Rifondazione aderisce alla manifestazione di domenica contro il malfunzionamento dell’impianto di Saliceti

21 gennaio 2015, by  
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Aderiamo convintamente e parteciperemo al presidio organizzato domenica 25 gennaio alle ore 10 dal Movimento 5 Stelle e da molti cittadini per protestare contro il cattivo uso e il mal funzionamento dell’impianto di cdr Acam ubicato a Saliceti. 
 
Esistono una serie di condotte negligenti poste colposamente in essere dai vertici di Acam Ambiente che possono e debbono cessare, dette condotte hanno arrecato un gravissimo nocumento alla salute degli abitanti della zona che merita tutela immediata.
 
Invitiamo tutti i cittadini di Vezzano Ligure e Santo Stefano Magra a partecipare in difesa della salute della salubrità ambientale.
 
Rifondazione Comunista, federazione provinciale della Spezia

“Acam: emergono i fallimenti annunciati del piano di svendita”

30 gennaio 2014, by  
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L’audizione dell’amministratore delegato Garavini, alla commissione Ambiente del comune della Spezia, mette in luce tutte le carenze del piano di svendita di Acam. Un film che abbiamo già preannunciato, ma che pone l’accento sull’ennesimo fallimento della politica locale.
 
La vendita dei gioielli di famiglia ha impoverito ulteriormente l’azienda, il cui quadro occupazione è rimane critico. Ci risulta in tal senso risibile gli accenni fatti dall’amministratore delegato sulle riduzioni dei superminimi da parte dei dirigenti, molti dei quali responsabili di una gestione non certo sostenibile. Un quadro allarmante in cui spiccano diminuzioni di straordinari nei settori di sotto-organico come i rifiuti, forse perchè si usano le cooperative?
 
Emerge chiaramente la criticità del settore idrico, sia dal punto di vista tariffario, i cui aumenti dovranno essere valutati in fase di bilancio consuntivo, in relazione ad investimenti che non ci sono. E su questo punto emerge un’altra enorme difficoltà in relazione a mancanza di fondi per investimenti alla rete ed agli impianti, investimenti che giustificavano gli aumenti tariffari previsti. Questa situazione fa diventare ipocrita e paradossale ogni richiamo all’acqua pubblica, tale forse in punta di diritto, ma di fatto ben lontana dal mandato politico espresso da 27 milioni di cittadini che hanno votato i referendum, come a dimostrare l’inadempienza sulla remunerazione del capitale investito (7%).
 
Particolarmente critico sarà il tema Rifiuti. Prendiamo atto che ad oggi il piano di svendita è bloccato in attesa di un quadro normativo regionale che non è vigente, in previsione di un Ato regionale unico. Contraddittori e fumose parole sulla raccolta differenziata, che dovrebbe essere il motore di questa azienda, invece diventa il fardello, brandendo la discarica di servizio come mannaia per i fallimenti di una politica che continua ad essere miope. 
 
Tant’è che l’elefante partorirà il topolino e l’impianto di Salicenti, invece di essere riconvertito a trattamento meccanico biologico e poi compostaggio e piattaforma di selezione, s’intende usarlo come hub del rifiuto del levante ligure per produrre ancora Cdr (CSS come si chiama ora).
Nonostante il comune della Spezia, grazie al lavoro di Rifondazione, abbia aderito alla strategia Rifiuti Zero.
La discarica di Mangina è inutilizzabile, allora avevano ragione chi l’ha contesta? Perchè non sono stati ascoltati adeguatamente? Ora l’emergenzialità punta su Pitelli, senza mai sentire la parola bonifica. Un disastro.
 
Questo è il risultato di un piano di svendita di una realtà che poteva essere il volano di una nuova economia. C’è chi ha la sfrontatezza di chiamare l’operazione Acam come responsabile e ben riuscita. E’ evidente che alla Spezia l’ipocrisia regna sovrana.
 
Segreteria provinciale Prc La Spezia

“Sel chi vuol prendere in giro? La Spezia ha già aderito a Rifiuti Zero, grazie a Rifondazione”

4 maggio 2013, by  
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Sel alla Spezia presenta una mozione per aderire alla Strategia Rifiuti Zero? Una notizia apparentemente positiva ma che la dice lunga sulla tendenza a strumentalizzare le buone battaglie politiche dalla presunta sinistra spezzina e sulla loro conoscenza da parte dei vendoliani spezzini.
I dirigenti ed i consiglieri comunali di Sel dovrebbe sapere che il comune della Spezia ha già aderito alla Strategia Rifiuti Zero, ed è addirittura tra i fondatori della comunità verso Rifiuti Zero.
Se davvero ci fosse interesse a questa battaglia, dopo aver presentato una mozione del tutto inutile, perchè non si presenta un’interrogazione sullo stato dell’arte della mozione Rifiuti Zero presentata nelll’ottobre 2010 da Rifondazione Comunista e già approvata, visto lo stato delle cose nei cassonetti della città e di tutta la provincia e del ruolo di questa maggioranza in tema di gestione dei rifiuti e perchè l’osservatorio Rifiuti Zero è ancora lettera morta da parte dell’amministrazione.
Sel crede a queste battaglie o fa solo propagandina? Certo vien da chiedersi dov’era il gruppo dirigente di Sel quando Rifondazione battagliava in solitaria contro l’incenerimento del cdr in Enel? Dov’era quando Rifondazione portò in città (per ben due volte!) Paul Connett, teorico mondiale di Rifiuti Zero?
E dov’erano i consiglieri di Sel quando Rifondazione chiedeva in solitaria che il piano industriale di Acam punti sul riciclo, riuso e recupero di materie seconde?
E dove saranno quando dovranno votare sulla discarica di servizio di Mangina? Sarà ancora parte di questa maggioranza o aprirà gli occhi e seguirà i dettati delle mozioni che presenta?
Per la cronaca, avvertiamo Sel che anche Levanto ha aderito alla strategia (ottobre 2012), onde evitare altri strafalcioni.
Per le carenze di memoria consigliamo questo link http://www.rifondazionelaspezia.it/tag/rifiuti-zero/, per il resto un po’ di speculazione politica in meno. Ne gioverebbero le battaglie serie.
Segreteria prov.le Prc La Spezia

“Sel ha ottimi intenti, ma in consiglio comunale vota le minestre riscaldate del Pd”

2 aprile 2013, by  
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Se la strada dell’inferno è lastricata di buone intenzioni, dev’essere quella intrapresa dalla dirigenza spezzina di Sel. Siamo lieti che nel silenzio più assordante una forza politica di sinistra abbia alzato la schiena e abbia detto cose condivisibili per quanto limitate e parziali, ma siamo altrettanto perplessi di fronte al fatto che Sel, dalla sua nascita ad oggi, è stato il più fervido e prono sostenitore delle posizioni fallimentari del Pd, per quanto riguarda Acam.
Dov’era Sel quando proponevamo emendamenti alle linee guida di Strozzi? Dov’era dove volevamo stralciare il servizio idrico dai matrimono con Hera fortunatamente per i lavoratori fallito? Ma soprattutto dov’era Sel quando il Pd ha proposto in consiglio comunale di far finta di nulla di fronte a quell’inaccettabile Piano di Riassetto proposto e rattificato alla domenica mattina dai sindaci del Pd?
Ecco perchè non siamo per nulla sorpresi che nelle esternazioni della dirigenza spezzina di Sel non compare nulla per quel che riguarda le responsabilità dei sindaci del Pd, responsabilità che potrebbero essere quantificate economicamente nella misura dei contratti in perdita sottoscritti dalle amministrazioni del Pd con l’azienda dei cittadini.
Fa specie che un partito che ha nel suo nome la parola “ecologia” non dica nulla sulle esternazioni pubbliche fatte da dirigenti di Acam, gli stessi che probabilmente non verranno minimamente intaccati dalla scure dei tagli e delle ristrettezze, parlare di coincenerimento nella centrale Enel, una bestialità che non ha nemmeno un fondamento economico vantaggioso per l’azienda. Rifondazione, ad oggi, è l’unico partito alla Spezia che ha contrastato l’ipotesi di Cdr in Enel con una proposta concreta, Rifiuti Zero.
Dunque, se la solidarietà ai lavoratori da parte di Sel non è mera retorica, ci aspettiamo che nell prossimo consiglio comunale i rappresentanti di questo partito facciano retromarcia e si schierino con Rifondazione perchè chi non ha pagato paghi e per un rilancio economicamente, socialmente ed ambientalmente sostenibile per l’azienda ed i cittadini della provincia.
Segreteria prov.le Prc La Spezia

Fumi Enel, Bucchioni: “Il mio impegno per un’indagine epidemiologica”

 

Io, Edmondo Bucchioni, come anche il Partito che mi sostiene, Rifondazione Comunista/Fds, penso che sia essenziale compiere un’indagine epidemiologica sulla popolazione spezzina che in modo pressochè ininterotto ha subito in questi 50 anni le emissioni inquinanti dei fumi dell’ENEL e delle polveri di carbone.

Riteniamo anche sia giunto il momento di dare una svolta con la metanizzazione del terzo gruppo ENEL, con la conseguenza di non utilizzare più il carbone come combustibile. La nostra lotta si è concretizzata, inoltre, contro la possibilità, a suo tempo prospettata, di bruciare cdr all’interno della centrale ENEL, un’ipotesi che è stata sconfitta!

Non possiamo inoltre permettere che la discarica di rifiuti tossici stipati a Pitelli cada nel dimenticatoio. Del resto, noi eravamo presenti anche quando è stata pronunciata la sentenza che si è tradotta in un’assoluzione.

Per questo chiediamo in maniera chiara e puntuale alla prossima Amministrazione un impegno  per costituire uno studio eziologico ed epidemiologico nella popolazione, condotto in maniera precisa e trasparente.

firmato

Edmondo Bucchioni

Federazione della Sinistra La Spezia

P.S: Grazie al Comitato Spezia via dal carbone per l’impegno: la politica, intesa come polis, ha bisogno del vostro contributo per sconfiggere i poteri forti che tengono in scacco la Città.

Tre anni di battaglie per lavoro, ambiente, beni comuni e solidarietà sociale. Ruolo trainante di Rifondazione nelle istituzioni e nelle piazze

28 novembre 2011, by  
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Si è concluso lo scorso sabato pomeriggio alla sala “Caran” della Spezia l’ottavo congresso provinciale di Rifondazione Comunista in vista dell’assise nazionale di Napoli del prossimo fine settimana.

Un congresso molto partecipato e che ha visto un ampio dibattito con la presenza di numerosi giovani e giovanissimi a testimonianza della bontà dell’azione politica di Rifondazione nel territorio spezzino degli ultimi tre anni.

Nella sua relazione introduttiva la segretaria uscente Chiara Bramanti ha puntato l’attenzione sul radicamento dell’azione sociale del partito, consolidatasi in occasione della tragedia alluvionale che ha colpito la nostra provincia e che ha trovato il Prc protagonista nell’aiuto alla popolazione spezzina ospitando oltre quattrocento ragazze e ragazzi dalle fasce rosse giunti da tutta Italia in soccorso dei cittadini di Fiumaretta, Borghetto, Pignone e Brugnato.

Proprio i rappresentanti delle Brigate di Solidarietà Attiva, ancora presenti nel nel comune di Brugnato, hanno aperto il i lavori congressuali rimarcando l’ospitalità di Rifondazione spezzina e il suo decisivo apporto logistico e umano all’azione di soccorso in questi drammatici momenti.

Hanno portato il loro gradito saluto anche i segretari provinciali e regionali del Pdci Pierluigi Sommovigo e Enrico Vesco, il portavoce provinciale di Sinistra Critica Augusto Caffaz, i segretari provinciali di Pd, Idv e Psi Moreno Veschi, Patrizia Saccone e Giacomo Gianello, il presidente provinciale Anpi Antonio Franciosi, il presidente regionale Fand Arturo Vivaldi, il sindaco e il presidente della provincia della Spezia Massimo Federici e Marino Fiasella e il segretario provinciale della Cgil Lorenzo Cimino.

Sull’azione poltica nelle istituzioni è stato rimarcato il valore fondamentale delle istanze di Rifondazione portate nei consigli comunali e nelle piazze, a partire dalle mozioni per il no alla cementificazione del territorio fino alla battaglia contro il cdr in Enel e alla ripubblicizzazione dell’acqua, dopo aver recitato un ruolo trainante, con i ragazzi della “Banda del Quorum”, nella battaglia referendaria vinta nel giugno scorso dal popolo dei beni comuni.

In vista delle prossime  elezioni amministrative la strategia politica locale rimane quella dell’alleanza con il centrosinistra ma con l’importante distinguo del no all’ala finiana del Terzo Polo, approvato all’unanimità dall’assemblea congressuale con un apposito ordine del giorno.

Infine il partito ha puntato sul ricambio generazionale di molti dei suoi organismi dirigenti, a partire dai nuovi segretari di circolo fino ai componenti del nuovo comitato politico federale: studenti di scuole e università, giovani lavoratori e precari porteranno un contributo decisivo sia nella scelta della futura nuova segreteria che nelle linee strategiche di azione nella lotta per il lavoro, i diritti e giustizia sociale nel territorio spezzino.

Rifondazione Comunista
federazione provinciale La Spezia

Rifiuti Zero, Rifondazione spezzina al meeting internazionale di Capannori

7 ottobre 2011, by  
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Sabato 8 ottobre una delegazione della federazione spezzina di Rifondazione Comunista è stata invitata alla giornata di lavori del meeting internazionale “Esperienze comuni verso Rifiuti Zero” di Capannori.

Saranno presenti più di 50 tra sindaci ed assessori dei comuni italiani, aderenti alla strategia coniata da Paul Connett, con soggetti politici ed associativi che da anni lavorano per coinvolgere amministrazioni locali in questo straordinario processo di cambiamento. Ci troveremo a Capannori per la nascita del Coordinamento nazionale dei Comuni Rifiuti Zero, una sorta di Stati Generali per chi ha deliberato l’adozione della Strategia Rifiuti Zero con i quali, insieme ad esperti, promotori e realtà internazionali come la municipalità di San Francisco (USA), della Catalogna e dei Paesi Baschi, condivideremo le esperienze per poter migliorarle e diffonderle ulteriormente.

Tra i tanti comuni è stato esteso l’invito al comune della Spezia: per Rifondazione è un motivo di grande soddisfazione, il riconoscimento di un lavoro politico in cui abbiamo profondamente creduto, nato dalla necessità di dare una risposta concreta alla scellerata ipotesi di incenerire il Cdr nella centrale Enel e che abbiamo osteggiato fino ad oggi con successo: nell’ottobre 2008 organizzammo l’incontro con il prof. Connett al CAMEC, dopo pochi mesi presentammo a Melara, all’ombra della ciminiera dell’Enel, il nostro progetto Spezia verso Rifiuti Zero e nell’ottobre 2010, grazie al lavoro straordinario dell’allora capogruppo in consiglio comunale alla Spezia, Simona Cossu, siamo arrivati l’approvazione della mozione Rifiuti Zero nel comune capoluogo, il più grande comune d’Italia ad aderirvi.

La nostra partecipazione al meeting è la naturale prosecuzione di una sinergia politica con una rete nazionale di realtà straordinarie, nei risultati e nella qualità delle proposte politiche che ci sentiamo di condividere profondamente, come con Alessio Ciacci (assessore all’ambiente di Capannori) che in numerose occasione abbiamo invitato alla Spezia per raccontarci l’escursus progettuale che ha portato Capannori ad avere tassi di raccolta differenziata da capogiro, decoro urbano ed un tessuto produttivo che valorizza il territorio senza avvelenarlo e non sfrutta lavoratori ma valorizza le professioni ed i mestieri.

Tutte dimostrazioni concrete che lavorare e credere concretamente ad un modello alternativo di società, basata sulla sostenibilità sociale, economica ed ambientale, dettata dalle scelte politiche che investono la quotidianità della gente, oggi è più che mai necessario, per combattere radicalmente la crisi profonda del sistema di mercato che sfrutta ineludibilmente tanto risorse quanto esseri umani, precarizzando la nostra vita nei rapporti di lavoro ed avvelenando i nostri ambienti di vita, in altri termini impedendoci di avere un nostro futuro degno di esser tale.

Un manifesto politico di una Sinistra tanto radicale quanto concreta, oggi è anche generazionale: non è un caso che queste innovazioni sono portate avanti da giovani che decidono di affrontare le enormi difficoltà di un paese che offre sempre meno prospettive. Il meeting di Capannori sarà un’altra occasione di accrescimento, un altro strumento che ci consentirà di migliorare la nostra progettualità politica sul nostro territorio.

William Domenichini (Responsabile Ambiente e Beni comuni – Prc La Spezia)

Sel faccia chiarezza sui rifiuti, Rifondazione propone una battaglia unitaria contro l’inceneritore e per la raccolta differenziata

12 luglio 2011, by  
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Alcune notizie dei giorni scorsi hanno riportato la questione del ciclo dei rifiuti all’attenzione dell’opinione pubblica.

Nel corso di un incontro promosso dalle associazioni ambientaliste è stato reso noto che, fin dal 2007, Enel aveva avviato alcune procedure che avrebbero permesso di utilizzare la Centrale spezzina per bruciare il CDR, riproponendo quello scempio che anni or sono fu battuto da volontà politica e militanza sociale: un forno inceneritore in piena città.

La seconda notizia è il risultato della raccolta differenziata porta-a-porta che, nei quartieri della città nei quali è stata sperimentata (si tratta di un bacino di quasi 15.000 abitanti) è arrivata in pochissimo tempo ad uno straordinario 75%.

Tutto ciò conferma che le denunce fatte a suo tempo da Rifondazione Comunista sull’intenzione di Enel di bruciare CDR nella centrale spezzina fossero giuste e doverose e danno ragione al nostro impegno per una seria raccolta differenziata, che non è utopia ma semplicemente organizzazione e volontà politica.
Di fronte a queste notizie le forze politiche locali hanno taciuto o hanno assunto posizioni poco chiare. Con più dichiarazioni, per esempio, esponenti di Sinistra Ecologia e Libertà hanno sottolineato la necessità di “chiudere il ciclo dei rifiuti“, senza specificare cosi s’intenda tale chiusura, o sostenendo l’utilizzo di presunte “moderne tecnologie”, senza però dire quali.

Poiché non crediamo che la chiusura del ciclo dei rifiuti alla quale allude Sel sia l’incenerimento in loco del CDR, né crediamo che le nuove tecnologie evocate siano i forni inceneritori, chiediamo ai compagni di Sel di specificare con maggior precisione e chiarezza la loro posizione.

Per quanto ci riguarda confermiamo la nostra netta opposizione a qualsiasi ipotesi di incenerimento del Cdr nella centrale Enel e ribadiamo che per noi le moderne tecnologie sono: raccolta differenziata, riciclo, riuso, riparazione per andare verso l’opzione Rifiuti Zero.

Su questo terreno chiediamo a Sel e alle forze politiche che hanno contribuito a far si che La Spezia fosse il più grande comune in Italia per numero di abitanti, ad aderire alla strategia Rifiuti Zero, condividendo con noi questa battaglia di civiltà.

ISDE La Spezia: “Né inceneritori, né residui tossici”

5 aprile 2011, by  
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L’ Associazione Isde Italia-Medici per l’Ambiente della Spezia intende ribadire in questo delicato momento in cui si decide e si discute sui siti di discarica già individuati dal Piano Provinciale, la propria posizione sull’intera chiusura del ciclo degli RSU ed in particolare sul destino delle frazioni residue al trattamento meccano- biologico.

Innanzitutto ripetiamo quanto già espresso in precedenti interventi e comunicati circa la assoluta necessità di estendere la raccolta differenziata porta a porta in tutto il territorio comunale e provinciale. Questa scelta è fondamentale per raggiungere da un lato i parametri di legge fissati al 31.12.2012 (65%) ma va intesa in senso ancor più allargato, come si fa nei migliori comuni e province del paese, nell’ottica di arrivare al riciclo totale.

Questo risultato si è dimostrato possibile in diverse realtà che ci hanno fatto oltretutto capire come la raccolta spinta “porta a porta” risulta remunerativa sul piano degli investimenti a medio e lungo termine e l’unica in grado di escludere dalla frazione residua quelle componenti organiche che necessitano di biostabilizzazione e che portano appunto a quella FOS (frazione organica stabilizzata) al centro delle polemiche sulla possibile nocività qualora portata a discarica. Riteniamo che tale materiale, se previsto solo in una fase transitoria di attuazione e se prodotto a norma di qualità possa essere rifiuto accettabile per la copertura di discariche ( ovviamente a termine delle procedure di caratterizzazione e bonifica delle stesse e dei siti connessi secondo il piano di ripristino ambientale).

E’ evidente però che impegnandosi al recupero di tutto il materiale organico attraverso la produzione di compost di qualità anche questo problema verrebbe risolto. Se il dimensionamento dell’impianto di Boscalino non è in grado di assolvere a tale compito si auspica allora una progressiva riconversione di quello di Saliceti. Questa riconversione può coinvolgere anche la produzione del CDR ( residuo delle frazioni secche non indirizzate a riciclo) che va assolutamente scoraggiata, sia in vista di un suo possibile co-incenerimento nella centrale ENEL (improponibile visto il conseguente aumento dell’immissione di diossine legato a tale soluzione) sia per evitare che lo stesso inquini e danneggi i territori e le popolazioni limitrofe agli inceneritori di altre regioni a cui attualmente viene destinato.

L’altra scelta da scongiurare assolutamente è quella di un impianto di “termovalorizzazione” (inceneritore) che, a prescindere dalle incognite sulla sua collocazione e sugli elevatissimi costi, sarebbe una fonte assolutamente certa di ancor più grave ricaduta sulla salute per tutta l’area nel raggio di decine di chilometri e che produrrebbe, oltretutto, una maggior quantità di rifiuto speciale da smaltire in discarica. .  Ricordiamo a tal proposito che anche i  filtri in dotazione ai più moderni inceneritori non riescono ad eliminare i nano ed i microinquinanti, che sono i più nocivi per la salute umana.

E’ chiaro che per garantire questo programma, che ripetiamo è l’unico a impatto zero sulla nostra salute, occorrono fondamentalmente 2 condizioni: innanzitutto, sul piano attuativo, è necessario avere garanzie sugli aspetti qualitativi e quantitativi della filiera della raccolta differenziata, dobbiamo sapere insomma quanto effettivamente viene fatto dagli utenti e quanto va effettivamente a trattamento e a riciclo. Questo è quel che può garantire, anche nella fase transitoria, la relativa innocuità della FOS . Ribadiamo che ciò è possibile solo con quella tracciabilità del rifiuto e del prodotto che abbiamo chiaramente indicato alle amministrazioni ma di cui ancora non vi è traccia.

L’altro fattore decisivo riguarda l’aspetto economico e degli investimenti: è evidente su questo piano il peso delle scelte di acquisizione, di gestione o di partnernariato relative ad ACAM: non possiamo certo aspettarci contributi utili in questa direzione da chi ha interessi a costruire inceneritori o a bruciare CDR, insomma a chi la raccolta differenziata spinta non conviene.

Non possiamo allo stesso modo tollerare proposte, controproposte e strumentalizzazioni da parte del mondo politico che non affrontino tecnicamente e scientificamente tutti gli aspetti dei vari temi in questione e non solamente quello della riapertura delle discariche. Ben comprendiamo il problema aperto dal nostro intervento sul piano dell’impiantistica e conseguentemente su quello della sostenibilità economica di tali scelte. Relativamente a piani d’ambito necessariamente ampi riteniamo che questo non possa che riproporre le specifiche responsabilità che le singole amministrazioni (comuni, provincia, regione) devono assumersi. Intendiamo organizzare a breve un convegno che puntualizzi tali questioni aperto al pubblico, alle aziende e alle amministrazioni ed enti preposti.

Lo strappo in provincia si ricuce rimettendo il lavoro in mano ai lavoratori

16 settembre 2010, by  
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Con la nomina di un industriale all’assessorato provinciale al Lavoro, Fiasella (ed il Pd) ritengono di aver realizzato un ampia alleanza sociale, parificando associazioni, volontariato, comitati o qualunque forma di aggregazione sociale con un rappresentante dei padroni, scegliendo un rappresentante di Confindustria, proprietario dei pozzi d’acqua spezzini e cementificatore.

Non ci si accorge che il modello sociale che dobbiamo mettere in discussione è quello che ha generato questa spaventosa crisi economico-sociale, distinguendo con fermezza i diritti dei lavoratori e gli interessi degli industriali. L’utilità sociale di Confindustria si è già dimostrata totalmente inefficace già nell’attuale Parlamento, con la presenza nelle file del Partito Democratico di personaggi come Calearo o Colaninno, e nei fatti con l’atteggiamento vergognoso del duo Marchionne-Marcegaglia nei confronti dei lavoratori di Pomigliano e di Melfi.

Rifondazione Comunista ha appoggiato la campagna referendaria per l’acqua aiutando a raccogliere quelle 1.400.000 firme che chiedono alla Corte i tre referendum abrogativi in difesa dell’acqua pubblica, ha e sta proponendo la modifica statutaria che definisce l’acqua “bene comune universale, privo di rilevanza economica”. E’ un caso che alcuni suoi esponenti nazionali (tra i quali Lucio Cafarelli, coordinatore dell’Area Welfare del PD) fondano Acqualiberatutti, un associazione espressamente contraria ai referendum, unico strumento che impedirà la privatizzazione dell’acqua?

E’ un caso che oggi, con un esponente degli industriali nella giunta provinciale, si ritorni a parlare di bruciare il Cdr nella centrale ENEL? Noi ben facemmo ad occupare il seminario inceneritorista di Fiasella a Villa Marigola, e come allora siamo pronti a mobilitare la città contro una pratica folle come l’incenerimento, consci che le proposte che portiamo avanti da due anni (Rifiuti zero) sono l’unica via possibile.

In un momento in cui la nostra provincia è falcidiata dalla piaga degli omicidi bianchi e degli infortuni sul lavoro, per l’Assessore Ettore Antonelli  “dobbiamo essere bravi in tutto, nella performance come nella sicurezza. Imprese e sindacati devono lavorare assieme per migliorare la sicurezza ad ogni livello e riduzione del rischio.” Forse è un lapsus confindustriale, ma un assessore al lavoro che sostiene la parità di priorità tra performance e sicurezza riconferma le nostre “perplessità”!

La Federazione della Sinistra, in virtù delle decisioni del Presidente Fiasella, ritiene che  sia stato calpestato il voto popolare e il significato profondo di una politica fatta di attenzioni e sensibilità nei confronti dei lavoratori, che oggi vedono un attacco ai diritti mai visto da 30 anni a questa parte. Non ci resta che lavorare alla costruzione di un fronte politico che punti alla difesa dei diritti dei lavoratori, per un ambiente dignitoso e per una giustizia sociale, mettendo in discussione un modello sociale iniquo e catastrofico come quello in cui viviamo. Per battere la destra occorre fare la Sinistra.

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