Crisi Saem, Lombardi: “Solidarietà ai 110 lavoratori rimasti senza stipendio. Basta scaricare le crisi aziendali su chi lavora”

31 luglio 2014, by  
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Desidero esprimere personalmente, e a nome di tutta la federazione spezzina di Rifondazione Comunista, la piena solidarietà e vicinanza ai 110 lavoratori della Saem, ditta dell’indotto di Fincantieri Muggiano, che sono rimasti senza stipendio di giugno e rischiano la cassa integrazione.
Appoggeremo ogni forma di lotta dei lavoratori per far valere i propri diritti, in primis quello, fondamentale, di ricevere la meritata paga e di poter mantenere la propria famiglia.
Basta scaricare le crisi aziendali sulle spalle di chi lavora: istituzioni, azienda e sindacati si mettano a un tavolo per risolvere al più presto la vertenza, senza che a farne le spese siano, come al solito, i lavoratori.
 
Massimo Lombardi, 
segretario provinciale Prc La Spezia

Rifondazione al presidio dei cantieri “Scuola-lavoro”: “Vicini ai 149 lavoratori a rischio, Burlando dimezzi la giunta regionale per salvare i posti”

2 agosto 2013, by  
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Una delegazione di Rifondazione Comunista, con il segretario provinciale Massimo Lombardi e l’ex assessore provinciale al lavoro Salvatore Romeo, era presente ieri mattina al presidio sotto la prefettura indetto dai sindacati e dai 149 lavoratori dei cantieri “Scuola-lavoro” per chiedere alla regione Liguria, finanziatrice del progetto, un’ulteriore proroga dei contratti in scadenza tra un mese per “mancanza di fondi”.

Rifondazione è vicina ai lavoratori che da quasi un anno e mezzo prestano servizio part time nei comuni spezzini colpiti dalle alluvioni del 2010 e 2011.

Un lavoro prezioso che gli enti comunali, già in forte carenza di organico, hanno apprezzato moltissimo ma che si vedranno svanire a breve, se non ci sarà un intervento immediato da parte delle istituzioni.

Diversi sono i motivi per cui è essenziale almeno una proroga dei contratti fino alla fine del 2013: la salvaguardia del territorio, reso sempre più fragile dai recenti cataclismi che si sono abbattuti sulla nostra provincia, l’integrazione effettiva del personale dei comuni e ultimo, ma non per importanza, il lavoro per 149 persone, autentica boccata d’ossigneo in questo periodo così difficile.

Inoltre, quasi tutti questi lavoratori si sono trovati disoccupati o in cassa integrazione a causa della grave crisi economica nazionale e difficilmente potranno essere ricollocati nel mondo del lavoro, trovandosi in un’età media non più verde.

Per questo la federazione provinciale spezzina di Rifondazione Comunista chiede alla regione Liguria e al presidente Burlando un impegno e immediato concreto affinchè si trovi una soluzione efficace per la salvaguadia di così tanti posti di lavoro, evitando csì una pesantissima crisi sociale nello spezzino.

Una soluzione già ci sarebbe: ridurre le spese degli emolumenti della giunta regionale dimezzando il numero degli assessori regionali (attualmente ben 12, dal costo annuo di circa 200000 euro cadauno) come richiede la legge a partire dalla prossima legislatura del 2015.

Basterebbe un po’ di coraggio e di volontà politica e si salverebbero centinaia di stipendi di persone in difficoltà. Ci auguriamo che il presidente ci rifletta con molta attenzione.

Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia

“Su Acam vergognoso silenzio della politica spezzina”

23 febbraio 2013, by  
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E’ davvero sconvolgente il silenzio con cui viene accompagnato il disastro Acam. Un silenzio colpevole da parte delle forze di maggioranza, che tra l’altro si candidano a governare il paese. Ci riferiamo a Sel e Pd che non hanno detto nulla di fronte ad una tragedia annunciata come la cassa integrazione per una delle maggiori aziende spezzine. Dove sono coloro i quali hanno costruito le loro fortune politiche sulla pelle dei lavoratori? Dove sono coloro i quali dicevano che di fronte all’ambiente (incenerimento dei rifiuti) ed ai principi (acqua bene comune) si doveva anteporre la salvaguardia dell’occupazione?
Ora questa linea del Piave pare sia crollata e la Caporetto spezzina si chiama Acam. Una realtà che dovrebbe essere il nostro vanto e volano di economie virtuose e compatibili, invece è un buco nero in cui la malapolitica ha prosperato e vivacchiato, dove sindaci Pd hanno sottoscritto contratti di gestione in perdita per l’azienda, dove si utilizzava l’azienda per scopi clientelari. I difensori dei lavoratori ora tacciono, e forse fanno bene a provare profondo imbarazzo. Tuttavia i lavoratori di questa azienda sono le vere vittime di questa politica fintamente di sinistra che ha solo pensato a privatizzare (con la S.P.A), a pagare superminimi, a strapagare dirigenti incapaci di dare organizzazione e produttività all’azienda.

Ci attendiamo risposte poiché Rifondazione le proposte le ha fatte sempre e da tempo, mentre chi doveva produrre piani industriali seri ha solo preparato svendite e liquidazioni. Siamo altrettanto basiti di fronte al silenzio assordante dei grandi moralizzatori della politica, i “grillini”. Forse attendono che il loro spin doctor Grillo o il suo suggeritore Casaleggio forniscano qualche battuta, visto che fino ad oggi non hanno dato nessun contributo in termini di proposte.

Segreteria provinciale Prc La Spezia

Situazione Acam: lettera della capogruppo Simona Cossu al presidente del consiglio comunale Laura Cremolini

22 febbraio 2013, by  
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Gentile Presidente,

sono a scriverLe per sottolineare la gravità del momento che colpisce il  Gruppo Acam. 
E’ iniziata lunedì 18 c.m. la cassa integrazione in deroga per 800 dipendenti, nello stesso tempo abbiamo letto notizie di stampa allarmanti, riguardo i cosi detti “superminimi” e riguardo l’andamento ostile alla Cassa Integrazione delle assemblee dei lavoratori.
Oggi la notizia che i Comuni azionisti di ACAM avrebbero autorizzato la presentazione di una richiesta al Tribunale di concordato preventivo. La questione è di una gravità assoluta, i lavoratori e i cittadini, tutti, si  aspettano parole di chiarezza, l’organo Istituzionale dove ciò deve avvenire è il Consiglio Comunale, non la stampa, non qualche profilo Facebook.
Le chiedo di fare valere la dignità del Consiglio Comunale, che lei si onora di rappresentare e di convocare, con procedura d’urgenza, una seduta dello stesso avente per oggetto “Situazione del Gruppo ACAM”. Le chiedo altre sì di convocare il Sindaco affinché possa riferire al Consiglio Comunale sulla vicenda.
Cordiali Saluti,
Simona Cossu
Capogruppo Prc/FdS  La Spezia

Grave la situazione-Acam nel silenzio pre-elettorale, una vergogna!

20 febbraio 2013, by  
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La situazione di Acam è ben più grave di quello che si vuol tacere, un silenzio assordante che evidentemente vuole rispettare gli esili equilibri pre elettorali, ma che calpesta la dignità di molti lavoratori e lavoratrici dell’azienda.
Quasi un silenzio generale sulla cassa integrazione in deroga da parte dell’azienda, ammortizzatore che è stato richiesto senza nessun requisito, un atto unilaterale che si fa beffa di un referendum che era già una beffa, nel quale i lavoratori sono stati ricattati informalmente con una scelta obbligata, alla Marchionne, o il lavoro o il licenziamento. Tutta quella fretta evidentemente non l’hanno avuta le banche, ne i sindaci del Pd che hanno sottoscritto il piano di riassetto capestro per l’azienda.
Il paradosso Acam parte dal settore Ambiente, dove si è chiuso un 2012 con 19.000 ore di straordinario ed una carenza di organico di circa 75 unità, e si parla di esuberi quando la logica dovrebbe portare i comuni spezzini a far partire il porta-a-porta, con una necessità di organici che consenta il raggiungimento dei tassi di raccolta differenziata a norma e che oggi pone la nostra provincia fuorilegge.
La cassa integrazione inoltre produrrà un effetto chiarissimo sul servizio e ci saranno disagi e ritardi nella raccolta, non certo imputabili ai lavoratori che già operano con mezzi e attrezzature obsolete e sotto organico. Così come dal punto di vista economico, dal 1° marzo la frazione organica stabile (FOS) prodotto da Saliceti sarà un costo per la mancata designazione della discarica dei rifiuti, eppure il piano provinciale è datato ormai di 10 anni. Possibile che i sindaci del Pd non abbiano trovato una soluzione?

Ancora un’azienda con costi di esternalizzazioni, superminimi e stipendi d’oro a dirigenti che hanno dimostrato nei fatti di essere inadeguati alla mission aziendale, ed un chiaro disegno di scaricare sugli operai la responsabilità materiale del risanamento, con la follia della svendita del gas e dell’azienda di gestione dei clienti. Ad oggi il vero latitante è un piano industriale degno di tale nome, eppure quanti soldi sono stati spessi in amministratori delegati che hanno fallito completamente il loro impegno?

Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia

Cassa integrazione Acam, Prc-Rivoluzione Civile La Spezia: “Scelta gravissima per i lavoratori e per l’azienda”

14 febbraio 2013, by  
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Desta fortissima preoccupazione la notizia della procedura di cassa integrazione in deroga per 800 dipendenti di Acam. Una scelta pericolosa e per i lavoratori e per la qualità dei servizi erogati dall’Azienda. Riteniamo infatti molto grave che si apra dal 18 febbraio questa procedura, ben sapendo che attualmente la Regione non dispone della copertura finanziaria necessaria a finanziare gli ammortizzatori sociali in deroga. Come possono le organizzazioni sindacali firmare un accordo sulla cassa con queste premesse? Per quanto tempo durerà questa procedura?

E’ altrettanto grave che la procedura coinvolga anche Acam Ambiente: infatti per gestire i servizi ambientali l’hanno scorso in Ambiente è stato necessario ricorrere a 18.000 ore di straordinario e, nonostante ciò, sono stati appena garantiti i servizi necessari. Come intende l’Azienda far fronte al servizio, che ha il dovere di garantire, con un ulteriore riduzione oraria del personale?

Riteniamo inaccettabile anche l’ulteriore esternalizzazione dei servizi.
 Da poco si è deciso di affidare a terzi il servizio di lucidatura della pavimentazione di Piazza del mercato, un piccolo appalto che però dimostra la totale incapacità dei vertici di Acam di riorganizzare l’azienda e l’inconsistenza del piano di salvataggio proposto. Questa incapacità, insieme alla totale mancanza di capacità di iniziativa dei soci, si ripercuoterà sui lavoratori, sugli utenti e sui contribuenti.

Ritorniamo a chiedere che la conferenza dei Sindaci si riunisca immediatamente 
e che i Comuni si facciano carico di un piano di salvataggio pubblico dell’Azienda, a partire dal pagamento dei debiti accumulati dai contratti di servizio in perdita almeno degli ultimi 10 anni, da una importante ricapitalizzazione, dal blocco della vendita delle società del gas (uniche capaci di produrre importanti risorse finanziarie), da un piano industriale capace di creare nuove opportunità di lavoro per il gruppo. Facciamo anche un appello alla Magistratura per velocizzare le indagini sulla verifica delle responsabilità.

Prc-Rivoluzione Civile La Spezia

Cassa integrazione Acam: presi in giro i lavoratori!

15 dicembre 2012, by  
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Il calice amaro da bere è ancora più indigesto di quello che si prevedeva. Dopo aver presentato un piano di riassetto inaccettabile, dopo aver fatto votare ai lavoratori un referendum con una scheda degna del peggior ricatto alla Marchionne, ora si svelano le carte: cassa integrazione. Un affronto bello e buono che fa emergere ancora una volta l’incapacità di dare una svolta ad una delle realtà produttive più importante della provincia.
Ancora una volta si vogliono scaricare le responsabilità di chi ha gestito negli ultimi 5 anni un’emergenza mai risolta, sulla pelle dei lavoratori, inaccettabile. Ancora più inaccettabile alla luce del fatto che Rifondazione ha proposto un’assunzione di responsabilità da parte di quei sindaci che hanno utilizzato in questi anni l’azienda come “vacca da mungere”, proposta rigettata da tutte le forze politiche del centrosinistra spezzino.
Ora siamo al dunque. Senza un piano industriale vero e concreto, senza un piano di rientro dei contratti in perdita, con procedure di responsabilità deboli e fittizie. Ancora una volta la sconfitta di una classe dirigente che ha badato alla sua sopravvivenza e non al bene comune. Una vergogna.
 
Segreteria prov.le Rifondazione Comunista La Spezia

Cassa integrazione per quaranta dipendenti Intermarine, Prc/Fds La Spezia: “Sfruttata subito la nuova legge Fornero sui licenziamenti?

4 luglio 2012, by  
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La federazione provinciale spezzina di Rifondazione Comunista/Fds esprime forte preoccupazione per la difficile situazione venutasi a creare nell’azienda Intermarine, una delle più importanti realtà lavorative del panorama provinciale. Infatti, di concerto con le organizzazioni sindacali di categoria, l’azienda si avvia alla messa in cassa integrazione di circa quaranta dipendenti, come verrà confermato domani mattina nell’incontro tra i sindacati e il primo cittadino di Sarzana Massimo Caleo.

Rifondazione Comunista esprime anzittutto solidarietà e vicinanza a tutti i lavoratori Intermarine e ai tantissimi lavoratori delle imprese in appalto e dell’indotto che entrerebbero a loro volta in crisi e con essi l’intera economia locale.

Al nostro territorio Intermarine ha dato molto sia in termini produttivi che di occupazione, ma ha anche preso molto, tracontributi pubblici, statali e regionali, compreso l’ultimo accordo stipulato con i comuni di Sarzana e Ameglia, la Provincia della Spezia e l’Ente Parco Montemarcello-Magra riguardo alla possibilità di ampliamento del cantiere.

Temiamo che ci possa essere in atto una speculazione e domandiamo alle istituzioni di ogni livello di intervenire subito a fianco dei sindacati generali che a loro volta, di concerto con quelli di categoria, si facciano carico del gravoso problema.

Inoltre non è chiaro quale sia l’orizzonte strategico dell’azienda, che giustifica questo doloroso taglio di personale con una presunta crisi di liquidità. L’amministratore delegato Colaninno, in visita ai cantieri due mesi orsono, aveva dichiarato di avanzare dallo stato italiano crediti per circa 30 milioni di euro. Se è questo il problema chiediamo che lo stato sblocchi subito tali fondi e si impedisca la cassa integrazione.

Pensando invece male si può immaginare che sia in atto una vera strategia aziendale di riduzione del personale, magari approfittando della nuova legge Fornero (che ha abolito l’articolo 18 dello statuto dei lavoratori) appena pubblicata nella Gazzetta Ufficiale.

Una legge vergognosa che il parlamento ha approvato in maniera bipartizan, e che ha trovato l’opposizione di sindacati e forze politiche come Rifondazione avverse alle disastrose politiche del governo Monti.

Proprio oggi il parlamento bipartizanamente ha votato compatto contro la mozione di sfiducia al ministro Fornero, la stessa che aveva dichiarato che “il lavoro non è un diritto“. La politica ha dunque dimostrato, per l’ennesima volta, di non stare dalla parte dei lavoratori. E’ ora che torni a farlo, nell’interesse dei cittadini e non delle lobbby economiche.

Rifondazione Comunista/Fds La Spezia

Guadagni (Prc/Fds): “Sabato a Ortonovo presidio contro il governo Monti, il governo del massacro sociale”

26 gennaio 2012, by  
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Rifondazione Comunista/Fds organizza per sabato 28 gennaio dalle 10 alle 12 un presidio-volantinaggio davanti al municipio di Ortonovo in piazza 29 settembre contro gli assurdi provvedimenti del governo Monti, sostenuto dalla grande allenanza Pd-Pdl-Udc che si appresta a votare l’ennesima fiducia sul decreto legge milleproroghe in ttesa di altre inquietanti “riforme”.

Hanno già fatto la più pesante controriforma delle pensioni della storia di questo Paese. Una riforma che ha aumentato l’età in cui si è costretti al lavoro anche di 6 anni, portandola molto al di sopra della media europea. Una riforma che non ha nessuna giustificazione rispetto alla necessità del cosiddetto equlibrio del sistema previdenziale, ma che ha come unica motivazione la scelta di fare cassa e di usare i contributi previdenziali per uno scopo diverso da quello per cui sono versati. A regime un prelievo forzoso di altri 20 miliardi dalla previdenza al bilancio dello stato.

Nel secondo tempo hanno agitato lo specchietto delle allodole dei notai e delle posizioni di privilegio. Ma alla fine le posizioni di privilegio sono state tutte salvaguardate.

Ora arriva il terzo tempo. Il governo propone di eliminare la cassa integrazione straordinaria e in deroga e di ridurre la durata della cassa integrazione ordinaria a un anno. Nella crisi in corso si tratta di un intervento folle.

Per questo c’è bisogno di far crescere l’opposizione. Dallo sciopero del 27 gennaio dei sindacati di base alla manifestazione della Fiom dell’11 febbraio. Prima che questo governo distrugga ogni diritto del mondo del lavoro.

E c’è bisogno davvero di un percorso unitario della sinistra che non si rassegna, prima che sia troppo tardi. Per questo Rifondazione Comunista/Fds organizzarà presidi e volantinaggi su tutto il territorio nazionale per sensibilizzare l’opinione pubblica su quanto sta accadendo, con un attacco ai diritti e alla democrazia senza precedenti.

Opposizione al governo Monti e al suo massacro sociale!

Massimo Guadagni, Rifondazione Comunista/Fds Ortonovo

Olivieri: “Governo e Confindustria preparano i licenziamenti di massa. Lotta dura contro il Governo Monti-Fornero-Marcegaglia”

24 gennaio 2012, by  
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Il Governo Monti, con il plauso di Confindustria, ha presentato ai sindacati le sue proposte per la riforma degli ammortizzatori sociali.

Monti e la Ministra Fornero (quella dal pianto facile ma dal cuore di ghiaccio quando si tratta di colpire pensionati e lavoratori) vogliono cancellare di fatto l’istituto della Cassa Integrazione che verrebbe applicata solo in rari casi e per brevi periodi. In tutti gli altri casi i lavoratori non andranno più in Cassa Integrazione ma saranno licenziati: il Governo li “ripagherà” con una sorta di indennità di licenziamento che verrà erogata però per un breve periodo trascorso il quale il lavoratore licenziato diverrà un disoccupato a tutti gli effetti. Se passassero le proposte di Monti-Fornero-Marcegaglia si aprirebbe la strada ad una stagione di licenziamenti di massa.

Se a tutto questo aggiungiamo l’attacco in corso all’articolo 18 per far saltare le tutele per i lavoratori contro i licenziamenti illegittimi e l’allungamento dell’età pensionabile, la prospettiva per decine di migliaia di operai é quella della disoccupazione. E’ ora che i sindacati reagiscano, bisogna bloccare il Paese con una lotta incisiva, ci vuole lo Sciopero Generale contro Monti ed il suo governo, espressione del mondo della finanza, delle banche e dei poteri forti. Cioè di quelli che hanno provocato la crisi e adesso la stanno facendo pagare alla povera gente.

Sergio Olivieri
Segretario regionale Rifondazione Comunista – Federazione della sinistra Liguria

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