Agenda elettorale Massimo Lombardi (Rete a Sinistra): domani tour in Val di Vara, Levanto e Montaretto

27 maggio 2015, by  
Archiviato in Appuntamenti, Campagna elettorale, Primo piano

Ultimi intensi giorni per la campagna elettorale di Massimo Lombardi, candidato di Rete a Sinistra – Pastorino presidente.
Dopo la grande giornata di ieri assieme a Pippo Civati, oggi alle 17.30 al centro “Allende” si terrà  l’“Orazione Civile sulla Responsabilità” di Roberto Lamma e Massimo Olcese, l’attore genovese celebre per il duo “Olcese e Margiotta”, giunto a Spezia a sostenere Lombardi con la sua performance teatrale a ingresso libero.
Un evento politico-culturale molto atteso, che sarà introdotto dalla giornalista Paola Settimini dopo un breve intervento del candidato.
Domani, giovedì 28 maggio, Massimo Lombardi dedicherà l’intera giornata alla Val di Vara e Riviera: dalle 11 in poi farà tappa presso i comuni di Riccò, Pignone, Calice, Brugnato, Borghetto, Rocchetta, Sesta Godano e Zignago. 
Alle 17.30 Lombardi si sposterà sul mare di Levanto per un incontro con la cittadinanza assieme alla candidata in consiglio comunale Olivia Canzio presso la sala mostre del comune in piazza Cavour.
A seguire si salirà a Montaretto di Bonassola, storica cellula rossa, dove Lombardi terrà un discorso pubblico presso la locale piazza del paese.

Lombardi: “Da sempre la vera Rifondazione Comunista è quella No Tav, per il lavoro, l’ambiente e i diritti sociali”

27 marzo 2014, by  
Archiviato in Dalla Provincia, Partito, Primo piano

 

Per dissipare il pretestuoso e fuorviante interrogativo diffuso artatamente dalla Lista Ameglia Virtuosa -evidentemente ed unicamente a fini propagandistici- non sarebbe necessario redigere un comunicato stampa ma semplicemente ripercorre gli oltre vent’anni di storia nobile e prestigiosa del Nostro Partito, sia a livello locale che a livello provinciale spezzino, trovando una risposta scontata e rivoluzionaria nella sua verità: Rifondazione Comunista è da sempre quella No TAV, per l’ambiente e contro ogni nocività, per il lavoro ed i diritti dei lavoratori.

Da sempre abbiamo condotto iniziative dal basso per la tutela del territorio e dell’ambiente, battendosi in prima linea contro il partito trasversale degli affari e delle lobbies massoniche che mirava a trasformare il territorio della nostra Provincia alla bisogna o in ricettacolo di ogni sorta di rifiuto o in “città-cemento”, deturpando paesaggi naturali meravigliosi in nome del profitto e del business.

Siamo stati presenti in ogni vertenza socio-ambientale sul territorio spezzino, coniugando la lotta alla capacità istituzionalizzare le rivendicazioni: dalla storica mobilitazione popolare contro i fusti della Jolly Rosso, alla lotta contro il forno inceneritore di Arcola; in tutte le manifestazioni per ambientalizzare la centrale Enel, prima e dopo il referendum popolare, lottando oggi al fianco del Comitato “Spezia Via dal Carbone” – senza ostentare la nostra orgogliosa bandiera ma rinunciandovi per spirito di battaglia condivisa, quello che ci caratterizza sin dai tempi dello Spezia Anti G8 2001 e dello Spezia Social Forum 2002 – condividendone appieno ogni vertenza.

In completa solitudine politica, eccettuato il movimento anarchico, abbiamo manifestato contro i sommergibili nucleari nel Golfo; insieme ai comitati abbiamo agito contro il raddoppio del rigassificatore di Panigaglia, contro la costruzione dell’Outlet di Brugnato; abbiamo condiviso mille battaglie con Legambiente, dal WaterFront a Piazza Verdi, da Scalinata Cernaia alla mobilitazione contro le navi dei veleni; durante la drammatica alluvione (2011) abbiamo organizzato oltre 500 volontari, militanti della sinistra diffusa, strutturati nel gruppo Fasce Rosse, intervenuti per spalare il fango da Fiumaretta sino a Vernazza, passando per Borghetto Vara e Pignone, vigilando ed intervenendo sulle criticità post-alluvionali nelle Cinque Terre; abbiamo aderito alla campagna Stop al Consumo del Territorio nei fatti, come dimostrato dalla riduzione del 30 %, su nostra iniziativa, di progetti edificatori già approvati, ad Ortonovo, e siamo da sempre al fianco degli abitanti di Marola in lotta per abbattere il muro e ridare ai cittadini il mare.

Questa è la nostra unica modalità di azione e linea politica -nei fatti, non con le parole- chi afferma altro, dall’interno, si porta automaticamente fuori dalla linea politica nazionale e locale di Rifondazione Comunista, dall’esterno mistifica la realtà unicamente per bieche finalità elettoralistiche.


Massimo Lombardi

Segretario provinciale Rifondazione Comunista La Spezia

“Discarica di Mangina? Prima rispettiamo la pianificazione, poi parliamo di Acam”

1 giugno 2013, by  
Archiviato in Ambiente, Dalla Provincia, Partito, Primo piano

Non finisce di far discutere l’odissea della discarica di servizio prevista dal Piano Provinciale dei Rifiuti, una vicenda che si intreccia in modo sempre più drammatico con la vicenda di Acam e con le criticità del territorio. Oggi l’attenzione viene posta sul sito di Mangina, tuttavia è oggettivamente difficile ritenere che questa soluzione sia accettabile sia in termini di merito che di metodo.
L’analisi del sito di Mangina non può prescindere dal contesto pianificatorio, ambientale, ed ovviamente dal punto di vista economico.
Non sfugge che il sito di Mangina sia connesso con le criticità territoriali della Val di Vara, a partire dalla presenza di cantieri di enorme impatto urbanistico come l’outlet di Brugnato, fino ad arrivare alla fragilità del territorio spezzino dal punto di vista idrogeologico, passando per situazioni non risolte come la discarica del Bosco di Checco.
Ci chiediamo con che coraggio oggi certi amministratori locali e regionali, quasi tutti legati al centrodestra, cavalchino il naturale e legittimo malcontento popolare dei cittadini di Borghetto in relazione a Mangina, quando sul 99% delle vertenze territoriali della vallata hanno taciuto, o peggio le hanno avallate consapevolmente, strumentalizzandole in modo indecente.
Oggi Mangina non solo è un errore, ma anche la dimostrazione del fallimento di ogni ombra di politica pianificatoria, dove il semplice utilizzo della discarica come sito di conferimento del FOS, diventerà una situazione ingestibile in quella realtà, senza una concreta previsione di gestione, di costi, di acquisizione dell’area e con la proposta di utilizzarla per conferire il “tal quale”.
Senza poi contare ciò che più importa, ossia il quadro economico e finanziario di Acam. Chiunque voglia associare la discarica di Mangina alla salvezza di Acam, compie un atto di deliberata menzogna e l’ennesimo scempio del nostro territorio provinciale.
Evitiamo di far credere che ciò che viene definito in termini di esuberi, di privatizzazioni e di svendite nell’ennesimo piano della disperata salvezza passi per Mangina, perchè così non è. Non è un’opinione politica, ma una mera constatazione. Il sito di conferimento va trovato, sono 10 anni che questa classe dirigente brancola nel buio, ma va fatto con partecipazione e con il rispetto delle regole e delle leggi vigenti. Per il resto nulla è cambiato, purtroppo: cercasi piano industriale per Acam, degno di tale nome.
Segreteria provinciale Prc La Spezia

Salvaguardiamo il territorio! Grande successo per la fiaccolata a Borghetto organizzata da Fasce Rosse, Sel e Prc

26 ottobre 2012, by  
Archiviato in Ambiente, Dalla Provincia, Partito, Primo piano

 

In un giorno così carico di emozioni e di dolore per le vittime della tragica alluvione di un anno fa, ieri pomeriggio a Borghetto Vara si è tenuta una bellissima e partecipatissima fiaccolata organizzata dai volontari delle Fasce Rosse, da Rifondazione Comunista e dal locale circolo di Sel.

La risposta della gente di Borghetto, che ha percorso i due chilometri di distanza che li separa dalla vicina Brugnato, è certamente tra i migliori messaggi lanciati ieri a tutta Italia, a dispetto della grande sfilata in alta uniforme di tutte le istituzioni possibili e immaginabili che ieri hanno popolato il piccolo paese della Val di Vara.

“Salvaguardiamo il territorio”
, c’era scritto con molta semplicità e senza bandiere di partito nel grande striscione che guidava il corteo, formato da gente comune, semplici cittadini di Borghetto. Dietro lo striscione c’erano anziani, mamme, giovani e tantissimi ragazzini: sono loro la speranza di un futuro lontano dal cemento che preservi la nostra meravigliosa terra per vivere in armonia e non in contrasto con essa. La natura si riprende sempre i suoi spazi e, purtroppo, l’uomo spesso paga con la vita.

Impariamo a rispettare la natura come bene comune, contrastando ogni tipo di speculazione umana dettata solo dal soldo e dall’interesse personale e non collettivo. Con questo messaggio ll’ingresso di Brugnato, si è poi tenuto un minuto di raccoglimento in memoria di chi un anno fa ha perso la vita in maniera così tragica e improvvisa. La loro testimonianza serva a tutti da monito perchè non riaccada mai più, nella nostra provincia come altrove, un disastro simile.

Fasce Rosse

Rifondazione Comunista La Spezia
Circolo di Sel Val di Vara

Ricordando l’alluvione del 25 ottobre 2011: oggi le Fasce Rosse, Sel e Rifondazione unite a Borghetto e Brugnato, per non dimenticare

 

Oggi, giovedì 25 ottobre 2012, le “Fasce Rosse”, Rifondazione Comunista La Spezia e Sel Val di Vara ricorderanno il tragico evento di un anno fa a Borghetto Vara e a Brugnato assieme ai volontari che con passione e competenza sono giunti nella nostra provincia portando un vento d’aria nuova sul modo di stare insieme ma anche sul modo di fare politica.

La giornata inizierà con un comizio alle 15.30 a Brugnato in piazza Brosini, proseguirà a Borghetto alle 17.30 presso il bar Conti con una mostra fotografica intitolata La solidarietà delle fasce rosse durante l’alluvione” con comizio aperto alla cittadinanza e si chiuderà alle 18.30 con una grande fiaccolata che congiungerà i due paesi.

La tragedia ha dimostrato che è impensabile continuare a operare scelte nella logica dell’urbanistica contratta, senza coniugare con saggezza le necessità economiche di  una comunità con gli equilibri ambientali del territorio.

Quell’esperienza ha segnato i volontari che dal giorno dopo l’alluvione, con “pala e picco”, hanno lavorato insieme alle BSA per rendere possibile una ripresa sia industriale che sociale” afferma Massimo Carosi in rappresentanza delle Fasce Rosse.Le popolazioni dei borghi colpiti avevano bisogno soprattutto di solidarietà, ma di quella attiva, concreta, quella di chi, nel momento del bisogno, si rimbocca le maniche e si mette a spalare evitando di “buttarla in politica”, anche se la “politica” con il disastro che c’è stato c’entra, eccome se c’entra!! La partecipazione è stato l’elemento di cambiamento, di solidarietà e di appartenenza ad un territorio martoriato molto spesso da scelte non condivise ma imposte. Ancora oggi l’esperienza delle Fasce Rosse è viva e ha dato il suo contribuito anche alla rinascita delle zone terremotate in Emilia insieme alle BSA, Brigate di Solidarietà Attiva di cui saranno presenti due delegazioni di Lazio e Pavia“.

Per William Domenichini della segreteria provinciale spezzina di Rifondazione ComunistaDal 25 ottobre scorso la gestione del nostro territorio non può essere quella che è stata per anni. La necessità di mettere in salvaguardia l’ambiente non significa realizzare grandi opere, ma opere diffuse su tutto il bacino idrografico per rallentare la formazione dei picchi di piena. Ciò che è accaduto evidenzia come siano necessari studi approfonditi, che ad oggi non sono mai stati presi in considerazione perché evidentemente in contrasto con interessi particolari. Occorre ricordarci dell’alluvione rilanciando un modello economico sostenibile, la cui unità di misura siano gli interessi di una comunità e non i profitti dei privati, che crei vera occupazione, garantisca il presidio territoriale e non le solite colate di cemento utili esclusivamente al partito trasversale degli affari. Le politiche cementificatorie hanno fallito, consentendo la distruzione del territorio. Occorre finirla con gli accanimenti terapeutici, pensati per curare le malattie e non le cause che le hanno generate, mentre oggi il governo Monti taglia su tutto, tranne che sulle spese militari.

Temi ripresi anche da Andrea Licari, coordinatore del circolo Sel Val di Vara: “Con il 25 ottobre qualcosa in tutti noi è cambiato: una piccola comunità in cui tante, troppe stupide divisioni ci hanno per troppo tempo separato l’uno dall’altro. Ecco perché questa data ha segnato un passaggio fondamentale in tutti noi in cui forse dovremmo capire come, a causa del dolore che abbiamo provato sulla nostra pelle, non esistano in realtà scale sociali: una sola pala in mano e felici di sapere che colui che l’altro giorno non consideravamo, ora sta bene. Il circolo tematico Sel Val di Vara, nato proprio con l’intento di distaccarsi da quella politica infame, ingorda ed ipocrita che ha a cuore soltanto la parola potere, ricorderà il terribile avvenimento assieme a quelle forze straordinarie di volontari che con gratuità e passione hanno portato il loro sorriso, il loro aiuto. Abbiamo sempre creduto, del resto, che la parola politica abbia purtroppo smarrito il suo fondamentale intento: determinazione di uno spazio pubblico al quale tutti i cittadini partecipano. Intento che vorremmo ricordare con la mostra fotografica dei volontari durante l’alluvione e con la fiaccolata che congiungerà Borghetto e Brugnato, unite come non mai nella difficoltà e nella speranza di rinascere”.


Hanno aderito: Brigate della Solidarietà Attiva Lazio e Pavia

PROGRAMMA:


Ore 15.30: comizio a Brugnato piazza Brosini

Ore 17.30: Mostra fotografica “La solidarietà delle fasce rosse durante l’alluvione” e comizio aperto alla cittadinanza presso il bar Conti di Borghetto di Vara

Ore 18.30: Fiaccolata con direzione Brugnato

Interventi di:

Massimo Carosi (Fasce Rosse)

William Domenichini (Prc La Spezia)

Andrea Licari (Sel Val di Vara)

Carosi: “Fasce Rosse, quando la soliderietà crea socialità”

10 marzo 2012, by  
Archiviato in Ambiente, Appuntamenti, Dalla Provincia, Primo piano

 

«Sabato a Spezia ci saranno le ragazze e i ragazzi che hanno aiutato la gente di Brugnato, Borghetto, Ameglia, Vernazza, Aulla. Galante dovrebbe vergognarsi di quello che ha detto e pensare alla salvaguardia del suo territorio invece che attaccare chi ha contribuito a difenderlo».

Così Massimo Carosi, dirigente del Prc e responsabile delle “Fasce Rosse”, la squadra di volontari giunti da ogni parte d’Italia nella provincia spezzina dopo l’alluvione del 25 ottobre scorso, risponde al sindaco di Brugnato che aveva accusato le stesse “Fasce Rosse” di demagogia riguardo all’opposizione al progetto outlet. Un argomento che verrà certamente discusso nell’assemblea in programma al Camec dalle 10 alle 18, che sarà aperta da una mostra fotografica e un libro sulle gesta dei volontari.

Qual è il vostro l’obbiettivo?

«Abbiamo intenzione di creare una rete di volontariato in grado di agire sulle emergenze naturali, dal terremoto, alla neve, alle alluvioni, ormai sempre più frequenti. Ormai tutti abbiamo toccato con mano che il territorio e la sua difesa sono l’unico patrimonio che ci resta e il volontariato è parte fondamentale del soccorso. Il nostro compito è dare continuità a quel percorso facendo tesoro dell’esperienza, ricostruendo un protagonismo sociale che intreccia la questione di classe col rafforzamento dei legami e la costruzione di comunità solidali. All’emergenza nazionale contro le speculazioni del cemento va contrapposta questa sensibilizzazione. La stessa che vediamo in questi giorni nella lotta in Piemonte contro lo scempio Tav».

Quali sono i vostri programmi di sabato?

«Anzitutto riabbracciarci cinque mesi dopo quei terribili giorni, ragionando anche sugli errori che abbiamo commesso. Dopodiché verificheremo se ci sono le condizioni per dare vita ad un’associazione facendo compilare una pre-iscrizione. Questa esperienza ci ha insegnato che i valori della solidarietà e della convivenza possono tenere unite molte persone. La migliore risposta ad un modello sociale dove tutto viene sacrificato sull’altare del profitto».

Organizzerete una manifestazione contro l’outlet?

«Personalmente lo vorrei ma sarà l’assemblea a decidere. Vorrei che la partecipazione fosse autentica e non una decisione presa dall’alto».

Cosa rispondete a chi vi accusa di essere contro ai posti di lavoro che l’outlet creerebbe?

«Il ricatto del lavoro è la stessa scusa. Il lavoro sarà comunque precario. Questo vale anche per l’assurdo centro commerciale di Romito, progettato vicino all’argine del Magra e sequestrato dalla magistratura proprio la settimana scorsa. In ogni caso crediamo che si possano creare posti di lavoro stabili utilizzando progetti innovativi con la riconversione dell’economia ambientale. E poi chi andrebbe all’outlet di Brugnato? Solo i costi dell’autostrada scoraggiano chi viene da Spezia mentre alle Cinque Terre credo abbiano altri pensieri. Insomma è un’operazione ad alto rischio, ambientale ed economica».

Assemblea pubblica delle Fasce Rosse: sabato 10 Marzo al CAMeC della Spezia

Un’assemblea pubblica e una mostra fotografica per celebrare la straordinaria esperienza dei volontari delle Fasce Rosse nel territorio spezzino dopo l’alluvione del 25 ottobre scorso. L’iniziativa si terrà sabato 10 marzo dalle ore 10 presso il museo Camec di piazza Battisti 1 alla Spezia.

Le tragiche vicende accadute il 25 Ottobre 2011 nella Provincia della Spezia, da Ameglia alle Cinque Terre e nella vallata del Vara (Borghetto Vara, Brugnato, Pignone, Cassana) hanno messo in discussione tematiche che parzialmente si conoscevanocome il consumo del territorio, e che tutt’ora sono all’ordine dell’agenda politica delle amministrazioni comunali e dei partiti di governo e di opposizione.

Il nostro compito è quindi cercare di intervenire su queste tematiche creando un percorso partecipativo coinvolgendo i territori alluvionati e non solo. La nostra presenza sui territori alluvionati sin dall’inizio dell’alluvione e grazie al contributo vero delle Brigate di Solidarietà Attiva, ci ha permesso per la prima volta di entrare in contatto con una realtà a noi conosciuta ma distante dalla nostra pratica politica.

Lo sforzo organizzativo che si è fatto ha trovato riscontro sia sul territorio locale che su quello Nazionale. In tutto sono stati coinvolti più di 1500 volontari che con passione e competenza hanno portato un vento d’aria nuovo sul modo di stare insieme ma anche sul modo di fare politica.

Il nostro compito oggi è quello di cercare di dare continuità a quel percorso facendo tesoro dell’esperienza.

Per queste ragioni vogliamo richiamare tutti i volontari non solo delle Fasce Rosse e delle BSA, ma anche coloro che sono intervenuti autonomamente autoorganizzandosi, all’assemblea del 10 marzo dove verrà inaugurata una mostra fotografica dei lavori svolti sul campo.

Programma in aggiornamento

  • 10.00 Inaugurazione mostra fotografica
  • 10,30 Introduzione di Massimo Carosi
  • 11.00 Interventi e saluti
  • 13.00 Pausa con rinfresco rosso offerto dai compagni Rifondazione Comunista
  • 14.30 Ripresa interventi
  • 17.00 Intervento di Francesco Piobbichi
  • 18.00 Conclusioni

***Alle ore 20:30 cena e pernottamento da Ruggero a Brugnato***

Fasce Rosse e Rifondazione: “Felici di vedere Borghetto rinascere. Un grazie di cuore al signor Ivani per la grande ospitalità”

20 febbraio 2012, by  
Archiviato in Dalla Provincia, Partito, Primo piano

 

Una delegazione delle Fasce Rosse era presente sabato scorso a Borghetto Vara, invitata alla riapertura del bar del paese a quattro mesi dalla terribile alluvione del 25 ottobre 2011.

Un momento di commozione e felicità dopo tanta sofferenza, ancora visibile negli occhi delle persone che hanno vissuto da vicino la tragedia. Ma abbiamo visto anche tanta voglia di ricominciare e di rialzarsi, quella voglia che crediamo di aver contribuito a far rinascere, armandoci di guanti e pala, in quei dramamtici giorni.

Desideriamo quindi ringraziare tutta la comunità di Borghetto e in particolare il signor Italo Ivani per la sua gentilezza e ospitalità, a nome di Rifondazione Comunista e di tutti quei ragazzi delle Fasce Rosse giunti in aiuto da ogni parte d’Italia che porteranno sempre nel cuore questa incredibile esperienza di solidarietà.

 

Rifondazione Comunista La Spezia e Fasce Rosse

VIII Congresso Rifondazione Comunista: domani alla Spezia alla sala Caran il congresso provinciale alla presenza dell’on. Ramon Mantovani

25 novembre 2011, by  
Archiviato in Appuntamenti, Partito, Primo piano

 

Si terrà domani, sabato 26 novembre a partire dalle ore 9.30 alla Spezia nella sala pubblica “Caran” di via Genova 1, il congresso provinciale di Rifondazione Comunista, penultima tappa dell’ottavo congresso nazionale Prc che si concluderà a Napoli dal 2 al 4 dicembre prossimi.

Un’importante occasione di discussione in un momento storico e politico così delicato per la nostra Provincia e per l’intero Paese.

Il congresso farà il bilancio di tre anni di intensa attività politica attuata da Rifondazione sul nostro territorio a partire dalle collaborazioni con il mondo del lavoro, dell’anitifascismo, dell’ambientalismo, del pacifismo fino alla solidarietà sociale, che ha avuto il suo culmine nella straordinaria campagna di volontariato organizzata dal Prc spezzino in occasione dei tragici eventi alluvionali di un mese fa che hanno colpito la nostra provincia.

Per questo domani saranno presenti alcuni degli ormai celebri “volontari dalle fasce rosse”, giunti da ogni parte d’Italia e ospitati nella nostra sede per poter aiutare fattivamente i cittadini di Fiumaretta, Borghetto Vara e Brugnato. Un contributo di umanità che sta continuando anche in questi giorni e che crediamo non sarà mai dimenticato dalla popolazione locale.

Concluderà i lavori l’on. Ramon Mantovani, già deputato di Rifondazione Comunista e membro della direzione nazionale Prc.

Rifondazione Comunista, fed. prov.le La Spezia

Carosi: “Volontari, Appartenenza e Partecipazione gli elementi che uniscono”

17 novembre 2011, by  
Archiviato in Dalla Provincia, Partito, Primo piano

 

Non voglio entrare nel merito delle motivazioni politiche e tecniche del perchè accadono certe catastrofi, ci sarà tempo (spero poco) per fare analisi di questo tipo. Ora tutti si sperticano a dire la loro, spesso con analisi superficiali o per ritagliarsi un ruolo o una visibilità che forse non si meritano. Voglio invece valorizzare l’esperienza che ho condiviso con tanti anzi tantissimi volontari  – solo noi di Rifondazione con l’Associazione Nazionale delle Brigate di Solidarietà Attiva ne abbiamo organizzati più di 400 – che dal giorno dopo l’alluvione, con “pala e picco” stanno lavorando per rendere possibile una ripresa dei paesi alluvionati sia industriale che sociale.

Con l’Associazione Nazionale delle B S A e con i compagni/e Rifondazione, in particolare giovani, abbiamo cercato di portare agli alluvionati la nostra solidarietà attiva: “fasce rosse”, ci hanno chiamati, per via del colore della stoffa che portiamo al braccio e che è servita per riconoscersi nei paesi dove abbiamo operato, da Fiumaretta a Borghetto, da Brugnato a Cassana.

Le popolazioni dei borghi colpiti hanno bisogno soprattutto di solidarietà, ma di quella attiva, concreta, quella di chi, nel momento del bisogno, si rimbocca le maniche e si mette a spalare evitando di “buttarla in politica”, anche se la “politica” con il disastro che c’è stato c’entra, eccome se c’entra!!!!

In mezza giornata abbiamo anche allestito, su richiesta del Comune della Spezia, il Palazzetto dello Sport per garantire, durante la seconda allerta, ospitalità agli sfollati che non sono mai arrivati .

Abbiamo messo in campo una forma di partecipazione dal basso, totalmente autorganizzata, che è intervenuta  direttamente nel terreno della solidarietà soltanto con le braccia, pale e picconi, stivali e guanti. Nel vuoto della politica le pratiche sociali, dal basso, sono un punto che mette tutti d’accordo.

Il senso di appartenenza e di umanità, sono stati gli elementi conduttori che hanno portato ad una convivenza, pur nelle difficoltà, straordinaria. Chi pensava che fosse stata messa una pietra su quei valori creati dalla Resistenza e scritti nella Carta Costituzionale Italiana si è sbagliato.

Oggi questo popolo di volontari ha dato la dimostrazione che cambiare si può, ma che si deve partire dal basso senza più imporre dall’alto scelte che non appartengono al pensiero comune della popolazione.

La partecipazione innanzitutto come elemento di cambiamento, solidarietà  e di appartenenza ad un territorio martoriato molto spesso da scelte non condivise ma imposte. Ecco, tutto questo ha un senso e continuerà ad averlo per noi, ma spero anche per la politica e per coloro che pensano che tra qualche tempo tutto si dimenticherà.

Di certo quelli che pontificano, magari con le mani metaforicamente sporche del cemento delle speculazioni, dimenticheranno in fretta e ricominceranno come se nulla fosse accaduto.

Ma tutti quelli che le mani se le sono sporcate spalando il fango dell’alluvione porteranno sempre in sé il ricordo di questa esperienza, la rabbia per quello che è accaduto e la voglia di impegnarsi perché disastri del genere non si ripetano.

Massimo Carosi, responsabile Organizzazione e Fasce Rosse Prc La Spezia

Pagina successiva »