Costituzione, la via maestra: mercoledì 9 ottobre l’iniziativa a Spezia con il costituzionalista Sabatelli

7 ottobre 2013, by  
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Si terrà mercoledì 9 ottobre alle ore 18 presso la sala “Punto d’incontro Coop” di via Saffi 73 alla Spezia l’iniziativa provinciale promossa dal coordinamento spezzino “La via maestra” in vista della manifestazione nazionale di sabato 12 ottobre a Roma con corteo da piazza della Repubblica a piazza del Popolo.

Giustizia sociale, libertà e dignità dei migranti, democrazia sui luoghi di lavoro, legalità nel sistema carcerario, difesa dei Beni Comuni, centralità dei saperi, riduzione delle diseguaglianze: la via maestra e’ attuare la Costituzione” questo il tema che vuole porsi come una tavola rotonda dove semplici cittadini, associazioni, comitati possano condividere le priorità che stanno alla base di una seria attuazione della Carta Costituzionale.
L’incontro, aperto e pubblico, sarà concluso dall’intervento del professor Pier Paolo Sabatelli, docente di diritto costituzionale all’università di Pisa.
Nel territorio spezzino hanno aderito sinora alla manifestazione nazionale del 12 :Fiom-Cgil, Flc-Cgil, Libera, Arci, Uisp, Emergency, Anpi, Lega Coop, Legambiente, Comitato Acqua Bene Comune, Comitato per la difesa della Costituzione, Federazione degli Studenti, Associazione Lavoro e Società, Azione Civile, Rifondazione Comunista, Circolo Dossetti, Comitato Salviamo la Costituzione e molteplici esponenti del mondo della cultura e della scuola spezzina.

Ogni informazione ulteriore si trova su www.costituzioneviamaestra.it mentre per partecipare alla manifestazione di sabato a Roma questi i riferimenti:laviamaestra.laspezia@gmail.com, oppure Marco (area La Spezia) al 3346865123, Matteo (area Val di Magra) al 3282273371, Luigi (area Lerici) al 3683968741.

Lombardi: “Sabato saremo al corteo per dire no al carbone in Enel”

Rifondazione Comunista della Spezia aderisce e parteciperà al corteo indetto dal comitato “Spezia via dal Carbone” di sabato 1 giugno con ritrovo alle ore 10.30 in Piazza Brin.
La battaglia contro il carbone in Enel è una mobilitazione che da sempre portiamo avanti in difesa della salute dei cittadini e in difesa dell’ambiente.  
Auspichiamo una partecipazione massiccia di partiti, associazioni, cittadini comuni per dire un unico e forte no al carbone Enel.
 
Massimo Lombardi
Segretario provinciale di Rifondazione Comunista La Spezia

“Adesione alla manifestazione di domani in difesa della scalinata Cernaia”

9 marzo 2013, by  
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Domani, domenica 10 marzo, Rifondazione Comunista della Spezia aderirà al presidio in difesa della scalinata Cernaia indetto per le ore 11 dal locale comitato cittadino.
La scalinata rappresenta uno dei luoghi più suggestivi e “magici” della nostra città ed è assurdo che l’amministrazione comunale voglia, come con Piazza Verdi, proseguire nell’opera di stravolgimento di tale luogo simbolico senza ascoltare minimamente il parere fondamentale degli spezzini.
Per questo aderiamo con convinzione all’evento di domani raccogliendo l’invito del Comitato difesa Cernaia alla massima partecipazione da parte dell’intera società civile e politica spezzina.
Rifondazione Comunista La Spezia

Lotto per il 18: costituito alla Spezia il comitato per il referendum sul lavoro

12 ottobre 2012, by  
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Rifondazione Comunista, Italia dei Valori, Comunisti Italiani, Verdi, Sinistra Ecologia e Libertà, Lavoro e società Cgil (da www.cronaca4.it)

Si è costituito il Comitato spezzino per i referendum sul lavoro, composto dalle organizzazioni spezzine delle forze politiche e sociali promotrici dei referendum per l’abrogazione dell’art. 8 dell’ultima manovra Berlusconi, che abroga il contratto nazionale di lavoro, e per il ripristino dell’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori”.

Lo rendono noto le forze promotrici spezzine: Rifondazione Comunista, Italia dei Valori, Comunisti Italiani, Verdi, Sinistra Ecologia e Libertà, Lavoro e società Cgil: “Il comitato è aperto all’adesione delle realtà politiche, sindacali e della società civile spezzina, organizzerà la raccolta delle firme per la promozione dei referendum nella Provincia della Spezia e promuoverà la costituzione di analoghi comitati sui luoghi di lavoro. La nostra è una battaglia di civiltà in difesa dei diritti fondamentali di tutti i lavoratori, a cominciare da quelli più deboli. La precarietà si combatte con più e non con meno diritti” concludono.

Nato alla Spezia il comitato firme per il reddito minimo garantito. Cossu: “Promuovere anche fuori provincia la proposta di legge”

9 ottobre 2012, by  
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La crociata dei giovani per il reddito minimo garantito

Costituito alla Spezia un comitato per la raccolta di firme. di Simona Pardini (da www.cronaca4.it)

Si apre una finestra di speranza per tanti giovani disoccupati e precari. Anche dalla nostra città partirà la “crociata” per vedere approvata in Parlamento una proposta di legge con l’obiettivo di ottenere un reddito minimo garantito. Occorrono 50.000 firme per la discussione della proposta, nata dalla base (tante associazioni) e sposata dai partiti di centrosinistra: Sel, Pd, Rifondazione Comunista, Idv, Verdi.

Dal 15 al 21 ottobre è annunciata una mobilitazione a livello nazionale per la raccolta delle firme. Alla Spezia è stato costituito un apposito comitato di cui è referente Lorenzo Azzolini di Sel. La proposta di legge prevede l’assicurazione di un reddito minimo garantito di 600 euro per disoccupati, inoccupati, precari che percepiscano un reddito al di sotto dei 7.200 euro nell’anno precedente. E’ cumulabile con la cassa integrazione e può essere integrato da altre agevolazioni (nel settore casa, trasporti, assistenza) da parte degli enti locali. E’ sufficiente essere iscritti all’Agenzia dell’Impiego ed avere la residenza in Italia da almeno 24 mesi. La proposta tende ad uniformarsi agl altri paesi europei (esclusa la Grecia) in cui è già garantito un sostanzioso sussidio per i disoccupati.

E’ una misura volta a dare dignità ai precari ed ai disoccupati – afferma Lorenzo Azzolini referente spezzino del Comitato – finora considerati vittime del sistema. La flessibilità non ha dato sbocchi per il futuro e per questo è importante che il Parlamento ed il Governo prevedano una sostanziale riforma degli amortizzatori sociali. Bisogna sconfiggere il lavoro nero, il precariato, la mancanza di assistenza. E’ una lotta che non riguarda solo i giovani ma necessita della partecipazione di tutte le generazioni”.

Sono comunque i giovani all’interno dei vari partiti ad essersi mossi per raggiungere questo traguardo. Un obiettivo politico di sui non si è ancora discusso in Parlamento. “Con la raccolta di firme – afferma Brando Benifei responsabile del Pd all’interno del comitato ligure – miriamo a spronare le sfere alte ad aprire un dibattito sull’argomento, per essere in linea col resto d’Europa. Anche nel Pd a livello nazionale non si è ancora aperto un dibattito. A livello spezzino e regionale invece sì. Il Ministro del lavoro Elsa Fornero si è dimostrato comunque disponibile a trattare la tematica”.

L’impegno qui in città da parte delle forze di centrosinistra sarà di sensibilizzare giovani e meno giovani alla raccolta di firme. “Ma vogliamo anche aprire un dibattito sui problemi derivanti dalla disoccupazione e dal precariato – afferma Simona Cossu di Rifondazione ComunistaCi impegniamo ad estendere oltre provincia iniziative volte a sostenere la proposta di legge”.

Che guarda in Europa, come ci guarda con un occhio particolare il neonato Movimento Federalista spezzino. “Anche al di là dei confini europei – afferma Luca Mastrosimone, referente spezzino del movimento – sono stati presi provvedimenti per arginare la disoccupazione. Sostegni alle famiglie, borse di studio, diritti sociali come addirittura in Brasile, India, Cina. La commissione europea si è presa un impegno in tal senso. E noi?

Tutti concordi i giovani del centro sinistra nel dare dignità a disoccupati e precari con interventi che costerebbero al Governo 7 milioni di euro: una cifra non paragonabile a quanto speso per la difesa, come sostenuto da Andrea Licari di Sel. L’appoggio a livello spezzino viene anche da Laura Buscema dell’Idv e da Giulio Gandolfi dei verdi, vicini ai giovani per la tutela di fondamentali diritti sociali.

Non ultimo l’appoggio di Diego Del Prato, assessore alle politiche giovanili del Comune. “La flessibilità avrebbe dovuto garantire maggiore occupazione – ha affermato – ma non è stato così. Anche gli enti pubblici sono chiamati a fare la loro parte per assistere i giovani privi di occupazione”.

Le fresche forze, i nuovi volti dei partiti sono dunque partiti per questa crociata che mira ad avere come terra d’approdo il parlamento.

Reddito minimo garantito, un proposta che deve diventare legge

Nasce alla Spezia il comitato per la promozione della Proposta di legge di iniziativa popolare del Reddito Minimo Garantito

di Chiara Alfonzetti (da www.cittadellaspezia.com)

La Spezia – Raccogliere cinquantamila firme per proporre come legge l’istituzione del reddito minimo garantito. E’ questo l’obiettivo del comitato istituito anche alla Spezia a cui aderiscono: Verdi, Rifondazione Comunista , Idv, Sel, Pd e Federalisti Europei.
Che cos’è il reddito minimo garantito? Ha lo scopo di contrastare il rischio marginalità, garantire la dignità della persona e favorire la cittadinanza attraverso un sostegno economico.
I beneficiari del reddito minimo garantito sono tutti gli individui (inoccupati, disoccupati, precariamente occupati) che non superino i 7200 euro annui. Devono essere residenti sul territorio nazionale da almeno 24 mesi; devono essere iscritti presso le liste di collocamento dei Centri per l’impiego.
L’ammontare individuale del beneficio del reddito minimo garantito è di 7200 euro annui, pari a 600 euro mensili; tale misura deve essere rivalutata in base al numero dei componenti del nucleo familiare. Al beneficio economico diretto del reddito minimo garantito possono concorrere anche le Regioni e gli enti locali attraverso l’erogazione del “reddito indiretto” ovvero favorire prestazioni di beni e servizi.
L’idea, nata in primis da associazioni e comitati cittadini nazionali, ha colto anche il favore della politica locale. A confermarlo è Lorenzo Azzolini del comitato per l’istituzione sul territorio nazionale del Reddito Minimo Garantito. “Si tratta di un’iniziativa – ha spiegato – di cui solo Italia e Grecia non sono dotate. Rappresenta inoltre un’occasione per aprire un dibattito politico e per accedere ad un momento di riflessione comune”. Per Brando Benifei del Partito Democratico e dei Giovani Democratici: “Sarebbe una norma di chiusura del sistema che permette di garantire un minimo di reddito per tutti. E’ uno strumento fondamentale che un prossimo governo, di centrosinistra, può adottare. Anche il ministro Fornero ha valutato l’ipotesi dell’istituzione del reddito minimo garantito, per noi deve essere la prima cosa da fare”.
Per Luca Mastrosimone dei Federalisti Europei si tratta di una necessità impellente che si sta valutando in molte altre nazioni extraeuropee. Alla lunga lista di adesioni si aggiunge anche l’Idv che sositene: “Con questa norma si può dare respiro a tutti”. Dello stesso avviso anche i Verdi che sposano l’iniziativa che dal 15 al 21 ottobre vedrà mobilitazioni in tutta Italia.  Per Licari di Sel: “Se dovesse diventare legge per garantire i fondi a nostro avviso dovrebbe essere istituita una patrimoniale, che secondo il nostro partito potrebbe provenire dal taglio delle spese militari. Un altro tema importante che si solleva con questa idea è il grande tema di solidarietà, fondamentale per noi giovani.”
Simona Cossu di Rifondazione Comunista ha dichiarato: “Per noi è un impegno doppio e apre due strade: quella di fare pressione politica sul governo e aprire un dibattito in città. Dovremo studiare sul territorio un’azione di sostegno e delle proposte da mettere in pratica per l’accesso al reddito e ai consumi”.
L’iniziativa della raccolta delle firme per la proposta di legge coglie anche i favori dell’assessore alle Politiche Giovanili Diego del Prato.
Nelle prossime settimane verranno comunicati anche i luoghi dove verrà fatta la raccolta firme. Intanto per qualche informazione in più è possibile consultare il sito del comitato nazionale (www.redditogarantito.it).

Fds La Spezia: “Adesione al presidio in piazza Mentana in difesa dell’articolo 18. La Fornero ha offeso la Costituzione: si dimetta subito”

 

La Federazione della Sinistra della Spezia aderisce al presidio di giovedì 28 giugno alle 17.30 in piazza Mentana indetto dal Comitato per la difesa dello Statuto dei Lavoratori-Coordinamento della Spezia per protestare contro la nuova legge Fornero che distruggerà il mondo del lavoro italiano. La Fds chiama la cittadinanza a una dura opposizione di piazza contro un “riforma” che impoverirà e ricatterà ancora di più il mondo del lavoro.

Inoltre le incredibili affermazioni del ministro del lavoro (?) che si permette di affermare che “il lavoro non è un dirittorecano ulteriore offesa alla classe lavoratrice italiana, un’offesa insopportabile all’intera Costituzione italiana, su cui il lavoro si fonda nell’articolo 1.

Un ministro della Repubblica non può affermare simili “bestemmie”, perciò chiediamo alla Fornero e a Monti le immediate dimissioni. Prima se ne vanno prima il Paese potrà tornare a vivere.

Questo l’appello del Comitato spezzino:

No alla controriforma del lavoro che aumenterà la precarietà, la disoccupazione e la povertà.

No alla guerra tra poveri.

Si ad una alleanza tra disoccupati, precari, lavoratori giovani e lavoratori anziani, pensionati ed autonomi.

Non facciamoci zittire, intimorire o dividere.

Facciamo un appello a costruire comitati per la difesa dello statuto dei lavoratori in tutti i luoghi di lavoro per la salvaguardare la democrazia e i diritti.

Contro le politiche dei tagli e dei sacrifici del Governo Monti-Fornero e dalla maggioranza parlamentare che lo sostiene in continuità con il passato Governo Berlusconi

Si all’aumento dei salari e delle pensioni, si alla diminuzione delle tasse e delle trattenute sui redditi da lavoro.

Si a una vera patrimoniale sui grandi patrimoni.

Si a una forte lotta alla speculazione finanziaria e all’evasione fiscale, vero cancro del Paese.

Si alla garanzia del diritto alla pensione con massimo 40 anni di lavoro ed a una pensione adeguata

Contro la vergogna degli esodati ed il blocco alla perequazione delle pensioni.

Contro il taglio allo stato sociale e la strisciante privatizzazione della scuola, della sanità e dell’assistenza ai disabili.

Contro i tagli agli ammortizzatori sociali e al sostegno economico alle famiglie più disagiate.

Si a una politica di sviluppo che crei occupazione, salvaguardi l’ambiente e la salute nei luoghi di lavoro.

Federazione della Sinistra della Spezia

Costituito a Spezia il Comitato per la difesa dello Statuto dei Lavoratori

14 giugno 2012, by  
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Il Comitato ha indetto in piazza Beverini-Corso Cavour un presidio dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19 per sensibilizzare la popolazione sulla cancellazione dell’articolo 18 prevista nel ddl Fornero

Il duro attacco governativo alle basi stesse dello Statuto dei Lavoratori, che passa soprattutto per la parziale cancellazione dell’articolo 18, ma che mette in discussione l’intera filosofia della storica legge 300/70, conquistata dalle lotte degli anni 60 e 70, appare come un chiaro tentativo di cancellare ogni resistenza allo smantellamento dei più importanti diritti dei lavoratori.

Viene dopo la precarizzazione di una larga parte dei giovani, dopo una serie di accordi nazionali che, a partire dal 1992, hanno drasticamente ridimensionato la contrattazione nazionale ed aziendale, impoverendo le buste paga, riducendo sempre di più il peso del sindacato, e cancellando così molti dei diritti conquistati dai lavoratori negli anni precedenti .

Gli accordi Fiat, e i moltissimi che ne sono seguiti ad imitazione, soprattutto nei servizi, stanno riscrivendo l’organizzazione del lavoro in funzione del massimo potere dell’azienda e del massimo sfruttamento, e senza nessun rispetto persino dei diritti basilari dei lavoratori, quali quello alla salute, a carichi di lavoro sopportabili, a tempi di riposo e di vita accettabili.

Ora l’attacco allo Statuto dei lavoratori ed all’articolo 18, punta ad aumentare ancora il potere delle aziende mettendo nelle loro mani il più potente degli strumenti di ricatto, la minaccia di un licenziamento discriminatorio verso chi difende i propri diritti.

Il ministro Fornero ha poi mostrato un autentico accanimento verso i lavoratori pubblici, chiedendo che anch’essi vengano sottoposti alle nuove regole sui licenziamenti, nonostante che da sempre sia possibile licenziare il lavoratore pubblico che non fa il proprio dovere, già ora con meno garanzie del privato, considerato che per il pubblico impiego in molti casi non vale lo Statuto dei lavoratori.

Il lavoratore così smette di essere un cittadino libero, e diventa un puro strumento nelle mani dei suoi superiori.

In questa situazione, di pericolo per le basi stesse della democrazia, perché sposta sempre più il potere reali nelle mani delle imprese, molti esponenti di diverse aree sindacali e politiche spezzine , hanno deciso di dare continuità e radicamento sul territorio alla difesa dello Statuto dei Lavoratori, costituendo un apposito comitato provinciale permanente, che intende coordinare e sollecitare la costituzione di analoghi comitati in tutte le aziende spezzine, promovendo momenti di mobilitazione, sia aziendali che provinciali, nonché organizzare la partecipazione ad iniziative nazionali e regionali in difesa dell’articolo 18 e dello Statuto.

In difesa dei lavoratori Il Comitato per la difesa dello Statuto dei Lavoratori ha indetto per domani, giovedì 14 giugno un presidio per sensibilizzare la popolazione sul gravissimo attacco portato allo Statuto dei lavoratori, e soprattutto all’articolo 18, che impedisce il licenziamento senza giusta causa.

Il presidio si terrà dalle 10 alle 12 e dalle 17 e 19 in Corso Cavour, all’altezza di piazza Beverini.

Hanno intanto aderito al Comitato molti esponenti di forze politiche e sindacali, nonchè semplici lavoratori e cittadini qualsiasi, preoccupati per il venir meno di uno dei presidi più importante della libertà sui luoghi di lavoro. Infatti se il lavoratore può essere licenziato solo perchè così decide il datore di lavoro, egli diventa un suddito e non un dipendente, e viene meno ogni possbilità di difendere i propri diritti.

Comitato per la difesa dello Statuto dei Lavoratori La Spezia