GC La Spezia: “Ancora una vittima a Villa Andreino, occorre cambiare totalmente il modello penitenziario”

15 aprile 2022, by  
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Il 13 aprile scorso è deceduto un ragazzo di 24 anni, detenuto presso il carcere della Spezia dopo aver inalato il gas contenuto nella bombola da campeggio utilizzata per scaldare i pasti.
Apprendiamo con orrore la notizia ma ci appelliamo ancora una volta al governo ed alla politica: servono interventi urgenti di tipo strutturale per migliorare la condizione di vita nelle carceri sia per i detenuti che per il personale di polizia penitenziaria.
Bisogna prendere atto che la forma di carcerazione, così per come è concepita, col solo scopo di rimuovere dalla società chi ha infranto la legge, è un tipo di visione che ha fatto il suo corso.
I dati forniti dall’osservatorio Antigone sono a dir poco allarmanti: per il 2022 i tassi di suicidio in carcere sono 11 ogni 10 mila detenuti e gli episodi di autolesionismo si attestano attorno al 23%.
C’è bisogno di cambiare radicalmente il modello penitenziario, per la salute dei detenuti che lo stato deve preservare e per la salute dei lavoratori che all’interno vi operano.
Pensare che la soluzione sia soltanto “evitare di portare le bombolette in cella”, come è stato affermato, denota una visione semplicistica del fenomeno. Abbiamo bisogno di cambiamenti concreti, Ora.
Giovani Comuniste/i La Spezia

Arresto dell’eroina No Tav Nicoletta Dosio: giovedì 2 gennaio presidio di solidarietà della sinistra e dei comunisti spezzini presso la stazione FS

7 gennaio 2020, by  
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Giovedì 2 gennaio alle 17.30 presso la stazione FS della Spezia Centrale si terrà un presidio di tutte le forze comuniste e di sinistra in solidarietà per Nicoletta Dosio, attivista No Tav da ieri incarcerata a Torino per aver manifestato pacificamente nel 2012 di fronte a un casello autostradale.

E’ ingiustificabile la decisione di revocare la sospensione dell’ordine di carcerazione a Nicoletta che, ricordiamo, non ha chiesto nessuna misura alternativa al carcere. La Procura Generale di Torino ancora una volta dà dimostrazione dell’ossessione repressiva contro il movimento NoTav.
Nicoletta a 73 anni è stata condannata lo scorso novembre insieme ad altri 12 compagni: una professoressa di greco e latino della Val di Susa è considerata talmente pericolosa da revocare la sospensione dell’esecuzione di una condanna già palesemente abnorme. Chi conosce Nicoletta, e siamo in tante/i, sa bene che affronta anche questa prova con serenità e determinazione. Ma non per questo possiamo accettare questo arresto insensato.

Nicoletta è stata più volte a Spezia e con questa manifestazione tutta la sinistra spezzina vuole stringersi al fianco di questa piccola grande donna che sta compiendo un gesto di ribellione e di dignità eccezionale in difesa di una battaglia sacrosanta che coinvolge non solo la Valle di Susa ma tutta Italia.
E’ inaudito, intollerabile che Nicoletta, di cui tutti conoscono dignità, coerenza, animo pacifico sia stata tradotta in carcere. La sua unica colpa, imperdonabile, al pari di molti altri attivisti denunciati o arrestati nel corso di questi mesi e anni, è di essere irriducibilmente NoTav, di continuare ad anteporsi alla realizzazione di un’opera affaristica, inutile, dissipativa di colossali somme di denaro pubblico.

Chiediamo che sia restituita piena libertà a Nicoletta e a tutte le persone sottoposte ingiustamente a misure restrittive. La lotta contro il Tav non si fermerà. Meritano un grande ringraziamento i cittadini di Bussoleno che ieri sera hanno tentato di bloccare  l’auto dei carabinieri in strada dimostrando di quali valori di solidarietà sia testimonianza la resistenza popolare della Val di Susa contro un mega-affare devastante.

Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia

Partito Comunista Italiano Federazione della Spezia

Articolo 1 – Mdp La Spezia

Pianeta X La Spezia

Vicini al detenuto che ha tentato il suicidio a Villa Andreino, le carceri non siano macelleria sociale

6 settembre 2010, by  
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Nonostante quello della nostra città possa essere definito un’anomalia fra le carceri italiane, dove, a differenza di altri luoghi di detenzione non si sono mai registrati casi di violenze o di sovraffollamento e si registrano anzi iniziative e progetti organizzati dalla Direzione atti a reinserire socialmente i detenuti, siamo purtroppo costretti a registrare un tentativo di suicidio, nella sua cella, da parte di un detenuto 21enne a cui va tutta la nostra vicinanza e solidarietà.

Ormai di tentati suicidi e di morti in carcere se ne contano a migliaia in tutta Italia. Il dossier 2000-2010 “Morire di carcere” calcola che negli ultimi dieci anni nelle carceri italiane siano morti quasi 1.700 detenuti, di cui oltre un terzo per suicidio: 61 morti volontarie si 165 nel 2000, 69 su 177 nel 2001, 52 su 160 nel 2002, 57 su 157 nel 2003, 52 su 156 nel 2004, 57 su 172 nel 2005, 50 su 134 nel 2006, 45 su 123 nel 2007, 46 su 142 nel 2008, 69 su 174 nel 2009.

In tutto, ad oggi, 600 su 1680 decessi. La media di suicidi in carcere viene calcolata nel 19% in più rispetto a quella esterna alle mura. Rispetto agli anni Sessanta, i suicidi di detenuti in Italia sono aumentati del 300%. Nello scorso anno, i tentativi di suicidio sventati sono stati 800.

E’ una vergogna che in un paese civile accadano ancora queste cose. Il carcere continua ad essere la frontiera ultima della disperazione, dei drammi umani che la società rinnega perché non sa e non vuole risolvere, una vera e propria discarica sociale, dove i diritti e la dignità dei detenuti vengono meno. Il carcere deve diventare realmente un luogo di risocializzazione e reinserimento sociale e deve essere soggetto alla totale trasparenza.

Ricordiamo che “le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.” (art.27 della Costituzione).

Le carceri devo essere luoghi di legalità, non di macelleria sociale.

Chiara Bramanti- Segretaria Provinciale Prc La Spezia
Jacopo Ricciardi – Osservatorio Nazionale sulla Repressione del Prc