Olivieri: “Burlando si dimentica dei comunisti. Svista o altro?”

1 giugno 2011, by  
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Leggo una nota Ansa nella quale il Presidente della Regione Liguria Claudio Burlando rilancia su scala nazionale il modello delle alleanza che ha permesso la sua rielezione.

Nel descrivere la coalizione però si ricorda di tutti tranne che della Federazione della Sinistra: può darsi si tratti di una semplificazione dell’agenzia o forse anche di un attimo di amnesia.

In ogni caso vorrei ricordare che il contributo della Federazione della Sinistra alla rielezione di Burlando è stato pari a quello tanto descritto come “decisivo” dell’Udc, visto che abbiamo ottenuto gli stessi voti.

Per venire al recente voto amministrativo, in campo nazionale, nelle elezioni provinciali, che sono quelle che si avvicinano di più alle politiche, la FdS ottiene la stessa percentuale di voti di Sel, nonostante l’abissale disparità di visibilità su giornali e televisioni.

A Milano poi la Federazione della Sinistra, a differenza del Pd, ha sostenuto Pisapia fin dalle primarie e a Napoli è stata con De Magistris fin dal primo turno, mentre Sel e il partito di Burlando hanno votato per un altro candidato. Infine, tornando in Liguria, a Savona, l’unico grande comune nel quale si è votato, la Federazione della Sinistra ha ottenuto più voti dell’Idv e di Sel.

Insomma la FdS e i comunisti hanno iniziato a risalire la china e propongono a tutte le forze democratiche e di sinistra la costruzione di un vasto fronte unitario e democratico per cacciare Berlusconi. Crediamo che questa necessità sia condivisa anche da Burlando a partire anche dall’esperienza ligure.

Se il Presidente invece avesse cambiato idea basta dirlo: siamo pronti a trarne le conseguenze in Regione e nei territori.

Sergio Olivieri
Segretario regionale di Rifondazione Comunista – Federazione della Sinistra Liguria

Romeo scrive al presidente Burlando e “denuncia” l’assessore Mori per omissione di atti d’ufficio

11 aprile 2011, by  
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Denuncia politica del consigliere di Rifondazione Comunista di Arcola Salvatore Romeo nei confronti dell’assessore al bilancio Giuseppe Mori per inadempienza in atti di governo.

I fatti: la regione Liguria, con decreto n.3710 del 23 novembre 2010 recapitato in comune il 23 febbraio 2011, attribuisce al comune di Arcola la somma di € 8400 affinchè vengano liquidati a due nuclei familiari (con tanto di nome e cognome) oggetto di ordinanza sindacale di evacuazione a causa di eventi  atmosferici eccezionali.

Ora, a distanza di oltre un mese e mezzo, questa cifra è ancora nelle casse comunali e con risibili e assurde motivazioni l’assessore non dispone alcun atto amministrativo affinchè le risorse economiche stanziate dalla regione vengano assegnate ai legittimi aventi diritto.

Delusa considerazione da parte di Romeo: «Mi aspettavo da parte di una giunta che si dichiara di centrosinistra una maggiore sensibilità e attenzione nei confronti di persone che hanno subito danni economici e morali, ma evidentemente come dicono ad Arcola: se ne ghe né..ne ghe né».

Di questa poco edificante vicenda è stato informato il presidente della regione Liguria Claudio Burlando e il sindaco di Arcola Livio Giorgi affinchè, con un intervento deciso nei confronti dell’assessore inadempiente, ne sollecitino l’adempimento al proprio dovere.

Bramanti e Luvisotti in solidarietà a Vesco, Guccinelli e al presidente Burlando

8 agosto 2010, by  
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La federazione provinciale spezzina di Rifondazione Comunista e il circolo Prc “Maggiani-Rolla” di Arcola si uniscono alle voci di solidarietà e vicinanza per il compagno e assessore Enrico Vesco, per l’assessore Guccinelli e per il presidente Burlando dopo il grave atto intimidatorio di ieri.

Condanniamo fortemente il gesto vigliacco di chi ha voluto minacciare in maniera così palese le più alte cariche istituzionali della regione. A Vesco, a Guccinelli e al presidente Burlando vanno i nostri più profondi attestati di solidarietà. Evidentemente la sinistra, l’antifascismo, la difesa dei lavoratori e la democrazia sono viste da qualcuno come un nemico da combattere” dichiara la segretaria provinciale di Rifondazione Chiara Bramanti.

Anche il segretario del circolo PRC di Arcola Gino Luvisotti esprime vicinanza e solidarietà: “Siamo al fianco di Vesco, Guccinelli e Burlando dopo queste gravi minacce alle loro persone e alle istituzioni che rappresentano. Come già espresso qualche giorno fa in occasione degli atti di vandalismo alla nostra sede di partito, ribadiamo che noi comunisti non ci faremo intimidire da nessuna minaccia o provocazione esterna“.


Chiara Bramanti
Segretaria provinciale PRC La Spezia

Giono Luvisotti
Segretario circolo PRC “Maggiani-Rolla” di Arcola

Rifondazione comunista Ameglia: e la sicurezza sul Magra?

8 giugno 2010, by  
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Continuano le prese di posizione e le riunioni per decidere che fare del fiume Magra.

Dopo l’ennesima, dura, esternazione del Sindaco Galazzo c’e stata la presentazione della proposta di legge dell’On. Orlando.

Lunedi 24 maggio è tornato il Presidente Burlando nella sua veste di Commissario, ed ha parlato degli stanziamenti economici che sembrano finalmente in arrivo. Il dragaggio del tratto focivo del Magra, che sarebbe la prima e più immediata risposta verso una mitigazione del rischio idraulico, però non inizia ancora.

La popolazione di Fiumaretta e di Bocca di Magra continua a vivere con la costante paura della prossima rovinosa piena, che sarà ancora più pericolosa della precedente, visto il quasi completamento degli argini ad Ameglia.

Ma la soluzione del problema è ancora di là da venire.

E’ forse qiunto il momento di passare ad azioni eclatanti che sconquassino il silenzio assordante che circonda la sicurezza della popolazione ameqliese.

NOI COMUNISTI SIAMO PRONTI A QUALSIASI INIZIATIVA.

Lavoro, acqua pubblica energie alternative: viaggia la coalizione in Liguria

7 marzo 2010, by  
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Proponiamo il servizio comparso su Liberazione del 06/03/2010 – Di nuovo con Burlando: «sostanzialmente positivi» per il Prc i 5 anni di governo

Liguria come l’Ohio, spiegano i sondaggisti, meno di un punto separa i due blocchi. Ma alle regionali mancano tre settimane piene e la suggestione potrebbe svanire allo scoperchiamento delle urne. Per il centrosinistra c’è l’ex sindaco di Genova, 55 anni, figlio di portuali, ex ministro dei trasporti e governatore uscente, Claudio Burlando. Per le destre e la lega c’è in lizza Sandro Biasotti, venditore di macchine di lusso, 61 anni, che ha già governato nella prima metà del decennio.

Liguria come consociativismo, il trasversale Partito del cemento , titolo di un fortunato libro di due cronisti liguri, Ferruccio Sansa e Marco Preve: tre milioni di metri cubi di cemento stanno per colare sulla regione. E se non c’è più posto a terra, si prova sul mare, costruendo nuovi porti per decine di migliaia di posti barca. E tra gli scafi, nell’imperiese, si intravede la camorra. La ‘ndrangheta, invece, brucia saracinesche a Sampierdarena mentre gli alpini fanno solo scena (e paura ai migranti) nel centro storico genovese a fianco dei poliziotti di quartiere. Sul piano casa c’è appena stata una dura battaglia contro l’emendamento che avrebbe consentito l’ampliamento anche degli edifici condonati. L’emendamento è stato stoppato, poi è spuntata una circolare che lo ripristinava, subito ritirata grazie alle pressioni della sinistra. Bocciato il porto savonese della Margonara con un mostro di torre alto 130 metri progettato da Fuksas. Ma sono di catrame e cemento e acciaio anche il Terzo valico e la Gronda autostradale. Grandi devastanti opere, inutili come quasi tutte le colate di questo tipo.

Non c’è ancora il progetto definitivo per il terzo valico ferroviario (5 miliardi di euro per 18 km di tunnel tra Arquata e Genova) ma, se la Corte dei conti non li avesse stoppati, sarebbero stati buttati al vento 500 milioni per le opere accessorie a non-si-sa-cosa. Intanto i treni per i pendolari registrano in regione una delle performance più basse. La Gronda impegna l’opionione pubblica genovese da anni: Tursi ha promosso un dibattito pubblico, è stato individuato un tracciato ma la resistenza a Ponente e in Val Polcevera è fortissima e Rifondazione, interna al movimento (che si batte anche contro il rigassificatore a Panigaglia, la piattaforma della Maersk di Vado, i petrolchimici a Genova e l’inceneritore a Scarpino), ha sempre votato contro sia a Piazza De Ferrari, sede della Regione, sia a Tursi e in Provincia.

Per questo è utile che la coalizione di centrosinistra abbia un baricentro più a sinistra possibile, nella Federazione della sinistra d’alternativa che in Regione muove i primi passi oltre il perimetro segnato dai quattro soci fondatori aggregando settori di Sinistra europea e di associazionismo. Alle scorse europee la Lista anticapitalista ha segnato un 3,9%. Le scorse regionali videro la sola Rifondazione ben oltre il 6%. La campagna elettorale parte sulla scia del lavoro consolidato del partito sociale, dei gruppi di acquisto popolari, dell’internità ai movimenti. Dopo cinque anni di governo il giudizio di Sergio Olivieri, segretario regionale del Prc, è «essenzialmente positivo» ma l’accordo col governatore uscente per una coalizione che comprende anche l’Udc è «giustamente complicato».

La decisione ha svelato aree di malessere ma la maggior parte del partito non ha visto alternative all’accordo e prova a illuminare i risultati positivi della stagione di governo e del programma per il futuro: «Sono stati stabilizzati tutti i precari della Regione e degli enti collegati. 1400 lavoratori. Poi c’è stato l’impegno per la cassa integrazione in deroga: 6000 lavoratori interessati per 487 aziende. Infine, appena licenziata, la decisione di anticipare tre mensilità a quei lavoratori – la stima è di 600 – rimasti senza stipendio», spiega Marco Nesci, consigliere uscente.

La crisi, in un territorio già in via di deindustralizzazione, ha colpito soprattutto la portualità. «Le riduzioni di un terzo dei costi del trasporto merci si sono riversate sul reddito e la sicurezza dei lavoratori. Poi ci sono i tagli sul trasporto pubblico», dice Andrea Gamba della Filt Cgil. Rifondazione s’è battuta, e ha portato a casa, norme per migliorare le prestazioni sanitarie, per la prevenzione delle malattie da amianto, per clausole sociali negli appalti.

Positivo anche il bilancio dell’assessore all’Ambiente, Franco Zunino che ricorda a Liberazione la seconda legge regionale, del 2007, sulla certificazione energetica degli edifici; la legge che manda in pensione le lampade energivore nell’illuminazione stradale e che assegna incentivi alle energie alternative e all’eolico; il rafforzamento del sistema delle aree protette con i nuovi parchi delle Alpi liguri, delle Mura e dei Forti genovesi e i mille ettari pubblici in Val Bormida più l’area marina a Bergeggi; la legge sulla biodiversità per i 125 siti di interesse comunitario e le sette zone a protezione speciale; la legge del 2009 sull’alta via dei crinali alpini e appenninici e sul sistema dei sentieri. E in questo bilancio vanno inseriti il rifiuto da parte della Regione di un Cpt in Liguria, il ricorso al Tar contro il raddoppio della centrale a carbone a Vado Ligure e quello alla corte costituzionale contro le leggi che obbligano alla privatizzazione della gestione delle risorse idriche. Spiega Antonio Bruno, capogruppo in comune del Prc, come la privatizzazione alzi le tariffe, abbatta l’occupazione e vincoli i comuni alle aspettative delle borse. Per questa ragione la segreteria generale di Tursi sta ricorrendo contro l’emendamento allo Statuto, voluto da Rifondazione, che dichiara il servizio idrico privo di rilevanza economica.

Tra le note positive c’è anche la legge regionale contro l’omofobia che ricalca il disegno che il parlamento nazionale non ha avuto il coraggio di approvare e quella che ha smontato il sistema dei bonus per le private che Biasotti aveva copiato a Formigoni. «Insomma, è vero che c’è l’accordo con l’Udc ma l’accordo programmatico con la Federazione è pieno su lavoro, acqua pubblica, energie alternative», riprende Olivieri. Per questo, nei giorni scorsi, la stampa locale enfatizzava la bocciatura del circuito di campi da golf e del sostegno alla ricerca sul nucleare (chiodi fissi dell’Udc) da parte del candidato a presidente del centrosinistra. Ecco il titolo stizzito del Giornale: “Burlando sceglie i compagni e straccia il programma Udc“.

La campagna elettorale entrerà nel vivo nelle prossime ore. In lista, tra gli altri, ci sono Zunino, Nesci, Bruno, Ciccio Giannelli (presidente del municipio della Val Bisagno), Amanzio Pezzolo, storico vice di Batini nella compagnia unica dei camalli. Nel listino, per la Federazione, c’è Giacomo Conti mentre l’Italia dei valori vive un momento di turbolenza interna per aver paracadutato nel medesimo listino Maruska Piredda, hostess affascinante ma milanese. Sotto la Lanterna il partito dipietrista è da sempre nelle salde mani di un poliziotto del Sap (celebre la sua intervista tv in tenuta antisommossa durante il corteo del 21 luglio 2001) che ha messo in lista la sua fidanzata. Di qui le accuse di familismo contenute in un dossier del senatore Idv Pardi. Per l’ex pm sarebbe solo invidia.

Burlando ed il patto di ferro con la Sinistra

3 marzo 2010, by  
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Presentiamo un breve rassegna della conferenza stampa programmatica tra la Federazione della Sinistra ed il candidato alla presidenza della Regione Liguria, Claudio Burlando.

Burlando sceglie i compagni e cancella gli annunci dell’Udc. Il Giornale – Diego Pistacchi

Per carità, giocavano in casa i comunisti, con l’arbitro comunista per sua stessa definizione. Ma neppure loro forse pensavano di stracciare così l’Udc. O meglio di stracciare il programma dell’Udc, appena sbandierato dal leader regionale Rosario Monteleone. Alla presentazione della Federazione della sinistra Claudio Burlando affianca il segretario di rifondazione Sergio Olivieri, che parla anche per i compagni del Pdci. E chiarisce subito che l’alleanza con il candidato presidente non è stata difficile, perché tutte le scelte sono state condivise, perché i programmi coincidono. E che tiri brutta aria per l’Udc lo si capisce quando lo stesso Olivieri indica la bandiera che ritrae il nuovo logo di Rifondazione e Pdci insieme: «l’unica falce e martello che gli elettori troveranno sulle schede». Burlando interviene con una battuta: «Sì, l’unica, anche perché Casini due non le avrebbe rette». Sorride, ma i compagni in platea non scherzano. Si alza una voce applauditissima: «Speravo che non ne reggesse neppure una».

Il problema è che dalle battute si passa ai punti qualificanti del programma: «Lavoro, energie alternative, acqua pubblica», snocciola Olivieri. E ancora della platea si chiedono garanzie su scuola e trasporti pubblici che più pubblici non si può. Garanzie che arrivano dallo stesso Burlando che invita all’unità della sinistra e alla chiamata alle armi perché «senza bisogno di sondaggi, se portiamo tutti a votare si vince».

Per evitare che un vecchio 78 giri attacchi l’Internazionale, arrivano inevitabili le domande. Tratte direttamente dal programma dell’Udc, con quei punti salienti su cui Monteleone si è impegnato personalmente (con tanto di brochure scritta) per dimostrare di avere scelto Burlando per i programmi e non per altre convenienze di bassa politica. Le promesse, anzi gli impegni che si è preso il segretario per convincere il popolo Udc a votare con i comunisti, però vengono smentiti, spazzati via dal leader della coalizione.

Alla garanzia della «copertura di parte della retta scolastica per gli studenti delle scuole paritarie» e dell’introduzione di «buoni scuola regionali sul modello della Lombardia» Burlando mette da parte la diplomazia e i giri di parole: «Abbiamo già approvato una legge (quella che cancella i buoni scuola istituiti da Biasotti, ndr) e ci pare una buona legge, che non necessita di modifiche. L’abbiamo approvata con l’accordo e l’impegno di tutti, per intenderci da Nesci a Monteleone». La precisazione ha il sapore della stilettata supplementare, per ricordare che chi oggi promette il buono scuola ne è stato in realtà l’affossatore.

La «costituzione di un circuito di campi da golf» sostenuta nel programma Udc provoca allergia ai compagni? Burlando non esita a dire che «si tratta di un’attività di privati, che di certo non verrà sostenuta con interventi pubblici». Il terzo schiaffone arriva sul nucleare, sulla promessa Udc di «sostenere il ruolo di riferimento nazionale per il settore energetico di Ansaldo Nucleare». Burlando non scarica la società genovese, ma precisa che si tratta di scelte nazionali e che comunque, «per sua convinzione, non varrebbe la pena correre dietro a chi è già partito 25 anni fa sul nucleare per poi restare comunque indietro e puntare piuttosto su energie alternative».
E le infrastrutture? Quelle che addirittura «aprono» il programma di Monteleone con una «proposta di legge regionale per incentivare gli investimenti privati nelle infrastrutture stradali, portuali, aeroportuali e nei lavori pubblici»? Burlando: «Abbiamo già approvato alcune infrastrutture e ciò che è già appaltato non è in discussione». Di altro non c’è bisogno. Si potrebbe continuare. Ma ormai i compagni sono in visibilio per Burlando. Meglio non far vedere troppo all’Udc che l’arbitro è «venduto».

Burlando, patto di ferro con la sinistra: Grosse koalition, paletti all´Udc su scuola, privatizzazioni e nucleare. Presentata l´alleanza: Comunisti Italiani, Rifondazione, Socialisti e Sinistra Europea. Repubblica – Ava Zunino

«A volte le esperienze pratiche valgono più della teoria»: è un Claudio Burlando pragmatico quello che presenta l´accordo di programma con la federazione della sinistra, composta da Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani, Socialismo 2000 e Sinistra europea. Ed è la risposta di Burlando ad una militante della sinistra («Unico simbolo con falce e martello sulla scheda delle Regionali», osserva il segretario di Rifondazione, Sergio Olivieri) che ieri ha partecipato alla presentazione di un accordo: «Che se non sbaglio è l´unico in Italia ad abbracciare una coalizione così ampia, dalla sinistra all´Udc – dice Burlando – senza preclusioni neppure alla partecipazione nell´esecutivo di tutte le forze».

Liguria laboratorio di un´esperienza che potrebbe tradursi sul piano nazionale contro il Pdl. «La vicenda laziale dove la lista del Pdl viene esclusa, ricorda quella di Savona alle Amministrative: a Savona hanno avuto un certo aiuto altrimenti sarebbe finita nello stesso modo», dice Burlando. Con l´esclusione del Pdl a sostegno del candidato presidente Vaccarezza. E se la sinistra ieri ha siglato il suo accordo di programma su tre cardini come il lavoro, il no alle privatizzazioni con il ritorno all´acqua pubblica in
primo piano, e le energie alternative prima del nucleare, Burlando come spiega l´accordo con l´Udc?

Rosario Monteleone ha presentato il programma dell´Udc dicendo: si darà il buono scuola a chi manda i figli alle private. Burlando: «Per la scuola noi abbiamo fatto una legge, approvata anche dai rappresentanti dell´Udc, che mi sembra molto equilibrata: lascia alle famiglie la facoltà di utilizzare come credono l´aiuto della Regione. La legge c´è». Rafforzare le politiche per il nucleare, dice l´Udc. «Qui abbiamo un insediamento importante che noi abbiamo anche aiutato con i master, ma siccome è molto costoso, dopo 25 anni, riposizionare il paese sul nucleare arrivando ultimi, bisogna chiedersi se non sarebbe più opportuno investire quella valanga di risorse per cercare di essere i primi sulle nuove energie». Poi, i campi da golf: «L´Udc propone di creare un circuito ligure? I campi da golf sono un´attività di tipo privato, non si realizza con investimenti pubblici e nessuno ha mai posto questo problema. Per il golf mi ricordo solo gli studi pagati due volte», dice Burlando, riferendosi alla giunta Biasotti, quando una consulente venne pagata per uno studio e poi si scoprì che era stato copiato da un precedente studio commissionato e pagato dalla regione ad altri. Sulle privatizzazioni Burlando annuncia una retromarcia sulla privatizzazione dell´acqua: «Daremo vita a atti e delibere che favoriscano la possibilità per i Comuni di mantenere il servizio pubblico per far pagare tariffe eque».