Massimo Lombardi nuovo segretario provinciale Prc: «In lotta al fianco dei lavoratori e a difesa del diritto alla casa»

27 dicembre 2011, by  
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Massimo Lombardi è il nuovo segretario provinciale di Rifondazione Comunista della Spezia. Lo ha deciso il voto del comitato politico federale del partito che ha scelto il successore della segretaria uscente Chiara Bramanti a seguito del congresso provinciale avvenuto nei giorni scorsi.

Quarantatre anni, sposato, due figli, avvocato penalista molto noto in città, Lombardi è stato consigliere comunale della Spezia dal 2007 al 2009 e candidato nel collegio spezzino a sostegno di Claudio Burlando per la Federazione della Sinistra alle elezioni regionali del 2010 dove ottenne 1396 preferenze.

Personalità molto vicina al mondo dei movimenti spezzini, dell’associazionismo e della tifoseria dello Spezia calcio, Lombardi è il figlio di Aldo, storico segretario di Rifondazione Comunista scomparso prematuramente nel 2005.

Tra i primi obbiettivi del nuovo segretario, oltre all’opposizione al governo Monti, «la centralità della lotta dei lavoratori e dei pensionati in questo momento di grave crisi economica e la difesa del diritto alla casa».

La composizione della nuova segreteria che affiancherà Lombardi verrà resa nota nelle prossime settimane.

 Rifondazione Comunista, Federazione provinciale della Spezia

Bramanti: “Noi determinanti per l’acqua pubblica alla Spezia”

7 dicembre 2011, by  
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«Se alla Spezia l’acqua rimarrà pubblica il merito è di Rifondazione Comunista».

Così la segretaria provinciale del Prc Chiara Bramanti, rivendica il ruolo del suo partito dall’indomani dell’addio alla fusione Acam-Hera e della decisione di costituire una società idrica ad indirizzo pubblico. «Ci siamo ribellati al pensiero unico» prosegue la Bramanti «nell’intransigenza verso la privatizzazione, in linea con il nostro sostegno al referendum di giugno e con il voto espresso dai cittadini che hanno voluto fortemente l’acqua pubblica».

Vi ritenete l’unica forza politica ad averci creduto?

«La nostra è stata una coerenza che altri hanno dimostrato di non avere, nonostante qualcuno tardivamente abbia appoggiato la battaglia referendaria. Da questa vicenda escono sconfitti i molti esponenti della classe politica locale che nei mesi scorsi ci avevano accusato di utopismo, irresponsabilità e demagogia».

Qual è stato il vostro ruolo nelle istituzioni locali?

«Abbiamo sempre proposto, soli contro tutti, che l’acqua rimanesse pubblica sia nella proprietà delle reti sia nella gestione del servizio. Siamo riusciti a portare nei consigli comunali le istanze dei movimenti a partire dalla modifica degli Statuti, inserendo il principio che l’acqua è un bene comune sul quale nessuno può far valere logiche di profitto. E ciò è stato votato ad Arcola, Follo, Ortonovo, Castelnuovo, Lerici, Levanto, Santo Stefano e Vezzano».

Come agirete nei confronti dei lavoratori Acam?

«Abbiamo costruito un rapporto continuo con molti lavoratori Acam e anche col loro contributo abbiamo attuato un percorso di resistenza verso la fusione che si dava come unica soluzione salvifica. Ora vigileremo perché non ci siano nuovi tentativi di introdurre una privatizzazione mascherata, accentuando l’impegno per la difesa dell’occupazione in Acam e per il rilancio industriale dell’azienda, un patrimonio per il nostro territorio».

Siete reduci dal congresso di Napoli, dove il sindaco De Magistris ha già fatto approvare una società pubblica di controllo idrico…

«Siamo orgogliosi di essere riusciti ad intraprendere la medesima strada qui alla Spezia. La nostra battaglia è in continuità con la scelta del comune di Napoli e di altre comunità europee come Parigi e Berlino, un segnale di civiltà che deve essere completato».

Cosa proponete ora?

«Che il tavolo di confronto ottenuto sull’acqua porti a una società idrica a diritto pubblico e che si ponga la questione del ruolo delle società pubbliche. Su questo terreno non accetteremo soluzioni preconfezionate. L’avvio della ripubblicizzazione di Spezia Risorse dimostra che la fallimentare politica delle privatizzazioni può e deve essere superata».

Quali sono le vostre prossime iniziative?

«Il nostro impegno non si esaurisce e trae nuova forza da questo straordinario risultato. Siamo pronti a lottare anche sulle nuove privatizzazioni che il governo Monti vuol mettere in campo, in continuità con quelle già proposte da Berlusconi».

Bramanti: “Ciancimino personaggio scomodo, non prendiamo lezioni da chi proviene da un partito di indagati e condannati”

24 aprile 2011, by  
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Anzitutto voglio ricordare a Gatti una cosa che molto spesso viene taciuta per poter fare battute di basso profilo, ovvero che la Bramanti a nome del Prc le poltrone le ha rifiutate.

Anzi, ha chiesto quasi un anno fa al proprio assessore provinciale, che ha eseguito, di uscire dalla maggioranza, non condividendo le scelte autoreferenziali compiute dal presidente della provincia (che pure non avevano interessato Rifondazione).

Quando parla di poltrone Gatti dovrebbe pensare a quelle che occupa lui a spese dei contribuenti, ad esempio come consigliere della Selex Sema del gruppo Finmeccanica, nella quale è stato nominato nel luglio scorso dal suo governo che il suo partito rappresenta.

Nel merito dell’iniziativa dello scorso gennaio a Spezia organizzata da Rifondazione con Massimo Ciancimino ne ribadisco ancora una volta l’aspetto positivo, peraltro dimostrato dalla presenza di un foltissimo pubblico (tra il quale era presente, intervenedo al dibattito, la presidente dei familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili e nostra concittadina, Giovanna Maggiani Chelli) che finalmente, per merito di Rifondazione, ha potuto parlare di argomenti tabù per questa città.

Com’è che la presentazione di un libro ha creato e continua a creare così tanto panico nel mondo politico e nel Pdl in particolare? Forse perché è un viaggio nella storia italiana più recente, perché parla di quarant’anni di relazioni inconfessabili tra politica e criminalità mafiosa, perché riscrive pezzi oscuri della Repubblica, dal sacco di Palermo alla nascita di Milano 2, a Calvi e lo Ior, dalle stragi del ’92 alla trattativa con pezzi dello Stato, fino a coinvolgere l’attuale senatore Pdl Marcello Dell’Utri (già condannato per mafia) e la fondazione di Forza Italia?

Vorrei rammentare che Massimo Ciancimino continua ad essere un prezioso testimone utilizzato in molti attuali processi di mafia. A noi interessano poco le sue qualità morali di figlio di un mafioso che tale rimarrà, ma sicuramente capiamo che le sue confessioni hanno toccato e stanno compromettendo interessi più grandi di lui.

Sottolineo infine con forza Ciancimino è stato fermato per l’accusa di calunnia, certamente un reato grave ma ridicolo se lo si confronta con lo scempio che molti, politici e non, compiono ogni giorno sulla giustizia italiana (come la cronaca dimostra con evidenza), specie se e poi si tirano in ballo personaggi della portata di De Gennaro che, nessuno dimentica, è stato complice e responsabile a Genova nel 2001 del massacro nella scuola Diaz.

Non prendiamo lezioni da nessuno tanto più da chi nel banchi del Parlamento ha più colleghi indagati che il registro comunale.

Chiara Bramanti
Segretaria provinciale di Rifondazione Comunista La Spezia

Bramanti: “La riapertura di Saturnia era esclusa dal programma di Federici, soluzioni diverse ci liberano da vincoli di lealtà”

9 gennaio 2011, by  
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In merito alle problematiche che si stanno aprendo su Saturnia, conseguenti alla lettera di intenti che i sindaci dovrebbero sottoscrivere sotto ricatto di Hera, mi voglio inserire nel dibattito riportando semplicemente le risultanze di un’assemblea pubblica che lo scorso 16 dicembre si è tenuta a Pitelli, presso il locale circolo di Rifondazione Comunista.

In quella occasione la Federazione della Sinistra, assieme ai cittadini che vi hanno partecipato, hanno ribadito la propria ASSOLUTA CONTRARIETA’ a una ulteriore penalizzazione del territorio del Levante che già ha pagato prezzi altissimi in termini di inquinamento ambientale e salute dei propri cittadini.

Nessuno ha dimenticato gli sciagurati anni ’90, quando nella discarica della Contenitori & trasporti e nel vicino forno avvenivano conferimenti al di fuori di ogni legge e in colposa assenza di controlli che portarono gran parte della popolazione di Pitelli e Ruffino a subire pesanti intossicazioni, eritemi e allergie con il ricorso  a cure sanitarie di massa per effetto dei fumi tossici del forno e dei miasmi della discarica.

Così come nessuno ha dimenticato che solo l’intervento della Procura di Asti è riuscito a mettere fine al più grande scandalo ambientale che ha coinvolto il nostro territorio. Per questi motivi e alla luce delle recenti vicende che rischiano ancora una volta di  vederci subalterni a forti interessi esterni, la Federazione della Sinistra ricorda al sindaco:

  • che la riapertura della discarica di Saturnia era esclusa dal suo programma (in attuazione della Del.C.C del 2001) e che noi abbiamo aderito a quel programma ed alla sua candidatura sulla base anche di tale scelta – è chiaro che  soluzioni  diverse ci liberano da vincoli di lealtà.
  • che Rocchetta Vara 400.000 mc. insieme a Saturnia 900.000 mc. fanno un totale di 1.200.000 mc. decisamente esuberanti rispetto ai nostri fabbisogni e sicuramente  NON CONGRUENTI con la politica avviata dalla Amministrazione Comunale della raccolta porta a porta che ci aspettiamo venga estesa  a tutta la città che porterà ad una notevole riduzione del c.d.r. e del materiale  da conferire in discarica
  • che Saturnia ed il Levante non possono diventare moneta di scambio per risolvere i problemi e i debiti di Acam. Questo territorio merita davvero un maggior rispetto proprio per i colposi errori e le omissioni avvenute nel recente  passato. Un territorio, vogliamo ricordare,  che attende ancora oggi di essere bonificato e che a maggiore beffa si è visto sottrarre i soldi per le bonifiche a beneficio della sola parte a mare .

Chiara Bramanti
Segretaria Provinciale Rifondazione Comunista/Fds La Spezia

La lotta alla mafia è una lotta comune, fondamentale l’informazione ai cittadini

22 dicembre 2010, by  
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Caro Andrea,

ti rispondo sperando anch’io di mettere fine a una querelle ormai troppo strascicata, proprio perché penso in maniera convinta che la lotta alla mafia sia una battaglia comune delle nostre rispettive forze politiche, una battaglia che vede innanzitutto coinvolti cittadini, persone della società civile che non hanno il diritto di trovare informazioni e partecipazione e non ulteriori elementi di divisione.

Tu sai bene che nell’iniziativa dell’assessore Marcesini ad Ortonovo non c’era nessun intento santificatorio nei confronti di Massimo Ciancimino ma solo la volontà di aprire un dibattito a 360 gradi sulla mafia che ci permettesse di parlare anche delle possibili infiltrazioni nel nostro territorio oltre che cominciare una seria discussione storica sui tragici fatti che sconvolsero il nostro Paese tra il 1992 e il 1993, eventi ancora oscuri e indecifrabili che minarono e segnarono profondamente la nostra Democrazia.
La difesa della stessa Democrazia passa anche nel non accettare quelle pressioni o intimidazioni che il Pdl e le destre hanno esercitato  a Ortonovo nei confronti del Sindaco portandolo a scegliere di annullare un incontro di forte impatto, da tempo concordato.
Apprezzo la tua disponibilità ad un confronto diretto sul tema della mafia e della Democrazia per cui colgo l’occasione per invitarti all’iniziativa che la Federazione della Sinistra spezzina organizzerà a gennaio con la discussione sul libro “ Don Vito” alla presenza degli autori Ciancimino e La Licata.

Sarà anche l’occasione per un sereno chiarimento in cui la pregiudiziale che poniamo è, e rimarrà, la libertà di espressione.

Cari saluti
Chiara Bramanti

Bramanti (PRC La Spezia) a Veschi (Pd) sull’acqua pubblica: “Il Pd predica bene ma razzola malissimo”

15 dicembre 2010, by  
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Dopo le risposte del segretario del PD Moreno Veschi al comitato referendario dell’acqua, ecco le 10 considerazioni di Rifondazione Comunista, premettendo che il PD è contrario alla privatizzazione dell’acqua ma ha boicottato la modifica dello statuto comunale spezzino impedendo di far aggiungere l’assunto che l’acqua è un bene comune privo di rilevanza economica.

1) Siamo lieti di sapere che il Pd è favorevole alla moratoria per far si che fino alla celebrazione dei 3 referendum sull’acqua non si proceda alla messa a gara del servizio idrico e quindi alla sua privatizzazione, questo vorrà dire che attenderemo concrete azioni in merito, per esempio far slittare l’aggregazione del servizio idrico a dopo gli esiti del referendum;

2) Hera è un soggetto privato, con oltre il 40% quotato in borsa e con soci come Lazard Asset Management LLC (in Hera Ambiente il 25% sarà a breve di Eiser Infrastructure Ltd). Dire che con Hera il servizio idrico rimarrà in mani pubbliche è una falsità. Sostenere che basterà ripristinare gli Ato per mantenere la pubblicità è la seconda falsità, tant’è che gli Ato hanno avuto solo il potere di determinare la tariffa in base a costi di gestione ed investimenti, entrambe le voci, nel caso di completa fusione saranno determinate da un soggetto privato;

3) Se fosse vero che gli Ato hanno questo potere non si spiegherebbe come mai i cittadini bolognesi, virtuosamente risparmiatori d’acqua si sono visti aumentare le bollette;

4) Il mero scorporo delle reti e la privatizzazione del servizio lasceranno i costi di manutenzione ai comuni, i ricavi delle bollette ai privati;
5) Ad oggi il comune di Bologna, il capoluogo emiliano, conta il 14.99%. Nella fusione i comuni spezzini conteranno azionariamente percentuali centesimali, e così ogni potere decisionale pubblico si ridurrebbe al nulla;

6) Ammesso che nell’accordo vi sia il mantenimento di strutture nel territorio, è evidente che le scelte direzionali, anche riguardanti il nostro territorio non saranno gestite alla Spezia;

7) C’è la fondata preoccupazione che una volta concluso il processo di fusione, una volta adempiuti agli accordi che tale processo prevederà, difficilmente potremmo opporci a scelte difficili nei confronti dei lavoratori;

8 ) Il caso di Bologna ci illumina sul fatto che costi e investimenti non sono variabili decisionali dell’Ato nei fatti, ragion per cui, se proprio laddove Hera è già gestore compie scelte inaccettabili (aumenti di bollette a fronte di minori consumi), non è comprensibile come non potrà farlo alla Spezia;

9) A fronte del fatto che il territorio spezzino necessita enormemente di investimenti, abbiamo ora la certezza che Hera, subentrando o aumenterà le tariffe o lascerà marcire le infrastrutture;

10) Dopo anni di gestione scellerata oggi scopriamo che Acam deve traguardare il rapporto 1 (impiegati) a 3 (operai), razionale, ma fin’ora dove siamo stati?

Chiara Bramanti
segretaria provinciale Rifondazione Comunista La Spezia

Bramanti (PRC La Spezia): “Anche la CISL per l’acqua pubblica? Il fronte si allarga!”

14 dicembre 2010, by  
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Apprendiamo con piacere che anche la Cisl sostiene la battaglia sull’acqua pubblica anche se della presa di posizione del sindacato non condividiamo il fare di tutta l’erba un fascio tacciando tutti di incoerenza.

Per quanto ci riguarda, la nostra coerenza, insieme al Pdci, l’abbiamo dimostrata passando all’opposizione in Provincia, non solo perché la scelta di Antonelli, caudillo di Confindustria, rappresentava un cambio di maggioranza rispetto al voto degli elettori e una pericolosa svolta a destra, ma anche perché, come abbiamo denunciato e messo in guardia, egli rappresentava un inaccettabile conflitto di interessi visto che Antonelli risulta proprietario di quei pozzi che forniscono gli 8 milioni di mc. di acqua che Acam compra ogni anno.

Perché denunciavamo questa intollerabile situazione? Perché con la scomparsa degli ATO sarà la Provincia a subentrare nella gestione, a definire le tariffe dell’acqua, a decidere se comprare o no i pozzi privati e quanto pagarli.

Noi esprimemmo allora le nostre preoccupazioni, sul conflitto di interessi e sulla caduta di stile che investiva la Provincia, posizioni che ribadiamo anche adesso.

Saremmo felici di avere la Cisl e gli altri sindacati alleati in questa battaglia di trasparenza e legalità.

Abbiamo anche letto con preoccupazione la denuncia della Cisl sugli affari che qualche privato “eccellente” starebbe facendo vendendo l’acqua ad Acam a prezzi improvvisamente aumentati ed incassando lauti acconti per compromessi di vendita mai andati in porto. Cercheremo di verificare tutto questo attraverso i nostri consiglieri di opposizione in Provincia.

Se queste notizie risultassero confermate sarebbe una clamorosamente confermata la giustezza della nostra battaglia contro la presenza di Confindustria nella Giunta provinciale e contro qualsiasi conflitto di interesse.

Alla luce di quanto detto cogliamo l’occasione per esprimere stupore anche nei confronti dell’onorevole Orlando che da per scontata le ricandidatura di Fiasella senza prima preoccuparsi delle possibili alleanze con cui affrontare le prossime elezioni provinciali.

Chiara Bramanti
segretaria provinciale di Rifondazione Comunista La Spezia

Congresso Federazione della Sinistra La Spezia: “Felicità per i lavoratori ex San Giorgio: determinante il contributo della FDS per non aver fatto cambiare la destinazione d’uso dell’area”

16 novembre 2010, by  
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Si è tenuto oggi 13 novembre al Camec della Spezia il primo congresso provinciale della Federazione della Sinistra spezzina assieme ai rappresentanti provinciali di Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani e Lavoro e Solidarietà, tre delle quattro forze che costituiscono il nuovo soggetto politico assieme a Socialismo 2000.

I lavori congressuali, che hanno visto una grande partecipazione di pubblico per tutto l’arco della giornata, si sono conclusi con la relazione dell’on. Giovanni Russo Spena, già capogruppo PRC al Senato e attuale responsabile Dipartimento Giustizia di Rifondazione Comunista.

In vista del congresso nazionale che si terrà a Roma dal 20 al 21 novembre prossimi, la Federazione della Sinistra nasce anche alla Spezia ricercando le ragioni dell’unità sui contenuti, nel rispetto delle diverse identità. La sinistra che continuava a dividersi, torna a riunirsi: ci ritroviamo proprio nell’anniversario che ha segnato la storia di questo Paese, i novant’anni dalla nascita del Pci, il prossimo 21 gennaio.

Un Congresso fondativo, “numero zero” della nostra storia, indispensabile per dare alla Federazione la piattaforma e la struttura dirigente per svolgere il compito che ci siamo prefissi: innanzitutto rappresentare nella politica italiana i lavoratori, quegli stessi lavoratori che hanno invaso Roma il 16 ottobre scorso con le bandiere della Fiom, che lottano per salvare le loro università, la conoscenza e la ricerca. Quei lavoratori ai quali pensavano anche i nostri Costituenti scrivendo le parole fondamentali della nostra democrazia.

Nel congresso si è ribadita la necessità di una grande alleanza per sconfiggere la destra nelle imminenti elezioni politiche, ma la Fds non siglerà accordi di governo, dato che anche le opposizioni sono legate a doppio filo alle politiche economiche neoliberiste che hanno generato la crisi economica cui si fa tuttora fatica a uscire.


Il dibattito sul territorio spezzino ha visto la discussione sulla questione morale emersa da una gestione troppo personalistica della cosa pubblica le cui
nefaste conseguenze si sono viste in ogni campo, da Acam alle Cinque Terre alla Provincia. Non basta la presa di coscienza del sindaco Federici e del segretario del Pd Veschi, intervenuti quest’oggi: sull’intero metodo gestionale di tutto il territorio le responsabilità non sono da dividere con chi non ha colpe ma sono esclusivamente da ricercare in seno al Partito Democratico.

Infine sul tema del giorno, ossia l’accordo siglato con l’ASG Superconductors di Malacalaza, la FDS della Spezia esprime felicità anzitutto per i lavoratori cassaintegrati, un risultato raggiunto anche con l’azione politica dei suoi uomini nelle istituzioni comunali, provinciali e regionali che hanno spinto per non cambiare la destinazione d’uso di un’area fondamentale per la nostra città. Abbiamo dimostrato che è possibile portare alla Spezia un’industrializzazione di alta qualità e reindustrializzare le nostre aree produttive con un basso impatto ambientale. L’auspicio è che anche nella discussione per le aree militari spezzine si possa fare altrettanto.

Questa sarà inoltre un’opportunità importante anche per il nostro indotto lavorativo giovanile, con i giovani laureati che potranno trovare uno sbocco occupazionale di rilievo nel nostro territorio, senza essere costretti a emigrare. Un piccolo ma significativo segnale di ripresa per La Spezia e provincia.

I segretari provinciali della Federazione della Sinistra la Spezia

Chiara Bramanti, Rifondazione Comunista La Spezia

Pierluigi Sommovigo, Partito dei Comunisti Italiani La Spezia

Gianni Carassale, Associazione Lavoro e Solidarietà La Spezia

Nessuna lezioni ma solo Verità e Giustizia per le storture del Faraone

12 ottobre 2010, by  
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Riteniamo doveroso precisare all’Idv locale che non abbiamo alcuna intenzione, e non ci interessa affatto, dare lezioni a nessuno. Vogliamo “solo” ciò che un paese civile dovrebbe pretendere: la piena luce sui fatti che hanno investito le Cinque Terre, la verità sulle vicende che hanno portato ad oggi e l’assunzione della piena responsabilità di tutti i coinvolti, naturalmente esprimendo nuovamente ed incondizionatamente la nostra totale solidarietà con chi ha Resistito per anni. Ci stupisce che altre forze politiche del centrosinistra non esprimano la stessa nostra volontà, tesa al fermo rispetto della Democrazia, della trasparenza e della legalità in tutto il nostro territorio, non solo nelle Cinque Terre“.

Così Chiara Bramanti, segretaria provinciale di Rifondazione Comunista della Spezia, interviene in merito alle recenti dichiarazioni dell’esponente della direzione provinciale spezzina Idv Nicola De Benedetto.

Invitiamo De Benedetto, e tutti coloro i quali lo ritengono opportuno, a rileggersi attentamente le 881 pagine di ordinanza di custodia cautelare, in cui risulta che, il 26 agosto 2010, il coordinatore provinciale Idv Pietrobono veniva ricevuto dall’ex presidente del Parco delle Cinque Terre, Franco Bonanini e nella discussione c’erano in oggetto proprio i rapporti con la minoranza. Ne deduciamo che l’Idv sapeva bene cosa stava succedendo ma ha taciuto. Non sfuggirà agli esponenti dell’Idv rivierasca che in quelle 881 non vi sia alcun esponente che attualmente ricopre incarichi nel Partito della Rifondazione Comunista! Ragion per cui invece di attaccare Rifondazione, che chiede chiarezza e trasparenza per voltare pagina realmente e non solo con buoni propositi, si accerti che il partito dove milita De Benedetto sia immune da relazioni eufemisticamente poco edificanti, con chi ha costruito il sistema feudale che oggi scopriamo nei suoi nodi più inimmaginabili ed angoscianti.

Inoltre a De Benedetto” – conclude la segretaria del PRC – “ricordiamo che da almeno cinque anni il sig. Fortunati non è più un esponente del nostro partito, perciò il suo riferimento è da rivolgere altrove. Ricordiamo anche di aver sempre dato il nostro contributo collaborativo senza mai imporlo nulla a nessuno, rivendicando le nostre battaglie e rispettando le identità di ogni nostro interlocutore. Ci siamo presi il “lusso” di esprimere solidarietà al gruppo consiliare “Per Riomaggiore” in tempi non sospetti, quando, prima dello tzunami giudiziario, alcuni suoi esponenti hanno ricevuto addirittura querele dai famigliari di Bonanini, cosa che l’Idv si è guardata dal fare. Se questo significa strumentalizzare si totalmente è fuori strada“.

Infine in merito alla posizione del consigliere comunale di minoranza del comune di Vernazza, Antonio Barrani, chiamato in causa dal solito De Benedetto, è lo stesso Barrani a intervenire: “La mia linea sul caso Cinque Terre è esattamente quella espressa dalla mia segreteria provinciale” – dichiara il capogruppo di opposizione a Vernazza – “Come esponente di Rifondazione Comunista voglio ricordare al signor De Benedetto che l’Italia dei Valori ha appoggiato ed appoggia, tramite il consigliere comunale De Nevi, l’amministrazione di Vernazza guidata dal sindaco Rezasco che ha sua volta ha appoggiato direttamente la candidatura di Bonanini al parlamento europeo nel 2009“.

“A Vernazza – conclude Barrani – siamo fieramente all’opposizione e lo saremo finché emergerà tutta la verità anche al di fuori del comune di Riomaggiore. Invito infatti a gettare lo sguardo su tutta l’area del Parco che coinvolge anche i comuni limitrofi senza limitarsi e restringere il cerchio alla sola area riomaggiorese. L’attenzione al caso resti alta e non si limiti solo a Rimaggiore. Difenderemo il Parco in tutta la sua interezza e Rifondazione non ha niente da nascondere: vuole verità e giustizia per tutte le persone che in questi hanni hanno sofferto le gravi storture di questo sistema“.

Il dissenso si esprime nel Partito, non sui giornali

24 luglio 2010, by  
Archiviato in Dalla Provincia, Partito, Primo piano

Il dissenso si manifesta, le opinioni si esprimono, le idee si dibattono. Desta sconcerto l’articolo odierno uscito sulla stampa locale secondo il quale “alcuni esponenti e rappresentanti di base” del Partito della Rifondazione Comunista esprimano ora e sui giornali il loro disaccordo con la linea intrapresa dal Partito a fronte della vicenda scandalosa con cui il presidente della provincia Fiasella ha decretato l’ingresso di Confindustria in giunta alla Spezia.

Il Partito ha ampiamente discusso al suo interno e analizzato la situazione fino ad esprimere con consenso pressoché unanime del comitato politico federale (1 solo voto contrario su 44 votanti!) la decisione di non sostenere più Fiasella dopo le scelte unilaterali e incondivisibili assunte dallo stesso presidente il 22 giugno scorso. Il passaggio al comitato politico è stato l’ultimo di una lunga serie di incontri assembleari, tra cui gli Stati Generali tenuti ad Ameglia il successivo 27 giugno, in cui erano presenti pressoché tutti gli esponenti locali di Rifondazione.

Laddove sarebbe stato possibile discutere ed esprimere il proprio dissenso non è stato fatto. Ecco perché la fantomatica lettera, che tra l’altro non risulta pervenuta al nostro segretario nazionale Paolo Ferrero, è un atto di assoluta immaturità e mancanza di rispetto delle regole democratiche del nostro Partito.

Non solo: visto che in Rifondazione Comunista non esistono padri e padroni come in altre forze politiche, la leggittima scelta della politica locale spetta esclusivamente agli organi dirigenti locali ed è a questi che coloro che hanno firmato la lettera (per il momento sconosciuti) devono rendere conto. Ciò manifesta un’assoluta mancanza di assunzione di responsabilità di chi oggi vorrebbe passare per martire.

Pensare che “alcuni esponenti e rappresentanti di base” si ergano a difensori dell’ingegner Antonelli o del Pd è davvero assurdo. Le scelte di Fiasella rimangono inaccettabili nell’ambito del metodo, perchè maturate nel profondo disaccordo politico, e perchè apre le porte del governo della provincia a chi rappresenta i padroni di confindustria, che a nostro avviso da decenni alla Spezia muovono i propri interessi in costante divergenza con quelli dei cittadini e solo per i propri affari.

Chiara Bramanti
Segretaria provinciale Rifondazione Comunista La Spezia

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