Borgo Baceo, le osservazioni dell’ex architetto comunale Bramanti: “Peracchini non persegue l’interesse collettivo”
19 dicembre 2020, by admin
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Trasmetto per pubblica conoscenza le osservazioni da me inviate al Comune della Spezia in ordine alla Delibera N°33 del 16 novembre 2020 di approvazione dell’area di “rigenerazione urbana” della piana di Migliarina, località Borgo Baceo.
Tali osservazioni non sono precedute da valutazioni di ordine politico (rispetto alle quali molto è già stato detto da cittadini, associazioni e partiti e che condivido in pieno) ma di carattere puramente tecnico, consone a quella che è stata la mia professione quale dirigente del servizio lavori pubblici del comune della Spezia.
In tale veste aggiungo solo che sembra esserci una carenza da parte di questa Amministrazione nel perseguire l’interesse collettivo, una scarsa capacità contrattuale in termini di costi benefici volta ad ottenere contropartite a favore dei cittadini quali possibili servizi per il quartiere.
Osservazioni
Premessa
La pianificazione territoriale, o meglio il governo del territorio, è affidata dalla Costituzione (art. 117 della Costituzione integrato dalla legge costituzionale N°3 / 2001), in maniera concorrente, ai vari livelli alle Amministrazioni Pubbliche con l’obiettivo di conseguire e garantire nel tempo, con i mezzi previsti dalle rispettive strumentazioni urbanistiche, l’uso razionale, equo e sostenibile delle risorse, perseguendo il benessere della collettività, garantendo coerenza alle trasformazioni e assicurando trasparenza delle scelte e delle loro motivazioni.
Il potere della pianificazione urbanistica è quindi funzionalmente rivolto alla realizzazione contemperata di una pluralità di interessi pubblici che trovano il proprio fondamento nei valori costituzionalmente garantiti.
Sulla base di questa semplice premessa si presentano le seguenti osservazioni alla delibera N°33 del 16 novembre 2020:
OSSERVAZIONE N°1: Illegittimità delle scelte e procedure
L’area oggetto di variante al PUC vigente era già inserita in un distretto di trasformazione con i suoi relativi indici di edificabilità commisurati giustamente all’abitato limitrofo, con le relative aree di cessione per servizi tra cui il completamento del parco della Maggiolina. Quindi per effetto delle previsioni di edificabilità non può considerarsi “area degradata oggetto di rigenerazione urbana di cui alla L.R. n° 23/18″. Ne consegue che il raddoppio degli indici richiesto dal privato e concesso dall’Amministrazione non è effettuato nell’interesse collettivo quindi legittimo ma perseguendo un interesse puramente soggettivo quindi ILLEGITTIMO. Come si sa le speculazioni private senza motivazioni cogenti sono illegittime!
OSSERVAZIONE N° 2: Illegittimità conseguente alle sperequazioni tra diversi cittadini in situazioni analoghe
Il PUC vigente prevede nel nostro territorio “Distretti di Trasformazione” molti dei quali con caratteristiche analoghe all’area in questione e come tali con analoghi indici edificatori. Risulta conseguente nella logica della delibera approvata che chiunque ricada in questi distretti di trasformazione può chiedere al Comune analogo trattamento ovvero analogo raddoppio degli indici con le inevitabili conseguenze: se rifiutato si crea DISPARITA’ inspiegabile tra i cittadini, se accettato si sancisce in via definitiva la fine del ruolo di governo del territorio che spetta alle Amministrazioni Pubbliche per andare verso la più totale deregulation!
OSSERVAZIONE N°3: Riduzione degli oneri
Il ricorso, non dovuto, alla LR. N°23/18, può configurarsi come un ulteriore favore nei confronti del privato richiedente perché la legge prevede e consente una cospicua riduzione degli ONERI di URBANIZZAZIONE che pare evidente possa configurarsi come un danno per le amministrazioni (danno erariale ??)
OSSERVAZIONE N°4: Proprietà comunali presenti nell’area
Nell’area in oggetto esistono proprietà comunali di non poca entità. In particolare un edificio a due piani costituito da locali usati al piano terra per ricovero attrezzi ed attività agricole ed il primo piano abitativo, inoltre sempre di proprietà comunale vi è un terreno di notevole rilevanza dimensionale. Nel leggere la delibera nulla si coglie rispetto al destino di queste proprietà, ne da quanto è individuabile dal progetto si coglie un loro inserimento o una loro conservazione. Pare invece che l’edificio comunale sia demolito insieme ad un’altra preesistenza anche più consistente dal punto di vista volumetrico, e nulla si sa del consistente appezzamento di terreno comunale. Nella presente osservazione si manifesta preoccupazione per un possibile danno erariale nella procedura seguita. Ma più realisticamente, in quanto consapevoli che non può esserci stata tale svista, si chiede quale beneficio per la collettività possa derivare da tale patrimonio pubblico. Forse una ristrutturazione dell’immobile da parte del privato per edilizia economica e popolare o per servizi pubblici?
OSSERVAZIONE N° 5: Cancellazione di una parte della memoria storica della città
La storia di Spezia è stata caratterizzata fin dai tempi più remoti dalla compulsione di ogni generazione a distruggere le cose fatte dalle generazioni precedenti. Esempio: Il vecchio comune, le varie porte di ingresso alla città (porta Roca),la casa del sale, le pensiline liberty del mercato ortofrutticolo e del pesce, la testimonianza dell’attività marinara con le storiche palafitte del Canaletto e di Fossamastra. Questo accadeva prima dell’affermarsi a livello generale dell’elevato valore culturale ed identitario della memoria storica dei luoghi. Per cui si osserva come l’attuazione di questa speculazione edilizia non salvaguardi l’unica ed ormai residua testimonianza dell’antica piana agricola di Migliarina con il suo edificato di casette e casali rurali (tra cui quella comunale) che vine demolita senza previsione di un loro possibile recupero eventualmente rigenerato da nuove funzioni di interesse collettivo o servizi vari: centri sociali di quartiere, centri artigianali connessi al tema della ruralità urbana. Si chiede come possa la Sovrintendenza o le varie commissioni territoriali aver consentito tale cancellazione e soprasseduto rispetto al vincolo sugli edifici con più di cinquanta anni.
OSSERVAZIONE N° 6: Aspetto di carattere morfologico e urbanistico
Il Piano approvato con delibera N°33/16 novembre 2020 ed il relativo progetto stridono pesantemente con il contesto edilizio circostante a cui creano danno di visuale e riduzione della luce oltre a creare un effetto disarmonico di tutto l’insieme.
OSSERVAZIONE N° 7: Rischio idraulico
Come si evince dalla documentazione presentata la zona è inserita nelle mappatura del rischio idraulico in quanto morfologicamente caratterizzata da un significativo avvallamento di tutto il terreno. Ne deriva una pesante criticità dal punto di vista idraulico aumentata dalla la presenza di corsi d’acqua.
Criticità che, oggi come oggi con i catastrofici esempi in tutta Italia, avrebbe dovuto essere valutata da una più rigorosa istruttoria dalle strutture competenti. Si chiede pertanto una sua radicale revisione anche rispetto a questo profilo.
Si osserva inoltre che in merito alla LR 23/2128 non sono stati raggiunti gli obiettivi minimi per l’applicazione della legge sulla rigenerazione in particolare a riguardo dei seguenti punti:
(Criteri vincolanti per la disciplina degli ambiti urbani)
nei contesti storici gli interventi di rigenerazione non devono alterare i caratteri tipologici e architettonici che li connotano, privilegiando l’utilizzo di materiali tipici della produzione locale, e devono prevedere soluzioni progettuali che si armonizzino con il contesto circostante, pur potendosi inserire elementi che ne innovino l’immagine esterna e la funzionalità.
(Criteri vincolanti per la disciplina degli ambiti di recupero del territorio agricolo)
a) devono essere salvaguardati gli edifici tradizionali e il loro rapporto con il territorio e i manufatti che siano testimonianza di cultura materiale, le tipologie costruttive tradizionali o di attività proto industriali quali ad esempio mulini e frantoi, opifici, fienili, calcinare, essiccatoi
b) nei borghi e nuclei storici abbandonati gli interventi di recupero, laddove prevedano la demolizione e ricostruzione, non devono interessare edifici di valore storico-testimoniale e devono assicurare la riproposizione di caratteri tipologici tradizionali del relativo contesto privilegiando l’utilizzo di materiali tipici della produzione locale;
si Osserva inoltre che è necessario che il progetto sia sottoposto a valutazione ambientale strategica.
Si osserva inoltre che non è stato chiesto un parere alla competente soprintendenza a riguardo dell’oggettivo valore storico testimoniale del borgo esistente.
Arch. Chiara Bramanti,
già dirigente servizio lavori pubblici Comune La Spezia
Elezioni in Provincia a rischio, Bramanti e Romeo (Prc La Spezia): “Gravi inadempienze sulle notifiche. Pronto il ricorso al Tar”
21 dicembre 2016, by admin
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Clamoroso colpo di scena sulle elezioni del consiglio provinciale spezzino proclamate per il prossimo 8 gennaio.
A chiederne il rinvio è Rifondazione Comunista che, attraverso la sua responsabile agli Enti locali Chiara Bramanti e il consigliere comunale arcolano Salvatore Romeo, denuncia gravi inadempienze circa la procedura sulla pubblicizzazione del decreto di indizione dei comizi elettorali emanato dalla Provincia il 30 novembre us.
Infatti il decreto di indizione dei comizi elettorali, stando alla presa di RC, non è stato pubblicato sull’albo pretorio di alcuni comuni (Vezzano, Lerici, ecc.) come espressamente richiesto dalla Provincia all’art. 2 comma 2 del “MANUALE OPERATIVO PER L’ORGANIZZAZIONE DELLA PROCEDURA ELETTORALE PER L’ELEZIONE DEL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA E DEL CONSIGLIO PROVINCIALE DELLA SPEZIA” redatto in applicazione della Legge 7 Aprile 2014 n. 56 “Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni” e successive modifiche e integrazioni.
Pertanto Rifondazione chiede al presidente della Provincia Federici di riaprire i termini per la presentazione delle liste in modo da mettere tutte le forze politiche che lo ritengono nelle stesse condizioni per la presentazione delle liste stesse.
In caso contrario è conseguente il ricorso al Tar per l’annullamento delle elezioni previste l’8 gennaio 2017.
Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia
Elezioni comunali Santo Stefano, Bramanti: “Siamo in fase esplorativa, nessuna decisione ancora presa in un senso o nell’altro”
20 febbraio 2016, by admin
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In merito agli articoli apparsi oggi sulla stampa locale (peraltro contraddittori fra loro) riguardo le presunte già concluse
1) Rifondazione sta lavorando da mesi a livello provinciale con le altre forze di sinistra e sicuramente vi è più che mai da parte nostra la volontà di esplorare possibili alternative alla totale egemonia del Pd e alle sue nefaste conseguenze anche sul nostro territorio;
2) siamo impegnati come partito in un confronto serrato e stimolante, volto a ritrovare unità con Sel, Pcdi e Possibile, ma anche con movimenti, associazioni, cittadini e con quanti oggi si sentono decisamente in
3) l’obbiettivo strategico, sia a livello nazionale che locale, è una sinistra plurale sul modello europeo, che non sia un cartello elettorale come in passato, né un partito unico con al suo interno mille correnti simile al Pd.
Ciò detto anche su Santo
Ma è doveroso precisare che, al momento, la fase è esclusivamente esplorativa e come tale va valutata, ma soprattutto non può prescindere da una visuale allargata a tutti i comuni
In ultimo desidero esprimere un riconoscimento
Chiara Bramanti,
responsabile provinciale Enti Locali
Rifondazione Comunista La Spezia
Elezioni provinciali, L’Altra Spezia: “Alternativi al centrodestra e centrosinistra”
11 ottobre 2014, by admin
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Prc, Sel e cittadini indipendenti concorreranno insieme alle provinciali di domenica.
Lombardi: “Porta aperta anche al M5S ma l’alleanza dovrà basarsi sui temi e l’assetto idrogeologico sarà il primo punto“.
Premessa
per prima cosa esprimiamo un giudizio fortemente critico nei confronti del decreto Del Rio (legge 56 del 24 arile 2014) – che ha portato in maniera confusa e demagogica al finto scioglimento delle province – sbandierato strumentalmente come contenimento dei costi della politica ma che in realtà è volto esclusivamente a colpire gli spazi di democrazia elettiva nel nostro paese e a favorire la concentrazione del potere nelle mani di un unico partito.
I cittadini non sono più chiamati ad eleggere i propri rappresentanti e a dare indirizzi sulle linee di sviluppo del proprio territorio (non a caso in questa fase preelettorale nessuno ha parlato di programmi ma solo di posti, di composizione delle liste).
Nelle elezioni di secondo grado che ci saranno domenica prossima, saranno solo i politici a votare! La politica consolida se stessa!
Critichiamo anche il metodo con cui questa legge viene portata avanti, in maniera ondivaga ed ambigua, senza decreti attuativi, con fasi transitorie enormi, senza garanzie per i lavoratori dell’ente e soprattutto senza una precisa definizione delle competenze, lasciando così importanti servizi ai cittadini nell’immobilismo totale e nella più assoluta carenza di risorse.
Cogliamo quindi l’occasione delle elezioni provinciali per DENUNCIARE che il ridimensionamento delle Provincie voluto dal governo, rappresenta in se, e per le modalità con le quali è stato deciso ed attuato, un vulnus alla democrazia, ed è parte di un più ampio disegno antidemocratico ed autoritario volto a ridefinire l’architettura istituzionale del Paese e a modificare surrettiziamente la Costituzione. Non a caso le attuali ipotesi in campo di legge elettorale e di modifiche del Senato sono parti integranti e congruenti di tale disegno.
Noi crediamo invece nel ruolo delle autonomie locali come strumento per fornire servizi ai cittadini – soprattutto ai più deboli – e tutelare territorio ed ambiente capaci di garantire diritti costituzionali universali e di promuovere lo sviluppo di un’economia solidale.
Programma
Oggi le province sono diventate enti territoriali di area vasta, di secondo grado. La loro è una presenza transitoria, in attesa di una riforma Costituzionale che ne proporrà l’abolizione.
In questo quadro di incertezza comunque le competenze che restano in capo alle province come funzioni proprie o delegate dalla Regione sono:
- pianificazione territoriale di coordinamento
- tutela e valorizzazione dell’ambiente
- pianificazione dei servizi di trasporto
- formazione professionale
- costruzione e gestione delle strade provinciali
- programmazione della rete scolastica delle scuole superiori
- gestione dell’edilizia scolastica delle scuole superiori
Settori di interventi strategici per chi, come i componenti della lista “L’ALTRA SPEZIA” pone la questione di un nuovo modello di sviluppo basato sulla protezione dell’ambiente, lo stop al consumo di territorio, le energie pulite, la ricerca e l’innovazione in campo tecnologico, il turismo attivo, la cultura creativa.
Pianificazione territoriale tutela e valorizzazione dell’ambiente : La cecità di un modello insostenibile
Negli ultimi anni il territorio della provincia della Spezia ha risposto alla pioggia con un bollettino di guerra, tra frane ed alluvioni. Il 25 ottobre 2011 si consuma la tragedia: il 43% delle strade interrotte, decine di paese isolati da giorni, borghi fantasma, ponti crollati, 10 morti, 3 dispersi.
Il clima è cambiato, ma si continua a rubare spazio agli alvei, nessuno gestisce i corsi che convogliano a valle migliaia di metri cubi d’acqua in brevi tempi. L’abbandono della coltivazioni collinari indebolisce i terreni, i frequenti incendi estivi distruggono una vegetazione senza monitoraggio ne cura, diminuendo la tenuta dei pendii, ostacolando il deflusso idrico. La cementificazione, condonata o no, impermeabilizza il suolo.
I sindaci monetizzano il territorio concessionando aree a rischio per centri commerciali pieni di lavoratori precari, capannoni senza merci, residenze destinate ad essere sfitte
Noi pensiamo ed agiremo in provincia nella consapevolezza che la solidarietà a questa gente, a questa terra, debba passare per un cambiamento radicale, che si opponga alla cementificazione del suolo ed al suo abbandono, assumendo un modello economico riproduttivo: i piccoli comuni, presidi democratici del territorio. non devono sparire, devono anzi avere i mezzi per curare la natura che li circonda, rifondando le loro economie in una conversione compatibile.
Quanto sta avvenendo ripetutamente in tutta Italia e luttuosamente oltre che nella nostra regione e nel nostro territorio segna una demarcazione profonda, un punto di non ritorno rispetto al quale non c’è più il tempo per indugi per mediazioni politiche.
Riteniamo assolutamente necessario ed urgente che la Provincia si faccia promotrice e interprete di un’azione politica per la revisione dei PUC che abbia come obiettivo la vulnerabilità del territorio e la sua tutela, da accompagnarsi con norme di salvaguardia: blocco e moratoria edilizia fino alla definizione di piani urbanistici rispettosi del territorio.
La difesa del suolo necessita anche di interventi mirati e specifici quali un Piano straordinario regionale e provinciale, che integri risorse europee, statali e regionali per un grande progetto che potenzi il sistema di prevenzione della protezione civile, combatta il dissesto idrogeologico, metta in sicurezza il territorio e generi occupazione. Un Piano straordinario regionale e provinciale per il recupero delle terre incolte, il rilancio dell’agricoltura, il ripopolamento dell’entroterra attraverso un’economia integrata, basata su agricoltura, enogastronomia, turismo sostenibile, cultura, artigianato, energie pulite.
Formazione professionale
Nel campo della formazione professionale, altra funzione delegata dalla Regione alle Province, crediamo sia necessario porre la questione di un ripensamento radicale del modo in cui viene attuata, in particolare verso la possibilità di formare i giovani nelle competenze necessarie al territorio e anche di riqualificare i lavoratori che hanno perso il lavoro dopo i quarant’anni, che hanno ancora maggiore difficoltà a trovare un’occupazione.
Riteniamo inoltre indispensabile operare un costante e attento monitoraggio dei risultati che produce.
SCUOLA, programmazione della rete scolastica delle scuole superiori, gestione dell’edilizia scolastica delle scuole superiori
La scuola è il principale servizio pubblico che per sua natura è in grado di garantire pari dignità e cittadinanza, oltre che svolgere azioni perequative nei confronti delle disuguaglianze ancora e sempre più presenti nella società.
La scuola è stata ripetutamente interessata, dalle forze conservatrici e reazionarie che stanno governando in questi ultimi decenni, da processi normativi volti a stravolgerne il portato costituzionale inserendo striscianti forzature verso la privatizzazione di questo servizio.
Si veda come la tentata controriforma Moratti, basata su un modello clericale aziendalistico e su un percorso a doppio canale (da una parte i giovani con difficoltà sociali ed economiche indirizzati verso il riproposto avviamento al lavoro e dall’altra scuole selezionate anche grazie a finanziamenti privati che forniscono strumenti alti di conoscenza, richiesti dalla società per mantenere la sua leadership economica, ai giovani di famiglie di censo medio alto) sia sempre dietro l’angolo e venga per molti suoi aspetti riproposta anche dal governo Renzi.
Al contrario oggi a fronte della crisi, del tentativo di rendere il lavoro sempre più precario e i lavoratori empre più soli e senza diritti, la difesa della scuola pubblica per tutti, capace di formare cittadini consapevoli e critici e per tutto l’arco della vita, diventa un obiettivo primario a cui “l’altra provincia” deve dedicare il massimo impegno e risorse. Considerato che le competenze che permangono alla provincia sono edilizia scolastica e programmazione dell’offerta formativa
L’obiettivo quindi sarà quello di prefigurare un sistema scolastico basato su indirizzi di studio diversificati e flessibili, conformi alle prospettive del tessuto economico, supportato da servizi qualificati adeguatamente distribuiti nel territorio, atti a permettere scelte consapevoli per le nuove generazioni al fine di contrastare fenomeni di insuccesso e abbandono precoce.
Per questo critichiamo e crediamo sia necessario un ripensamento della regione Liguria che ha avocato a se la programmazione della rete scolastica, competenza che non può essere distaccata dalla profonda conoscenza della realtà locale, sia in termini di valenza sociale del presidio scolastico, sia in termini di effettiva conoscenza dello stato delle strutture scolastiche.
Crediamo sia indispensabile mantenere e sviluppare sempre più un legame stretto tra scuola e territorio, con l’obiettivo di fare della scuola una reale risorsa della comunità, un soggetto riconosciuto che può e deve contribuire al suo sviluppo e alla sua emancipazione.
Obiettivi del dimensionamento la rete scolastica: evitare fenomeni di eccessivo pendolarismo nella fruizione dei servizi scolastici globalmente intesi e garantire pari opportunità di accesso e successo a tutti i membri della comunità specie all’utenza più debole e periferica
Intervento sul patrimonio edilizio scolastico: garantire agli studenti un ambiente scolastico sicuro e funzionale, articolato con spazi per la didattica (aule), per le esercitazioni e la ricerca (laboratori) la socializzazione (impianti sportivi, auditorium).
Ambienti confortevoli e stimolanti sono strumenti necessari per il miglioramento della didattica, oltre che opportunità per combattere la dispersione scolastica.
Politiche per il diritto allo studio: politiche volte a garantire pari opportunità di accesso all’istruzione e di successo scolastico per tutte le categorie svantaggiate (studenti pendolari, stranieri portatori di handicap), equa distribuzione dei servizi scolastici per limitare fenomeni di eccessivo pendolarismo (ampliamento dell’offerta formativa – nuovi indirizzi di studio – agevolazione e ampliamento delle possibilità di studio all’estero), politiche di sostegno e di integrazione per tutti gli svantaggi.
Presentata la nuova segreteria di Massimo Lombardi: “Fronte unitario a sinistra per le europee con Tsipras, alle comunali niente è scontato”
14 gennaio 2014, by admin
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“I punti principali in agenda” afferma Lombardi “sono rilanciare il tema del lavoro in tutti i suoi aspetti, mettere in campo proposte e pratiche per combattere la crisi economica e costruire un dialogo ed un’interlocuzione con i partiti della sinistra, le associazioni e i comitati, per lanciare il progetto di sinistra d’alternativa, per recuperare il rapporto con tutti quei cittadini di sinistra che oggi non si riconoscono in questo frammentato quadro politico. Fare ciò a partire dalle elezioni europee, per le quali nel nostro territorio il Prc metterà in campo iniziative per la lista della Sinistra Europea che vede in Alexis Tsipras il suo candidato, alternativo a centrodestra e centrosinistra”. Per quanto riguarda le elezioni amministrative “il partito valuterà i temi, i contenuti e i programmi: non sono dunque affatto scontate le alleanze con il Pd nei comuni chiamati al voto, si valuterà caso per caso”.
Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia
Prc La Spezia al congresso di Perugia: Chiara Bramanti eletta nei 150 del Comitato politico Nazionale di Rifondazione Comunista
8 dicembre 2013, by admin
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Chiara Bramanti è stata eletta nel nuovo Comitato Politico Nazionale di Rifondazione Comunista, in rappresentanza della federazione spezzina del Prc. Una grande vittoria dei tre delegati spezzini al congresso di Perugia Massimo Lombardi, Filippo Vergassola e Luca Marchi che hanno ottenuto un successo non scontato, dato il numero ristretto del Cpn a 150 elementi.
Bramanti, già segretaria provinciale Prc dal 2008 al 2011, è un’iscritta storica storica di Rifondazione, essendo stata nel 1991 tra le fondatrici e dirigenti di Rifondazione Comunista alla Spezia, proveniente dal Pci, oltre che militante dell’Unione Donne Italiane.
Un riconoscimento che premia la compagna Bramanti per la lunga militanza nel partito di Rifondazione Comunista: il neoeletto Cpn dovrà ora scegliere il nuovo segretario nazionale. A Chiara i complimenti dei compagni della federazione spezzina e l’augurio di buon lavoro per un così prestigioso incarico.
Rifondazione Comunista La Spezia
Al via alla Spezia il festival della cultura di Rifondazione: ospite speciale Silvia Baraldini venerdì 14 settembre
11 settembre 2012, by admin
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Venerdì 14, sabato 15 e domenica 16 settembre torna alla Spezia il “festival della cultura” o “Liberafesta in centro”, organizzato dal circolo spezzino di Rifondazione Comunista “Tina Modotti” in collaborazione con il gruppo consiliare comunale Fds La Spezia.
Il programma della festa, che si terrà nel cuore della città presso i giardini del centro “Allende” di via Mazzini, è stato presentato questa mattina dal segretario provinciale Prc/Fds Massimo Lombardi, dal segretario del “Modotti” Maurizio Fontana e dalla capogruppo Prc/Fds in comune della Spezia Simona Cossu.
Grande ospite della kermesse sarà senza dubbio Silvia Baraldini, la donna ingiustamente condannata a quarantatre anni negli Stati Uniti per associazione sovversiva e tornata finalmente in Italia dopo anni di battaglie politico-istituzionali. La sua vicenda è stata cantata con grande successo dal cantautore Francesco Guccini con la sua “Canzone per Silvia” del 1993, scritta quando ancora era detenuta “sotto i cieli della Florida”.
Il dibattito con Silvia Baraldini si terrà venerdì 14 settembre alle 18 e avrà al centro la condizione della donna nel nostro Paese. Assieme a lei interverrano la capogruppo Prc/Fds Simona Cossu e la responsabile nazionale Lavoro del Prc Roberta Fantozzi.
La festa proseguirà sabato 15 settembre alle 16 con un dibattito sul porto e waterfront con la presenza del presidente dell’Autorità Portuale della Spezia Lorenzo Forcieri, del segretario regionale Prc/Fds Sergio Olivieri e di Chiara Bramanti, già assessore provinciale Prc.
Nella giornata conclusiva di domenica 16 settembre alle 17 spazio al teatro con con il monologo “Il crucco-La memoria del sangue” diretto e interpretato da Vladimiro Andreani su testo di Paolo Magliani, per arrivare al grande schermo con proeizione e dibattito sul cinema di Ken Loach alle 18.
In caso di pioggia le inizaitive si terranno presso l’adiacente struttura del centro “Allende”. Gli ingressi sono naturalmente gratuiti, ai partecipanti saranno serviti sgabei e bevande a prezzi popolari.
Rifondazione Comunista La Spezia, circolo “Tina Modotti”
Gruppo consiliare comunale Fds La Spezia
Massimo Lombardi: “Una nuova segreteria per proseguire le lotte a tutto campo di Rifondazione Comunista”
16 gennaio 2012, by admin
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E’ stata presentata lo scorso sabato mattina nella sede di Rifondazione Comunista spezzina la nuova segreteria provinciale del neo segretario Massimo Lombardi, eletto nei giorni scorsi dal Comitato Politico Federale del Prc.
Una composizione in continuità con la precedente segreteria, ricca di giovani e giovanissimi elementi oltre ai “giovani dentro” come il comandante partigiano Luigi Fiori, 92 anni, nominato Presidente onorario del partito con la delega speciale all’antifascismo “Ieri e oggi“.
Un primo segnale importante lanciato alla società civile e alla Sinistra tutta: non si può fare a meno dall’antifascismo militante e dai valori fondanti della Resistenza partigiana il cui messaggio deve continuare ad essere trasmesso alle nuove generazioni.
Lombardi ha ringraziato in particolare la segretaria uscente Chiara Bramanti il cui preziosissimo lavoro nei tre anni precedenti in un periodo di grande difficoltà del partito a livello nazionale ha riattivato l’azione politica di Rifondazione sul territorio spezzino dando sempre gambe alle numerose istanze del Prc fuori e dentro le istituzioni, a partire dalla lotta per i beni comuni e l’aqua pubblica.
Sei elementi su dieci sono reduci dalla segreteria precedente: Massimo Carosi, Luca Marchi, Paolo Magliani, William Domenichini e Jacopo Ricciardi. Tra le new entry i nomi di Antonella Guastini alle politiche del lavoro, Sara Zolesi alla tesoreria, Diego Ravera alle politiche sociali e del non ancora ventenne Filippo Vergassola come responsabile scuola, università e conoscenza.
Infine invitati permanenti, oltre agli assessori del territorio e al presidente onorario Fiori, saranno il responsabile giustizia Rosario Conte, la responsabile pace, migranti e associazionismo Giulia Sergiampietri e la responsabile diritti civili e Glbtq Serena Lombardi.
Lotta senza quartiere alle politiche governo Monti e difesa dei diritti dei lavoratori e delle fasce deboli saranno i pilastri dell’azione politica della segreteria che, a livello locale, intende tradurli con la preziosa interlocuzione dei comitati cittadini e di tutta la società civile, oltre ovviamente agli alleati del centrosinistra la cui discussione sulle primarie per il capoluogo spezzino resta aperta. In ogni caso Rifondazione è pronta a fare la sua parte con un ruolo da protagonista sul dibattito sul futuro della città.
Di seguito i nominativi e i ruoli della nuova dirigenza:
Segreteria Provinciale
Massimo Lombardi, Segretario provinciale, Responsabile Enti locali, Sanità, Cultura
Luca Marchi, Responsabile Organizzazione
Jacopo Ricciardi, Responsabile Movimenti, Osservatorio sulla repressione, Rapporti con la stampa
William Domenichini, Responsabile Beni comuni, Ambiente e territorio, Democrazia partecipata
Diego Ravera, Responsabile Politiche sociali
Filippo Vergassola, Responsabile Scuola, Università e Conoscenza
Massimo Carosi, Responsabile Partito sociale, Cooperazione internazionale
Paolo Magliani, Responsabile Comunicazione, Propaganda e Sicurezza sul lavoro
Antonella Guastini, Responsabile Politiche del lavoro
Sara Zolesi, Tesoriera
Invitati permanenti
Luigi Fiori, Presidente onorario, Responsabile Antifascismo ieri e oggi
Rosario Conte, Responsabile Giustizia
Giulia Sergiampietri, Responsabile Migranti, Pace, Associazionismo
Serena Lombardi, Responsabile Diritti civili, Glbtq
Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia
Rinnovata la fiducia alla segretaria Bramanti, pronta una campagna territoriale contro governo e speculatori
15 settembre 2011, by admin
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Urge una risposta capillare e ferma da parte di chi, come Rifondazione, ritiene che le scelte operate dal governo Berlusconi siano inadeguate e scellerate contro lavoratori, pensionati e cittadini delel fasce medio-deboli.
Per far ciò la dirigenza del Prc, rinnovata la fiducia, è al lavoro per disporre una campagna territoriale che dia voce alle difficoltà della gente e che dia risposte alle gravi e colpevoli mancanze di un governo in grado solo di mantenere i privilegi di pochi a discapito delle difficoltà di molti, in un processo antidemocratico e fallimentare.
Chiara Bramanti rimette il mandato da segretaria provinciale Prc. Il comportamento di Giulia Micheloni e di Sel è illegittimo eticamente
5 agosto 2011, by admin
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La segretaria provinciale di Rifondazione Comunista Chiara Bramanti ha riunito la Direzione Provinciale del partito per discutere delle ultime vicende inerenti la Provincia anticipando in quella sede la scelta di rimettere il mandato nelle mani del Federale.
Si è avviata così una riflessione approfondita, non già per trovare “capri espiatori”, ma per individuare gli errori che possono aver reso difficile ai non addetti ai lavori la comprensione di quanto strava accadendo.
Il “colpo di teatro” di Giulia Micheloni ha una triplice funzione:
1. occultare il fatto che in Provincia si è ricostruita la coesione della coalizione votata dalla maggioranza degli elettori nel 2007
2. far entrare con imbroglio Sel in Consiglio, unico metodo possibile dopo le non brillanti prove elettorali del partito diVendola nella nostra Provincia. Ricordiamo al riguardo i risultati delle Regionali: 2010 il 6.5% raggiunto dalla FdS contro il misero 2,4% di Sel e, nello specifico del Comune di Castelnuovo, che oggi si vedrebbe rappresentato in Provincia da Antonella Falcinelli, il 7,17% raggiunto dalla FdS e il 2,36 % da Sel
3. ammantare il personaggio Micheloni di un’aurea di coerenza per poi candidarla nelle liste di Sel alle prossime elezioni provinciali
Ciò è accaduto non per una banale questione di “poltrone” (come si vorrebbe far credere) ma sulla base di un impegno a rilanciare l’iniziativa della Provincia sul programma concordato di fine mandato sui temi dell’occupazione, della sicurezza sul lavoro e della tutela ambientale (con particolare riferimento ai codici di ingresso nelle discariche di servizio affinché rimangano tali e del rifiuto del forno inceneritore e del cdr nella Centrale Enel).
Fu proprio Rifondazione, un anno fa, a rinunciare ad una “poltrona” di assessore perché non ritenevamo accettabile l’assegnazione della delega del Lavoro a Confindustria dopo averla tolta al Pdci e ciò in segno di coerenza al progetto di unità della Federazione della Sinistra.
Riteniamo oggi di grande significato che l’assessorato al lavoro ritorni a far capo alla FdS, soprattutto nella fase di crisi che sta attraversando il Paese a cui il Governo di centro-destra offre unicamente risposte di macelleria sociale mentre, nel frattempo, la preoccupazione principale partito di Vendola, auto-candidatosi all’unica alternativa a sinistra, sono le primarie.
Occorre tuttavia riconoscere che in questa vicenda ci sono stati da parte nostra limiti e leggerezze, ma non è nella nostra formazione politica e culturale concepire un ‘azione “politica” così ignobile e di basso profilo.
Noi non sappiamo l’atto della Micheloni sia il frutto di una scelta presa in completa solitudine oppure se, come alcuni sostengono, sia stata in una certa misura concertata con esponenti di qualche formazione politica affetta da ansia da prestazione.
Ci saremo però aspettati chiaramente la manifestazione delle sue intenzioni nelle diverse riunioni tenute con la segretaria provinciale di Rifondazione che la informava costantemente del percorso avviato dell’eventualità di un suo ingresso nel Consiglio Provinciale, ipotesi verso la quale la stessa Micheloni si diceva disponibile in quanto ciò le avrebbe consentito di tornare ad impegnarsi concretamente per il Partito.
Oppure, in caso di ripensamento dell’ultima ora, che comunicasse le sue scelte prima che venissero compiuti passi istituzionali irreversibili come le dimissioni del consigliere al posto del quale avrebbe dovuto subentrare.
Per questo suonano quantomeno stonati e strumentali i commenti relativi alla “coerenza” della Micheloni da parte del coordinatore provinciale di Sel (vuoi vedere che si vuole candidarla nelle liste di Sel alle prossime elezioni provinciali?).
Grazie al voltafaccia della Micheloni, il seggio nel consiglio provinciale spettante a Rifondazione Comunista verrà occupato da Antonella Falcinelli, che fu candidata da Rifondazione nel Collegio di Castelnuovo, per poi passare a Sel.
Un esito che non avrebbe alcuna giustificazione anche perché a Castelnuovo, nelle elezioni regionali dell’anno scorso, la Federazione della Sinistra ha ottenuto il 7,17% dei voti mentre Sel il 2,36%.
Chiediamo quindi formalmente a Sel (e ad Antonella Falcinelli) di essere coerenti con le loro stesse parole, dato che ci tengono molto alla coerenza. Se così non fosse è evidente che quel seggio sarebbe occupato in maniera regolare dal punto di vista delle norme ma in modo del tutto illegittimo dal punto di vista dell’etica della politica.
La fiducia nelle persone rischia a volte di trasformarsi in ingenuità che sicuramente i partiti non si possono permettere. Ma mai come oggi pensiamo ci sia una grande richiesta: quella di ” restare umani “, come direbbe il compianto Vittorio Arrigoni.
A noi piace pensare di esserlo ancora. Ai cittadini ed elettori il giudizio.
Direzione provinciale
Rifondazione Comunista/FdS La Spezia