Caporalato a Spezia, Acerbo e Fedi: “Gli immigrati ci rubano anche il dovere di essere sfruttati”

11 novembre 2020, by  
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L’operazione compiuta dalla Gdf della Spezia che ha portato ad otto arresti è solo la punta dell’iceberg di un mondo di lavoro sommerso nascosto nella catena di appalti, subappalti e di caporalato finalizzati a ridurre salari e diritti a livelli inauditi. Chi lavorava negli yacht di lusso per conto di insospettabili, aziende italiane era sottoposto a vessazioni per un salario di 4 euro all’ora, condizione necessaria per conservare il permesso di soggiorno che una legge ingiusta fa decadere in assenza di contratto di lavoro. È un padrone direttamente o indirettamente attraverso un suo “caporale” che da diritto a restare in Italia per essere sfruttati, spesso al nero.

Una sinistra degna di questo nome deve pretendere da un lato lo sganciamento del permesso di soggiorno dal contratto di lavoro e dall’altro l’istituzione di un salario minimo legale da garantire anche nei contratti d’appalto, insieme alle tutele previste dal contratto di riferimento

Stesso lavoro, stessi diritti per tutte e tutti!

Rifondazione Comunista chiede giustizia e diritto ad un equo risarcimento per chi ha subito angherie, disprezzo delle leggi sul lavoro e minacce a chi si ribellava.

E chiede che il parlamento finalmente si muova per abrogare una legge fallimentare e razzista come la Bossi-Fini utile solo a generare profitti illeciti e discriminazioni.

Maurizio Acerbo,

segretario nazionale di Rifondazione Comunista
Veruschka Fedi,

segretaria Provinciale di Rifondazione Comunista La Spezia

Lampedusa, tragedia senza fine. Rifondazione: “Stop Bossi-Fini, sì a corridoio umanitario e asilo UE”

5 ottobre 2013, by  
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Sono più 111  i morti recuperati a largo di Lampedusa.

L’indifferenza delle istituzioni a livello nazionale è assordante: bisogna fare subito qualcosa, non è tollerabile che si stia a guardare mentre così tante persone muoiono. Serve una risposta politica immediata a questo dramma. Continuiamo a chiedere che si faccia un corridoio umanitario, per evitare che i migranti finiscano nelle mani di trafficanti senza scrupoli, e che si implementi il diritto d’asilo europeo, in modo che le persone possano scegliere in quale Paese andare. Stop con la Bossi-Fini, stop con le politiche discriminatorie che sono alla base di queste tragedie. Il nostro cordoglio per le vittime di quest’ennesimo episodio: è uno sterminio che non ha nulla a che vedere con un Paese “civile”.

Vergognosa, poi, di fronte a tante vittime innocenti, la difesa della Bossi-Fini da parte del suo fautore. La Lega è senza vergogna: anche davanti ai morti Bossi continua a sostenere la sua legge sull’immigrazione, che ha contribuito non poco a trasformare il Mediterraneo in un cimitero. Per gestire in modo sensato l’immigrazione economica prodotta dalle guerre serve flessibilità e capacità di governo: tutto il contrario della legge Bossi-Fini e delle campagne razziste della Lega. Ribadisco che serve un corridoio umanitario a cui il governo deve dare vita subito, per evitare altre stragi.

Paolo Ferrero

Segretario nazionale Rifondazione Comunista