Ieri sera è andato in scena per l’ennesima volta lo spettacolo dello svuotamento completo del consiglio comunale. Il consigliere Cenerini ha esposto la sua mozione contro le carriere alias nelle scuole, ennesima dimostrazione della distanza dalla realtà da parte di questa amministrazione e della necessità della destra di ledere i diritti altrui a prescindere.
Le carriere alias rappresentano senza dubbio un passo avanti importantissimo all’interno degli spazi scolastici di fronte al problema, sempre più dilagante, dell’abbandono scolastico, della depressione, degli atti autolesionistici e anche suicidari da parte di studenti e studentesse in transizione. Un problema che esiste anche nella nostra città, dove sono stati proprio gli studenti a muoversi perché le scuole si facessero carico anche delle loro necessità.
Peraltro, la decisione dell’Itis Capellini-Sauro non rappresenta certo un caso isolato nel panorama nazionale, sono molto numerosi i casi scuole e università, anche prestigiosissime, che hanno deciso da anni di intraprendere questa strada.
La mozione di ieri sera è destinata a rimanere priva di qualsiasi effetto ma mostra il volto retrogrado e reazionario della destra al governo in questa città che, per strizzare l’occhio a qualche gruppuscolo ormai fuori dalla storia, non si fa scrupoli a calpestare i diritti delle persone e ad esporre a gravi rischi la salute dei ragazzi di questa città, dando un pericoloso segnale politico di acquiescenza alle peggiori istanze omotransfobico.
Il consigliere Cenerini ha sproloquiato per tutto il tempo a disposizione sulle colpe della “sinistra” riferendosi in particolare ai ministri dell’istruzione del Pd e del M5S rendendo la sua esposizione sui diritti di studenti e studentesse, ma anche di tutto il personale scolastico, una pantomima senza rispetto giocando davvero sulla pelle degli altri.
Un diritto, quello della carriera alias, che di certo non lede la sua libertà e il suo diritto di essere un uomo liberamente eterosessuale che si riconosce nel suo genere maschile. Da parte della maggioranza non un intervento, non una parola, solo il voto favorevole ad un dispositivo che, fortunatamente, è inapplicabile.
Massimo Lombardi, Consigliere Comunale Spezia Bene Comune
Luca Marchi, Segretario Provinciale di Rifondazione Comunista
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L’altra mattina uno studente di 17 anni dell’Istituto Capellini-Sauro ha subito un incidente che ha provocato la rottura della tibia mentre stava prestando alternanza scuola-lavoro in un’azienda di riparazione di motori nautici : lo studente si trovava alla guida di un muletto per il quale è necessario essere in possesso di patente, ed è rimasto schiacciato dal mezzo.
I tecnici della Asl spezzina hanno classificato “grave” l’incidente. E’ fin troppo banale invece classificare come vergognoso l’accaduto. L’incidente non si è trasformato in tragedia per il tempestivo intervento dei dipendenti stessa della ditta.
Ci troviamo di fronte all’ ennesimo esempio di totale malfunzionamento di un progetto, quello introdotto dalla L. 107 meglio nota come “Buona Scuola”, che certifica l’autentico disastro di questa trovata spacciata per “riforma”.
Sorvolando qui sull’assurdità di uno strumento che manda gli studenti a lavorare gratuitamente in pieno sfruttamento nell’ultimo triennio delle scuole superiori (per 200 ore nei licei e per 400 ore nei tecnici e nei professionali), svuotando di senso e della sua funzione la scuola e il diritto allo studio reale, è palese la totale insufficienza dei controlli che vengono effettuati sul reale funzionamento di questo “progetto”.
Tutte le previsioni contenute in questa riforma vengono sistematicamente disattese e da mesi ormai leggiamo ovunque casi che confermano il dato inequivocabile del fallimento dell’alternanza scuola-lavoro: le figure dei tutor, espressamente previsti, spesso sono assenti, i controlli preventivi sulle aziende sono un miraggio, le tutele degli studenti completamente inesistenti.
Chiederemo di far luce su questo episodio, ma non è più sufficiente denunciare le inadeguatezze.
A partire dalle sedi istituzionali riteniamo urgente far presente che la situazione è diventata intollerabile e necessita di essere radicalmente mutata.
Nelle prossime settimane inizieremo a chiedere conto ai dirigenti scolastici dei meccanismi e dei criteri di scelta delle aziende, vigilando sul concreto rispetto dei diritti degli studenti.
L’alternanza scuola-lavoro, come del resto tutta la lgiovani comunisti
egge 107, va abolita, nel frattempo occorre lavorare per limitare i danni di una riforma che sta producendo disastri nell’immediato, e che sul lungo periodo, senza interventi radicali, vedrà dispiegarsi effetti ancora peggiori. Con l’ augurio di una pronta guarigione verso lo studente alla quale esprimiamo tutta la nostra vicinanza.
Coordinamento Provinciale Giovani Comunisti/e La Spezia
Da mesi, in sede di consiglio di istituto dell’istituto “Capellini-Sauro”, i rappresentanti studenteschi avanzano la proposta di adozione dello statuto dei diritti degli studenti e delle studentesse in stage.
Tale statuto prevede per loro una serie di garanzie, tra cui la gratuità del trasporto per i giorni di stage, la relazione finale scritta sia dall’azienda che dallo studente, l’assicurazione contro gli infortuni e la copertura costi.
Dopo alcuni rinvii dell’odg, la proposta è stata respinta.
Il consiglio di istituto, esclusi ovviamente gli studenti ed alcuni altri membri, ha infatti sostenuto che la materia dello stage è di competenza del collegio docenti e che le tutele per gli studenti sono già in vigore.
Premettendo di ritenere non sufficienti le attuali forme di garanzia di buona riuscita degli stage, pensiamo che in questa risposta vi siano due errori, uno di metodo e uno di merito.
Infatti, se tali tutele esistono già, non vediamo come uno statuto che le confermi e che le metta cioè nero su bianco, possa disturbare o essere ostacolo per il funzionamento della didattica e dello stage.
Rispetto alla competenza è vero che gli stage sono sotto la regolamentazione del collegio docenti, così come è vero che il consiglio di istituto ratifica ciò che il collegio docenti apriva nel POF (Piano dell’Offerta Formativa). Ma è pur vero che lo stesso consiglio è tenuto a disciplinare materia di funzionamento della didattica, e la garanzia della buona riuscita degli stage stessi rientra assolutamente tra queste.
In un momento (che a dire il vero dura da diversi anni) in cui la scuola pubblica, gli studenti, e tutti i lavoratori del mondo della conoscenza sono posti sotto un vero e proprio massacro da parte dei governi dell’austerity (si consultino le voci “Berlusconi, Monti, Letta”), riteniamo che da parte degli organismi delle scuole ci dovrebbe essere una collaborazione (che spesso non è mancata) volta a migliorare la vita di tutti, studenti in primis, nel percorso scolastico.
Auspichiamo dunque che il consiglio di istituto riprenda in esame la proposta comprendendo l’importanza di questo provvedimento, che sarebbe anche un segnale di apertura verso gli studenti e le loro esigenze, troppo spesso messe da parte e trascurate.
Filippo Vergassola
coordinatore provinciale Giovani Comuniste/i La Spezia
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