In un contesto di grande difficoltà e di insicurezza che coinvolge il nostro tessuto occupazionale, con grave sofferenza per le imprese che insistono sul territorio spezzino e per i lavoratori si è discusso il Consiglio Comunale sul tema del Bilancio di Previsione 2023/2025 nonché delle cinque deliberazioni connesse.
La grave crisi economica che attanaglia il nostro paese è evidenziata da indicatori specifici nella nostra città, dove il tasso di disoccupazione dei giovani (fascia sino a 24 anni) è il più elevato della Liguria, con un tasso del 50,8 %, nonché con un’applicazione enorme degli ammortizzatori sociali; occorre altresì rilevare che la cassa integrazione a La Spezia è maggiore di oltre il 200% rispetto al 2019.
Il D.U.P (Documento Unico di Programmazione) fotografa una situazione economica gravissima, illustrando come la nostra città perda posizioni significative sulla ricchezza, sui consumi, sull’ambiente, sulla giustizia e sulla sicurezza: alla luce di ciò doveva essere attuata una politica economica volta a non far pagare l’evidente crisi ai cittadini, soprattutto a quelle fasce deboli della popolazione che già risentono pesantemente lo stato di cose presente.
Al contrario si è voluto schiacciare l’acceleratore imponendo l’aumento dell’aliquota addizionale comunale all’Irpef per portarla allo 0,8%, contrariamente a quanto sbandierato in campagna elettorale, con fascia di esenzione solo sotto i quindicimila euro, rigettando sdegnosamente, quanto immotivatamente, le proposte avanzate dall’opposizione su una determinazione progressiva dell’aliquota sulla base dei redditi.
Noi di Rifondazione Comunista rivendichiamo il dettato Costituzionale ed il sancito principio di progressività fiscale: chi più ha più deve pagare e soprattutto non ci lasciamo irretire da raffronti con città vicine: imparagonabile è l’offerta di servizi a parità di condizioni.
Riteniamo profondamente inique le politiche sulla casa, a fronte di oltre quattrocento alloggi popolari sfitti di cui ben centoventi comunali.
Non si è previsto lo stanziamento di fondi per la ristrutturazione ma si è scelta la strada fallimentare delle alienazioni che portano ad un depauperamento ed ad un’incertezza assoluta: dal rischio di un mancato realizzo non possono che generarsi incertezza e precarietà sociale, con un ennesimo duro colpo per le fasce deboli.
E’ totalmente assente la previsione “sul che fare” per rimediare alla scellerata scelta del Governo Meloni, che da un lato aumenta a dismisura le spese militari, per sottrarle totalmente anche al sostentamento e alla valorizzazione del diritto all’abitare e alla casa.
Noi rivendichiamo che non debbano più esserci case senza gente, né possa esistere gente senza casa.
Sono stati eliminati i fondi governativi per il sostegno agli affitti e alla morosità incolpevole
Temi quali l’ambiente e le bonifiche sono stati completamente svuotati della portata necessaria per una città come la nostra in cui le nocività diffuse sul territorio richiederebbero al contrario un impegno straordinario.
Le periferie sono state abbandonate a se stesse, se si esclude qualche intervento sporadico, mentre si è lasciata alla creazione di eventi una vera politica organica sulla cultura.
A fronte di una tassa di soggiorno significativa non sono state previste idonee ricadute specifiche nel settore del turismo, sempre più lasciato allo spontaneismo degli operatori e dei soggetti stessi che suppliscono alle carenze del nostro Ente.
Ci lascia sbigottiti l’implementazione pantagruelica e smodata degli emolumenti di chi governa il Comune, frutto di vergognose politiche nazionali si è balbettato sulla destinazione dell’aumento del gettito economico degli introiti che non possono essere giustificati soltanto da rincari dovuti alla situazione globale ma che invece necessitano di una puntuale rendicontazione che non è in alcun modo avvenuta.
Il trasporto pubblico locale è stato completamente trascurato fino a tacciare di inammissibilità nostri interventi volti a favorire la gratuità di alcuni collegamenti necessari per utenti e cittadini.
Riteniamo che dietro una correttezza solo meramente formale si sia evidenziata la totale assenza di una politica programmatica strategica futura, facendo pagare la crisi economica solo ai cittadini, già vessati dai costi dell’aumento della benzina e dell’energia, esponenzialmente elevati per effetto dell’inflazione, frutto anche degli effetti della guerra
Per tutte queste ragioni abbiamo votato convintamente contro il Bilancio di Previsione.
Massimo Lombardi
Consigliere Comunale Spezia Bene Comune/Rifondazione Comunista
Luca Marchi
Segretario Provinciale di Rifondazione Comunista
Rifondazione Comunista spezzina lancia l’allarme per il piano di alienazioni che il comune della Spezia sta portando al voto in queste ore.
Infatti la giunta Peracchini prevede inopinatamente di vendere, tra gli altri immobili, il Parco del Colombaio, la scuola di via Firenze (in difesa della quale nella passata consigliatura si tenne una dura battaglia sostenuta dall’allora nostro consigliere Edmondo Bucchioni contro l’amministrazione Pd-Federici) e addirittura la scuola del Limone, importante centro di destinato alle associazioni di volontariato in difesa delle fasce più deboli come disabili, migranti e anziani.
E’ evidente che alla giunta di centrodestra non interessa la coesione sociale ma solamente fare cassa alle spalle dei cittadini. Riteniamo tali alienazioni una vera e propria vergogna per la città e ci opporremo con forza fuori e dentro il consiglio affinché tali sciagurate scelte non vengano attuate dal sindaco e dalla sua maggioranza.
Rifondazione Comunista La Spezia
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Bilancio, una pioggia di emendamenti da Rifondazione
Simona Cossu presenta tutte le criticità del documento di previsione 2013: “C’è confusione sul modello di città e manca l’attenzione al contenimento degli sprechi“.

Il consiglio comunale di domani sera nel quale è prevista la discussione e l’approvazione del bilancio di previsione 2013 sarà una maratona. Simona Cossu, capogruppo di Rifondazione Comunista, ha infatti già presentato quasi 50 emendamenti che riguardano prevalentemente le tematiche della programmazione, concentrandosi in buona parte sul Piano generale di sviluppo e sulla Relazione previsionale programmatica. “Ritengo sbagliato questo bilancio nella sua impostazione di base – afferma la consigliera – dalla quale traspaiono una confusione totale relativa al modello di sviluppo della città e una disattenzione verso il contenimento degli sprechi, come se fossimo ancora nell’età delle vacche grasse“. In questo senso Cossu si riferisce in particolare alla gestione della spesa corrente, per la quale chiederà anche un audit, e ai costi dell’apparato dirigenziale. “La riorganizzazione del Comune ha portato all’accorpamento dei servizi, ma non ha ridotto le figure dirigenziali, che guadagnano cifre considerevoli alle quali si aggiungono anche i premi annuali. Lo scorso anno in quattordici hanno beneficiato della spartizione di un bonus di 130mila euro. E ovviamente della rotazione ogni tre anni non si è più nemmeno sentito parlare. Occorre che i dirigenti siano controllati maggiormente dal consiglio comunale, con verifiche periodiche degli obiettivi posti e di quelli raggiunti“.
Ribadito a tutto tondo lo scarso coinvolgimento del consiglio comunale nelle decisioni che riguardano la città, per una
mancanza di confronto vero con la giunta, l’esponente di Rifondazione, dopo giornate trascorse ad analizzare ogni piega del documento di programmazione economica e finanziaria, punta il dito contro una miriade di aspetti, andando a contestare anche la singola parola. “
Non si sa mai che poi ti si ritorcano contro… Come nel caso del progetto Diga beach: “Innanzi tutto torniamo a contestare il metodo del concorso di idee, che non prevede il coinvolgimento della cittadinanza, ma nel caso specifico chiederò di eliminare la parola ‘ricettivo’ dalla descrizione del tipo di intervento che sarà realizzato. Non vorrei mai che all’improvviso si iniziasse a parlare di realizzare un albergo sulla diga foranea…“.

Un altro emendamento chiederà di chiarire l’essenza del polo residenziale, commerciale e ricreativo previsto alla Pianta, su area di proprietà dell’Enel. “Di cosa stiamo parlando, di un altro centro commerciale? Ma che idea di città ha Federici? E poi intervenire su un’area di proprietà dell’Enel in questo momento sembra proprio fuori luogo: si tratta di un’operazione che ha a che fare con la convenzione socioeconomica nell’ambito del rilascio dell’Aia? L’assessore Ruocco parlò di un documento che mirava solamente a benefici per la salute. Qua siamo su un piano di tutt’altra natura“.
A proposito di centri commerciali, Cossu sottolinea una certa confusione anche per quel che riguarda la valutazione de Le Terrazze: “Il Piano generale di sviluppo parla di un impatto positivo della struttura di Via Fontevivo, per la capacità di attrarre visitatori da fuori. La Relazione previsionale programmatica riconosce invece il duro colpo subito dal commercio spezzino. Prima di tutto vorremmo che si dimostrasse l’effetto positivo, con dati e studi, e non riportando chiacchiere da bar. E poi come si può dare un parere contrario all’altro da una pagina all’altra?“.
Un appunto anche sul waterfront: “Si continua a citare il progetto di Llavador, nonostante i proclami alla stampa dell’ultimo periodo, e non c’è il minimo accenno alla partecipazione per decidere quali funzioni e servizi inserire nell’area di Calata Paita“. All’interno del bilancio da 147 milioni, Cossu chiederà al consiglio di votare per l’eliminazione del milione di euro previsto per incarichi esterni nei settori della cultura e della promozione: “Per la questione del logo della città, il progetto Icon system, è stata sostenuta una spesa di 25mila euro che era evitabile. Per la Festa della Marineria il Comune ha stanziato 388mila euro, una cifra davvero esagerata. La popolazione ha bisogno di servizi, che siano di più e migliori. E, come ho detto, occorre più attenzione nelle spese: il costo giornaliero del soggiorno dei minori nelle comunità della provincia è molto differente da struttura a struttura. Si deve fare una valutazione di questo mercato, perché le somme sono in costante crescita e non ci si può permettere di sprecare soldi pubblici“.
Un altra richiesta di modifica del bilancio riguarda il caso di un terreno di proprietà comunale a Sant’Anna, con tanto di rudere. “E’ stato censito nell’ambito del progetto degli Orti urbani, per il successivo affidamento ad associazioni e cittadini, per migliorare la manutenzione del territorio e stimolare l’agricoltura. Ma questo – afferma Cossu – sarà venduto, invece che ceduto gratuitamente come gli altri. E a trattare per l’acquisto è la Fondazione Cassa di risparmio della Spezia, che realizzerà una struttura per le famiglie dei bambini autistici. E’ un’iniziativa valida, ma perché si procede con una vendita?“.
Infine l’appello alla maggioranza, affinché faccia passare un ordine del giorno che sarà presentato sul Piano delle opere. “Sino ad un anno fa le priorità della manutenzione urbana erano individuate con l’ausilio delle circoscrizioni. Oggi questa decisione è completamente nelle mani di un pool di geometri, che possono scegliere in autonomia una somma che peraltro è anche aumentata sensibilmente. Chiediamo che la valutazione sia effettuata con un passaggio nelle assemblee di quartiere. E’ importante“.
Cossu, Rifondazione: “Amministrazione confusa sulla città. Sarà opposizione dura”
“
Federici e la sua Giunta sono in stato confusionale, non hanno un progetto sulla città”. E’ duro l’attacco della
consigliera di Rifondazione Comunista Simona Cossu all’amministrazione spezzina. Da quando è uscita dalla maggioranza di governo della città, Rifondazione non perde occasione per polemizzare con il Sindaco e questa mattina la Cossu ha convocato la stampa per spiegare i punti di disaccordo del suo partito sul bilancio di previsione 2013 che sarà votato nel prossimo consiglio comunale, tanto da aver già preparato circa 50 emendamenti “preventivi”. 50 sfumature di rosso che, nelle intenzioni dei rifondatori, dovranno contribuire a spostare a sinistra, magari trovando alleanze tattiche su singoli punti sfruttando la poca simpatia tra il gruppo PD e il Sindaco Federici, la stesura definitiva di un bilancio comunale che cuba circa 148milioni di euro.“
Noi non sottovalutiamo neanche una parola– ha detto la Cossu-
lo insegna l’esperienza, quindi non ne faremo passare una. Siamo partiti dallo studio puntuale del Piano di sviluppo e della Relazione programmatica, i due documenti che stanno alla base delle scelte di bilancio e che contengono obiettivi e relative risorse da investire. E siamo rimasti basiti dalla confusione e dalle incongruenze. Sul tema del commercio, ad esempio, ci sono due analisi contrapposte sui risultati del centro commerciale Le Terrazze, una positiva e una negativa, peraltro senza basarsi su dati oggettivi.”Secondo la Cossu, sono proprio i fondamenti politici alla base del bilancio che sono sbagliati, con il consiglio comunale e le commissioni esautorati di fatto, perché le scelte sono prese in totale autonomia da dirigenti e assessori, specialmente su materie delicate come lavori pubblici. Rifondazione, al contrario, rivendica percorsi partecipativi con i cittadini e un nuovo protagonismo del Consiglio, che ha assunto ormai il carattere di mera ratifica delle decisioni, ha rilevato ancora la Cossu.
Ma quali sono i temi di disaccordo? In primo luogo, il progetto di un nuovo polo residenziale, commerciale e ricreativo alla Pianta all’interno di aree ENEL. In verità, fumoso e generico a scorrere i suddetti documenti del Comune presi in esame, ma tanto basta alla Cossu per lanciare l’allarme: “Ci chiediamo se il Comune voglia ridiscutere i termini della convenzione socio economica con ENEL, che prevedeva interventi contro l’inquinamento dell’aria e non certo nuova cementificazione per l’ennesimo centro commerciale di cui la città non ha bisogno.”
Altri punti sensibili per la Cossu sono il Waterfront: “Federici continua a citare Llavrador, non si capisce cosa vogliono fare, con quali soldi e in che tempi e anche qui mancano i percorsi partecipativi” e il progetto della nuova diga foranea balneabile “contestiamo il metodo, ma anche la sostanza: che vuol dire la dicitura “strutture ricettive” legata al progetto? Nuovo cemento anche qui?”
Rifondazione intende anche discutere sulle risorse dedicate agli incarichi esterni, circa un milione di euro: “Questi fondi vanno spostati sui servizi per i cittadini, anche rivedendo progetti ridicoli come “Icon System” e controllando con precisione le voci di spesa per il prossimo Festival della Marineria, i quasi 340mila euro previsti dal Comune.”
Gli strali della Cossu si sono rivolti poi sul progetto Orti Urbani “guarda caso il terreno più bello tra quelli censiti dal Comune a Sant’Anna sarà venduto e si parla della Fondazione come possibile acquirente.” Inoltre, la consigliera contesta il metodo per il piano delle opere di manutenzione: “Non ci sono più le circoscrizioni e il Comune farà le manutenzioni su indicazioni di un pool di geometri, invece noi vogliamo che si esprimano assemblee di quartiere.”
In generale, l’intenzione di Rifondazione è chiedere un audit permanente sulla spesa corrente: “Vogliamo sapere come il Comune spende le risorse sui servizi sociali, come sono individuati i fornitori esterni di servizi. Non si fanno nuove assunzioni, si accorpano i servizi ma non si riducono i dirigenti che si spartiscono i premi, ci vuole un controllo pubblico da parte del Consiglio Comunale.”
Se non sono venti di guerra, poco ci manca. Rifondazione, da poco passata all’opposizione dopo decenni di governo ha bisogno di riaccreditarsi come forza di lotta, anche la recente partecipazione ai “moti di Piazza Verdi” ne è un esempio. Nei prossimi giorni, le accuse di “tradimento del programma elettorale”, ricordiamo che Rifondazione ha sostenuto la coalizione per rielezione di Federici, si sprecheranno da ambo le parti.
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Venerdì al Camec la presentazione del libro nero di Federici: “Acam? Se volevano vendere lo potevano fare cinque anni fa”.

“Federici ed il Pd hanno tradito il programma elettorale. Rifondazione non ci sta. Vogliamo partecipazione nella trasformazione della nostra città, rispetto da parte del sindaco e della giunta, trasparenza totale“.
La battaglia dei ‘rifondaroli’ spezzini contro la giunta dalla quale sono usciti tre mesi fa in modo forte, si rinnova di un ennesimo capitolo che si svolgerà nella giornata di venerdì, giorno clou per la vicenda Acam.
Quel giorno, infatti mentre Rifondazione presenterà il libro nero della giunta Federici, i sindaci della Provincia saranno chiamati ad avallare il piano industriale relativo alla multiutility di Via Picco che dà il via alla vendita di alcuni asset: “Sarà la fine -attacca la consigliera Cossu-. E noi quel giorno spiegheremo ancora una volta i perché di una strategia fallimentare: la verità è che volevano liberarsi del bubbone Acam, fin dall’inizio. Altro che fusione con Hera, possibilità sulla quale abbiamo sempre nutrito fortissimi dubbi, espressi anche in consiglio comunale. Rimarrà quindi la sola divisione acqua caricata di un debito di circa 150milioni di euro mentre il resto sarà svenduto: Gas, Clienti e nel tempo il pacchetto Ambiente. E a pagare, come sempre, saranno i cittadini“.Rifondazione è sicura che la maggior parte dei sindaci seguirà l’esempio di Federici, per classiche ragioni di partito: “
Tutti i primi cittadini del Pd faranno come lui. E la cosa brutta è che tutto questo viene spacciato come una grande conquista: se era per vendere tutto allora potevano farlo cinque anni fa. C’è stato il referendum sull’acqua, con le code ai banchetti che avete visto tutti: l’unico a non essersene accorto è Federici. La verità è che si è bypassata una discussione programmatica“.

Le preoccupazioni di Rifondazione non si fermano qui: “Una volta che si libereranno di Acam ambiente, sia Saturnia che Mangina saranno due discariche di fatto gestite da privati. Pitelli non insegna proprio nulla. Venerdì al Camec alle 18 oltre a tutto questo illustreremo le nostre perplessità anche rispetto al bilancio del Comune della Spezia, ripercorrendo passo passo il primo anno di lavoro della giunta. Diremo insomma i perché della nostra uscita dalla maggioranza“.
“Abbiamo votato contro la Tares -continua Cossu- per cui si prevede un aumento dell’11%, Imu e contro la delibera di Acam. Sull’Imu il Comune ha completamente sbagliato la lettura della situazione: messa così sembra che alla Spezia chi possiede una seconda casa sia ricco. La verità è che la manovra colpisce i soliti noti“.
William Domenichini, responsabile ambiente del Prc spezzino, ricorda la proposta che fu abbozzata ma mai presa veramente in considerazione: “Convertire Acam da spa a società consortile, com’era un tempo“.
Il segretario Massimo Lombardi chiude con una diagnosi politica, negando la solitudine in cui Rifondazione è caduta da tempo, ancor più dopo il flop del cartello Ingroia alle ultime devastanti elezioni politiche: “Non ci sentiamo affatto soli. C’è un 50% di persone che non va a votare, ci sono i comitati, i cittadini stanchi. Non ci sentiamo l’ultimo baluardo di lotta, nostro compito dev’essere costruire una linea di lavoro e di battaglia su temi concreti, coagulare le forze, contro la lottizzazione di poche persone e il potere trasversale che gestisce tutto in questa città, anche la politica. Penso a personaggi del privato che convocano amministratori per spiegare i piani industriali, questo è inaccettabile e alquanto pericoloso“.
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Dichiarazioni di Stefano Gianardi e Diego Ravera, consiglieri I Circoscrizione del Partito della Rifondazione Comunista, in risposta all’abbandono dei lavori durante la discussione di Bilancio da parte dei consiglieri Pdl:
“Apprendiamo con stupore le dichiarazioni dei consiglieri di centrodestra, i quali si lanciano in ardite e visionarie interpretazioni degli avvenimenti riguardo il consiglio della I Circoscrizione tenutosi giovedì sera. La Sinistra è spaccata?
E’ mancato il numero legale a causa dell’assenza di tre eletti nelle fila della maggioranza, anche in virtù di problemi di carattere personale e lavorativi che talvolta non permettono ai consiglieri di partecipare alle sedute. Come d’altronde ben sa la minoranza, visto il suo alto di numero di assenze accumulato in questi due anni e mezzo di esperienza nel consiglio; un loro consigliere è già decaduto a causa delle ripetute assenze non giustificate ed un’altro è costantemente assente, infatti non compare neppure nel comunicato dei consiglieri del Pdl.
Ieri sera la maggioranza ha chiesto un rinvio della discussione sul bilancio alla luce di una richiesta del Partito della Rifondazione Comunista, nella quale si chiedeva uno spostamento di fondi da destinare ad opere da realizzare nel quartiere di Fabiano Alto. La minoranza, evidentemente impegnata nel pensare giochetti da politicanti che non dovrebbero appartenere ad un luogo quale la Circoscrizione, non se ne è accorta. Forse presa dal bearsi di considerare un grande risultato invalidare una seduta, ma incapace di di fare alcuna proposta concreta, se non quella di costruire un termovalorizzatore nel quale bruciare rifiuti anche da importare da altre provincie.
Siamo pronti a sfidare a la minoranza. Il bilancio non piace? benissimo, facciano presente dove intervenire, con quali fondi, da quali altri interventi eventualmente stornarli. Tutto questo, evidentemente, non si è in grado di farlo, e si preferisce la polemicuccia buona per qualche riga sul giornale. Giova ricordare che la Circoscrizione è un luogo dove si dovrebbe discutere dei problemi del territorio che si rappresenta, non vetrina per aspiranti candidati a qualche carica più importante.”
Stefano Gianardi e Diego Ravera
Consiglieri Prc – I Circoscrizione