Ripresi i lavori alla Cava Fornace di Biassa: la Federazione della Sinistra presenta un’interpellanza urgente

7 luglio 2012, by  
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Nella mattinata di giovedì scorso sono riprese a pieno ritmo le attività estattive nella Cava Fornace, lungo la strada che da Pegazzano raggiunge il borgo di Biassa. Attività autorizzate con il Decreto Regionale n 665 del 31/03/2009, nonostante il parere contrario, a suo tempo, della I Circoscrizione e del  Comune della Spezia. 

Le lavorazioni avvengono con l’utilizzo di un mezzo escavatore munito di martello pneumatico, il quale provoca un rumore insostenibile e una grande quantità di polvere, creando condizioni estremamente disagevoli per le abitazioni presenti, alcune delle quali si trovano a pochi metri dal sito estrattivo. 

Nei mesi scorsi, a seguito delle segnalazioni dei cittadini e della I Circoscrizione, il Comune della Spezia ordinava una serie di sopralluoghida parte sia di Polizia Municipale che di Arpal.Ulteriori sopralluoghi di  funzionari della Regione Liguria sono stati propedeutici ad uno stop dei lavori, nel frattempo la società titolare della concessione – Nuova Nec – ha provveduto ad alcune migliorie concernenti la sicurezza, in particolare potenziando le recinzioni.

Sembrava poi in essere una trattativa tra il Comune della Spezia e la società operante nel sito estrattivo, volta a uno spostamento dell’impianto di frantumazione detriti operante nella contigua Cava Cubiola, all’interno della quale la Cava Fornace doveva essere ceduta al Comune per realizzare una zona dedicata alla logistica del turismo (area camper).

Rifondazione Comunista/Fds intende segnalare, per l’ennesima volta, le problematiche, oggettive, che il sito estrattivo denominato “Fornace” comporta, chiedendo di valutare la compatibilità delle attività di escavazione con la prossimità di nuclei abitativi, tenendo conto che le valutazioni del Servizio di Tutela del Paessaggio (prot. n. 3361 del 24/08/2007) sono evidentemente, ed indiscutibilmente, sbagliate, e pertanto la stessa autorizzazione si basa su assiomi non corretti. In tale procedimento, come più volte segnalato, si parlava di “impatto percettivo irrilevante”, e di “qualsiasi altro punto di vista  occluso”, anche percorrendo in auto la Via Filzi.

La capogruppo Fds Simona Cossu ha immediatamente presentato un’interpellanzanel quale chiede, all’Amministrazione Comunale,  notizie precise e certe su:– finalità dei lavori
– certezza circa i tempi e le modalità delle lavorazioni
– notizie circa l’iter dell’accordo tra Comune della Spezia e società “Nuova Nec”.

Di seguito il testo dell’interpellanza:

Interrogazione al Sindaco                                                            La Spezia 

Gruppo FEDERAZIONE DELLA SINISTRA

 

Premesso che:

 

dall’inizio 2011 è in essere un’attività di escavazione nella cava di calcare denominata “Fornace”,

alla Spezia, tra gli abitati del quartiere cittadino di Pegazzano ed il borgo di Biassa, nonostante il

parere contrario, a suo tempo, di Circoscrizione e Comune della Spezia.

 

L’attività estrattiva è stata autorizzata con il Decreto Regionale n 665 del 31/03/2009.

 

Nel decreto autorizzativo regionale si fa menzione del parere del Servizio di Tutela del Paessaggio,

prot. n. 3361 del 24/08/2007 in cui si scrive che “l’impatto percettivo dell’ampliamento risulta

irrilevante se non completamente assente”, specificando come dall’abitato della Spezia l’unico

punto di visuale è il Molo Italia a “condizione che ci si sporga molto all’esterno verso il mare”,

mentre percorrendo la Via Filzi la visuale della cava “si ottiene solo a piedi e volgendo lo sguardo

verso nord”.

 

Si afferma che “qualsiasi altro punto di vista è occluso”, “in particolare percorrendo in automobile il tratto di strada ricordato”.

 

Il tratto di strada che si vede appartiene per l’appunto alla Via Filzi, la strada che collega il borgo di Biassa alla città, oltre ad essere uno degli accessi alle Cinque Terre.

 

Da qualche giorno sono riprese a pieno ritmo le attività estrattive nella Cava Fornace.

 

Le lavorazioni avvengono con l’utilizzo di un mezzo escavatore munito di martello pneumatico, il quale provoca un rumore insostenibile e  una grande quantità di polvere, creando condizioni estremamente disagevoli per le abitazioni presenti, alcune delle quali si trovano a pochi metri dal sito estrattivo.

 

 

Considerato che:

 

la Regione ha fatto un sopralluogo a marzo 2012, a seguito del quale le lavorazioni sono state sospese, in quanto mancavano alcune requisiti di sicurezza all’interno del cantiere.
Nel frattempo, la ditta ha provveduto a migliorare la dotazione di reti di protezione. Sino ad oggi, quando sono rincominciati i lavori.
La questione dell’accordo tra comune e Nuova Nec per spostare l’impianto di frantumazione e contestualmente dare l’area della Fornace al Comune, previa messa in sicurezza dell’area, è ancora in discussione

 

Si richiede:

A che punto sia lo stato dell’accordo tra Comune e Nuova Nec, la cui trattativa è in corso da un anno e mezzo.

 

Se esiste un progetto di  messa in sicurezza e quali siano le relative tempestiche.
Se le lavorazioni sono conseguenti alla messa in sicurezza dell’area in vista della cessione al comune, oppure se rientrano nelle estrazioni previste dalla concessione regionale.

 

La capogruppo

Simona Cossu

Rifondazione Comunista/Fds La Spezia

Edmondo Bucchioni: “I lavori alla cava di Biassa creano seri pericoli ai residenti”

22 aprile 2011, by  
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Lo scorso 18 aprile in consiglio comunale alla Spezia l’assessore Savoncelli ha risposto all’interpellanza presentata dal consigliere di Rifondazione Comunista/Federazione della Sinistra Edmondo Bucchioni, inerente la cava di Biassa.

Nella sua risposta l’assessore sottolineava la ripresa dell’attività estrattiva solo per mettere la cava in sicurezza.

Nella replica il consigliere Bucchioni evidenziava una serie di problematicità: in tale sito non vi è alcuna barriera per cui frammenti di roccia vanno ad interessare la strada stessa che porta a Biassa. In tale contesto un cittadino del posto che aveva l’autovettura parcheggiata nella zona antistante l’abitazione, in propietà privata, subiva un danno a causa di frammenti che colpivano il fanalino posteriore dell’autovettura mandandolo in frantumi.

Le attività di cava producono un notevole impatto ambientale a maggior ragione in tale contesto nei pressi del quartiere di Pegazzano.

Si fa presente che nella zona antistante la cava di Biassa abitano all’incirca trenta persone che denunciano la forte rumorosità, le polveri, il traffico di mezzi pesanti ed il dissesto che alle strade.

Non sono un geologo” -afferma Bucchioni– “ma vi era e vi è veramente la necessità di mettere in sicurezza la cava di Biassa? Non vorrei che fosse solo per attività speculative inerenti motivi economici della ditta che ha in appalto tale opera“.

Solidarietà agli abitanti di via Filzi. Ravera, presidente della Prima Circoscrizione, ha incontrato sul posto cittadini e assessore

15 gennaio 2011, by  
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In merito alla vicenda dei lavori della cava di via Filzi, la federazione spezzina di Rifondazione Comunista esprime piena solidarietà e vicinanza ai cittadini della zona, che mercoledì mattina hanno avuto la sorpresa di vedere un escavatore in funzione, con il corollario di rumori assordanti, polvere e continuo viavai di camion che rendono insostenibile la vita degli abitanti.

Il neo presidente della Prima Circoscrizione della Spezia, Diego Ravera di Rifondazione Comunista, si è immediatamente attivato, recandosi sul posto per incontrare gli abitanti ed interessando l’assessore competente, con l’obiettivo di giungere nel più breve tempo possibile ad una soluzione in linea con gli accordi presi con i residenti.

Il Comune aveva dato ampie assicurazioni circa la non ripresa delle attività estrattive della cava, ipotizzando pure un percorso di recupero dell’area per trasformalo in un luogo deputato alla logistica legata al turismo, per esempio un’area di sosta camper.

La cava è tornata in funzione in virtù dell’autorizzazione regionale, avvenuta nonostante il parere contrario espresso a suo tempo sia dalla circoscrizione che dal comune. Autorizzazione regionale della quale gli abitanti contestano la legittimità, sostenendo come il perito incaricato abbia negato la presenza di rumori, di impatto ambientale, di abitazioni nelle vicinanze.