Vergassola nuovo coordinatore dei circoli cittadini: “Aree militari, case popolari, sanità e centrale Enel al centro delle lotte”
10 febbraio 2015, by admin
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Filippo Vergassola, 22 anni, è il nuovo coordinatore comunale dei circoli di Rifondazione Comunista della Spezia. Studente universitario di scienze giuridiche, fa già parte della segreteria provinciale di Rifondazione con l’incarico di coordinatore dei Giovani Comunisti nonché responsabile Scuola e Università.
Coordinerà i circoli di Marola – Ponente, “Modotti”- Centro, Migliarina, “Fosella”- Melara e Pitelli con l’obbiettivo di intensificare le fondamentali lotte spezzine del partito: dalla liberazione delle aree della Marina militare, allo stop alla vendita delle case popolari, fino arrivare alla sanità pubblica, contro la crisi dramamtica del nostro sistema ospedaliero e la battaglia per la chiusura del settore a carbone della centrale Enel “Montale”.
Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia
Spezia, no alla vendita delle case popolari e caso nave delle bombe a Marola: approvate le due mozioni presentate da Rifondazione Comunista
20 gennaio 2015, by admin
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Doppio successo di Rifondazione Comunista in consiglio comunale spezzino.
OGGETTO: MOZIONE URGENTE
Nella zona militare antistante Marola nei giorni scorsi è iniziata l’operazione di scarico delle bombe a grappolo dalla nave Bbc Houston per consentire lo smantellamento di queste munizioni che l’Italia, aderendo alla convenzione di Oslo, ha deciso di non impiegare più in operazioni belliche.
Stante le condizioni del tempo e l’ingrossarsi del mare dovuto a forti raffiche di vento libeccio, la nave ha strappato la boa di ormeggio andando ad urtare contro la scogliera.
Ci sono volute parecchie ore per riprendere il controllo della situazione ed ormeggiare finalmente la nave al Molo Varicella.
Si sono vissuti momenti di paura per tutti gli addetti all’operazione e per la popolazione di Marola. Visto quanto accaduto si chiede al sindaco e all’amministrazione comunale che si facciano interpreti anche nei confronti dell’Unità Territoriale di Governo, perché le operazioni di scarico degli ordigni siano monitorate e seguite con maggior rigore, predisponendo una continua vigilanza di sicurezza in modo da evitare qualsiasi tipo di imprevisti che implichino il rischio per tale porzione di mare e il relativo quartiere circostante.
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PREMESSO CHE
lo scorso 16 ottobre la conferenza Stato-Regioni-Comuni ha dato il via libera al decreto Lupi per la vendita del patrimonio pubblico, compresa la vendita all’asta delle case popolari.
Atto gravissimo, che lede il diritto alla casa per le tante persone che non possono permettersela, un numero purtroppo in forte aumento a causa della dilagante crisi economica.
La casa infatti è un diritto fondamentale e l’istituzione dell’edilizia popolare è uno strumento di garanzia di coesione e di giustizia sociale.
CONSIDERATO
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che tale decreto darà il via libera a speculazioni immobiliari a danno della collettività e a vantaggio di chi potrà investire su costruzioni realizzate con soldi pubblici.
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che ciò è tanto più ingiusto ed inaccettabile in quanto la gran parte del patrimonio di edilizia pubblica è stato costruito con i fondi i Gescal (acronimo di GEStione CAse per i Lavoratori) il cui finanziamento derivava dai prelievi effettuati direttamente sulle retribuzioni dei lavoratori dipendenti pubblici e privati. Pertanto un fondo destinato alla costruzione ed alla assegnazione di case ai lavoratori, (operante dal 1963 al 1992)
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che Il patrimonio interessato dall’alienazione è quello costituito dagli alloggi di proprietà di Iacp, Comuni ed enti pubblici e quindi Si tratta di un provvedimento incostituzionale in quanto lo Stato non può imporre norme su un patrimonio non suo ma proprietà di regioni ed enti locali che, sulla base della Costituzione, hanno nel campo dell’edilizia residenziale pubblica una competenza esclusiva.
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che la messa all’asta degli alloggi popolari al prezzo di mercato metterebbe gli assegnatari in una situazione di precarietà assoluta, dato che la stragrande maggioranza, non ha redditi per poter di competere. Tanto più in un Paese dove gli sfratti per morosità (oltre 200 mila negli ultimi 3 anni), sono diventati una vera questione nazionale che andrebbe affrontata con politiche di inclusione sociale e non come opportunità di far cassa.
- che secondo l’analisi realizzata dall’istituto di ricerca dell’Anci, l’Italia si attesterebbe tra le ultime posizioni a livello di edilizia residenziale pubblica in Europa, segnando quota 4% a fronte di una media comunitaria del 20 % e rispetto al 36% totalizzato dall’Olanda e al 22% dell’Inghilterra.
- che l’assegnazione delle case popolari fu concepita innanzitutto come servizio di assistenza a tutela delle fasce sociali più deboli, e quindi come politica di tipo “assistenziale allo scopo di ridurre gli svantaggi di individui o famiglie nell’accesso ad un’abitazione funzionale, salubre e sicura.
Per quanto sopra il sottoscritto Consigliere Comunale
Impegna
Il Sindaco, l’Amministrazione ed il Consiglio Comunale
- a dire No alla vendita all’asta delle case popolari e comunali
- a chiedere alla Regione di intervenire dichiarando irricevibile questo schema di decreto, che interviene su materie che la Costituzione assegna alla esclusiva competenza regionale.
- a chiedere al Governo e Regione di farsi carico dell’emergenza abitativa con finanziamenti adeguati in particolare per il recupero del consistente patrimonio pubblico che versa in condizioni di fatiscenza al fine di poter essere assegnato
F.to
Il capogrupo Prc Edmondo Bucchioni
No alla vendita all’asta delle case popolari: Rifondazione presenta due mozioni al consiglio comunale di Lerici
24 ottobre 2014, by admin
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Lo scorso 16 ottobre la conferenza Stato-Regioni-Comuni ha dato il via libera al decreto Lupi per la vendita del patrimonio pubblico, compresa la vendita all’asta delle case popolari.
Lo riteniamo un atto gravissimo, che lede il diritto alla casa per le tante persone che non possono permettersela, un numero purtroppo in forte aumento a causa della dilagante crisi economica.
La casa infatti è un diritto fondamentale e l’istituzione dell’edilizia popolare è uno strumento di garanzia di coesione e di giustizia sociale.
Tale decreto darà il via libera a speculazioni immobiliari a danno della collettività e a vantaggio di chi potrà investire su costruzioni realizzate con soldi pubblici.
Per questo motivo sono state presentate nei giorni scorsi due mozioni contrarie da parte della consigliera di Rifondazione Comunista di Lerici Veruschka Fedi, che saranno discusse nel prossimo consiglio comunale.
Nei documenti si chiede al sindaco e alla sua giunta di “provvedere contestualmente all’assegnazione degli appartamenti liberi tramite bando, volto a redigere una graduatoria” e “a farsi carico delle richieste degli inquilini che da anni sollecitano Arte nel cambio di appartamento”.
Inoltre si impegna l’amministrazione comunale a “dire no alla vendita all’asta delle case popolari e comunali” e a “chiedere alla Regione di intervenire dichiarando irricevibile questo schema di decreto, che interviene su materie che la Costituzione assegna alla esclusiva competenza regionale”.
Rifondazione Comunista,
circolo L. Libertini di Lerici