recinti banalizzanti, la prima ridotta a dissertazioni intellettualistiche, la seconda esclusiva materia per top-manager seriali (o bocconiani).

Tuttavia solo in Italia, ogni giorno, consumiamo mezza tonnellata di risorse naturali pro capite: annualmente dilapidiamo quasi 8 miliardi di metri cubi di acqua, emettiamo in atmosfera oltre 35 milioni di tonnellate di CO2 equivalenti, sottraiamo 8,5 milioni di ettari di terra all’agricoltura ed alla biodiversità, più di 20 milioni di tonnellate di biomassa coltivata, erodiamo 38 milioni di tonnellate di vari minerali.

Si continua a consumare materie prime a ritmi superiori alla loro capacità rigenerativa: negli ultimi 30 anni, lo sfruttamento globale di risorse naturali è aumentato del 65%. Volta la carta, e qualcuno lo chiama progresso.

Leggi tutto…

Rifondazione Comunista: “La nuova Spezia è nel manifesto di Napoli, per i Beni comuni”

23 febbraio 2012, by  
Archiviato in Ambiente, Dall'Italia, Primo piano

 

La spina dorsale del centrosinistra che vogliamo governi per i prossimi 5 anni la città della Spezia è già in cantiere, un cantiere senza cemento ma di idee, quelle che sono state costruite a Napoli, durante il Forum dei comuni per i Beni Comuni“. Così esordisce la nota di Rifondazione Comunista, in merito al prossimo impegno elettorale spezzino.

Il comune della Spezia – dichiara William Domenichini, responsabile Beni comuni e Ambiente del Prc spezzino – grazie al lavoro dell’assessora alla Partecipazione Simona Cossu, ha deliberato l’adesione al Forum svoltosi a Napoli il 28 gennaio, sulla base del riconoscimento dei valori sui quali l’iniziativa della giunta De Magistris si proponeva di lavorare. A Napoli oltre 1500 cittadini (amministratori, militanti politici, di movimenti, associazioni, partiti, ecc.) hanno partecipato attivamente ai lavori di 4 tavoli tematici (Ambiente, Lavoro, Democrazia, Enti locali), senza discutere cibi precotti ma contribuendo a costruire una piattaforma politica e culturale che sono diventati i 17 punti del Manifesto di Napoli“.

Attuazione dei referendum del 12/13 giugno – continua Domenichini – denuncia dell’insostenibile del Patto di Stabilità, promozione della Carta Europea dei Beni Comuni, riconoscimento del lavoro come bene comune e sostegno alle iniziative della FIOM, impedire la richiesta e/o l’autorizzazione dell’utilizzo della forza pubblica al fine di risolvere vertenze sui beni comuni, boicottare il federalismo demaniale, costruire percorsi di democrazia partecipativa, favorire processi di riconversione ecologica dei sistemi economici locali, istituire la “cittadinanza municipale” e digitale riconoscendo pieni diritti civili ai migranti, fino alla modifica degli Statuti comunali inserendovi la nozione giuridica di beni comuni.

Si tratta – conclude il segretario provinciale, Massimo Lombardidella naturale prosecuzione del nostro sforzo nella giunta Federici che, grazie a Rifondazione, ha già partecipato a costruire questo manifesto, un orizzonte di lavoro ampio e condiviso. La piattaforma di Napoli è un bene comune della Sinistra che ci aiuterà a costruire grandi orizzonti, che alla Spezia significano in primis una società idrica municipalizzata, alla quale auspichiamo si arrivi al più presto. Oggi più che mai ogni attore della vertenza Acam è chiamato a dare il proprio contributo, quello di Rifondazione è nei fatti dimostrato dalla fattibilità economica e finanziaria della pubblicizzazione del servizio idrico.

Rifondazione Comunista/Fds La Spezia

Lombardi (Prc/Fds): “Da Sinistra l’unica vera opposizione a Monti. Dalla Spezia a Roma al fianco della Fiom il 9 marzo”

21 febbraio 2012, by  
Archiviato in Appuntamenti, Lavoro, Partito, Primo piano

 

Il capitalismo mondiale sta erodendo tutti gli spazi democratici e civili conquistati in Europa dal dopoguerra a oggi. La caduta del fronte comunista di venti anni fa, salutata con tanta esultanza dai cantori del liberismo reaganiano che contagiò il resto del mondo e anche parte della sinistra, ha aperto scenari che cominciano a delinearsi in tutta la loro pericolosità. Gli stati hanno consegnato al turbocapitalismo (che ora eufemisticamente viene chiamato “i mercati”) il potere di decidere. Sono dunque delegittimati e trasformati in meri esecutori di ordini che, nel nome di fantomatica “crescita”, distruggono ogni cosa, compreso lo stesso ecosistema terrestre.

Le cosiddette “riforme” del governo Monti non solo altro che le applicazioni dei tali dettami, quelli che già venivano contestati a Genova nel 2001 e che furono per questo repressi nel sangue. Banche, finanza e “grande” industria come la Fiat che ricatta lavoratori, sindacati e governi per soddisfare i propri diktat: sono loro i padroni da combattere, legati da un unico filo. La popolazione mondiale si sta dividendo in due blocchi: l’alta società padronale, che domina appunto “i mercati” (e quindi gli stessi stati), e un grande proletariato sempre più “suddito” a cui viene detratta qualsiasi conquista civile in una condizione di schiavitù moderna che avvolge precari e migranti, lavoratori e pensionati, studenti, popolo delle partite iva e i sempre più numerosi nuovi poveri.

L’azione di Monti è ciò che il capitale non ha potuto realizzare con la maschera pagliaccesca del berlusconismo in picchiata. Ma il montismo è fenomeno ben peggiore, perché con l’apparente serietà dei suoi “tecnici” oserà laddove nessuno ha mai voluto osare, facendo da facciata a una classe politica indecente che ha ceduto il loro il passo.

Per questo un partito come la Lega Nord emerge nella sua piena demagogia: dopo aver votato i trattati europei e sostenuto politiche liberiste che hanno devastato l’Italia con il malgoverno di Berlusconi, ora contesta Monti su tutte quelle misure che in questi anni ha bellamente approvato, compresa la manovra agostana di Tremonti, fotocopia di quella novembrina del nuovo governo. Lo farà con la consueta pochezza per il vuoto di proposte, tornando ad alimentare la solita arma del razzismo.

Dov’era la Lega quando votò l’obbligo di privatizzare acqua e servizi pubblici? Dov’era quando si smantellava il contratto collettivo nazionale e quando si è destrutturata l’università italiana? Dov’era quando la casta votava per il mantenimento dei propri indecenti privilegi?

Per parte nostra siamo impegnati a costruire l’opposizione da sinistra al governo Monti, contro le politiche neoliberiste della BCE e della Merkel che hanno portato la crisi in Europa e stanno favorendo la speculazione finanziaria sull’Italia.

Tutto questo deve partire dal basso e quindi anche dalla provincia spezzina. Rifondazione e la Federazione della Sinistra lo farà  anzitutto preparando una grande mobilitazione dalla Spezia al fianco della Fiom per la manifestazione di Roma del 9 marzo, per fare un fronte comune contro l’attacco indecente all’articolo 18 che, in caso di abrogazione, sancirà il licenziamento indiscriminato in Italia. Ci sarà poi da difendere il risultato referendario contro la svendita dei servizi pubblici, costruendo un modello partecipativo che superi gli errori dello statalismo burocratico, impegnandoci in una rinascita che elimini lo sfruttamento che ci vogliono imporre.

Massimo Lombardi, segretario provinciale Prc/Fds La Spezia

Bucchioni: “Imu, Aia, Waterfront e darsena di Pagliari: le nostre scelte in consiglio comunale a difesa dei beni comuni”

20 febbraio 2012, by  
Archiviato in Dalla Provincia, Istituzioni, Partito, Primo piano

 

In questi giorni il consiglio comunale spezzino è stato chiamato a votare il bilancio. Il gruppo consiliare di Rifondazione Comunista ha portato il suo contributo all’interno delle commissioni perché a tasse come IMU (Imposta Municipale Unica) per la prima casa si applicasse l’aliquota più bassa, cioè lo 0,4%. Il lavoro svolto insieme alla maggioranza ha permesso di creare un fondo di solidarietà di 200000 euro per le situazioni di disagio. L’IMU infatti è a prescindere dal reddito e può colpire anche cassaintegrati, disoccupati, persone in difficoltà economica.

Inoltre è stato previsto nel regolamento l’applicazione dell’aliquota come prima casa anche per persone separate legalmente che non risiedono nell’abitazione di proprietà perché assegnata al coniuge. Stesso discorso per gli anziani domiciliati in residenze sanitarie assistite che quindi non risiedono nella casa di proprietà. Fra le varie delibere presentate una ci ha visto dissenzienti: il “Piano generale di sviluppo, aggiornamento 2012” di cui non condividiamo le affermazioni sul Waterfront riguardanti la fattibilità dell’interesse economico finanziario del privato con l’esigenza della città e dell’autorità portuale.

Su questi temi “è necessario aprire ad ulteriori momenti di approfondimento e confronto pubblico” come recita il nostro emendamento approvato all’unanimità nonostante il clima di tensione creatosi dopo la nostra astensione del giorno prima. La città deve riappropriarsi del suo mare: l’unico suo sbocco è passeggiata Morin. Basta con la cementificazione e privatizzazione del territorio, è il momento di aprire percorsi partecipativi che riguardino tutti i beni comuni.

L’altro punto di disaccordo è stata l’AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) richiesta dalla centrale ENEL Eugenio Montale. Pensiamo che, dopo quasi mezzo secolo di inquinamento dovuto alle polveri di carbone e ai fumi immessi nell’atmosfera, sia indispensabile un’opera di ambientalizzazione. L ‘unica possibile è la metanizzazione anche del terzo gruppo che attualmente brucia il carbone.

I dati epidemiologici sono lì a dimostrare che l’incidenza dei tumori ai polmoni in prossimità delle centrali è molto più elevata della media nazionale. Anche qui occorre ascoltare i cittadini e i vari comitati sorti attorno a tale problematica, ad iniziare dal comitato “Spezia via dal carbone”.

Infine siamo contrari alla costruzione di un albergo di trenta metri in località darsena di Pagliari. Ci siamo astenuti su una precedente delibera di variazione al PUC perché pensiamo che dopo le recenti alluvioni e il conseguente dissesto idrogeologico, vada ridefinito il PUC ormai in scadenza e redatto un piano urbanistico che valorizzi le aree verdi innescando un “processo di razionalizzazione delle costruzioni”, come recita la delibera approvata di recente che dice stop alla cementificazione delle colline.

 

Edmondo Bucchioni 

Capogruppo di Rifondazione Comunista/Fds in consiglio comunale della Spezia

Domenichini: “Ai Senatori della Repubblica diciamo: giù le mani dall’acqua e dalla democrazia!”

17 febbraio 2012, by  
Archiviato in Ambiente, Dall'Italia, Primo piano

 

Negli emendamenti al decreto privatizzazioni, ora al vaglio della commissione Industria del Senato, si nasconde il tentativo di riproporre, ancora una volta, la svendita dell’acqua, ora con l’articolo 25 del decreto Monti, che ha dato seguito agli ultimi provvedimenti sulla privatizzazione dei servizi pubblici locali del governo Berlusconi.

Monti, sulle liberalizzazioni, ha messo in piedi una vera matrioska che, per quanto riguarda i servizi pubblici locali, rimanda sostanzialmente alle norme al decreto sviluppo del governo Berlusconi, che a sua volta richiama il pacchetto anticrisi varato il 13 agosto. Il tutto all’ombra dell’incostituzionalità, visto e considerato che sul tema della gestione dei servizi, 27 milioni di italiani hanno chiesto che vengano mantenuti pubblici.

Se Monti aveva in prima istanza escluso l’acqua dalle privatizzazioni, alcuni senatori con selve di emendamenti puntano ad eliminare questa esclusione, obbligando a cedere la gestione dei servizi idrici ai privati. Curioso che chi si rifà all’idea liberista poi utilizzi lo strumento dell’obbligatorietà, strutturando così un sistema ricattatorio che bypassa la tanto cara concorrenza, costringendo gli enti locali alla svendita.

Lanciamo pertanto una proposta al popolo dei referendum, molto semplice ma che dia il segnale a questa casta che il nostro voto non si è limitato ad imbucare una scheda in un urna, ma è il frutto di una coscienza profonda, della consapevolezza che ciò che è bene comune non possa diventare una categoria merceologica per gli appetiti di chi ci ha condotto in questa crisi economica devastante.

Scriviamo tutti insieme una mail ai componenti della commissione Industria (http://www.senato.it/leg/16/BGT/Schede/Commissioni/0-00010.htm) per dire chiaramente “giù le mani dall’acqua e dalla democrazia!”

William Domenichini
Responsabile Beni comuni ed Ambiente Prc/Fds La Spezia

Dal Forum di Napoli, la politica che supera particolarismi, illusioni e polemiche

7 febbraio 2012, by  
Archiviato in Dalla Provincia, Partito, Primo piano

Il primo Forum dei Comuni per i Beni Comuni, indetto dalla giunta napoletana  di Luigi De Magistris, segna un passaggio storico: circa 1500 aderenti, moltissimi amministratori, tanti cittadini militanti nelle associazioni, nella politica, nei movimenti e provenienti da tutta Italia.

La partecipazione della città della Spezia, con l’assessore alla partecipazione Simona Cossu, è un fatto di grande importanza, segno che l’amministrazione spezzina sta aprendo sempre più alle tematiche a cui Rifondazione Comunista ha sempre dato priorità politica: i beni comuni.

Da Napoli soffia il vento del cambiamento, nel metodo e nel merito: i lavori si sono sviluppati su quattro  tavoli tematici che non hanno discusso un documento prodotto nelle segrete stanze, ma sono stati luoghi di confronto tra le tante realtà che hanno partecipato e che hanno contribuito a costruire una proposta.

Dall’altro una narrazione politica realmente innovativa, che supera le retoriche calandosi nel concreto ed assumendo il “bene comune”, ciò che è di tutti, come paradigma sostanziale della nostra politica, in risposta alla crisi del modello neoliberista.

Un primo appuntamento di chi pensa che oggi l’alternativa a Berlusconi non sia certo Monti, così come l’alternativa alla crisi non sia la svendita. De Magistris sta dimostrando che un altro modo di amministrare è possibile, proprio in una realtà complessa e dilaniata da problematiche enormi come la città partenopea. La risposta a disoccupazione, precarietà, disuguaglianza sociale è nel diritto a preservare i nostri beni comuni, dall’acqua pubblica, gestita da aziende pubbliche e fuori dalle logiche di mercato, siano essi immateriali (lavoro, ecc.).

In tutto questo c’è il rilancio della difesa della volontà referendaria e della Costituzione, quella nata dalla Resistenza, non certo quella che si vorrebbe cambiare a colpi di maggioranza parlamentare, attuando i suoi principi fondamentali, in particolare il diritto al lavoro, il dovere di ogni cittadino di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.

La moltitudine di chi lotta per i beni comuni è articolata ed oggi ciò che è di tutti passa per le battaglie della FIOM (la manifestazione del prossimo 11 febbraio), per la resistenza dei NoTav, per l’esperienza culturale del Teatro Valle, per la realtà del Forum dell’Acqua. Ora i comuni, per i beni comuni, devono dare sostegno a questa realtà preziosa del nostro Paese costruendo insieme un alternativa praticabile.

E’ iniziato un percorso nel quale la Democrazia partecipativa, quella reale non certo quella che qualche partito sigilla con il proprio imprimatur, sarà il motore principale a fronte dei fallimenti della delega in bianco, per usare le parole del sindaco di Napoli “contro lo spirito del capitalismo senile e le logiche predatorie, difendendo le radici di un progresso che sia in difesa dei diritti umani“.

Questo è il percorso che dobbiamo assumere, oltre i particolarsmi, le inutili polemiche e facili illusioni. O avremo di fronte a noi le barbarie ed i ruderi dei veri totem che dobbiamo combattere: il consumismo, la mercificazione, lo sfruttamento. La nostra sfida è quella di riportare alla Spezia questo modello, che oggi funziona in realtà ben più complesse della nostra, una sfida che non è solo negli intenti, ma è già pratica.

Segreteria provinciale Prc La Spezia


Download documentazione:

Link:


Breve Photogallery:

« Pagina precedentePagina successiva »