8 giugno 1920-2020, in ricordo del comandante partigiano Luigi Fiori, simbolo incessante di Resistenza
9 giugno 2020, by admin
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Un anno senza il comandante partigiano Luigi Fiori, Lombardi (Prc La Spezia): “Un simbolo della Resistenza, passata e presente”
1 giugno 2016, by admin
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Un anno fa ci lasciava il grande Luigi Fiori, storico militante di Rifondazione dalla sua nascita, presidente onorario della federazione provinciale di Rifondazione Comunista, già consigliere comunale e assessore nella sua amata Lerici, ma soprattutto mitico comandante partigiano “Fra Diavolo” dall’ 8 settembre 1943 alla Liberazione.
Ferrero: “Ciao Comandante Luigi, combattente di una vita”
7 giugno 2015, by admin
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2/6/2015
Cari famigliari, cari compagne e compagne,
mi dispiace di non poter essere tra di voi oggi, mentre ricordate e salutate tutti insieme Luigi.
Mi dispiace di non potere essere con voi, anche se sono certo che questo saluto non sarà l’ultimo. Noi oggi ci separiamo da Luigi, ma il ricordo di cosa ha fatto, della sua voglia di cambiare e della sua determinazione, non ci abbandonerà e non vi abbandonerà.
Saluteremo ancora tante altre volte Luigi, che ci verrà in mente o entrerà nei nostri discorsi e diremo “che cosa avrebbe fatto o che cosa avrebbe detto Luigi?”.
La storia di Luigi la conoscete meglio di me e altri la ricorderanno. Una cosa solo voglio sottolineare: Luigi ha attraversato la sua lunga vita con la capacità di sentire la propria vita come una responsabile possibilità.
Vi è chi vive la sua vita sulla difensiva, chi nel timore di essere deprivato di qualcosa, chi nell’egoismo, cercando di arraffare il più possibile.
Luigi ha vissuto la sua vita nella piena consapevolezza che il senso dell’esistenza stava nella lotta – mai finita – per costruire una società migliore per tutti e per tutte. Luigi ha fatto questa lotta – quando è stato necessario – con le armi e successivamente con le parole.
Nella sua esperienza le armi sono quelle che hanno permesso la conquista della parola e il senso quasi religioso con cui parlava della Costituzione lo testimoniava.
Nella sua vita la lotta partigiana e la conquista della libertà, della Costituzione sono stati elementi indissolubili e ne ha dato testimonianza tutta la vita.
Luigi non è mai stato un combattente deluso, ma un compagno animato da una passione durevole, che ha animato e forgiato tutta la sua esistenza.
Questo tratto del combattente, del partigiano, del compagno appassionato che si batte per le sue idee è stata la scelta di vita di Luigi.
Luigi ha vissuto questa scelta non come sacrificio, non come costrizione, ma come una grande fortuna: l’aver fatto le scelte giuste e l’aver potuto individuare le battaglie giuste da fare è stato per Luigi un punto di grande serenità.
Grande serenità che ho visto sul suo volto qualche settimana fa quando l’ho incontrato in ospedale. La serenità di chi, alle nostre battute sul fatto che si saremo rivisti fuori dall’ospedale, sorrideva scuotendo la testa.
Luigi sapeva di non averne per molto ma non era disperato davanti alla morte perché sapeva di aver combattuto il buon combattimento, di aver vissuto la sua vita con pienezza di senso e di relazioni.
Grande serenità e grande piacere: a 90 anni trovarsi circondati in ospedale da un gruppo di persone giovani che hanno voglia e piacere di vederti, che ti stimano, che ti riconoscono come maestro è una bella gioia. Luigi si è conquistato questo affetto, questa stima e questo rispetto con la sua vita e per questo la sua vita non è stato un sacrificio ma una vita degna di essere vissuta.
Allora voglio terminare queste mie righe con un ringraziamento ed un augurio.
Grazie compagno Luigi per cosa ci hai insegnato attraverso la tua esistenza. Possa la tua passione durevole per il comunismo, la giustizia e la libertà contagiare molti altri, far capire a tanti e tante che gli anni che siamo chiamati a passare su questa terra tanto vale passarli con la fronte alta e la schiena dritta.
Non per orgoglio ma perché solo la lotta contro lo sfruttamento e la barbarie ci rende umani.
Ciao Luigi, ciao Fra Diavolo, ciao compagno Fiori, ciao comandante, riposa in pace e non perdere il tuo sorriso.
Paolo Ferrero,
segretario nazionale di Rifondazione Comunista
Lombardi: “Dobbiamo riportare alle urne gli elettori di sinistra”
1 maggio 2015, by admin
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Parla il segretario provinciale di Rifondazione, candidato per Rete a sinistra a sostegno di Pastorino. Con lui anche il leader nazionale Paolo Ferrero

“Nel momento in cui il Pd sceglie con tragica nettezza un profilo moderato, se non di destra, tutti i distinguo vengono a cadere. Ci eravamo divisi sulla possibilità di fare o meno accordi con il Pd, ma oggi questi problemi sono venuti meno: la strada di Renzi è chiara, contro il sindacato e i lavoratori. C’è molto convincimento sul fato che dobbiamo lavorare uniti per recuperare il nostro spazio, non si può lasciare il panorama politico nelle mani di Renzi e Salvini“.
“Grillo ha avuto una enorme possibilità dopo aver preso il 25 per cento dei voti. La stessa percentuale l’aveva raggiunta il Pci di Togliatti, ma lui cambiò l’Italia, i grillini non hanno fatto niente. Noi siamo per una sinistra che proponga alternative alle scelte sbagliate del governo, non si può solo protestare a botte di vaffa, bisogna fare le cose“.La parola è quindi passata a Massimo Lombardi, con il quale Ferrero ha fatto anche visita al vicino monumento in ricordo di Peppino Impastato.
“Sarebbe importante avere un gruppo di consiglieri che possa influenzare le politiche nei settori più importanti della politica regionale. Sarebbe importante non avere solamente un ruolo testimoniale“.
“Abbiamo un enorme problema occupazionale e crediamo che si possa mitigare affrontando in maniera intelligente anche un altra grave piaga della nostra regione, quella del dissesto. Non bisogna solamente attuare politiche che riducano la cementificazione, ma anche investire direttamente nella lotta al dissesto idrogeologico, senza ridursi sempre ad agire in emergenza“.Come valuta la scelta dell’Altra Liguria, di correre con una lista e un candidato differenti?
9 ottobre 1967-2012: “Hasta siempre, Comandante!”
9 ottobre 2012, by admin
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I Giovani Comunisti spezzini ricordano Ernesto “Che” Guevara
Quarantacinque anni fa, “in un giorno d’ottobre, in terra boliviana” veniva assassinato a soli 39 anni Ernesto “Che” Guevara, tra i più grandi rivoluzionari di ogni tempo, simbolo della liberazione cubana dal giogo imperialista americano e icona della ribellione per decine di generazioni di giovani che da quasi mezzo secolo ne subiscono ancora l’irresistibile fascino.
I Giovani Comunisti spezzini, ricordando ancora con grandissima emozione l’incontro avvenuto nel 2009 a Levanto con il figlio del Che, Camilo Guevara March (nella foto al centro in maglia rossa) rendono omaggio al Comandante sottolineandone la straordinaria figura di intellettuale, combattente, medico, scrittore, ribelle, disinteressato ai beni materiali del potere che aveva conquistato con le armi e sempre teso alla ricerca di un nuovo obbiettivo, di un nuovo sogno, di una nuova liberazione.
Che Guevara ha preferito rinunciare alla prestigiosa carica di ministro cubano pur di tornare a combattere e trovare la morte solo con il tradimento e le trame ordite dalla Cia, mentre cercava di liberare la Bolivia come aveva fatto con Cuba otto anni prima.
Ucciso ma non sconfitto, perchè le sue gesta resteranno per sempre immortali.
Oggi infatti il modo migliore per celebrarne la memoria è festeggiare la vittoria di Hugo Chávez in Venezuela: la rivoluzione bolivariana continua quel processo di trasformazione sociale del continente latinamericano per il quale il Che ha lottato fino alla fine. Dopo 45 anni il sogno guevariano di avere un continente latinoamericano libero di decidere il proprio futuro al di fuori del dominio degli Stati Uniti si sta faticosamente realizzando.
Hasta siempre Comandante!
Giovani Comuniste/i La Spezia