Spezia: oggi tutti in piazza contro il Piano casa della Regione
21 novembre 2015, by admin
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Tutti i partiti, dal Pd a Rifondazione, saranno al presidio di oggi pomeriggio contro il piano casa di Toti
Tutte le forze politiche del centrosinistra aderiranno al presidio organizzato per oggi pomeriggio dai movimenti ambientalisti contro il Piano casa proposto dalla giunta guidata da Giovanni Toti.
“Sabato 21 novembre alle 15.30, davanti alla cattedrale di Cristo Re, parteciperemo alla manifestazione per dire no ai contenuti della proposta portata avanti dalla giunta regionale di centrodestra. Riteniamo che una misura straordinaria non possa diventare strumento di pianificazione. Dobbiamo intendere i piani urbanistici come strumento di buon governo del territorio. Rifiutiamo la visione per la quale, una legnaia, usufruendo dello strumento Piano casa Toti, possa trasformarsi in un monolocale senza alcuna garanzia per gli impatti paesaggistici e ambientali generando una proliferazione incontrollata degli stabili“.
E’ quello che affermano congiuntamente Luca Erba, segretario comunale del Pd, Massimo Lombardi, segretario provinciale di Rifondazione Comunista, Pier Luigi Sommovigo, segretario provinciale dei Comunisti italiani, Giacomo Gianello, segretario provinciale del Psi, Paolo Carbonaro, segretario regionale dell’Italia dei valori, Andrea Ornati, segretario provinciale di Sinistra ecologia libertà, e i portavoce di Possibile.“Il Piano casa di Toti e Scajola – proseguono i rappresentanti del centrosinistra spezzino – priva i Comuni del diritto di programmazione del territorio. Lo strumento del Piano urbanistico deve rimanere a disposizione del governo del territorio inteso come dispositivo di programmazione e tutela ambientale da integrare all’interno di una politica regionale che deve farsi carico delle necessità dei territori senza scavalcarne l’autonomia e la possibilità di decidere. Riteniamo molto grave consentire nuove edificazioni anche all’interno dei Parchi e nelle nostre colline rese inedificabili dal Piano Urbanistico della Spezia. Autorizzare una delocalizzazione selvaggia, spostando arbitrariamente gli immobili nel territorio, rischia di generare una spirale pericolosa per la tutela del territorio. Parteciperemo al presidio per dire basta al cemento e al consumo del suolo, per chiedere un recupero dell’esistente nel rispetto dell’ambiente, del paesaggio e delle bellezze naturalistiche“.
Prc Liguria: “Con Luca Pastorino per l’alternativa a Paita e alle destre”
23 marzo 2015, by admin
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Ordine del giorno sulle elezioni regionali presentato dalla Segreteria regionale di Rifondazione Comunista
La necessità di mettere in campo nelle prossime Elezioni regionali liguri una proposta unitaria alternativa e di rottura con le politiche del governo Renzi e del Pd non deriva solo da ragioni di carattere generale.
Si è prodotta in questi anni, infatti, una progressiva ed inarrestabile involuzione nelle politiche dell’amministrazione regionale da rendere impensabile la riproposizione di un’alleanza con il Partito Democratico in Liguria.
La Regione non ha saputo e voluto operare coerentemente in difesa dell’apparato industriale ligure che è stato ridimensionato quando non smantellato e svenduto; la disoccupazione non solo è cresciuta, ma è aumentata in maniera anche più forte rispetto ad altre regioni del nord Italia; la precarietà e la sofferenza sociale si sono estese; il degrado e il dissesto del territorio hanno assunto una dimensione drammatica, come è evidenziato dalle tragiche alluvioni dell’ultimo anno, ma la manutenzione e la tutela del suolo, al di là dei proclami di facciata, non sono una priorità per un’Amministrazione regionale che continua invece a favorire la cementificazione e la privatizzazione delle coste e degli affacci a mare. Ed alla difesa ed alla riqualificazione della sanità pubblica si è preferito invece proseguire nelle politiche dei tagli e delle regalie alle lobby come con l’ultima legge regionale a favore dei primari ed a scapito della salute di tutti.
La credibilità di larga parte della classe dirigente a tutti i livelli è stata fortemente compromessa da un lato dalle inchieste in corso come quella relativa a Carige che vedono coinvolto il mondo imprenditoriale e della finanza e dall’altro dalle vicende che hanno portato all’incriminazione ed alle dimissioni di ben due vicepresidenti della giunta regionale.
In questa situazione prosperano traffici illeciti e da più parti sono state denunciate infiltrazioni della criminalità organizzata che avrebbero gettato la loro ombra anche sull’esito delle recenti primarie del Pd.
Per tutte queste ragioni è urgente costruire una proposta alternativa per il governo della Regione in grado di vincere sia la continuità con le politiche dell’attuale Amministrazione regionale rappresentata dalla candidatura di Raffaella Paita che la falsa alternativa proposta dalle destre.
Nelle ultime settimane è diventata concreta la possibilità di dare corpo ad una proposta di alternativa credibile e potenzialmente vincente anche sul piano elettorale.
Le scontro frontale con il sindacato e con i lavoratori voluto dal Governo Renzi da un lato e, dall’altro, le politiche regionali e le vicende legate alle primarie, hanno aperto una crisi nel corpo sociale del Pd, nel suo bacino elettorale di riferimento, nella base degli iscritti e dei militanti e in parti significative del Partito stesso.
In questo scenario si colloca la decisione di Luca Pastorino di lasciare il Pd e di candidarsi alla guida della Regione in maniera alternativa alla candidatura sostenuta da quel partito.
Dalla Liguria può dunque prendere l’avvio quel progetto di costruzione di unità delle sinistre al quale stiamo lavorando da tempo, che non può e non deve limitarsi alla pur importante scadenza elettorale: l’impegno è dunque quello che, a sostegno della candidatura di Luca Pastorino, convergano anche Giorgio Pagano e le sensibilità che rappresenta non solo per evitare che ci siano due candidature sul versante dell’alternativa al Pd ma anche perché il loro apporto sarebbe prezioso per qualificare il progetto di unità nel senso del sociale e dell’apertura.
Un progetto di alternativa oltre ad unire la sinistra ed ad individuare un candidato Presidente deve caratterizzarsi anche programmaticamente. Per queste ragioni Rifondazione Comunista caratterizzerà la propria azione politica su tre punti centrali: lavoro per dare una risposta alla crisi che sta “uccidendo” la nostra Regione, lotta alle privatizzazioni, difesa del territorio a partire dal no alle grandi opere.
Il Comitato Politico del Prc della Liguria da mandato alla segreteria regionale di definire i dettagli politico-programmatici per il sostegno del nostro Partito alla candidatura di Luca Pastorino ed invita le federazioni provinciali a convocare con urgenza i rispettivi Comitati politici per individuare le candidature in quota al Partito da proporre alla discussione per la composizione delle liste unitarie indicando alla Federazioni, quali criteri per la scelta, la piena rispondenza alle regole sancite dallo Statuto e la rappresentatività del Partito, della sua unità e del suo rapporto con la società.
Approvato con 19 voti a favori, 3 contrari e 2 astenuti.
Genova, 22 marzo 2015
Comitato Politico Regionale Prc Liguria
Rifondazione a Paita e Vesco: “Stop a nuove edificazioni”
21 gennaio 2014, by admin
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Fasce Rosse e Rifondazione Comunista La Spezia: “Il 25 ottobre 2011 è una data impressa nelle nostre menti e nei nostri cuori”
24 ottobre 2013, by admin
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Il 25 Ottobre 2011 è una data che nelle nostre menti e nei nostri cuori sarà indimenticabile.
L’alluvione che ha colpito la Provincia della Spezia da Ameglia a Borghetto a Brugnato a Cassana a Rocchetta a Vernazza a Monterosso ed in altri Comuni della Val di Vara, è stato un evento che ha messo in luce la fragilità di quel territorio tant’è che ogni volta, ed anche in questi giorni, che vi è un’ allerta i cittadini della Val di Vara e non solo stanno affacciati alla finestra tutta la notte sperando che quell’alluvione non si ripeta.
Noi di Rifondazione Comunista, con le Fasce Rosse, e insieme a tutti i volontari che sono intervenuti in quei mesi, vorremmo essere vicini a quella comunità ferita profondamente con la perdita di vite umane.
Ma abbiamo anche il piacere di ricordare il grande spirito di solidarietà e di umanità dei tanti volontari che abbiamo coordinato.
Il nostro compito oggi è quello di cercare di dare continuità a quel percorso facendo tesoro dell’esperienza acquisita, ricostruendo così un protagonismo sociale che intreccia la questione di classe col rafforzamento dei legami tra le persone e la costruzione di comunità solidali che contrastino ’l’individualismo e la solitudine come fatto culturale e concreto del modello capitalistico.
Quella tragedia ha dimostratoche è impensabile continuare a operare scelte nella logica dell’urbanistica contratta, senza coniugare con saggezza le necessità economiche di una comunità con gli equilibri ambientali del territorio.
Le politiche cementificatorie hanno fallito consentendo la distruzione del territorio: smettiamola con gli accanimenti terapeutici, occorre pianificare un modello economico compatibile.
Purtroppo l’outlet di Brugnato sta andando avanti con il ricatto dei posti di lavoro, anche questo è un film già visto.
Posti di lavoro precari a contratto che metteranno in luce tutte le responsabilità di chi ha voluto quella cementificazione.
Ormai tutti abbiamo toccato con mano che l’unico patrimonio che ci resta è il territorio e la sua difesa, questo si che creerebbe posti di lavoro e invertirebbe il senso di marcia creando uno spirito di responsabilità civile lontano dalle speculazioni del cemento.
Ecco, è così che vogliamo ricordare quel 25 Ottobre del 2011.
Partito della Rifondazione Comunista
Sul territorio linea politica stabilita, non si torna indietro: stop al consumo di suolo e salvaguardia!
30 dicembre 2012, by admin
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- chiedendo chiarimenti sull’incidenza in termini di rischio e di impatto ambientale dei lavori eseguite a monte dell’asta terminale del fiume Magra e lungo l’intero bacino,
- censendo quante abitazioni, edifici rurali e produttivi già costruiti siano inutilizzati, vuoti, sfitti, costituendo un registro degli immobili in tale condizione;
- impegnando le giunte al blocco di tutte le nuove costruzioni sino a quando non si avrà uno studio completo della situazione idrogeologica del territorio predisponendo atti di pianificazione incentrati al recupero ed alla ristrutturazione dell’esistente, impedendo nuovo consumo di suolo;
- revisionando la norma del Piano di Assetto Idrogeologico che vieti la derogare al divieto di edificazione nelle zone rosse, ad elevato rischio idrogeologico;
- predisponendo piani comunali coordinati di manutenzione del territorio, di incentivazione del recupero agricolo e boschivo
Prima della pioggia…
8 ottobre 2012, by admin
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di William Domenichini (tratto da DemocraziaKm0)
Pare che i tanti dati e studi su frane e alluvioni, compiute delle autorità competenti e che ogni anno vengono aggiornati, non producano prese di coscienza nella classe politica, ad eccezione di un penoso rimpallo di responsabilità e negligenze. Così alla Spezia, a quasi un anno dal drammatico 25 ottobre, si fomentano demagogie, populismi e nuove forme di interventismo celano pressapochismo ed aculturazione.
La crisi economica impone sviluppo e crescita come atti di fede ed il cemento indiscriminato è tra le preghiere più consuete di questa religione. Curioso che si curi il malato con la stessa medicina che lo avvelena, e la cecità political-sindacalistica prende la forma di lottizzazioni mascherate da riqualificazioni o centri commerciali, outlet, hotel, darsene e nuovi caselli autostradali anche laddove esondano sistematicamente i fiumi. Di fronte a tante certezze di chi continua a fallire, occorre avere qualche dubbio.
Sono stati valutati gli effetti a valle delle arginature? Quante opere in “somma urgenza”, soldi pubblici, sono state fatte per reale utilità pubblica? Chi è intervenuto sullo stato dei piccoli torrentelli affluenti che hanno scatenato l’inferno del 25 ottobre? Quanti comuni hanno revisionato i PUC in modo da impedire ulteriori impermeabilizzazioni al territorio? Quale utilità porteranno archistar alla ricostruzione delle Cinque Terre?
Domenichini: “Smettere di finanziare con il cemento altre attività, occorre un cambio di modello”
13 marzo 2012, by admin
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Rifondazione Comunista aderisce alla campagna nazionale “Salviamo il paesaggio, difendiamo i territori”
Il tentativo della Regione Liguria di revisionare i vincoli sugli alberghi è profondamente sbagliato, perchè consente di svendere il nostro futuro piuttosto che fare investimenti di idee. Bene hanno fatto i consiglieri regionali della FdS, Benzi e Conti, a dichiarare subito la nostra contrarietà circa questo provvedimento. Ulteriori cementificazioni sono il modo peggiore di affrontare una crisi economica che è strutturale, andando ad alimentare ulteriormente spinte speculative ed ignorando le reali necessità di cambiamento di modello di sviluppo, in primo luogo dell’attività edilizia ma anche della forma di strutture recettive e quindi del turismo.
Ci troviamo di fronte ad ennesime strumentalizzazioni, quantificando occupazione a spanne per giustificare operazioni che creeranno posti di lavoro temporanei, favorendo speculazioni su un territorio, quello ligure, già profondamente danneggiato dalla cementificazione selvaggia.
Reali ricadute occupazionali ci saranno con un piano straordinario di manutenzione del territorio: troveremo centinaia di posti di lavoro e coniugheremo occupazione con le esigenze concrete dei cittadini come la salvaguardia idrogeologica e non di speculatori che costruiranno ancora case vuote. In tal senso Rifondazione aderirà e contribuirà alla campagna nazionale “Salviamo il paesaggio, difendiamo i territori”, per il censimento degli edifici sfitti e inutilizzati, lanciata dal forum Stop al consumo del territorio.
Occorre praticare un serio cambiamento, smettendo di utilizzare introiti da costruzioni residenziali per finanziare altri interventi di ogni tipo, in una logica superata di urbanistica contrattata. Per rilanciare la nostra economia occorre ri-pensare ad un turismo che sia sviluppato nel settore recettivo, possibilmente diffuso, coniugando il rilancio dei nostri borghi, sempre più disabitati ed abbandonati, con una prospettiva di sviluppo compatibile.
William Domenichini
Resp.Beni comuni, ambiente e territorio Prc/Fds La Spezia
Prc La Spezia: “Al sequestro del cantiere di Romito occorrono conseguenze politiche”
29 febbraio 2012, by admin
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Esprimiamo soddisfazione per l’atto di confisca preventiva del cantiere del complesso commerciale e residenziale in costruzione a Romito Magra, nel comune di Arcola. Il sequestro evidentemente legittima le preoccupazioni espresse in queste settimane da associazioni e cittadini circa la necessità di cementificare ulteriormente una porzione di territorio che è stata soggetta ad esondazione.
Da Arcola alla Val di Vara occorre rivedere le politiche di gestione del territorio in salvaguardia, evitando di stigmatizzare chi chiede da tempo un’inversione di tendenza rispetto al modello cementificatorio, approntando iniziative globali di messa in salvaguardia dal rischio idrogeologico e strutturando sistemi economici che siano redditizi per il territorio e non lo sfruttino lasciandoci in eredità capannoni vuoti e disoccupazione.
Chi contesta il progetto sul piano formale ha la nostra solidarietà, tuttavia la discussione deve essere su ben altro. Il problema non è se il progetto avesse superato conferenze dei servizi, vagli di enti, commissioni e quant’altro, perché tutto ciò è avvenuto prima del 25 ottobre.
Oggi il comune di Arcola deve assumersi la responsabilità di prendere atto che le condizioni post alluvionali impongono una riflessione sull’opportunità di impedire certe scelte.
Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia
Bucchioni: “Imu, Aia, Waterfront e darsena di Pagliari: le nostre scelte in consiglio comunale a difesa dei beni comuni”
20 febbraio 2012, by admin
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In questi giorni il consiglio comunale spezzino è stato chiamato a votare il bilancio. Il gruppo consiliare di Rifondazione Comunista ha portato il suo contributo all’interno delle commissioni perché a tasse come IMU (Imposta Municipale Unica) per la prima casa si applicasse l’aliquota più bassa, cioè lo 0,4%. Il lavoro svolto insieme alla maggioranza ha permesso di creare un fondo di solidarietà di 200000 euro per le situazioni di disagio. L’IMU infatti è a prescindere dal reddito e può colpire anche cassaintegrati, disoccupati, persone in difficoltà economica.
Inoltre è stato previsto nel regolamento l’applicazione dell’aliquota come prima casa anche per persone separate legalmente che non risiedono nell’abitazione di proprietà perché assegnata al coniuge. Stesso discorso per gli anziani domiciliati in residenze sanitarie assistite che quindi non risiedono nella casa di proprietà. Fra le varie delibere presentate una ci ha visto dissenzienti: il “Piano generale di sviluppo, aggiornamento 2012” di cui non condividiamo le affermazioni sul Waterfront riguardanti la fattibilità dell’interesse economico finanziario del privato con l’esigenza della città e dell’autorità portuale.
Su questi temi “è necessario aprire ad ulteriori momenti di approfondimento e confronto pubblico” come recita il nostro emendamento approvato all’unanimità nonostante il clima di tensione creatosi dopo la nostra astensione del giorno prima. La città deve riappropriarsi del suo mare: l’unico suo sbocco è passeggiata Morin. Basta con la cementificazione e privatizzazione del territorio, è il momento di aprire percorsi partecipativi che riguardino tutti i beni comuni.
L’altro punto di disaccordo è stata l’AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) richiesta dalla centrale ENEL Eugenio Montale. Pensiamo che, dopo quasi mezzo secolo di inquinamento dovuto alle polveri di carbone e ai fumi immessi nell’atmosfera, sia indispensabile un’opera di ambientalizzazione. L ‘unica possibile è la metanizzazione anche del terzo gruppo che attualmente brucia il carbone.
I dati epidemiologici sono lì a dimostrare che l’incidenza dei tumori ai polmoni in prossimità delle centrali è molto più elevata della media nazionale. Anche qui occorre ascoltare i cittadini e i vari comitati sorti attorno a tale problematica, ad iniziare dal comitato “Spezia via dal carbone”.
Infine siamo contrari alla costruzione di un albergo di trenta metri in località darsena di Pagliari. Ci siamo astenuti su una precedente delibera di variazione al PUC perché pensiamo che dopo le recenti alluvioni e il conseguente dissesto idrogeologico, vada ridefinito il PUC ormai in scadenza e redatto un piano urbanistico che valorizzi le aree verdi innescando un “processo di razionalizzazione delle costruzioni”, come recita la delibera approvata di recente che dice stop alla cementificazione delle colline.
Edmondo Bucchioni
Capogruppo di Rifondazione Comunista/Fds in consiglio comunale della Spezia
Prc Lerici sulla variante di fine anno: “Sbagliato l’intervento a Tellaro. Il Pd mantenga gli impegni”
24 dicembre 2011, by admin
Archiviato in Dalla Provincia, Primo piano
Rifondazione Comunista, circolo “Lucio Libertini” Lerici