La sospensione di Don Giulio Mignani rappresenta un attacco ai princìpi di eguaglianza, fratellanza, solidarietà e inclusione che in questi anni il Don aveva trasmesso e che lo avevano fatto apprezzare da laici e fedeli, è quanto dichiara in una nota Olivia Canzio, esponente di Rifondazione Comunista e vicesindaco del comune di Levanto.
C’è necessità di sacerdoti illuminati e d’avanguardia, coraggiosi nel portare avanti battaglie su tematiche che gli insegnamenti della Chiesa Cattolica non contemplavano in chiave di lettura di una società contemporanea in continua evoluzione.
È fondamentale, come dice Don Giulio, “camminare insieme pur nella diversità”.
Non sarà una sospensione a rallentare i cambiamenti del mondo in cui viviamo, noi continuiamo a credere che uomini come Don Giulio debbano continuare a trasmettere il loro messaggio di fratellanza cristiana e umana come ci insegna Papa Francesco, conclude Olivia Canzio.
Olivia Canzio,
Rifondazione Comunista Levanto
Era gennaio 2017. Don Giulio Mignani, parroco di Bonassola, finiva sulle cronache nazionali per aver difeso l’amore gay e per aver contestato l’apertura di uno sportello antigender voluto dalla giunta regionale di centrodestra. Forte era stato il sostegno dei fedeli allora, ancora più potente è oggi, quattro anni dopo, quando contesta la negazione della benedizione alle coppie gay da parte della Congregazione per la Dottrina della Fede rifiutandosi di benedire ulivi e palme.
“I messaggi di tolleranza e inclusione, di così forte impronta cristiana e purtroppo sempre più rari nella società contemporanea, vanno difesi e sostenuti. Quando si parla di diritti civili non bisogna mai spaventarsi di andare in ‘direzione ostinata e contraria’ e anche se il percorso da fare può sembrare lungo non bisogna mai perdere fiducia nelle persone e nelle istituzioni: spesso, come nel caso di Don Giulio, i sacerdoti sono più aperti delle gerarchie ecclesiastiche.”
Così Olivia Canzio,
esponente di Rifondazione Comunista e vice sindaco del Comune di Levanto
Lo scorso giovedì sera in consiglio comunale di Levanto Rifondazione Comunista, a differenza della maggioranza, ha votato contro il nuovo piano industriale di Acam che prevede l’aggregazione con il colosso Iren. A partire dal necessario distinguo che sento di rivendicare appartenendo ad una coalizione composta da differenti partiti e sensibilità, ritengo fondamentale allinearmi al mandato amministrativo per il quale siamo stati eletti, ma al contempo esprimere libertà di voto per pratiche riguardanti tematiche più generali.
Nel caso Acam Spa ritengo quanto segue:
1) il nuovo piano tradisce l’esito referendario del 2011, per il quale mi ero particolarmente spesa, che bocciava la privatizzazione dei servizi pubblici a rilevanza economica;
2) già nel 2013 era stato approvato un pesante piano di riassetto che prevedeva la cessione di due rami sani (gas e ambiente), la riduzione del costo lavoro(flessibilità e demansionamenti) prevedendo però il mantenimento pubblico al 100%;
3) ora ci raccontano che tutto è stato vano e bisogna aggregarsi con un soggetto più forte.
Ad oggi esiste una manifestazione di interessi da parte di Iren, colosso quotato in borsa e partecipato dalle banche. Dico NO perché accettare l’aggregazione significherebbe mettere i lavoratori alla mercè del mercato del lavoro (oggi dicono che verranno mantenuti, domani chi ci garantisce che non verranno trasferiti? I lavoratori non devono diventare pedine) e non avere più la governance da parte dei comuni. Dico NO perché non accetto che la politica abdichi al suo ruolo, delegando al mercato i suoi compiti.
Olivia Canzio,
consigliera comunale Rifondazione Comunista Levanto
Relativamente all’ultimo bando delle case popolari, emesso dal comune di Levanto nel settembre 2013, Arte ha redatto la graduatoria definitiva nel gennaio 2015: purtroppo ad oggi i legittimi assegnatari non sono ancora potuti entrare in casa a causa dei tempi lunghissimi con cui Arte sta procedendo nel risistemare gli appartamenti (che la medesima ha inteso realizzare da sola non autorizzando i comuni e/o gli inquilini ad eseguire).
Non è accettabile che non si sia ancora data risposta alle situazioni di grave emergenza abitativa che il comune riteneva di aver parzialmente risolto aggiornando la graduatoria, aggravando in questo modo ingiustificato i tempi di attesa.
Ad oggi, infatti, ci risulta che manchino solamente le sostituzioni degli infissi alla consegna definitiva degli alloggi, mentre molte di queste persone hanno lo sfratto esecutivo o si trovano nell’impossibilità di far fronte ai canoni di affitto per situazioni oggettive di difficoltà economica.
Sollecitiamo Arte a provvedere all’immissione immediata negli alloggi dei legittimi assegnatari eseguendo senza ulteriore ritardo i lavori residui.
Massimo Lombardi,
Segretario provinciale Rifondazione Comunista La Spezia
La federazione provinciale spezzina di Rifondazione Comunista esprime grande soddisfazione per l’esito delle elezioni regionali e comunali del 31 maggio scorso.
Con 1641 preferenze il nostro candidato Massimo Lombardi è il primo spezzino di “Rete a Sinistra”, superando nettamente il già ottimo risultato ottenuto cinque anni fa.
Peccato per la mancata elezione, dovuta all’ingiusta legge elettorale che assegna a Spezia solo tre seggi, nonostante il quasi 10% ottenuto dal candidato presidente Luca Pastorino.
Una legge modificata pochi mesi fa dagli stessi che hanno perso fragorosamente la Regione dando però la colpa agli altri.
Il 5,96% di “Rete a Sinistra” a Spezia, miglior risultato regionale, è stato ottenuto grazie al fondamentale contributo di tutte le componenti e i candidati, impegnati strenuamente su tutto il territorio provinciale: questa deve essere la base su cui ripartire per costruire un progetto solido e concreto per la sinistra unita.
Procedere compatti è assolutamente necessario contro le due destre createsi nella regione e nel Paese.
La stessa soddisfazione la esprimiamo anche a Lerici, dove la nostra Stefania Novelli è risultata la prima della lista di sinistra “Cambiamo in Comune” con le sue 121 preferenze: un grande risultato che premia l’ottimo lavoro di Rifondazione nel comune lericino. Anche qui per una manciata di voti non è scattato il secondo seggio e così la compagna Novelli risulta la prima dei non eletti dietro al candidato sindaco Andrea Ornati, a cui va il nostro migliore in bocca al lupo per il suo lavoro di opposizione, forte del 18,69% di consensi.
Eletta invece alla grande la nostra Olivia Canzio a Levanto, con le sue 309 preferenze: a lei e ai compagni del circolo Prc levantese vanno i nostri più calorosi complimenti.
Infine non possiamo esimerci da una prima riflessione sul caso-regionali, che tanto riempiranno ancora di inchiostro le pagine dei giornali liguri e nazionali.
E’ curioso, veramente curioso, pensare di schiacciare, irridere, eliminare con ogni mezzo le minoranze di sinistra (anche del proprio stesso partito!) in dissenso con l’atteggiamento ducesco del renzismo dilagante, salvo poi piagnucolare rabbiosi perchè le stesse escono dalla “ditta” e giocano la loro partita tutte insieme.
Con lo stesso ragionamento va ribaltata l’accusa ridicola di questi giorni: è infatti il Pd ad aver fatto perdere la Sinistra, non il contrario.
La mania bonapartista di Renzi, che ha contagiato il sindaco di Spezia Federici, l’ex presidente Burlando e naturalmente la mancata presidente Paita, ha fatto scopa con l’incapacità politica di capire i problemi della gente, già irrisa per tutta la campagna elettorale con spot e presenzialismi ai limiti del ridicolo.
Facile gridare alla “vocazione maggioritaria” quando si crede di essere onnipotenti, scrivendo leggi vergognose in parlamento approvate sistematicamente con la forzatura del voto di fiducia, per poi lamentarsi, accusare, incolpare e nominare di continuo chi, come noi, ha fatto il suo sacrosanto dovere: quello di opporsi a questo scempio.
Il Pd ha perso da solo, come da solo era convinto di fare l’asso pigliatutto, a Spezia, in Liguria e in Italia.
La Sinistra, quella vera, ha fatto la sua parte egregiamente e forse poteva fare ancora di più, se non fosse stato per il terrorismo sul voto “utile” (a chi?), lanciato alla disperata sui media negli ultimi giorni di campagna elettorale.
Il renzismo, con la sua violenta tracotanza, ha perso di brutto. E questa è una grande vittoria da cui ripartire.
Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia
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Dopo il grande successo di ieri della festa di apertura della campagna elettorale, il candidato a consigliere regionale della della Rete a Sinistra Massimo Lombardi comincerà domani, domenica 10 maggio, il suo tour della provincia spezzina.
Il candidato sarà alle 9.30 alla Spezia presso il parco del Colombaio per il torneo di calcetto di beneficenza “Curva ferrovia”.
Dalle 10.30 alle 13 sarà a Levanto a sostegno della candidata alle elezioni comunali Olivia Canzio e all’incontro con i cittadini assieme a Luca Pastorino, candidato alla presidenza della regione Liguria e agli altri candidati spezzini di Rete a Sinistra.

Il consiglio comunale di Levanto ha approvato all’unanimità, nel corso della seduta di giovedì scorso, l’istituzione del “Registro delle unioni civili”. Si tratta di un regolamento di cinque articoli che consente alla coppie di fatto (di sesso diverso o dello stesso sesso) di formalizzare il proprio rapporto potendo così accedere ai servizi, alle prestazioni e alle agevolazioni che fino ad oggi il comune riservava alle coppie unite all’interno della cosiddetta “famiglia tradizionale” così come sancita dalla Costituzione.
“Sulla scia di quanto fatto prima di noi da altri comuni dello spezzino, come La Spezia e Lerici – è il commento soddisfatto dell’assessore alle politiche sociali, Olivia Canzio, che aveva posto il Registro come uno degli obiettivi importanti del proprio mandato amministrativo – abbiamo voluto deliberare il provvedimento, composto da un regolamento e dall’annessa modulistica necessaria per la registrazione, sia per stimolare il Governo a legiferare su una materia che a livello statale non ha ancora avuto un riconoscimento ed una sua disciplina, sia per eliminare ogni discriminazione nell’accesso ai servizi comunali nei confronti delle coppie di fatto rispetto a quelle riconosciute fino ad oggi dalla Costituzione”.
Una decisione supportata anche dalle statistiche locali: basti pensare che, nel corso del 2013, dei 44 bimbi registrati all’anagrafe di Levanto, ben 21 sono nati all’interno di coppie non sposate, mentre dei 21 matrimoni complessivi solo 10 si sono celebrati in chiesa.
“Il registro – spiega ancora Canzio – è quindi la risposta naturale e attuale all’evoluzione del rapporto affettivo tra le persone che, nonostante le forti resistenze della Chiesa cattolica, dovrebbe portare ad una conseguente legiferazione da parte del Governo”.
Con l’iscrizione al registro delle unioni civili, che sarà accessibile nei prossimi giorni presso l’ufficio Anagrafe attraverso una semplice autocertificazione, sarà possibile accedere, ad esempio, alle prestazioni erogate dai Servizi sociali (sempre nel rispetto delle norme generali previste, a partire dalla consistenza del reddito dei nuclei familiari): dai contributi per gli affitti all’esenzione dal pagamento della tassa sui rifiuti, dalle agevolazioni per il servizio di mensa scolastica a quelle sui trasporti scolastici.